Anteprima
Vedrai una selezione di 12 pagine su 53
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 1 Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 2
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 6
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 11
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 16
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 21
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 26
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 31
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 36
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 41
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 46
Anteprima di 12 pagg. su 53.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame sociologia generale, prof. Marzo, libro consigliato Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico, Jedlowski Pag. 51
1 su 53
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

INSIEMI DI FATTORI.

IDEALTIPO o TIPO IDEALE: è una costruzione del pensiero, uno strumento conoscitivo utile allo

scienziato per comprendere il senso delle azioni. In realtà, ognuno di noi dà un senso diverso alle

proprie azioni, ma la sociologi tende a generalizzare: l’idealtipo è il frutto di questa

generalizzazione; è una sintesi utile a trasformare l’infinita varietà dei fenomeni in categorie

maneggevoli. In Weber sono idealtipi le varie formazioni storiche, i vari tipi di potere e anche

l’AGIRE SOCIALE. Quest’ultimo è diviso in quattro idealtipi: 1) AGIRE RAZIONALE

RISPETTO ALLO SCOPO: il soggetto agisce in vista di un determinato fine, e calcola i suoi sforzi

in modo razionale per raggiungerlo (il soggetto ha una chiara visione del suo scopo, e l’azione serve

a conseguirlo); 2) AGIRE RAZIONALE RISPETTO AL VALORE: il senso dell’agire non rimanda

18

ad un obiettivo da raggiungere, ma è intrinseco all’agire stesso, ad es. un comportamento religioso

(questo valore è rilevante per il soggetto che compie l’azione a prescindere dalle conseguenze che

può comportare); 3) AGIRE AFFETTIVO: il senso è collegato allo stato d’animo o al sentimento di

chi compie l’azione; 4) AGIRE TRADIZIONALE: è dettato da un’abitudine acquisita dunque il

soggetto agisce sulla base di una consuetudine. Nella realtà spesso questi tipi si mescolano tra loro,

e dunque è difficile stabilire a quale di essi un’azione appartenga. Nel mondo moderno vi è un

crescente predominio dell’agire razionale rispetto allo scopo, che corrisponde allo sviluppo della

razionalizzazione.

CAPITALISMO: è il perno dell’organizzazione economica della società occidentale moderna. Per

Weber un agire economico è capitalistico quando è orientato a perseguire, in modo sistematico,

continuo nel tempo e formalmente pacifico, un profitto. Il capitalismo occidentale moderno è un

sistema di imprese, collegate dal mercato, in cui ogni impresa agisce per ottenere un profitto e

organizza la propria attività in modo razionale, avvalendosi del lavoro formalmente libero. Una

società è capitalistica quando la soddisfazione dei bisogni dei suoi membri avviene principalmente

tramite l’attività delle imprese capitalistiche e i beni che esse producono. Rispetto a Marx è assente

il tema dello sfruttamento, poiché esso per Weber è un giudizio di valore che non serve a definire in

modo scientifico il capitalismo. Sempre rispetto a Marx, un’altra differenza è la presenza del

concetto di RAZIONALITà, tipica dell’agire razionale rispetto allo scopo, e che è presente

nell’agire economico capitalistico nei suoi modi di utilizzare le tecniche disponibili, di organizzare

il lavoro e nei suoi calcoli di bilancio. Inoltre, il capitalismo ha potuto svilupparsi grazie alla

compresenza dei seguenti fattori storici: disponibilità di lavoro formalmente libero, sviluppo di

mercati aperti, separazione tra famiglia e impresa, sviluppo di un diritto formalmente statuito. Ma in

realtà, per Weber, il capitalismo è nato su basi RELIGIOSE. Infatti, i protestanti considerano come

“sacro” il ruolo che svolgono nella società, e allo stesso tempo sanno che la loro salvezza dipende

solo e soltanto dalla volontà divina, il che crea una pressione psicologica non indifferente che li

