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SPERANZE DI LIBERTÀ : POLONIA E UNGHERIA

POLONIA

Nel 1956 furono gli operai e contadini polacchi a manifestare contro il regime. L'apice dello scontro fu lo sciopero dei lavoratori nella città di Poznan. Ci fu una forte repressione da parte della polizia e delle truppe sovietiche nel Paese. Le manifestazioni continuarono a chiedere libere elezioni e il ritiro delle truppe di Mosca dal territorio. Durante una visita di Chruscev a Varsavia, venne eletto alla guida del partito un vecchio comunista fedele al partito e tra i lavoratori polacchi, simpatizzante di Tito e per questo messo in carcere durante il periodo Staliniano, ma poi uscito e reintegrato con Chruscev. Gomulka venne eletto segretario del partito comunista polacco e riconobbe la necessità di rimanere all'interno del Patto di Varsavia. Ottenne però il ritiro dell'armata rossa dai territori polacchi e promosse un riformismo economico senza compromettere la collaborazione con Mosca.

UNGHERIA

Gli ungheresi non avevano mai metabolizzato la forzata sottomissione a Mosca.

Alla fine degli anni '40 cresce l'insofferenza per l'epurazione del partito contro i sospettititoisti. Nel 1953, dopo la morte di Stalin, viene eletto alla guida del governo Imre Nagy. Dopo segnali di svolta da parte di Chruscev, Nagy avvia un programma di riforme e promuove l'amnistia per i detenuti politici. L'opposizione del segretario del partito comunista ungherese Rakosi lo costringe ad abbandonare il governo. Nel 1956 si verifica una manifestazione a Budapest di studenti, intellettuali e successivamente operai e lavoratori. È lo stesso Chruscev a imporre le dimissioni di Rakosi e a far nominare al suo posto Gero. Le manifestazioni continuano e Gero le reprime, scatenando una vera e propria insurrezione. Su pressione dei manifestanti, Nagy torna al governo. Si crea un dualismo tra Gero nel partito e Nagy al governo, che diventa il punto di riferimento della popolazione per una vera democratizzazione. Nagy aderisce al desiderio popolare di uscire dal patto di Varsavia e di farsi riconoscere dall'ONU come Paese neutrale. Nel 1956 il Partito

Comunista ungherese chiama le truppe Sovietiche che occuparono la capitale e repressero nel sangue la rivolta. Fu poi costituito un governo fedele a Mosca sotto la guida di Kadar, mentre Nagy venne arrestato e condannato a morte. L'astensione dell'intervento del blocco sociale evidenziò il reciproco riconoscimento delle sfere di influenza delle super potenze.

DALL'AFFERMAZIONE DELLO STATO NASSERIANO ALLA CRISI DI SUEZ

1948 sconfitta nella guerra e cattiva amministrazione, corruzione

1952 comitato di Liberi Ufficiali egiziani depose il re d'Egitto Faruk I proclamando la Repubblica di cui diventò presidente e primo ministro il generale Neghib.

1954 lo sostituisce il suo vice al-Nasser.

In politica interna riforma agraria con ampliamento della diga Assuan per aumentare la superficie coltivabile ed eliminare il latifondo; in politica internazionale rigetta il colonialismo e appoggia il movimento dei Paesi non allineati.

Per finanziare la diga gli Usa propongono un prestito.

