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INNOVAZIONE SI NORITUALISMO NO SIRINUNCIA NO NORIBELLIONE NO (CREA NUOVE METE) NO (CREA NUOVI MEZZI)
Alcuni critici di Merton gli hanno rimproverato di vedere la devianza in termini troppo individualistici e di ignorare gli aspetti comunitari di alcune forme di devianza. Alcuni sociologi hanno insistito sul fatto che la devianza, soprattutto tra i giovani, è il risultato dell'esclusione dei gruppi dalle opportunità di raggiungere gli obiettivi della società, in base alla loro posizione sociale. Questi giovani affrontano una "frustrazione di status" perché diventano consapevoli che vengono negati i mezzi per ottenere i loro obiettivi. La loro reazione è di sostituire questi obiettivi con altri nuovi e devianti fino a diventare delinquenti. Infine, vengono riconosciuti gli individui "doppiamente falliti" che non riescono nemmeno ad entrare in una gang o a fare carriera nel crimine, quindi si dedicano all'uso di...
droga e di violenza.
La teoria dell'etichettamento è gradualmente subentrata agli approcci funzionalisti alla criminalità e alla devianza. È una teoria molto importante che parte dal teorema di Thomas: "se gli uomini definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze" i significati e le identità si costruiscono attraverso l'interazione sociale, ognuno di noi regola il comportamento tenendo conto di come gli altri risponderanno. La teoria dell'etichettamento ha, più tardi, applicato questi modelli per dimostrare come le etichette di devianza si creano, si impongono e resistono attraverso l'interazione. Non esistono né azioni criminali o devianti per natura, né persone naturalmente criminali o devianti la devianza dipende dalle norme della società e dalle reazioni dei membri della società in diverse situazioni.
I gruppi
creano la devianza costruendo regole e poi applicandole a particolari persone, che vengono etichettate come "outsiders" ("il deviante è una persona alla quale questa etichetta è stata applicata con successo"). →All'interno di ogni singolo gruppo, viene sempre definita una sorta di soglia che non bisogna oltrepassare se si oltrepassa, si viene etichettati. Le istituzioni o i gruppi collettivi emettono delle etichette: un conto è commettere un furto, un conto è essere additato come ladro. Le etichette sono qualcosa che hanno un potere per modificare il comportamento degli altri. Questa teoria fa riferimento a dei processi altamente riscontrabili nelle dinamiche societarie. Bisogna stare attenti che su di noi non vengano messe delle etichette, però a volte le etichette possono essere positive. Questa teoria fa riferimento ad un processo interattivo che si instaura tra chi mette l'etichetta e chi vieneSecondo Edwin Lemert, una volta che un soggetto sia stato etichettato come delinquente, a seguito di un'iniziale trasgressione chiamato devianza primaria, è probabile che venga considerato come tale e quindi l'individuo finisce con il ricadere in un comportamento criminale più grave che è la devianza secondaria, lo separa dalle devianze criminali ortodosse (es. struttura film gialli: viene commesso un reato e se sul luogo si trovano delle persone che hanno già commesso un reato, i sospetti si concentrano sulle persone che hanno già commesso un reato a volte è vero e altre no). In secondo luogo, esiste un processo di apprendimento della devianza, che è fondamentalmente influenzato dalle organizzazioni che dovrebbero correggere il comportamento deviante (se si finisce in carcere una volta, è altamente probabile che tu ci rifinisca nell'ambito dell'organizzazione, la seconda devianza viene ulteriormente appresa.
Chi è dentro le istituzioni, rafforza le etichette che dà al deviante). Esempi di istituzione totale: le carceri, ospedale psichiatrico. Quando si diminuisce l'integrazione, si aggravano aspetti negativi che rendono difficile l'apprendimento. Bisogna fare attenzione a non costruire delle istituzioni che, invece di eliminare le devianze, le aggravano. È molto importante andare a riconoscere i potenti comportamenti di etichettamento, che svolgono una parte molto rilevante.
