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Le dinamiche dell’immagine consecutiva si possono ritrovare anche in opere di e di disgiunzione fra l’occhio e l’oggetto percepito. Alcune forme di fusione e di
Herbart, successore di Kant. Diventò il padre spirituale della psicologia basata sul combinazione accadevano nel momento in cui le sensazioni venivano percepite in
modello stimolo-risposta. Herbart mostra come il soggetto tende ad evitare e ad rapida successione, e così la durata propria all’atto della visione permetteva la sua
impedire ogni disorganizzazione e ogni incoerenza interna. La coscienza è un flusso stessa modifica e il suo stesso controllo.
di elementi caotici che provengono dall’esterno. Le idee delle cose e degli eventi
del mondo non sono mai copie di realtà esterne, quanto la conseguenza di un
ognuno dei quali conteneva una piccola apertura a taglio e una figura che
Uno dei primi dispositivi basato su questi studi fu il traumatropio (il girare delle rappresentava una delle posizioni di una sequenza di movimenti; il lato del disco
meraviglie) reso pubblico nel 1825 a Londra dallo scienziato inglese John Paris: con le figure dipinte veniva messo di fronte a uno specchio e l’osservatore restava
disco circolare con un disegno su entrambe le facce e con delle corde laterali che immobile mentre il disco veniva fatto girare.
permettevano di farlo girare con un breve movimento delle mani. Fu la prima Poco tempo dopo apparvero due strumenti simili: lo stroboscopio, inventato
occasione in cui il fenomeno veniva contestualizzato all’interno di una spiegazione dal matematico tedesco Simon Ritter von Stampfer, e lo zootropio (letteralmente
scientifica e in cui uno strumento corrispondente veniva prodotto per essere “ruota della vita”), inventato da William George Horner.
venduto come intrattenimento popolare.
Nel 1825 Roget, matematico inglese e autore del primo dizionario di sinonimi e La caratteristica che in tali studi accumuna tutti questi strumenti è il fatto di non
contrari, pubblicò un resoconto dell’osservazione delle ruote di un treno in potersi definire ancora come cinema ma di rappresentarlo allo stato nascente,
movimento viste attraverso le aperture verticali di una barricata. Roget rilevò nella sua forma ancora imperfetta.
l’illusione ottica che si creava in questa situazione, e cioè l’impressione che i raggi
delle ruote in movimento risultassero immobili o che addirittura girassero al L’idea della persistenza retinica è legata a due differenti tipi di studio:
contrario. Il fisico inglese Michael Faraday esplorò in particolare l’osservazione 1- riguarda l’analisi della propria percezione, come un’auto-osservazione,
delle ruote che, pur girando molto rapidamente, danno l’impressione di muoversi praticata da studiosi come Goethe, Purkinje, Plateau, Fechner, per i quali le
piuttosto lentamente. Egli costruì il suo proprio strumento ottico, la ruota di condizioni mutevoli della retina dell’osservatore erano l’oggetto stesso della
Faraday: due dischi con delle aperture a raggiera montati sullo stesso asse. ricerca;
Comprese che variando il rapporto tra i raggi dei dischi in relazione all’occhio 2- aveva come punto di partenza l’osservazione anche accidentale di nuove
dell’osservatore, l’illusione del movimento del disco più lontano dall’osservatore forme di movimento, in particolare le ruote meccanizzate. Le idee di Purkinje
poteva essere modulata. e Roget partivano proprio dall’osservazione di queste forme.
Verso la fine degli anni 20 dell’800 anche lo scienziato belga Joseph Plateau
effettuò numerosi esperimenti sulle immagini postume, alcuni dei quali gli Gli strumenti finora inventati e utilizzati erano gli stessi sia per gli studi e sia per le
costarono la vista perché consistevano nel fissare a lungo il sole. Egli aveva conoscenze scientifiche sull’osservatore stesso.
dimostrato che la durata e la qualità dell’immagine postuma variava a seconda Un altro fenomeno fu il diorama, definitivamente messo a punto da Daguerre
dell’intensità, del colore, del tempo, e della direzione dello stimolo. Egli arrivò agli inizi degli anni 20 dell’800. Esso era basato sia sull’incorporazione di un
anche a calcolare che un terzo di secondo era il tempo medio della durata di tale osservatore immobile all’interno di un apparato meccanico e dall’altra sul suo
sensazione. Le sue ricerche sembrano confermare le intuizioni di Goethe & co.: assoggettamento a una esperienza ottica dallo svolgimento temporale prestabilito.
l’immagine postuma non si dissolve in maniera uniforme ma, prima di svanire La tela circolare o semicircolare del panorama, permetteva allo spettatore di
completamente, essa attraversa una serie di stati positivi e negativi. Egli propose muoversi in ogni direzione, e rappresentava una rottura col punto di vista
una delle più importanti formulazioni della teoria della persistenza retinica della inquadrato della pittura in prospettiva o della camera oscura. Si era obbligati
visione: “se una serie di oggetti, che differiscono gradualmente gli uni dagli altri per quantomeno a girare la testa e gli occhi per vedere l’intera opera. Il diorama
forma e posizione, si mostrano all’occhio attraverso una successione di intervalli multimediale privava l’osservatore di questa autonomia: il pubblico era spesso
molto corti e in maniera da risaltare sufficientemente ravvicinati, le impressioni che situato su una piattaforma circolare che, muovendosi lentamente, permetteva
essi producono sulla retina si legheranno fra di loro senza confondersi, e si crederà vedute di differenti scene sotto mutevoli effetti di illuminazione. Come il
di vedere un solo oggetto che muta progressivamente per forma e posizione”. fenachistoscopio o lo zootropio, il diorama era una macchina composta di ruote in
Durante i primi anni 30 dell’800 concepì il fenachistoscopio (letteralmente “visione movimento, e faceva dello spettatore uno degli elementi della macchina stessa.