Intanto Nasser propone un scambio cotone per armi al Patto di Varsavia. La posizione Usa si raffredda. Allineamento di Nasser all'Urss. Come ritorsione dinanzi al mancato prestito americano, Nasser annuncia l'intenzione di nazionalizzare la compagnia del canale di Suez per aumentare i guadagni destinati alla diga. Reazione anglo-francese: via commerciale sul Mar Rosso, dipendenza dal petrolio medio-orientale, Egitto finanzia l'Algeria. Israele compromessa la via per il porto di Eilat, nel golfo di Aqaba. Usa preoccupati di non far cadere l'Egitto in mano Sovietica convocano una Conferenza internazionale a Londra per la libera navigazione attraverso il canale, Nasser rifiuta. 1956 patto militare tra Egitto, Siria, Giordania. Continui attacchi dei fedayyin, guerrieri palestinesi che lanciavano attacchi dall'Egitto. 1965 Francia, GB e Israele, piano di aggressione: prima attacca Israele e il giorno dopo Londra e Parigi chiedevano alle due parti di ritirarsi a nonmeno di 16km dal canale.
Egitto si rifiuta e FR e GB attaccano. Brillante vittoria dal punto di vista militare ma disfatta sul piano politico.
Urss intima Usa di ritirare le truppe alleate minacciando un intervento a fianco dell'Egitto. Condanna dell'Onu e degli Stati Uniti, Eisenhower minacciava pesanti ritorsioni economiche.
Ritiro truppe Inglesi e francesi senza condizioni. Istituzione per la prima volta di UNEF, Forza di emergenza delle Nazioni Unite, sperimentando il concetto moderno di peacekeeping.
Sconfitto militarmente ma successo diplomatico: aveva messo fine al loro primato internazionale, dato speranze alle nazioni del Sud di riscatto, Urss avrebbe finanziato il progetto per la diga di Assuan.
1958 ondata di furore panarabo. Egitto-Siria fusi nella Repubblica araba unita, durata 3 anni. Rovescio monarchia irachena.
Gruppo islamista radicale di Fratellanza musulmana che nel 1958 attentò alla vita di Nasser. Campi di concentramento per piegare la Fratellanza.nascita dell'ideologia dell'islamismo radicale contemporaneo di Sayyid Qutb. Nasser lo fece condannare a morte nel 1966.

Dottrina Eisenhower: sostegno indipendenza paesi Medio Oriente; difesa militare agli attacchi mossi da nazioni Urss.

1958 Francia e Inghilterra mandano truppe in Giordania e Libano per soffocare il panarabismo e non farle inserire nella Repubblica Araba unita.

IL CONCILIO VATICANO II COME MOMENTO DI SVOLTA

Senso di rivalsa verso la società moderna: crisi del mondo contemporaneo per aver abbandonato quella saggia alleanza tra trono e altare. Minaccia dell'est comunista.

Papa Pio X anni Quaranta e Cinquanta nuova ondata di censura e condanna al "modernismo" nell'approccio innovatore di alcuni teologi nei confronti delle nuove sfide contemporanee.

La Chiesa cattolica appariva forte, trionfante, orgogliosa di sé e proprio questa ostentazione che ne tradiva il compito più autentico, quello di annunciare il Vangelo e di declinare

Tale annuncio secondo i mutamenti in atto.

1958 elezione di Papa Giovanni XXIII (Giuseppe Roncalli) svolta decisiva nella storia della Chiesa contemporanea. Iniziò un intenso dialogo ecumenico con le realtà esterne e persino ostili alla Chiesa.

Enciclica Mater et Magistra rilancio del pensiero sociale cattolico che condanna lo sfruttamento, da parte dei Paesi ricchi, delle colonie e invito a promuovere misure economiche orientate al principio di eguaglianza.

1963 enciclica Pacem in Terris: invitava i potenti al dialogo, anche con i paesi da poco indipendenti e a pariva una porta di confronto con le altre religioni e con i non credenti.

Papa Roncalli insieme a Kennedy e Chruscev rappresentò un'icona della distensione della Guerra Fredda.

Ancora più rilevante delle encicliche fu la decisione del papa di convocare un Concilio.

