Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 119
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 1 Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 119.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame storia contemporranea, prof Botta, libro consigliato Storia contemporanea dal XIX al XXI sec, Cammarano, Guazzaloca, Piretti Pag. 41
1 su 119
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

GLI ANNI 70 COME SVOLTA

14.1 - Il 1968: la rivolta di una generazione

Il movimento di protesta giovanile, che ebbe il suo culmine nel 1968, in alcuni casi

arriva persino a far vacillare i governi i sistemi politici in nome di una trasformazione

radicale della società. All'origine del fenomeno vi era una serie di fattori di tipo sociale,

demografco e politico. Gli anni del boom economico erano stati caratterizzati da un

notevole sviluppo demografco: alla fne degli anni 60, aveva raggiunto quindi l'età

adulta una generazione, la cosiddetta baby boom generation, che aveva vissuto gli

anni del benessere, senza conoscere il dramma della guerra e delle scarsità che

avevano accompagnato la vita dei loro genitori. In una società dove i giovani

rappresentavano la fascia demografca piu estesa e dove larga era la diffusione della

scolarizzazione, i modelli di comportamento fra genitori e fgli e tendevano a

differenziarsi in modo sempre piu evidente. Essi cominciarono a rifutare la società dei

consumi e il modello di sviluppo che l'ha generata, proponendo una "controcultura

"fortemente critica verso la generazione dei padri e il sistema di potere dell'Elite

politiche sociali dominanti. Venivano proposte e stili di vita sempre piu incentrati su

comunitarismo e sull'egualitarismo; l'abbigliamento e la musica diventarono i mezzi

principali con cui i giovani prendevano palese questa rottura con il passato e

soprattutto le canzoni, che proponevano testi sempre piu introspettivi e di impegno

politico e sociale.

Tratto dominante che caratterizzò il movimento fu la contestazione di ogni forma di

autorità gerarchica, da quella dei genitori a quella nella scuola o sul posto di lavoro,

fno a coinvolgere anche la Chiesa. All'interno del movimento poi si inserì la lotta delle

femministe diretta contro il sistema di potere tradizionalmente esercitato dagli uomini

nella vita pubblica e privata.

La creazione di un sistema internazionale pacifcato, la lotta contro tutte le ingiustizie

Pagina 68

e le discriminazioni, la sensibilità e l'attenzione per le condizioni dei paesi del terzo

mondo furono i tratti caratterizzanti di una protesta che condannava sia il sistema

capitalistico occidentale sia l'oppressione la mancanza di libertà del regime sovietico.

Grande fascino esercitavano la fgura di Mao e quella di Ernesto “Che” Guèvara, che

entrò nell'immaginario collettivo come il mitico combattente delle guerriglie

sudamericane.

Le fasi piu importanti del movimento di contestazione si verifcarono già alcuni anni

prima del 1968 negli stati uniti: l'occupazione dell'Università di Berkeley in California

nel 1964 sperimentò per la prima volta tecnica di autogestione dell'istituzione

universitaria che si diffusero poi in tutto il mondo. All'interesse per le analisi sociali, si

cercò di avvicinare un nuovo modo di vivere in comunità da parte dei gruppi dei

cosiddetti hippies, i quali impostare un una nuova flosofa di vita che spaziava dalla

spiritualità di stampo orientale all'uso di droghe e alla pratica di costumi sessuali liberi.

Il movimento di contestazione negli stati uniti era rivolta soprattutto contro la guerra

del Vietnam e a favore della difesa dei diritti civili dei neri e delle minoranze. Prendeva

di mira, insomma, quelle che si ritenevano le mancate promesse di uguaglianza e

giustizia della costituzione americana, contraddette sia dalle pratiche di

discriminazione verso gli afroamericani, sia da una politica estera giudicata aggressiva

e di stampo neo coloniale, come veniva denunciato dal leader radicale Malcolm X.

La protesta toccò il suo apice con l'assassinio di Martin Luther King a Memphis, il 4

aprile 1968: questo tragico evento scatenò una violenta ribellione nei ghetti neri delle

città americane e l'attivismo dei giovani contro la guerra in Vietnam arrivo al punto di

dividere l'opinione pubblica americana Nello stesso anno, a giugno, fu poi l'assassinio

di Robert Kennedy a mettere a nudo le profonde fratture della società americana.

Dagli stati uniti, la protesta studentesca si spostò rapidamente in Europa, dove

assunse un carattere di maggiore politicizzazione, coinvolgendo anche la classe

operaia: ad esempio, nel famoso "maggio francese" alla ribellione dei giovani delle

università si unirono milioni di lavoratori, proclamando uno sciopero generale che

paralizzò il paese. De Gaulle reagì alle dimostrazioni in modo fermo e deciso, da un lato

trattando con i sindacati, dall'altro chiamando i francesi a nuove elezioni. Il successo

del partito gollista e la sconftta delle sinistre segnarono la fne del 68 in Francia.

In Italia, la protesta, partita inizialmente dalle università di Trento, Torino, Milano e

Roma, coinvolse ben presto anche la classe operaia e raggiunse momenti di acuta

violenza: uno degli episodi piu gravi fu quello che si svolse nel marzo 1968 presso la

facoltà di architettura dell'Università di Roma dove gli studenti, che avevano occupato

la facoltà, si scontrarono con le forze dell'ordine chiamate a sbloccare la situazione.

Tra i vari gruppi, quelli che negli anni successivi ebbero un certo seguito furono Lotta

Continua, Potere Operaio, Avanguardia Operaia.

