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ALTRI MERCANTI IMPORTANTI:

- AMBROISE VOLLARD: principale mercate di Gauguin e Cézanne; nella sua galleria si

possono vedere le prime mostre personali di Matisse, Cézanne e Pissarro. Non utilizzava i

contratti con gli artisti;

- DANIEL H. KAHNWEILER: mercante del Cubismo (Derain, Braque e Picasso), apre la sua

galleria a Parigi. Utilizza i contratti e sistema meglio la sua posizione di monopolio. Solo

con Picasso non concluse un contratto, ma l’esperienza di quest’ultimo con il gallerista fu

fondamentale.

Mercato d’Avanguardia→si sviluppa nel decennio prima della guerra e nel Dopoguerra, mentre il

successo commerciale arriva negli anni ‘20. Altri mercanti importanti sono Berthe Weill, Paul

Guillaume, Paul Rosenberg e Léonce Rosenberg.

Dadaismo e surrealismo→opposizione alla mercificazione dell’arte.

La grande stagione speculativa degli anni Venti subisce un durissimo colpo negli anni Trenta, con il

crollo della borsa di New York nel 1929. Durante la guerra il mercato riprende quota, soprattutto

perché la pittura, insieme ad altre categorie di oggetti rari viene acquistata come bene rifugio

contro l’inflazione e fuori dai controlli fiscali (può essere scambiata in circuiti clandestini).

2

Dopoguerra e anni ’50→New York scalza la leadership di Parigi, con il successo dell’Espressionismo

Astratto e della Pop art.

• STATI UNITI

1913→ARMORY SHOW (NY): evento fondamentale per la nascita della cultura d’avanguardia

americana. Prima dell’Armory show pochi erano gli americani interessati alle ricerche artistiche.

L’ideatore dell’Armory Show fu Arthur Davies, sostenuto da John Quinn→mostre impressioniste,

post-impressioniste, cubismo e espressionismo tedesco.

Di fondamentale importanza per la legittimazione e lo sviluppo dell’interesse per l’arte

contemporanea degli USA è la nascita dei musei come il MOMA o il Guggenheim per l’arte astratta

(Peggy Guggenheim era una miliardaria entusiasta di arte contemporanea).

LEO CASTELLI è il più importante mercante americano d’avanguardia e apre la sua galleria a New

York nel 1957; fu il principale mercante della Pop Art, ma anche del Minimalismo e altri artisti. E’

stato uno dei primi ad aver sviluppato rapporti diretti con musei di tutto il mondo e a creare una

rete di partnership con altre gallerie di vari paesi, legando a sé molti tra i più grandi collezionisti

americani ed europei.

Anche se oggi New York non ha più la centralità dei decenni precedenti per quello che riguarda la

creazione di nuove tendenze internazionali, il suo sistema dell’arte rimane fondamentale per la

legittimazione e l’affermazione mercantile

• GERMANIA

1912→evento che segna l’avvio dell’arte d’avanguardia: GRANDE ESPOSIZIONE DI SONDERBUND,

associazione di artisti, collezionisti e storici; esposero Cézanne, Van Gogh, Gauguin, Signac,

Braque.

Herwarth Walden rappresenta il personaggio chiave della prima fase dell’arte d’avanguardia,

promotore in particolare dell’Espressionismo tedesco. Nel 1910 fonda la rivista DE STURM, ma con

l’avvento del nazismo terminerà tutta la sua attività.

Durante il nazismo si scatena la propaganda contro l’arte d’avanguardia “degenerata”→la parola

d’ordine era liberare l’arte dal suo aspetto più malsano e dalla sua inferiorità razziale.

1937→organizzazione della “Mostra d’arte degenerata”: presentava 600 opere requisite in tutti i

musei tedeschi e comprendeva opere espressioniste, dadaiste, della Nuova Oggettività e del

Bauhaus.

• ITALIA

Data l’assenza di strutture mercantili adeguate, per gli artisti italiani era estremamente difficile

affermarsi fuori da un ambito locale o nazionale, se non partecipando alle grandi esposizioni

ufficiali all’estero, e in particolare al Salon di Parigi.

Tra i più interessati alla produzione artistica italiana era il francese GOUPIL, che comprava però

non opere d’avanguardia, ma molte pitture tradizionali, soprattutto della scuola napoletana e

romana. 3

Nel panorama del mercato artistico italiano, la principale galleria era quella fiorentina di LUIGI

PISANI.

E’ solo con l’emergere del movimento divisionista a partire dagli anni Novanta, a Milano, che si

può incominciare a parlare effettivamente di una situazione di evoluzione moderna della pittura

italiana; non a caso i futuristi, che fanno propria la tecnica divisionista, li considerano, insieme a

Medardo Rosso, come precursori della modernità. Protagonisti della scena milanese sono i

FRATELLI GRUBICY→VITTORE comincia a sostenere Segantini e ALBERTO sosterrà pittori come

Pellizza da Volpedo.

1895→ prima BIENNALE DI VENEZIA, che ancora oggi rimane la più importante rassegna

internazionale d’arte in Italia. Con questa manifestazione si è data vita a una rassegna periodica di

confronto fra le principali tendenze artistiche dei vati paesi, si è incentivato ulteriormente il

turismo a Venezia e si sono create le condizioni per lo sviluppo di un mercato d’arte

contemporanea.

Due sono i criteri adottati per l’esposizione delle opere: per invito diretto, nel caso di artisti già

affermati, oppure per accettazione, passando al vaglio di una commissione giudicatrice. Erano

previsti dei premi e padiglioni espositivi stabili per le varie nazioni.