ÉMILE DURKHEIM Capitolo 5
Émile Durkheim è un autore che ha alcuni primati: è certamente stato il primo docente in Europa che abbia avuto un insegnamento intitolato, che ci fosse la parola nel titolo dell'insegnamento "Sociologia". È un autore che compie una ricerca empirica di carattere sociologico e fonde una rivista "L'annnée sociologique" ancora viene pubblicata, lui assicura una rivista periodica che offre
caratteri sociologici.→Nasce il 15 aprile 1858 in Francia, ad Epina è una regione dell’Alsazia e della Lorena, sono le due regioni che sono aree di confine tra Francia e Germania che tornano alla Francia alla fine della Prima guerra mondiale. Durkheim muore nel 1917 e non potrà assistere al ritorno delle regioni, in patria. Come Marx, avrà dei primati ma prima di arrivare alla sociologia ha fatto altri studi: ha studiato filosofia e poi sposta la sua attenzione verso interessi politici –→sociali. Ha frequentato l’école, che erano scuole d’élite solo per pochi ha socializzato con persone che poi sono diventate importanti, con le quali ha mantenuto delle relazioni. Nel 1897 ottiene la prima cattedra francese in scienze sociali a Bordeaux, dove fonda la sua rivista che ancora oggi è disponibile. Nel 1902 viene chiamato nella capitale Sorbona, dove avrà poi delle responsabilità nel riordinamento del sistema
universitario francese (lui è stato un professore con un grande potere all'interno della disciplina sociologica, ma anche un gran potere nel sistema universitario). Durante la Prima guerra mondiale, assume posizioni a favore della guerra e si occupa di queste problematiche, anche di difesa bellica per questo pagherà un grande scotto, poiché suo figlio muore per ferite riportate in guerra, e lui morirà per questo grande dolore, non riesce a superare questo lutto. Muore nel 1917 a conflitto non ancora concluso. Era di origine ebraica e ci sono diversi contenuti che mettono in evidenza di come ci siano degli elementi, nella sua produzione, che riportano ad una problematica di forti legami.
www.ucm.es/info/eurotheo/galerias approfondimenti su Durkheim.
Durkheim è il caposcuola della scuola Durkheimiana. Nella sua opera "Il suicidio" (1897), è quasi la prima ricerca empirica nell'ambito delle scienze sociali. Nei primi
anni della sua produzione, Durkheim pubblica ogni due anni unagrande opera:
- Nel 1893: pubblica la sua prima grande opera sulla divisione del lavoro sociale;
- Nel 1895: scrive "le regole del metodo sociologico";
- Nel 1897: scrive "Il suicidio";
- Nel 1912: scrive "le forme elementari della vita religiosa", "il sistema totemico in Australia".
Ha scritto anche altre opere, tra cui tanti interventi della guerra, del conflitto bellico sulla sua rivista.
IL CUORE DELLA RIFLESSIONE DURKHEIMIANA: LA NATURA DEL LEGAME SOCIALE
Anche se Marx è tedesco e durante la sua produzione ha avuto diversi pensieri, i suoi problemi se le fa riguardo ilcapitalismo. Durkheim nasce in Francia, quindi è una persona presente nella seconda metà dell'800 e i primi decenni del 900, con tutti i travagli politici e bellici che quella regione sta affrontando la società è fortemente dilaniata elacerata da
conflitti sociali – politici. È di fronte a questi conflitti che Durkheim trova la sua problematica:- "come fanno gli individui a continuare ad essere integrati?";
- "come è possibile che una società in cui gli individui seguono i propri obiettivi, non cada?";
- "a quali condizioni gli individui continuano ad essere solidali gli uni con gli altri?";
- "a quali condizioni ancora e per quali meccanismi l'autonomia dell'individuo è compatibile con l'esistenza di un ordine sociale?";
- "a quali condizioni e in che modo gli individui continuano ad essere solidali gli uni con gli altri?".
“La divisione del lavoro sociale” del 1893, “Le regole del metodo sociologico” del 1895 e “Il suicidio” del 1897). Ci sono 3 tappe del metodo sociologico ideato da Durkheim:
- Definire il fenomeno: è la definizione di un tema, oggetto di studio che si va a definire in termini scientifici, per definirlo si usano dei modelli di quel campo disciplinare;
- Confutare le interpretazioni precedenti: se si scrive o si tratta un argomento, quest’ultimo sarà stato già trattato da qualcuno e per questo bisogna accertarsi dei livelli cui è arrivata la disciplina di quel problema, e si confutano ed esprimono le ragioni per le quali le teorie disponibili non sono accettabili in tutto o in parte;
- Dare una spiegazione propriamente sociologica dell’evento: è spiegare perché diverse persone compiono una determinata azione. Sono gli squilibri tra il vedere quanto sarebbe bello possedere e le tue condizioni che non
ti permettono di entrarne in possesso. Merton cercò di spiegare come i comportamenti devianti della gioventù statunitense e spiegò questo fatto come una