Alla protesta degli studenti, nel 1969 segui quella degli operai, impegnati nel rinnovo

dei contratti collettivi di lavoro. Culminati nel cosiddetto "autunno caldo", gli scioperi

e le rivendicazioni dei lavoratori fnirono per aprire un dialogo tra le tre principali

confederazioni sindacali. Grazie a questo, gli operai ottennero il rinnovo dei contratti di

lavoro con aumenti salariali compresi tra il 15 e il 20%, la riduzione della settimana

lavorativa a 40 ore e il diritto di tenere assemblee in fabbrica per ragioni sindacali. Nel

1970 venne poi varato lo statuto dei lavoratori, un insieme organico di norme sui

Pagina 69

rapporti tra dipendenti e datori di lavoro a tutela della libertà sindacale all'interno delle

aziende. Il movimento del 68 coinvolse anche i paesi del blocco sovietico, dove

assunse il carattere della protesta contro la mancanza di libertà e pluralismo politico

imposta dei partiti comunisti al potere. L'epicentro della ribellione fu Praga.

In Cecoslovacchia, fn dalla metà degli anni 60, era cresciuto un fermento di cui si era

fatto interprete il leader del partito comunista Alexander Dubcek: Il suo programma di

"socialismo dal volto umano" prevedeva il mantenimento del modello di sviluppo

collettivista e consistente riforme politiche, tra cui l'abolizione della censura sui mezzi

di comunicazione, la fne del sistema partito unico e l'allargamento della

partecipazione politica ai cittadini. Egli, a differenza di quanto era avvenuto in

Ungheria, non proponeva l'uscita della Cecoslovacchia dal patto di Varsavia ma

nonostante questo, le riforme del leader apparvero a Mosca come una grave minaccia

all'egemonia sovietica. Il leader sovietico Breznev, succeduto a Chruscev alla guida del

paese, ritenne che l'esperimento cecoslovacco andasse immediatamente fermato: il

21 agosto 1968 le truppe sovietiche e dei paesi del patto di Varsavia occuparono in

poche ore la Cecoslovacchia. Il leader Dubcek e gli altri dirigenti riformisti furono

emarginati e progressivamente allontanati dagli incarichi, mentre la nuova dirigenza

imposta da Mosca riportava il paese sui binari dell'ortodossia sovietica. Il 16 gennaio

1969 le drammatiche immagini del giovane studente cecoslovacco Jan Palach e che si

diede fuoco nella piazza di San Venceslao per protestare contro l'invasione, misero il

mondo di fronte alla tragedia del "socialismo reale" imposto dall'Urss. Gli Stati uniti e i

paesi dell'Europa occidentale non intervennero; Lo shock dell'invasione colpì invece i

partiti comunisti occidentali che presero le distanze dall'intervento sovietico.

Uno dei punti di riferimento di una parte del movimento studentesco fu la cosiddetta

"rivoluzione culturale cinese, di cui tuttavia non si conosceva la vera natura. Nel 1966

era stata orchestrata in Cina una campagna contro la burocratizzazione del partito;

tali contestazioni furono promosse da Mao e dal suo entourage, che le indirizzarono in

modo da rafforzare il potere dello stesso Mao anche attraverso il culto della sua

personalità. Rimasero vittime di questa violenta protesta sia i vecchi quadri dirigenti

del partito, sia intellettuali, artisti, contadini benestanti, che furono rinchiusi nei

"campi di rieducazione" dove il prezzo della sopravvivenza era l'ossequio all'unica

verità politica ammessa, quella del pensiero di Mao. La "rivoluzione culturale" si esaurì

nel 1969, con il rafforzamento del gruppo dirigente e la sconftta di Lin Biao,

principale ispiratore del movimento delle guardie rosse.

Il movimento sessantottino in molti paesi si esaurì nel giro di pochi mesi; nonostante

questo, ebbe il merito di portare al centro dell'attenzione valori che fno a poco tempo

prima erano rimasti nell'ombra: dal pacifsmo alla antirazzismo, dalla contestazione del

potere come forma di dominio all'emancipazione delle donne.

14.2 - Il "nuovo femminismo" e l'affermazione dei diritti delle donne

Anche se alla fne della seconda guerra mondiale le donne avevano ottenuto il diritto

di voto quasi in tutta l'Europa occidentale (in Francia nel 1944, in Italia nel 1945, in

Belgio nel 1948, in Grecia nel 1952), gli anni 50 non rappresentarono una svolta nei

processi di emancipazione femminile. In molti paesi continuava ad esistere la potestà

maritale e alle donne non venivano riconosciuti gli stessi diritti civili degli uomini;

anche il modello femminile che si era diffuso dopo la guerra, relegava ancora le donne

Pagina 70

entro lo spazio domestico, in qualità di moglie-madre-casalinga. Questo ideale della

"domesticità" fu il primo grande bersaglio polemico delle femministe. Defnito

polemicamente dalla studiosa Betty Friedan, in un libro del 1963, come "mistica della

femminilità", questo ideale riduceva la complessa identità della donna ad un unico

valore, quello della femminilità. La Friedan, intendeva denunciare l'ipocrisia che

circondava la condizione delle donne americane, da un lato valorizzate in quanto

“madri della nazione”, ma dall'altro relegate nell'ambito della famiglia e culturalmente

emarginate da un sistema sociale di stampo patriarcale.

Alla nascita del cosiddetto "nuovo femminismo" contribuì anche il pensiero

dell'intellettuale francese Simone de Beavoir, che nel 1949 avrebbe pubblicato "il

secondo sesso”. In esso, egli affermava che la donna aveva sempre rappresentato

l'altro, il polo negativo di un binomio in cui il positivo era rapprese

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
119 pagine
3 download
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher mir.romano85 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Botta Sergio.