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La diffusione della scientia giuridica attraverso la didattica del diritto nelle scuole dei glossatori

Guardiamo alla scientia giuridica e al modo di diffondere la scientia giuridica attraverso la didattica del diritto nelle scuole dei glossatori in cui si insegna il Corpus Iuris Civilis e al Corpus Iuris Canonicis con la glossa. Accursio docente a Bologna ebbe due figli Francesco e Guglielmo che seguirono la sua scia. L'interpretazione fatta da Accursio con la magna glossa (o glossa ordinaria) è un'interpretazione che accompagna fino al 1200 il Corpus Iuris Civilis. In quel tempo gli studiosi del diritto dovevano scegliere a quale interpretazione aderire e accettare i rischi che fossero o meno pensieri minori.

La risposta di Accursio si rivelò una risposta vincente: da una parte viene meno la necessità di produrre una nuova interpretazione che si presenta rischiosa e era meglio aderire a quella di Accursio che riportava il pensiero interpretativo dei legum doctores (che lui condivideva). L'apparato di Accursio era utile per il foro (per i...)

giudicie avvocati) come per la scuola (gli studenti). La battuta di arresto della originalità dei glossatori porta i legum doctores a scegliere percorsi diversi dall'interpretazione letterale, molto più sicuro è tenersi alla glossa letteraria di Accursio ma non per questo i giuristi più creativi e originali rinunciano a produrre nuova scienza anche se preferiscono battere nuovi itinerari, cioè specifici settori del patrimonio giuridico intorno ai quali predisporre approfondimenti. Un percorso che porta all'interpretazione di quelli destinati a diventare filoni monografici (materia criminale, processuale). Questo momento fu battezzato come ETA' DEI POSTACCURSIANI con una valenza critica nei confronti di quel cinquantennio di scienza giuridica di cui invece attualmente il valore (di quella scientia) è stato apprezzato e rivalutato: si tratta proprio di i giuristi e i dottori di leggi che vennero dopo Accursio e che mutarono la valenza

Dell'interpretazione dalla glossa al commento. E vengono fatti approfondimenti monografici che non si presentano immediatamente nelle forme di trattati con lo specifico intendimento di farne un lavoro scientifico monografico monotematico. Le prime forme di trattatistica (che poi andò a stampa) nella stagione delle origini si presentano nella forma dei trattati fatti di questioni: alcuni dottori di leggi e alcuni professionisti del diritto cominciarono a raccogliere tutte le quaestiones di facto emergenti discusse nelle scuole e che venivano dalle controversies volte nei tribunali locali, il criterio di selezione è di specifiche materie e la prima materia oggetto di approfondimento fu il diritto criminale. Negli anni 90 del 1200 un giudice Alberto da Gandino che era stato giudice presso i tribunali podestarili tra l'Emilia settentrionale e la Lombardia accompagnando i vari potestà e avendo una buona formazione giuridica, percepisce la necessità di poter

disporre di una guida per dipanare i processi penali intorno ai maleficia (crimini) che aiutasse quanti giudici (e avvocati) come lui si dovessero trovare a decidere cause di carattere criminale. Rispetto al complesso del corpus giustinianeo che approfondisce la materia civilistica, solo una parte minima del Digesto (3 libri) si occupa del diritto criminale, che era ed è una sezione della normativa e della scientia giuridica legato alla espressione delle politiche, cioè delle forme di governo che esprimono la sua iurisdictio attraverso le leggi penali). Alberto da Gandino mette insieme un tesoretto di quaestiones criminali, anche Guido da Sozzara aveva già in parte raccolto un piccolo nucleo di quaestiones legate alla materia criminali, soprattutto alle sanzioni e la sua raccolta aveva avuto una buona circolazione manoscritta che serviva a giudici e avvocati con il nome attribuito in un periodo successivo come ''Postumo''; tuttavia Alberto da Gandino

La amplia in una più ricca raccolta che circola con il nome di Tractatus de maleficiis ed è uno dei filoni praticati dalla scientia giuridica post-accursiana. Un altro settore è il processo civile in cui si trattava di una materia vastissima che comprendeva l'evoluzione che il processo romano canonico aveva subito sia dalla scienza canonica civilistica che quella canonistica. Nei secoli del medioevo barbarico fino al 1100 le dinamiche processuali che erano ignorate dal processo germanico che anche In Italia nel Regnum langobardorum che si svolgeva per pugnam sine iustizia; i processi che si sviluppavano in senso proprio erano quelli ecclesiastici che utilizzavano il diritto giustinianeo che avevano adattato alle loro esigenze e che viene chiamato processo romano canonico e arricchito modernizzato da canoni e decretali. Quando con le scuole dei glossatori bolognesi vengono rapidamente abbandonati i riti del processo germanico e si recupera un processo giusto.

disciplinato all'accertamento della giustizia con prove testimoniali e documentali quella componente di normativa canonistica che faceva parte integrante delle normative processuali non viene abbandonato: viene messo sul mercato della pratica forense raccolte che regolassero il processo civile e il processo canonico. A raccogliere questi materiali in un monumentale trattato fu un ecclesiastico, un cardinale italianizzato come Guglielmo Durante che aveva dimestichezza con entrambi i diritti e entrambi i processi: anche egli si serve di materiali preesistenti che sono i molti ordines iudiciorum, piccoli trattati sul processo civile che alla fine del 1100 erano stati sfornati da quelle scuole cosiddette minori padano e lombardo. Uno dei meriti riconosciuti a Guglielmo era di aver inglobato nel trattato Speculum Iudiciale questa dottrina civilistica processuale precedente e di aver indicato chi erano gli autori dai quali prendeva. Lo Speculum di Guglielmo è diviso in due grandi tomi.

