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POVERTY ROW

Dopo le Major, Minors e Produttori di lusso esistono infine le "Poverty Row", piccole società specializzate nella produzione di film a basso costo, destinati a precisi gruppi etnici o religiosi, ad esempio per italiani e afroamericani, dato che l'America si presenta come un melting pot le case di produzione cercano di conquistare più tipologie di pubblico, alcuni nomi:

  • Monogram pictures corporation
  • Republic pictures

Es. proprio perché esisteva una nutrita comunità ebraica in America esisteva un vero e proprio cinema Yiddish, rivolto agli ebrei di origine europea che parlavano appunto questa lingua frutto dell'unione del tedesco e dell'ebraico, chiaramente comprensibile ad un determinato target di pubblico.

La questione ebraica ad Hollywood:

La storia dalla Hollywood classica è sempre stata caratterizzata da una fortissima presenza ebraica, un presenza avvertibile a più livelli. Il discorso dell'ebraismo ad

Hollywood preesiste ancor prima del fenomeno della Shoah, inquanto riguarda i vertici delle industrie hollywoodiane, i così detti “padrifondatori” presenti in America ancor prima degli anni 30’. Le grandi società nella maggior parte dei casi sono state dirette da uomini di origine ebraica, gli stessi autori citati prima sono di origine ebraica: Lemme (Universal), Fox (20th Century Fox), Goldwyn (MGM), Warner (Warner Bros.) ecc. Il cinema hollywoodiano fin dalle sue origini ancor prima della seconda guerra mondiale è stato un cinema fatto dagli immigrati come del resto gli Usa stessi, per cui non dobbiamo stupirci. Ovviamente a partire dagli anni 20’ con l’esodo dall’Europa, la comunità hollywoodiana è composta da personaggi europei e per motivi storici che ben conosciamo, in prevalenza di origine ebraica. Per quanto riguarda i padri fondatori è necessario capire quanto questa comunità ebraica abbia influenzato.I film, è riflessa al loro interno? "Gli ebrei non si limitarono a creare l'industria del cinema, ma le conferirono da subito un'ideologia specifica, L'Hollywoodism" che rimandava al sogno e a una marcata idealizzazione della realtà americana. (...) I fondatori di Hollywood furono, quindi per Gabler, principalmente degli immigrati che volevano fare film in cui la realtà americana fosse idealizzata, sublimata, pacificata e condotta a unità" Cinema e narratività ebraica) (Mino Chamla, Questi produttori non hanno messo (nei film da loro prodotti) al centro la loro identità ebraica o il loro essere immigrati, al contrario, spesso presentano un'esaltazione della realtà americana, una realtà che spesso viene mostrata in maniera positiva e armoniosa. Tanto che Mino Chamla, si domanda se da qui deriva il famoso "happy end", caratteristica tipica dei film di questo periodo, un finale felice.con risoluzione del conflitto. "Gli Ebrei spesso si mimetizzano, ma insieme mantengono un'alterità ideale che permette loro di concepire e sognare una realtà differente da quella realmente esistente, si accetta fino in fondo una realtà. Inventandone i più fervidi cantori, soltanto a patto di poterla idealizzare, cioè migliorare almeno nella magia dello schermo. Hollywood sarà almeno per un lungo periodo una fabbrica dei sogni" (Mino Chamla). Chamla spiega in qualche modo questa esaltazione della realtà americana nel cinema, il desiderio di questi personaggi di mimetizzarsi e di integrarsi il più possibile nella realtà americana, essere accettati. Questo però non esclude che per molti decenni il cinema americano abbia relegato ai margini la sua origine ebraica, l'ebraismo non viene trattato esplicitamente, raramente i personaggi sono connotati come ebrei o che la questione traspaia dalla produzione cinematografica.successivamente la situazione cambierà molto nel cinema post classico, dalla seconda metà degli anni '60, emergono numerosi registi e divi di origine ebraica come Woody Allen, Dustin Hoffman, Barbra Streisand. Ovviamente ci sono state delle eccezioni importanti, nel 1927, anno dell'avvento del sonoro, vede la Warner produrre il primo film parlato e cantato "The Jazz Singer" di Alan Crossland (1927), in cui non solo il protagonista è un performer di origine ebraica, ma lo stesso film ha come protagonista il figlio di un rabbino, è interessante notare il conflitto fra fede ebraica e la musica jazz. Guardando l'inizio del film "Via Col Vento" e osservando i titoli di testa il primo nome messo in evidenza è quello di David O. Selznick, ovvero il produttore. Oggi siamo abituati a considerare i film dando maggior importanza al regista, basti pensare ai film di Quentin Tarantino, tuttavia non nasce con la classicità hollywoodiana.È evidente come in questo periodo l'attività di produttore precedeva quella del regista, addirittura il nome del regista Fleming arriva dopo i nomi degli interpreti. Nella Hollywood classica il processo creativo di un film poggia sul concetto di una dimensione collettiva del lavoro, infatti per la creazione, produzione e distribuzione collaboravano numerose maestranze. Lo studio system è sempre stato vicino ad una produzione artigianale di tipo seriale, spesso sono stati fatti paragoni con la catena di montaggio dove tutti hanno un ruolo specifico, in questo quadro il regista non è l'ingranaggio più importante (come spesso si considera oggi). L'ingranaggio più importante è sicuramente il produttore, sicuramente per il caso di "via col vento". Infatti il ruolo di David O. Selznick non è solo quello di magnate che ha finanziato il progetto, ha un ruolo di natura artistica, infatti si vantava di riuscire a curare.numerosi aspetti per la creazione di un film, in alcuni appunti addirittura si preoccupava di che aspetto dovessero avere le sopracciglia della protagonista. Al produttore spesso toccava l'ultima parola per il montaggio (editing) del film. Ciò che affascina del periodo del cinema classico Hollywoodiano, seppur caratterizzato da numerose regole, è il fatto che è stato un cinema caratterizzato da eccezioni a queste regole, sono di più infatti i film che sono delle eccezioni che non delle regole. Tanti registi di talento sono emersi in questo periodo imprimendo nei film una propria poetica e uno stile coerenti e riconoscibili, sono riusciti ad imporsi non solo come registi ma anche come autori e creatori. Nominiamo sicuramente Billy Wilder ma anche John Ford (western), Alfred Hitchcock (thriller-suspense), Orson Welles ecc. registi che grazie al loro talento molto spesso sono stati in grado di scegliere i loro soggetti (nella Hollywood classica era frequente per iregisti accettare storie e soggetti su commissione).