1913-1916→esposizione internazionale della Secessione romana, con artisti come Cézanne, Klimt,

Matisse, Schiele.

FUTURISMO→primo vero movimento d’avanguardia italiano, anche per quanto riguarda l’aspetto

organizzativo, promozionale e commerciale (il manifesto venne pubblicato nella rivista “Le

Figaro”). La prima mostra ufficiale del gruppo futurista in Italia è quella al Ridotto del Teatro

Costanzi di Roma del 1913.

Nei decenni tra le due guerre la situazione del mercato dell’arte contemporanea in Italia ha un

certo sviluppo, ma con pochi collegamenti internazionali, per quello che riguarda l’attività delle

gallerie. La circolazione all’estero delle opere di artisti italiani avviene nella maggioranza dei casi

attraverso le mostre ufficiali, in particolare quelle organizzate dal Museo del Novecento, gestito

da Margherita Sarfatti.

Alla Biennale di Venezia, nel 1931 si aggiunge la Quadriennale di Roma. Artisti come De Chirico e

Savino si trasferiscono a Parigi ma continuano comunque a essere presenti alle manifestazioni

espositive italiane.

Tra le esperienze più significative va citata quella nata intorno a “Valori Plastici”, che diventa il

principale livello di promozione del gruppo della Metafisica. Dal punto di vista dell’arte

contemporanea, i centri principali erano Roma e Milano (Galleria Pesaro e Galleria Milano).

La principale galleria d’avanguardia a Milano è la GALLERIA DEL MILIONE, nata nel 1930,

soprattutto in quanto punto di riferimento dell’arte astratta italiana. Sempre a Milano non va

dimenticata la Galleria della Spiga e la Galleria Gian Ferrari, che continuerà a occuparsi nello

specifico dei maestri italiani del Novecento. 4

Nel dopoguerra il mercato dell’arte contemporanea in Italia si aprirà progressivamente all’arte

internazionale, a partire dagli anni Cinquanta→a Milano troviamo la Galleria Il Naviglio, il Milione

o la Galleria Bergamini.

2. IL PRODOTTO ARTISTICO

Le opere d’arte contemporanea mantengono come funzione peculiare quella estetica. Ma oltre a

questa funzione che definisce in modo specificamente autonomo l’identità all’interno del quadro

generale della cultura, l’arte figurativa è caratterizzata da altre funzioni extraestetiche, altrettanto

significative, che nel caso della produzione contemporanea hanno una connotazione connessa alla

dimensione socioculturale e socioeconomica delle società capitalistiche avanzate→FUNZIONE DI

BENE SIMBOLICO (il cui possesso è finalizzato all’accrescimento del prestigio dei proprietari) e

FUNZIONE ECONOMICA (prodotto artistico dal punto di vista del suo valore di scambio;

investimento, bene rifugio o speculativo).

OPERE D’ARTE→il loro valore non viene determinato in base alla quantità di lavoro utilizzata per

realizzare il prodotto, in quanto si tratta di beni unici e irriproducibili. Il livello di “desiderabilità”

che caratterizza un’opera d’arte non dipende dalla sua utilità, ma è basata sulla gratuità della

funzione estetica e sull’unicità del suo fascino.

All’inizio, qualsiasi artista ha il monopolio della sua produzione, ma le sue opere acquistano

effettivamente lo status di “opera d’arte” solo quando vengono legittimate come tali all’interno

dei circuiti di valorizzazione culturale e circolazione commerciale, ossia quando vengono accettate

dal mondo dell’arte e dal pubblico. Questo può avvenire solo quando il monopolio dell’artista

passa nelle mani di mercanti imprenditori. Successivamente, quando le opere passano sul

mercato secondario, le quotazioni tendono progressivamente a sfuggire a un controllo unico.

Oltre all’impegno di natura commerciale dei mercanti, c’è quello dei collezionisti che difendono e

cercano di valorizzare i loro acquisti, quello della critica d’arte che lavora sul piano della

promozione e del riconoscimento culturale delle opere e c’è anche quello dei curatori e dei

direttori dei musei.

Per definire il valore commerciale di un’opera d’arte contemporanea si prendono in

considerazione fattori di ordine quantitativo e di ordine qualitativo, associati tra loro. Questi

funzionano come indicatori del prezzo, tanto più precisi quanto l’opera rientra nella produzione

tipica dell’artista (maggiormente conosciuta e richiesta).

Importante per la definizione del prezzo è la tecnica utilizzata e la grandezza dell’opera: l’olio su

tela è considerato dalla maggioranza dei collezionisti come la tecnica per eccellenza; equivalgono

all’olio, nel campo dei colori, gli acrilici o tecniche miste. I lavori su carta a tempera, acquerello o

pastelli colorati, vengono giudicati prodotti di minor impegno e dunque di minor valore. Seguono

poi i disegni a penna o a matita e infine c’è la grafica seriale (litografie, serigrafie): l’insieme della

tiratura vare più o meno come un’opera originale dell’artista.

Nel caso della scultura, per le opere di grandi dimensioni o monumentali (es. bronzo, marmo), è

molto consistente il mercato caratterizzato da committenze dirette di pubblici o privati. Nelle

5

gallerie circolano invece opere di piccole dimensioni.

Sono considerate originali le sculture in tirature di n

Dettagli
Publisher
A.A. 2023-2024
20 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/03 Storia dell'arte contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher nora.ca00 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia dell'arte contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Di Raddo Elena.