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Il VI di San Giovanni Valdarno

Il VI di San Giovanni Valdarno costituisce un episodio di rilievo tra le manifestazioni Premio Masaccio nello spazio pubblico per l'originale allestimento esterno della sede espositiva ad opera di Gianni Pettena per l'happening in piazza realizzato dal gruppo UFO. La manifestazione toscana nasce come premio di pittura a cadenza biennale con l'intento di dotare San Giovanni Valdarno di uno strumento di promozione e diffusione delle arti visive contemporanee, vantava a quella data un'attività decennale.

Il premio, che ha carattere nazionale, intende cogliere le linee più attuali della ricerca artistica in Italia ed è aperto alle nuove generazioni e ai nuovi fermenti, saranno invitati a partecipare uomini e donne sotto i 30 anni di età e appartenenti a svariati indirizzi di ricerca, tutti orientati al rinnovamento delle pratiche artistiche tradizionali.

Autore dell'allestimento è Gianni Pettena, giovane architetto formatosi nel

clima sperimentale caratterizzante la Facoltà fiorentina nella seconda metà degli anni '60 ed esponente di quella avanguardia che diverrà poi nota come architettura radicale. L'operazione condotta da Petenna consiste nel chiudere la loggia e il porticato dell'edificio mediante una serie di pannelli di legno. L'esterno rivela invece, con forza, tutto il carattere di intervento autoriale. Le ampie pennellature vengono rivestite di carta catramata e fogli di alluminio, creando un motivo a strisce diagonali nere e argentee, dal grande impatto visivo (rimando a segnali stradali). Tommaso Trini definirà questo lavoro proprio nei termini di un "intervento segnale". Qualche abitudine: il vecchio palazzo monumento rinascimentale diventava un segnale compatto, il volume architettonico si riduceva alla bidimensionalità della facciata; la lettura dei diversi elementi, porticato, loggia e torre, si concentrava in una.

simultanea visione grafica; il contenitore della mostra e le sue funzioni diventavano essi stessi "oggetto" ed "esperienza visiva".

Lo scandalo è dato invece dal gruppo UFO i quali mirano a sottolineare la precarietà e la relatività dei sistemi di vita, delle leggi morali e sociali, dell'arte, del costume. Gli UFO si impossessano di questo codice di massa attraverso la ludica messa in scena di un confronto antropologico tra i prodotti culinari del pianeta Venere e quelli di San Giovanni Valdarno, al fine di demitizzare ironicamente il piatto tanto amato dagli abitanti del luogo (pollo). Nel copione vengono svelate le connotazioni metaforiche dei protagonisti di questo spettacolo, i cui ruoli ricalcano gli ingranaggi della società capitalista e massificata:

  • Grande alchimista=padrone
  • Vergini=i media: dominatori del popolo
  • Tecnici= operai, sfruttati dal sistema
  • polli=polpachiara, top tecnologico

Le accuse cui dovranno rispondere i membri

della Giunta di sinistra, mosse da esponenti e gruppi giovanili del partito democristiano, ruoteranno intorno a questioni quali lo spreco di denaro pubblico per la manifestazione scandalosa e irrispettosa del buon senso comune, il danneggiamento al Palazzo d'Arnolfo a causa delle scorribande sui tetti del gruppo UFO e dell'allestimento progettato da Pettena. La presenza di Umberto Eco all'interno dell'incontro è motivata dal suo stretto legame con UFO, che aveva ammaestrato con le sue teorie di un progetto conoscitivo a carattere interdisciplinare, lo studioso si era cimentato sin dai primi anni '60 con i problemi dell'arte contemporanea. Eco confessa il suo recente distacco verso la sperimentazione artistica, alla luce di questi nuovi fermenti, la provocazione dell'opera d'arte (intesa come valido stimolo a vedere in modo diverso la realtà) non manca di rilevare la sua scarsa apertura a livello comunicativo, sempre più.

Assorbita dalle logiche di quel sistema che vede coinvolti solo iristretti circuiti intellettuali. È questo il quadro secondo Eco la manifestazione e l'happenig UFO siprofilano come un modello positivo cui guardare in virtù del loro porsi fuori dai canali ufficiali. Colombo non è da meno ed afferma come la nascita di un nuovo tipo di dialogo: la reazione di sorpresa, seppur destabilizzante, provocata dalla fruizione di questi eventi di arte-spettacolo, è testimonianza di un'attiva e libera partecipazione che rompe il rapporto autoritario tra artista e pubblico. Stimolato dibattito culturale intorno alla ricerca estetica e alla sua portata provocatoria fuori dai circuiti tradizionali dell'arte.

4. Cap Arti visive e grande numero. Oltre la triennale di Milano 1968. Una mostra da salvare Nuovo Paesaggio è il titolo di un articolo dedicato a sulle pagine dell'Almanacco Letterario Bompiani 1969, volume in cui vengono ripercorsi gli

eventi culturali, politici e sociali dell'annata appena trascorsa. (artista coinvolto in Nuovo Paesaggio) nonché ideatore della nuova veste Fabio Mauri editoriale assunta dall'Almanacco nei primi anni '60 con una programmatica apertura verso l'arte d'avanguardia.

L'autore rivendica l'importanza di un progetto espositivo passato sotto silenzio in pochi mesi dopo il suo Nuovo Paesaggio annullamento; all'interno di questo volume, un brevissimo cenno a è presente solo in un annuncio introduttivo che delinea le ripercussioni dell'occupazione della Triennale sulla definitiva messa in opera del programma della manifestazione. È probabile che la rimozione abbia contribuito il suo statuto dimostra irrealizzata. Avrebbe dovuto costituire il contributo dell'arte contemporanea e l'esposizione più diffusa tra le uniche due previste fuori sede.