1962 Concilio Vaticano II, aggiornamento della missione della Chiesa: si doveva trovare un nuovo modo con cui rapportare la Chiesa alla

società contemporanea: positivo, aperto, accogliente. Il Papa volle affrontare il problema delle relazioni tra le religioni e la libertà religiosa. 1963 Concilio sotto il nuovo pontefici Paolo VI. Dialogo: non tutti i vescovi erano disposti ad intraprendere il nuovo atteggiamento della Chiesa. Dialogo tra cristianesimo, islam e ebraismo per la stessa discendenza con Abramo. Apertura verso la società contemporanea, non più condannata ma monito della storia. Accantonare l'uso del latino per le lingue nazionali, più comprensibili. Affermò importanza del coinvolgimento dei laici. Adottarsi alla soluzione dei problemi sociali. Nascita delle Comunità cristiane di base, lettura del vangelo eliminando le differenze uomo-donna, laico-sacerdote. Francia: fenomeno dei preti-operai: stretto contatto con i lavoratori condividendo le condizioni di miseria ed emarginazione proprie delle periferie industriali. Nascita delle Comunità ecclesiali di base.

In America Latina. Nuovo approccio della Teologia della Liberazione: sollecitavano le masse all'emancipazione e alla lotta contro regimi dittatoriali. La Chiesa di Roma ne condanna le sue forme più estreme: diventava ideologia secolarizzata; minava le strutture gerarchiche tradizionali.

LO SCONTRO TRA EST-OVEST E LA SUA RICADUTA NELLE POLITICHE NAZIONALI

LA FRANCIA DELLA QUARTA E QUINTA REPUBBLICA: AFFERMAZIONE DEL GOLLISMO

De Gaulle, simbolo della resistenza al nazifascismo attraverso il governo della Francia Libera. Dichiarazione di "non esistenza" del regime di Vichy. Inclusione della Francia tra i paesi vincitori: conservazione delle colonie; assegnazione di una zona di occupazione della Germania; seggio permanente nel consiglio di sicurezza dell'Onu.

1945 elezioni per la costituente: vincono comunisti, socialisti (SFIO) e Repubblicani (MRP, cattolici, moderati e conservatori).

1946 non riuscendo a trovare una piattaforma programmatica tra i paesi vincitori

DeGaulle si dimette, confidando che il Paese avrebbe chiesto di nuovo il suo aiuto per la ricostruzione.

Non passa il referendum delle sinistre per un parlamentarismo monocamerale.

1946 nuova Assemblea costituente e nuovo testo Costituzionale. Nascita della 4° Repubblica con Parlamento bicamerale.

1947 viene meno il patto tripartitico tra PCF, SFIO, MRP. Creazione del partito di DeGaulle RPF. Frammentazione e instabilità politica.

Ricostruzione economica, riforme di Monnet: nazionalizzazioni e riforme tecnologiche.

Proposta di superamento della rivalità storica con la Germania.

Gravi insuccessi nella gestione delle colonie: sconfitta dell’Indocina nel 1954 e battaglia di Algeri del 1957 che scosse l’opinione pubblica.

Ritorno di De Gaulle chiamato dal Presidente per formare un governo d’emergenza per la riforma della Costituzione.

1958 Costituzione approvata. Quinta Repubblica. Semipresidenziale.

1958 De Gaulle eletto Presidente della Repubblica e riunite le

forze golliste nella UNR.1962 sottoscrizione degli accordi di Evian con il Fronte di liberazione nazionale algerina che decretò la loro indipendenza. Nomina di Pompidou come primo ministro, stretto collaboratore di De Gaulle. 1960 potenziale nucleare atomico. De Gaulle vuole sganciarsi il più possibile dalla tutela americana. 1963 veto all'ingresso della GB nella CEE in quanto legata da una "relazione speciale" con gli Usa. Progetto di costruzione di una grande Europa fondata sull'asse franco-tedesco. 1966 ritiro del comando militare dalla NATO a riprova dell'indipendenza francese dai due blocchi. 1967 De Gaulle reiterò il veto alla GB. Presa di distanza dagli Usa: 1964 riconosce Cina comunista, 1966 ritiro truppe dalla NATO e condanna dell'intervento americano in Vietnam. Revocò l'uso di basi.
Dettagli
A.A. 2020-2021
103 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessiodellarocca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Cammarano Fulvio.