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Gran Bretagna

Queste scelte di riformismo avanzato da parte della coalizione portano a uno scontro con la camera dei Lord che sarà vincente da parte della camera dei comuni e da parte della coalizione. Ha un diretto di veto la camera, che non si applica alle leggi finanziarie. Questo diritto riconosciuto alla camera dei Lord.

Progetto dell'autogoverno viene sospeso per via della Prima guerra mondiale, ma viene messo in cantiere. C'è un altro paese che apre con una stagione di riforme. È l'Italia.

L'Italia inizio 900 conosce un lungo periodo di governo di Giovanni Giolitti, un uomo che apre una stagione di riforme (governa per un quindicennio), protagonista della storia politica. Inaugura quella fase che gli storici chiamano del liberalismo democratico perché Giolitti è un presidente del consiglio, che a differenza di quelli che li hanno preceduti, capisce l'importanza di dialogare con i partiti di massa, con le

forzesocialiste.In Italia il partito socialista nasce tardi, ma che riesce a portare in parlamento un numero sempre crescente di deputati.A differenza dei suoi predecessori non perseguita i socialisti. Cripy (un presidente) approva una serie di leggi che sono mirate a soffocare i socialisti, Giolitti cambia totalmente visione.Capisce che non ha senso schiacciare i socialisti, questi stanno crescendo perché è cambiata la società. Siamo entrati nella modernità, non si può bloccare l'avanzata, quello che si può fare, ci dice Giolitti, è dialogare con loro, non vanno schiacciati e arrestati, vanno ascoltati insieme bisogna mettere in cantiere riforme importanti, per non andare verso la rivoluzione.Anche l'Italia, oltre al caso francese il caso inglese, nel suo piccolo dà l'idea di un paese che ha sposato questa visione. Epoca di liberalismo democratico.Un altro esempio nel caso italiano è il fatto che

Giolitti avvii la municipalizzazione dei servizi, cioè che i comuni, le amministrazioni comunali, si fanno carico di gestire i servizi essenziali dei cittadini) erogazione dell'acqua, della luce, creazione di sistemi di fognatura, ecc.), è un altro elemento di riformismo in Italia. Ci dimostra come in Europa nella fase pre-guerra si trova in una fase contraddittoria. Ci sono altre potenze che hanno una visione opposta. Austro-Ungheria. Terzo soggetto è il soggetto protagonista della successiva guerra mondiale: la Russia. Una Russia che si avvicina tardivamente all'industrializzazione. Elemento che frena una borghesia, poco spazio alle autonomie locali. Mancanza della autonomie, insieme all'industrializzazione provocano un cortocircuito. C'è un forte analfabetismo e mortalità infantile, le tensioni politiche e sociali non mancano. Ci sono agitazioni nelle campagne, ci sono atti terroristici, scioperi sempre più frequenti. A far

Esplodere il malcontento della Russia degli Zar

17/04 Annessione della Bosnia 1908.

21/04

24/04 La Russia che esce dalla guerra è una Russia che si trova in estrema difficoltà.

Il conflitto bellico ha incrementato i problemi sociali ed economici che già rappresentavano la Russia dello Zar.

Quadro generale che porta la Russia ad entrare in fibrillazione e va in contro ad una crisi politica senza precedenti:

  • L'esercito dello Zar, di fronte all'avanzata dei tedeschi, perde molti territori.
  • Il conflitto rende molto complicata la situazione economica interna perché milioni di uomini giovani affrontano il servizio di leva obbligatoria e non possono lavorare i campi. C'è una crisi economica che viene resa ancora più drammatica perché al posto di lavorare devono andare a combattere.
  • La Russia non ha neanche una rete ferroviaria adeguata, indispensabile per l'industrializzazione.
  • Nello sforzo bello quella poca

L'industrializzazione che la Russia conosce è un'industrializzazione che è sostenuta da una classe operaia costretta a svolgere turni di lavoro massacranti per sostenere la produzione di armi pesanti e allo stesso tempo salari che non sono adeguati, salari che rimangono molto bassi e perdono anche potere d'acquisto per il semplice fatto che, durante la guerra, c'è l'inflazione dei beni di prima necessità. Tutte queste situazioni portano ad un malumore generale degli operai.

Un'altra situazione che peggiora gli umori della popolazione è la visione autocratica del re, Nicola II, che vede la popolazione come schiavi. Nel 1917 c'è lo sciopero generale degli operai a Pietrogrado, scioperi in cui scendono per le motivazioni elencate sopra. I soldati, che dovrebbero spegnere i malumori dei cittadini, si alleano con i manifestanti, a dimostrazione che l'esercito sta andando fuori controllo. Di fronte a questo

sommovimento di piazza così violento e compatto, Nicola II è in totale difficoltà e quindi è costretto ad abdicare mentre la famiglia reale viene arrestata. Di fronte alla fine della dinastia dei Romanov, l'esercito si sbanda. Un segnale di crisi senza ritorno si ha proprio con il fatto che l'esercito iniziano a ribellarsi alle autorità degli ufficiali, tentano di tornare nei propri villaggi e sperano di poter spartire quelle terre che l'aristocrazia sta perdendo. Di fronte al tracollo del regime dei Romanov e del governo autocratico viene creato un governo provvisorio di tipo liberale, guidato dal principe L'Vov, principe illuminato che ha cercato disperatamente di convincere Nicola II alla pace concedendo delle riforme alla popolazione. Questo governo liberale ha tutte le intenzioni di continuare la guerra insieme agli alleati della triplice intesa per attuare una serie di riforme e portare la Russia sulla via.

