Anteprima
Vedrai una selezione di 8 pagine su 33
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 1 Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 2
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 6
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 11
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 16
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 21
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 26
Anteprima di 8 pagg. su 33.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea, prof. Ridolfi, libro consigliato L Europa e le sue memorie Politiche e culture del ricordo dopo il 1989, Focardi, Groppo Pag. 31
1 su 33
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

SPAGNA REPUBBLICANA E SPAGNA FRANCHISTA: LA STORIA OFFUSCATA DALLA MEMORIA

Oggi in Spagna la memoria del franchismo, le sue origini e la guerra civile sono un insieme di eventi del "passato che non passa" del paese iberico e la conoscenza del regime franchista è circoscritta alla sua opera di repressione e di limitazione della libertà. Si è diffuso un discorso pubblico, definito "memoria collettiva", "memoria democratica" o "memoria repubblicana" che da una parte vede la Repubblica come una democrazia che è stata identica nei suoi tratti essenziali al sistema politico della Spagna attuale e dall'altra parte il franchismo, le sue origini e la sua storia come una lunga repressione della democrazia e dei democratici, attenuatasi solo nel suo ultimo decennio e in questa concezione c'è una sorta di "dismemoria" sugli atti compiuti da chi era antifranchista e in generale dalla Repubblica.

stessa.Per quanto riguarda le origini del franchismo, non si possono capire se non si tiene in considerazione sia la minaccia e poi la realtà concreta della rivoluzione rossa, poiché la minaccia rivoluzionaria ha concorso a far precipitare il paese nella guerra civile, sia quel solido filo di continuità tra la Repubblica anteguerra e la rivoluzione che dilagò nella zona repubblicana dopo il golpe.L'esponente più importante e coerente del rivoluzionarismo social-comunista è stato Caballero, leader del grande sindacato socialista e maggior esponente dell'ala rivoluzionaria del PSOE (Partido Socialista Obrero Español). Dopo la vittoria dei partiti di centro-destra alle elezioni del 1933, Caballero riuscì a trascinare tutto il partito ad un'azione rivoluzionaria che si concluse in un fallimento, tuttavia, grazie all'intervento del presidente della Repubblica Zamora, il governo di Gil Robles (della destral progetto del socialismo spagnolo era lo stesso del comunismo russo. Caballero condizionava drasticamente la politica del governo di Fronte Popolare, a cui impediva al partito di partecipare, attraverso il suo completo controllo della rappresentanza parlamentare socialista e attraverso la grande mobilitazione suscitata dal suo sindacato su obiettivi molto popolari, soprattutto nelle campagne ma anche nelle città. Caballero riuscì quindi a costringere il governo a prendere una serie di misure che portarono al tracollo del sistema politico-sociale liberal-capitalista e prefiguravano il passaggio a una rivoluzione comunista."bolscevichi" caballeristi incanalarono e organizzarono il movimento verso l'obiettivo a breve termine di abbattere il sistema e instaurare la dittatura del proletariato e di fronte a tutto questo il governo repubblicano fu impotente e compiacente contribuendo a creare una situazione di insicurezza anche nella parte più moderata del suo elettorato. La paura di quella rivoluzione ha fortemente facilitato l'attuazione del golpe reazionario che poté contare sulla passività di molti democratici. Nel progetto di Caballero subito dopo il crollo del Fronte Popolare sarebbe stata stabilita la dittatura del proletariato. Di fatto Caballero e i suoi seguaci si ritrovarono alla testa della Spagna repubblicana, dove insieme agli anarchici, iniziarono una rivoluzione che significò distruzione del vecchio ordine sociale e proclamazione di un nuovo ordine sociale collettivista ma senza la presenza di alcun tipo di potere politico centrale al di sopra dei.comitati sindacali. Proprio a causa dell'assenza di un potere centralizzato, dopo la caduta del governo Caballero nel 1937, quel tipo di rivoluzione sarebbe stata ridimensionata, ma comunque a guerra avviata essa si affermò violentemente e spazzò via la democrazia dalla Repubblica. Nessuna delle due parti che si scontrarono nella guerra civile fu dunque priva di responsabilità e decisamente furono entrambe nemiche della democrazia liberale. La parte vincitrice fu quella di un dittatore sanguinario e reazionario, sostenitore della Germania nazista, e questo suscitò nell'area democratica internazionale una forte simpatia per tutti gli oppositori di quel regime, ma molti in Spagna non avevano dimenticato come si era imposta quella dittatura. Oggi, in buona parte dell'opinione pubblica antifranchista, tutto il pensiero della sinistra è stato omogeneizzato in democrazia e si è dato per acquisito che l'attuale sistema democratico sia.

Erede della 10ª Repubblica senza assumere un'autocritica consapevolezza di tutto il suo percorso. All'origine di questo fenomeno ci sono vari fattori, tra cui emerge il profondo senso di ingiustizia, diffuso nell'opinione pubblica antifascista, suscitato dall'impunità totale del regime franchista. C'è stato infatti uno squilibrio di onori e castighi tra vincitori e vinti e questo ha provocato un bisogno di compensazione che tuttavia non poteva essere di ordine giudiziario. Infatti, i responsabili franchisti di stragi e giustizie sommarie erano ormai tutti defunti. Ad esempio, l'iniziativa del magistrato Garzón nel 2006 di intraprendere un'azione penale contro alcuni responsabili del passato regime per delitti contro l'umanità aveva come obiettivo quello di risarcire i vinti attraverso una condanna "storico-giudiziaria" del regime franchista. L'iniziativa di Garzón era stata infatti avviata dopo