Dopo una serie di riunioni la Giunta Esecutiva individua nel Grande

Numero il tema unificante delle iniziative= si allude ai grandi fenomeni di trasformazione in atto nella nuova civiltà di massa: dai mutamenti dell'ambiente fisico all'incremento demografico, nuovi livelli economici, nuovi tipi di comportamento dei gruppi sociali. L'obiettivo è indagare le implicazioni e le conseguenze di questo vasto e complesso problema sociologico riassunto nella formula del Grande Numero (nelle discipline del disegno industriale, architettura, urbanistica, arte contemporanea). Giancarlo De Carlo nella 2° metà degli anni '50 e nel corso del decennio successivo, si contraddistingue come una voce autorevole all'interno del dibattito architettonico auspicante una rivisitazione della tradizione modernista. L'architetto afferma come il problema è quello di sollecitare attività creative anche in quelle classi che finora non erano mai state chiamate a collaborare. Nel febbraio 1968 De Carlo lamenta la situazione di.stato ancora deciso il numero esatto di artisti che parteciperanno, ma si prevede che saranno selezionati solo quelli che si occupano di sperimentazione artistica utilizzando materiali industriali a basso costo. Durante la riunione, si discute anche dell'importanza di scegliere attentamente gli artisti da coinvolgere, dando priorità a coloro che già si occupano di questa tematica. Questo perché l'obiettivo della manifestazione è quello di promuovere e valorizzare l'arte che utilizza materiali nuovi e industriali. La particolarità di questa esposizione risiede nel fatto che si svolgerà in luoghi all'aperto di grande rilevanza e distribuiti su tutto il territorio nazionale. Questo rende l'evento unico nel suo genere, sia in Italia che all'estero. In conclusione, l'obiettivo principale di questa manifestazione è quello di creare un progetto espositivo ambizioso che coinvolga artisti che utilizzano materiali industriali a basso costo. La selezione degli artisti sarà fatta con attenzione, privilegiando coloro che già si occupano di questa tematica. La manifestazione si svolgerà in luoghi all'aperto di grande importanza su tutto il territorio nazionale, rendendola un evento senza precedenti.un'esposizione di monumenti, né di sculture, ma di nuove immagini, esperienze, in scala con lo spazio fisico che le circonda e portate nel paesaggio adottando materiali e tecniche sono soggetti e destinati alla rapida usura. Creare segnali acustici o luminosi in una moderna costruzione sotterranea o proiezioni luminose su specchi d'acqua, ecco i possibili interventi che potranno creare una nuova visione del paesaggio. Con tali mezzi si desidera proporre al pubblico l'idea di scenari urbani e naturali che possono assumere inaspettate dimensioni rispondenti alle forme e alle aspirazioni della cultura attuale. I siti di allestimento sono divisi in 3 categorie: 1) siti attraversati quotidianamente da un grande numero di persone (stazioni ferroviarie, aeroporti, caselli autostradali) 2) siti storici o rappresentativi. Castellani esplicita la volontà di prendere le distanze da un approccio artistico alla plastico=siti

città che tende a instaurare un legame con il contesto urbano in termini scenografici-ambientali, in linea quindi con il tradizionale concetto di decorazione urbana (idroscali, svincoli, tratti autostradali, stazioni metropolitana) natura e cultura costantemente mutevoli per l'effetto dell'alta velocità. Voglio ricordare il quale Mambor, elabora l'idea di una lunga striscia bianca dipinta per un km a marcare il greto del fiume Reno nel tratto appenninico dell'Autostrada del Sole all'altezza di Sasso Marconi; il progetto di Castellani consiste in segnali acustici diffusi da altoparlanti posti su alti piloni situati in una zona attraversata dall'autostrada; Fabio Mauri con l'opera Luce Solida (enorme torcia elettrica con raggio luminoso solidificato in tela impermeabile e fluorescente, lunga 27m, con un'impugnatura di lamiera verniciata a fuoco, in relazione alla disposizione nello spazio dell'opera, Mauri prevede che la

Pilavenga collocata orizzontalmente e rialzata, in crescendo di altezza, dall'impugnatura sino all'adeviazione del fascio di luce grazie a una serie di sostegni di plexiglas. La luce solare è in grado di dare vita e un paesaggio ricostruito, la pila a luce solida può essere riletta come una reinterpretazione, fantasiosa e non priva di una certa ironia, di quelle architetture di luce solo immaginate dall'artista futurista (nota: Mauri sembra guardare al manifesto Architettura della luce pubblicato nel libro di futurista e sembra far eco alle stesse parole di Depero quando Depero scrive: "dai laghi scoppiano piramidi d'oro capovolte" i raggi luminosi appaiono come ponti e strade dirette arditamente verso il cielo; ha invece la necessità di verificare la funzione Maridell'artista nella società contemporanea, frazionata da una molteplicità di sistemi ambigui, il progetto sembra rispondere a quell'esigenza di

Interrogarsi sulla funzione nella società del GrandeNumero invocata nel convegno di cui lui stesso si era fatto promotore, avrà un intervento plastico in un contesto spaziale e coerente.
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A.A. 2019-2020
13 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher vale_uniud di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Nicoletti Luca Pietro.