19

spinge ad adempiere al meglio al loro compito professionale, e allo stesso tempo a rifuggire da ogni

godimento del lavoro. Questo atteggiamento è simile a quello richiesto dallo spirito del capitalismo:

dedizione sistematica e razionale al lavoro e rinuncia ad utilizzare i guadagni per motivi futili,

perché ciò che si guadagna deve essere reinvestito. L’etica protestante fornisce dunque le basi di

senso per lo sviluppo di questa mentalità, ma non è l’unico fattore e non è detto che abbia ancora

questo ruolo. Infatti, la situazione prodotta dall’epoca puritana è paradossale, in quanto la rinuncia

ad ogni piacere e lusso, per evitare ogni tentazione, favorisce la ricchezza, che è essa stessa una

tentazione. Per questo, sviluppandosi, il capitalismo si allontana dai propri fondamenti protestanti.

Nonostante questa contraddizione, Weber non critica, dunque non giudica il capitalismo: sia perché

non vede alternative valide ad esso, sia (e soprattutto) perché la sua sociologia è AVALUTATIVA (si

vieta di formulare giudizi di valore). I VALORI sono orientamenti culturali di fondo che motivano

le nostre condotte; il RIFERIMENTO A UN VALORE è il soggettivo riferirsi nella propria condotta

a certi valori; il GIUDIZIO DI VALORE è un’affermazione che, riguardo certi fenomeni, dichiara

esplicitamente “è bene” oppure “è male”. Lo scienziato sociale non può fare a meno di riferirsi ai

suoi valori, sia perché essi fanno parte dell’agire sociale che egli studia, e dunque devono essere

compresi, sia perché è un uomo, e dunque i suoi orientamenti lo porteranno a scegliere di analizzare

certi nessi causali piuttosto che altri (per questo le cause di un fenomeno non possono mai essere

stabilite con certezza). Ciò che rende oggettivo il lavoro dello scienziato è che egli, essendo

consapevole dei propri orientamenti, li mette da parte e non esprime giudizi: in ciò consiste

l’avalutatività.

ALTRE CATEGORIE DELLA SOCIOLOGIA WEBERIANA: RELAZIONE SOCIALE: esiste

quando, essendovi più attori sociali, il senso dell’azione di uno si riferisce all’altro, dunque le azioni

sono reciprocamente orientate tra loro. Individui in relazione costante tra loro possono far nascere

una COMUNITà (quando l’agire sociale si basa sul sentimento di una comune appartenenza) o

SOCIETà (l’agire sociale si fonda su una convergenza di interessi). La LOTTA si ha quando, al

20

contrario di ciò che accade nelle comunità e nelle società, dove c’è integrazione, la relazione sociale

si basa sul desiderio di sopraffare gli altri attori sociali. Infine le relazioni possono essere APERTE,

se chiunque può partecipare, o CHIUSE, se vi sono ordinamenti che limitano l’accesso solo a

determinati soggetti. Un insieme di relazioni sociali chiuse crea un RAGGRUPPAMENTO

SOCIALE. Se esso è caratterizzato dall’occupazione di un territorio, è continuo nel tempo, può

ricorrere alla forza per far rispettare le proprie regole, viene chiamano RAGGRUPPAMENTO

POLITICO. Lo Stato è il raggruppamento politico che detiene il monopolio della forza legittima in

un territorio. La violenza è legittima quando è valida l’autorità che la impone. L’autorità è

l’espressione di un potere legittimo. Il POTERE è la capacita di un soggetto di produrre degli effetti

nella realtà; il POTERE SOCIALE è la capacità di un soggetto di produrre effetti sugli altri; il