la denuncia di cinque associazioni la cui ragione sociale era il recupero della Memoria Histórica, formula che ha l'obiettivo di scrivere o riscrivere sia la storia della Repubblica, proponendone una versione eroicizzata sia del franchismo, proponendone in dettaglio le efferatezze. Nel fare questo i fautori di questo recupero dichiarano implicitamente, e a volte anche esplicitamente, che il passato della Repubblica e della guerra civile è stato coperto da un buio quasi assoluto, nonostante ci sia una grande bibliografia a riguardo. All'origine di questo paradosso c'è un evento di forte impatto emotivo: nel 2000 sono state scoperte le cosiddette fosse di Franco, ossia una grande quantità di fosse comuni disseminate in tutta la penisola. Sul sentimento di indignazione, provocato da questa scoperta, sono sorte varie associazioni che hanno cercato di imporre una rilettura del passato, da considerare come storia ufficiale del paese, in cui

laRepubblica e tutte le vittime del franchismo siano rappresentati come campioni della democrazia. Queste associazioni hanno avuto fortuna anche grazie all'approvazione della Ley de Memoria Histórica del governo Zapatero, del 2007. Si tratta di una legge riparatoria, poiché ha lo scopo di risarcire tutti quelli che, durante la guerra o sotto il regime, erano morti, erano stati in carcere, erano stati esiliati o avevano subito altri tipi di umiliazioni solo per il fatto di essersi schierati a fianco della Repubblica.

Ma l'obiettivo del movimento per il recupero della Memoria Histórica era soprattutto la valorizzazione dell'immagine dei vinti e questo si è visto attraverso varie modifiche fatte apportare al testo di legge originario poiché non mirava ad una corretta memoria del passato che sapesse giudicare le responsabilità anche della parte repubblicana. È sulla scia della rinnovata esaltazione acritica della

Repubblica democratica che diversi storici non hanno rinunciato al loro dovere professionale di far emergere anche le carenze democratiche della parte repubblicana e gli orrori della sua Rivoluzione, specificando che oltre le fosse di Franco c'erano anche le fosse della Repubblica, ma gli storici della Memoria Histórica rifiutavano questa verità. Si potrebbe ritenere che l'enfasi attuale sulla memoria sia stata intensificata dall'intento di un suo uso politico, ma almeno per il momento sembra un processo di gestazione di una nuova ideologia politica di sostituzione chiamata a riempire il vuoto lasciato dalle vecchie ideologie ottocentesche. A perderci in tutto questo sono sia l'educazione civica che la conoscenza storica. La Memoria Histórica ha in molti luoghi di ricerca un effetto intimidatorio su chi volesse distinguersi dalla nuova ortodossia repubblicana e una notevole attrattiva per chi volesse operare entro i suoi canoni con più.probabilibiriconoscimenti pubblici. In particolare, per quanto riguardo lo studio del franchismo la maggior parte delle opere illustrano solo l'aspetto dittatoriale e persecuzionista del regime e di conseguenza scoraggia la ricerca riguardo i suoi caratteri meno oppressivi, ad esempio su quelli che spiegano la vasta area di consenso di cui ha goduto e la sua notevole duttilità senza la quale non sarebbe potuto durare così a lungo. In particolare, in un suo saggio, Malefakis sottolinea come a fine degli anni Cinquanta, accanto a un'imponente crescita economica, si registra anche una progressiva riduzione dell'azione repressiva e la conversione dell'apparato amministrativo da incompetente e corrotto ad altamente professionalizzato e reclutato secondo criteri meritocratici. Questo tema non si analizza e approfondisce perché di conseguenza si dovrebbe affrontare la questione dell'area di consenso che ha sostenuto il regime. Riguardo a questo.

Argomento: la storiografia e la pubblicistica sostenitrici della Memoria Histórica indicano come sostenitori del regime i cattolici, ma il sostegno originario comprendeva anche classi medie laiche, repubblicani, democratici-moderati, partianticomuniste. Sarebbe anche interessante riuscire a vedere l'ipotesi di un collegamento tra il dopoguerra alla Transizione costituito da quell'ex elettorato radicale, laico e liberale, costretto dalla forza degli eventi a trasformarsi nel dopoguerra in cattolico e franchista, ma non ci sono molte prospettive per questo campi di indagine perché oggi in Spagna trionfa un "eccesso compensativo di memoria".

Gustavo Corni

CAPITOLO 5

LA SECONDA GUERRA MONDIALE NELLA MEMORIA DELLE DUE GERMANIE

Negli ultimi due decenni il tema della memoria è stato al centro dell'attenzione di storici e scienziati e ne è un segnale la riscoperta dell'opera del sociologo francese Halbwachs, che ha coniato la categoria

livello collettivo. La memoria sociale è un concetto che si riferisce alla memoria condivisa da un gruppo o una comunità, che si forma attraverso l'interazione e la condivisione di esperienze, valori, tradizioni e conoscenze. Questa memoria collettiva influisce sulla percezione e l'interpretazione degli eventi storici e culturali, plasmando la narrazione e la rappresentazione della storia stessa. Il termine "linguistic term" indica invece l'attenzione verso gli studi che mettono in luce il ruolo del linguaggio nella costruzione e nella trasmissione della memoria collettiva. In questo approccio, l'evento storico non è considerato come un fatto isolato, ma come un elemento che viene interpretato e rielaborato dalla comunità attraverso il linguaggio e le sue rappresentazioni simboliche.
Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
33 pagine
2 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fefina10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia d'Italia e del progresso di integrazione europea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi della Tuscia o del prof Ridolfi Maurizio.