dell'occidentalizzazione. Quello che il governo provvisorio vuole mettere in atto è introdurre un sistema costituzionale liberale. Al governo provvisorio liberale collaborano anche i socialisti e come nel resto d'Europa, anche in Russia, si sono divisi in due correnti precise:

  • menscevichi: un'anima riformista, disposti a collaborare con il governo provvisorio; all'interno del mondo socialista russo sono la maggioranza, hanno una visione riformista;
  • bolscevichi: un'anima massimalista, non disposti a collaborare con le forze liberali perché il loro obiettivo è quello di ricreare i soviet, un governo dal basso come nel 1905; sono la minoranza e hanno una visione massimalista;

dopo questa fase Lenin, leader dei bolscevichi, torna in Russia dopo l'esilio e comincia ad alimentare il progetto dei soviet pubblicando le tesi d'aprile, in cui si sostiene che non si può continuare la guerra. Lenin denuncia la guerra come

Una guerra imperialista, in cui la popolazione viene mandata al massacro per soddisfare gli appetiti delle nazioni occidentali. Questa denuncia fa acquisire a Lenin molti consensi. Il governo liberale di L'Vov non riesce a tenere sotto controllo le frange più estreme e rivoluzionarie del socialismo; ci prova attuando una forte repressione che costringe Lenin ad abbandonare il territorio russo e a rifugiarsi in Finlandia. Di fronte alle grandi difficoltà il governo liberale crolla ed ecco che, per cercare di pacificare le piazze, al posto di questo principe, L'Vov, a guidare il governo arriva un socialista riformista: Kerenski. Kerenski cerca di dare un'accelerazione alle riforme ma la situazione economica e sociale è talmente incandescente che fa nascere il tentativo di un colpo di stato che fallisce, guidato da Kornilov. Di fronte a questo colpo di stato, Kerenski apre la strada al colpo dei bolscevichi, li fa scarcerare per cercare consensi.

Bolscevichi impediscono il colpo di stato ma scatenano anche la rivolta. Nell'Ottobre del 1917 entriamo in una seconda fase della rivoluzione, in cui i bolscevichi scatenano la rivolta.

I bolscevichi, appoggiati da una popolazione che ormai si è fatta sedurre dalle tesi di aprile, nell'ottobre la rivoluzione liberal democratica si trasforma in una rivoluzione di stampo bolscevico.

I bolscevichi, guidati da Lenin, circondano il palazzo d'Inverno e l'occupano ponendo fine a questa esperienza riformista del governo di Kerenski.

Lenin quindi indice un congresso dei soviet della Russia. A dimostrazione delle scelte politiche forti, Lenin firma i decreti sulla pace (fine della guerra) e sulla terra che prevedono la distribuzione delle terre ai contadini tornati dal fronte.

La presa del potere da parte dei bolscevichi non avviene in maniera indolore perché la Russia, in quel periodo, si trova ad affrontare dei problemi di carattere economico e politico:

  • la
scelta dell'uscita della guerra da parte di Lenin crea grandi problemi al governo rivoluzionario per il fatto che per uscire da questa guerra la Russia dovrà pagare pegno; Lenin è costretto a cedere parte del territorio importante per l'economia russa alla Germania; la Russia si trova impoverita a livello economico proprio perché costretta a cedere dei territori strategici; • gli ex alleati, la Francia e la Gran Bretagna, non accettano che la Russia abbandoni la guerra e quindi ciò porta alla nascita di una frizione molto forte tra gli ex alleati e la Russia; di fronte a questa scelta di campo, gli ex alleati reagiscono mandando proprie truppe sul territorio sovietico; • le democrazie occidentali sono spaventate dal "pericolo rosso", gli anglo-francesi e gli americani mandano le truppe per soffocare e controllare queste forze rivoluzionarie; i bolscevichi, di fronte a questi contrattacchi, reagiscono con il pugno di ferro: - la prima cosache si erano schierati contro i bolscevichi si conclude con la vittoria dei rivoluzionari. La Russia diventa così il primo stato socialista al mondo, con il potere concentrato nelle mani del Partito Comunista guidato da Lenin. Questo evento segna l'inizio di un nuovo periodo nella storia russa e internazionale, con conseguenze durature per il futuro del paese e del mondo intero.si può dire vinta dalla Russia. Nel 1918, Lenin impone una nuova linea economica estremamente dura con il Comunismo di guerra: i
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A.A. 2019-2020
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-STO/04 Storia contemporanea

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher GiuliaZaffino9876 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia contemporanea e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Botta Salvatore.