ingannatrice”): un singolo disco, diviso in otto o sedici segmenti equivalenti,
è capace di sintetizzare la disparità retinica in una singola e unica immagine. La
Il caleidoscopio è stato inventato da David Brewster nel 1815. Per Baudelaire il forma dello stereoscopio è legata ad alcune delle scoperte iniziali di Wheatstone e
caleidoscopio coincideva con la modernità stessa. In un suo celebre testo questo alle sue ricerche riguardanti l’esperienza visiva di oggetti relativamente vicini agli
strumento viene visto come una macchina che disintegra l’unità della soggettività occhi. Ma esamina più accuratamente il caso di quegli oggetti che sono così vicini
e disperde il desiderio di una nuova, mutevole e instabile struttura, attraverso la all’osservatore da indurre angoli degli assi ottici differenti. Quindi la prossimità
frammentazione di ogni punto di iconicità e la rottura dell’immobilità della visione. fisica degli oggetti porta la visione binoculare a funzionare come un’operazione di
Secondo Marx ed Engels aveva una funzione del tutto diversa: la caratteristica della riconciliazione delle disparità, a far sì che due visioni differenti appaiono come se
molteplicità per i due autori rappresenta un’impostura, un artificio basato sulla fossero una sola. La relazione dell’osservatore con l’oggetto non è una relazione
caratteristica illusoria degli specchi. La struttura del caleidoscopio è bipolare e d’identità ma piuttosto un’esperienza di immagini disgiunte o divergenti.
l’effetto della dissoluzione è un meccanismo di riflessione binaria: si tratta di due
specchi piatti della lunghezza pari a quella del tubo e collocati all’interno di esso, Wheatstone voleva simulare la presenza effettiva di un oggetto sulla scena e non
inclinati ad un angolo di 60 gradi, o a ogni angolo i cui gradi siano sottomultiplo di un altro modo di far vedere una stampa o un disegno. Per lui la pittura era una
quattro angoli retti. La rotazione di questo sistema simmetrico che rimane invariato valida forma di rappresentazione ma solo per immagini di oggetti posti a grande
è quello che genera la comparsa degli effetti di frammentazione e di proliferazione. distanza. Cercava una equivalenza tra l’immagine stereoscopica e l’oggetto.
Questo strumento è stato creato per due motivi: la produttività e l’efficienza. Dato L’invenzione dello stereoscopio evidenziò le mancanze della pittura ma anche
che la simmetria era la base della bellezza in natura e nelle arti visive, come quelle del diorama, che era troppo legato alla tecnica pittorica, che produceva
dichiarava egli stesso, il caleidoscopio sarebbe stato perfetto per produrre arte effetti illusori solo con oggetti rappresentati ad una certa distanza. Nello
attraverso l’inversione e la moltiplicazione di forme semplici. stereoscopio invece più grande era la prossimità fra l’oggetto e l’osservatore, più
La forma più significativa di immaginario visivo del 19° secolo fu lo stereoscopio. l’impressione del volume tridimensionale diveniva tanto più illusoria quanto più gli
Si è spesso confusa l’esperienza di questa forma visiva con il fenomeno stesso della assi ottici di ciascuno degli occhi divergevano. L’effetto che Wheatstone si
fotografia ma in realtà la sua struttura concettuale e le circostanze storiche della aspettava era anche quello di tangibilità palese, immediata, non solo quello della
sua invenzione sono profondamente indipendenti da essa. Le origini dello somiglianza.
stereoscopio sono legate agli studi degli anni 20 e 30 dell’800 dedicati alla visione
soggettiva e più generalmente all’ambito della fisiologia del 19° secolo. Gli Nel corso del 19° secolo nessun’altra forma di rappresentazione aveva unito così
inventori Wheatstone e Brewster, avevano già scritto a lungo sulle illusioni ottiche, profondamente la dimensione reale con quella ottica. L’effetto di realtà dello
sulle teorie dei colori e a proposito delle immagini consecutive e di altri fenomeni stereoscopio era molto variabile, perché l’effetto tridimensionale di alcune
visivi. Inoltre questo strumento risulta inseparabile dal dibattito degli inizi dell’800 immagini era minimo o nullo. Effetti stereoscopici pronunciati dipendono infatti
intorno alla percezione dello spazio. Due spiegazioni alternative venivano date nei dalla presenza di forme o di oggetti consistenti collocati in primo piano o in piano
secoli precedenti: medio. La profondità di queste immagini è fondamentalmente diversa da quella
1- una proponeva che in realtà noi non vediamo mai che da un occhio solo alla che può essere data dalla fotografia o dalla pittura. L’immagine stereoscopica è
volta; vista dall’osservatore come una sequenza di piani, infatti l’organizzazione
2- l’altra invece affe