tocca tutto il processo civile e rimase un monumento prezioso per l'uso dei pratici che ebbe una ricchissima produzione a stampa. I notai e la scienza notarile. E' una figura che nella romanità era notevolmente specifica e professionale che oltre a conoscere il diritto doveva essere in grado di riportare per iscritto in modo efficace e rappresentativo le volontà delle parti nel documento che redigeva (la parte dell'grammatica, del logico argomentare dovevano essere sviluppate). Attraverso una pratica chiamata insinuatio i documenti venivano iscritti nei registri pubblici e veniva data loro validità giuridica. Nell'alto medioevo germanico ciò aveva perduto significato e non vi furono più coloro che iscrivono i documenti: il notarius nella stagione altomedievale soprattutto per le chiese vescovili, i monasteri che avevano molti beni immobili e dato che venivano fatti atti di disposizione e concessione, le chiese avevano libri, registri in cui

venivano annotate le decisioni prese e alla tenuta di questi registri erano deputati, tra i monaci, quelli che erano alfabetizzati e che prendevano impropriamente il nome di notarius (colui che prende nota, che serva la memoria). Nel progresso dei secoli con la riemersione fra l'undicesimo e dodicesimo secolo con la graduale riemersione del corpus giustinianeo il patrimonio della cultura giuridica e conseguentemente le figure negoziali, nelle quali pare inquadrare gli atti di disposizione che soggetti stringevano fra di loro o ai quali decidevano di dare attuazione o notorietà, aumentano e i notai (coloro che prendevano nota) diventano figure sempre più importanti per il ruolo di redattore ma anche garante. Dalla metà del 1000 cominciano a circolare documenti redatti e sottoscritti da soggetti che si firmano e la certificazione con un sigillo personalizzato, che significava il possesso della qualifica di notaio. Il privilegio di nominare una persona notaio era un

Privilegio che discendeva dall'imperatore che gli imperatori cominciano a concedere insieme al beneficio feudale ai vassalli: quindi vi sono notai di nomina imperiale, da parte di contiecc. Al punto che il sigillo, il privilegio di esercitare la funzione notarile era estremamente importante da una parte perché comportava un beneficio economico e poi per la pubblicità nei confronti dei terzi: l'instrumentum, il documento da essi erogato, era testimone del negozio concluso, faceva fede in giudizio e garantiva i contraenti. Il privilegio notarile inizia a passare da padre in figlio, indipendentemente dalle capacità dei soggetti a svolgere ciò. Il mondo del diritto non si reggeva più sulle consuetudini longobardo-franche ma un diritto giustinianeo con la scientia giuridica dei glossatori. Nell'età pre-irneriana vi era un notaio Petrus che in aria aretina erogava i suoi instrumenta in modo molto dotto con le formule giustinianee attualizzate.

Con l'avviarsi del fenomeno scolastico bolognese le scuole dei dottori di leggi, si avvia anche un fenomeno tipico di scuole per la formazione dei notai. Le scuole di notariato dove ad insegnare vi erano i notai anziani erano relegate fra le scuole degli artisti: la formazione del notaio era partecipare delle competenze (grammaticale e giuridiche) come se il notaio fosse un giurista diverso piuttosto che giurista dotto e interprete di scuola. La scientia dei glossatori entra nelle scuole di notariato tanto che ad Irnerio è stata attribuita la paternità di un Formularium tabellionum ma in realtà è un'attribuzione sbagliata e quel formulario venne redatto alla fine del 1100: tuttavia indica che la formazione dei notai è scientifica e non pratica e la forma con la quale il formulaium tabellionum si presenta è una forma sistematica e insegna ai notai con delle formule dei 4 gradi tipi di atti, strumenti che i notai erano chiamati a redigere.La compravendita, la donazione, il testamento e l'enfiteusi sono quattro grandi tipologie all'interno delle quali entravano le altre formule successorie e viene dato un ammaestramento completo verso chi andava verso il notariato o verso chi lo faceva già ma non con una formazione specifica. All'inizio del 1200 i comuni cittadini che si servivano anche loro dei notai (ad esempio per il giuramento costitutivo del patto del comune o altri documenti politici) decidono di cominciare a controllare l'attività dei notai, prima di tutto verificando chi esercitava la professione, in base a quale titolo e poi verificandone la preparazione specifica. Bologna fu capostipite anche di questo processo di rinnovamento, attualizzazione e il primo passo nel 1219 fu quello di creare una matricola di notai dove vennero registrati prima di tutto quelli che già stavano esercitando il tabellionato e poi in avanti disponendo in uno statuto che i nuovi successivi notai avrebbero dovuto per

Per esercitare il tabellionato è necessario superare un esame specificamente descritto con determinate conoscenze di diritto. Dal 121

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SSD Scienze giuridiche IUS/19 Storia del diritto medievale e moderno

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Franci.larena di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del Diritto Medievale e Moderno e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Sarti Nicoletta.