POTERE POLITICO è il potere di governo all’interno di un raggruppamento politico (può basarsi

sulla forza oppure essere legittimo). Weber distingue dunque tra POTENZA (la capacità di far

valere entro una relazione sociale, anche di fronte a un’opposizione, la propria volontà – dunque chi

la subisce è costretto a farlo) e POTERE (la possibilità che un comando, che abbia determinati

contenuti, trovi obbedienza presso certe persone – esse obbediscono perché ritengono legittimo il

potere da cui il comando deriva). Vi sono tre idealtipi del potere, che permettono di capire in che

modo l’obbedienza è accordata: 1) POTERE TRADIZIONALE: poggia sulla credenza nel carattere

sacro di tradizioni ritenute valide da sempre (ad es. il potere di un padre o di un re); 2) POTERE

CARISMATICO: poggia sulla dedizione eroica o esemplare di un soggetto, e degli ordinamenti

rivelati o creati da esso (ad es. un profeta), e ha la capacità di produrre grandi mutamenti; 3)

POTERE RAZIONAL-LEGALE: poggia sulla credenza nella legalità di ordinamenti statuiti, e nel

diritto di coloro che sono chiamati ad esercitare il potere in base ad essi. L’obbedienza non è dunque

accordata a una persona, ma a delle leggi impersonali. È la forma di potere tipica delle società

moderne e favorisce un mutamento continuo e regolato. La forza è monopolizzata dal potere e può

essere usata contro chi si oppone alla legge. Quando la forza di coloro che si oppongono è maggiore

21

di quella legittima, emergono dei conflitti dai quali può nascere un nuovo potere, che potrà avere i

caratteri della potenza o del potere legittimo.

STRATIFICAZIONE SOCIALE: indica il modo in cui gli individui e i raggruppamenti di individui

sono differenziati e ordinati gerarchicamente. Per Weber la società può essere analizzata sotto vari

punti di vista. Sotto il PUNTO DI VISTA ECONOMICO, la società è divisa in CLASSI (insiemi di

individui che condividono possibilità analoghe di procurarsi dei beni economici); dal PUNTO DI

VISTA CULTURALE, la società è divisa in CETI (insieme di individui che condividono un certo

“status” riconosciuto socialmente, il quale non corrisponde sempre alla condizione economica); dal

PUNTO DI VISTA POLITICO, la società è suddivisa IN BASE ALLE CARICHE CHE GLI

INDIVIDUI POSSONO RICOPRIRE NEGLI APPARATI POLITICI E AMMINISTRATIVI.

RAZIONALIZZAZIONE: questo è un processo complesso, che può riferirsi: allo sviluppo delle

religioni monoteiste (che corrisponde al crescente bisogno di una coerenza logica), o alla

burocratizzazione e allo sviluppo delle forme razional-legali del potere. La razionalizzazione è un

elemento essenziale della vita moderna, e corrisponde alla conquista di efficienza e produttività

delle procedure applicate per dominare tecnicamente i vari aspetti dell’esistenza, ma soprattutto alla

fiducia nel fatto che “tutte le cose, in linea di principio, possono essere spiegate con la ragione”.

Questa fiducia comporta un DISINCANTO nel mondo, cioè un allontamento da spiegazioni e

comportamenti magici o religiosi. CAPITOLO 7

LE ORIGINI DELLA SOCIOLOGIA AMERICANA

PERIODIZZAZIONE: tra l’‘800 e il ‘900 gli USA sono soggetti a forti mutamenti: immigrazione,

industrializzazione, etc.; il capitalismo americano era sì dinamico, ma diede vita a diseguaglianze e

22

tensioni: i problemi dell’immigrazione, dei conflitti interetnici, la disgregazione sociale, la

devianza, erano i principali oggetti di studio dei sociologi americani.

LA SCUOLA DI CHICAGO: il primo dipartimento di studi sociologici fu fondato all’università di

Chicago; le figure di spicco furono William Thomas e Robert Park. La principal

Dettagli
A.A. 2015-2016
53 pagine
4 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher alessandralippolis22420 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Sociologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Marzo Pier Luca.