Studio dei generi

Con la parola "genere" intendiamo un grande modello di racconto. La Hollywood intrattenimento mainstream, classica prevedeva un o comunque di natura popolare, per cui il genere, quindi una forma immediatamente riconoscibile al pubblico, era fondamentale per avere successo (andando a vedere un film western il pubblico sapeva cosa aspettarsi).

Intorno all'idea di genere hollywoodiano si sviluppa sempre una dialettica fatta di standardizzazione (ripetizione di meccanismi abituali) ma anche di differenziazione, perché queste società erano in grado di inserire elementi di novità anche nel convenzionale destando quell'interesse che alimentava l'audience. I generi corrispondono al desiderio del grande pubblico di sentirsi raccontare la stessa storia, ma allo stesso tempo differenziandosi con ulteriori elementi.

Nella Hollywood classica i film in genere si rivolgevano ad un target familiare, dovevanoessere film fruiti da un grande pubblico, per cui i generi si sono evoluti nel corso degli anni non soltanto corrispondendo alle esigenze interne dell'industria, ma anche per i desideri e le aspettative del pubblico suggellando un mutuo scambio che ha reso molti generi particolarmente longevi. N.B è necessario ricordare che la Hollywood classica non reinventa ex novo tutti i generi, li recupera dal cinema muto oppure da altri ambiti artistici come la letteratura e il teatro (es. "Via col vento" è tratto dal best-seller di Margareth Mitchell). Principali generi del cinema classico: - War movie/film bellico - Poliziesco: termine che raccoglie numerosi sottogeneri come Noir, Gangster movie, Thriller e carcerario - Western: tipicamente americano - Kolossal/film storico-mitologico - Commedia: genere in cui eccellerà Billy Wilder soprattutto dagli anni '50 - Melodramma - Musical: chiaramente genere che non esisteva durante il cinema muto ma che

Nasce con il sonoro Horror e fantascienza

Comico

Come funzionano i generi? si modificano nel corso del tempo, I generi non sono statici, è chiaro che se vediamo un horror degli anni 50' è molto diverso da un horror dei nostri giorni, si mantengono certamente degli elementi di continuità ma molti aspetti nel tempo tendono a variare.

I generi essendo delle formule molto ampie si dividono al loro interno in altri sottogeneri. Ad esempio un genere che offre numerose possibilità di sottogeneri è il musical, basti pensare al "Mago di Oz" che è un fairy tale musical, oppure il backstage musical che raccontano il dietro le quinte di un'opera e i suoi protagonisti sono artisti.

Alcuni generi sono affini fra di loro, ad esempio il cinema di guerra e il western hanno chiaramente delle somiglianze, abbastanza maschili, con tutte le eccezioni del caso.

I generi spesso si ibridano fra di loro, dando ai film forme abbastanza spurie.

ad esempio “Viale del Tramonto” di Wilder è un misto fra il Noir e il Melodramma. A prescindere dalla specificità del genere a cui un film appartiene, i generi sono uno schema narrativo con un film dell’epoca classica presenta un determinato svolgimento.
  1. ORDINE: in genere il film comincia con una situazione di calma e di ordine
  2. TRASGRESSIONE: ad un certo punto subentra un elemento trasgressivo o una minaccia che sconvolge la situazione iniziale di stabilità
  3. RIPRISTINO: viene appunto ripristinato l’ordine e la situazione di sicurezza che molte volte coincide con un Happy end
Esistono comunque dei film che non seguono propriamente questo schema narrativo, ad esempio facendo riferimento a Billy Wilder, il Noir, è un genere che non rispetta la regola del lieto fine. È vero che nel finale
Dettagli
A.A. 2019-2020
25 pagine
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher sara.santamato di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Ferrara o del prof Boschi Alberto.