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Paolo Jedlowki – Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico
attuali, sottolineando ciò che nel passato li legittima. Intravede il ruolo della censura e della
ricostruzione forzosa della memoria sociale nei regimi totalitari. Morirà in un campo di
concentramento.
CAPITOLO 5 – Georg Rimmel
FRIEDRICH NIETZSCHE (1844-1900). Critica della civilizzazione occidentale che avrà eco nelle
scienze sociali. Al centro della sua opera c’è la nozione di volontà come energia vitale
elementare. La critica è relativa al mascheramento della civilizzazione di tale volontà, in
particolare ad opera della morale cristiana, responsabile della diffusione di una cultura di
schiavi che privilegia la pseudo virtù (umiltà e obbedienza) e imprigiona gli slanci creativi.
Denuncia dell’ipocrisia e individuazione del risentimento (odio che chi reprime se stesso prova
verso tutto ciò che gli ricorda la possibilità di liberazione). La morte di Dio coincide con la fine
dell’idea del fondamento trascendente per i valori d’ispirazione, dunque c’è un’assunzione di
responsabilità di affermare i valori in assenza di criteri oggettivi solo sulla base di volontà e
capacità di crearli. L’oltreuomo o superuomo sarà colui che si assumerà questa responsabilità.
Presente sullo sfondo di Weber(tratterà il disincanto), Pareto e la scuola di Francoforte.
FERDINAND TÖNNIES (1855-1936). Nostalgia per le forme sociali del pre-capitalismo. Con
Weber, Rimmel e Sombart, fonda l’associazione tedesca di sociologia. In Comunità e società
distingue i due termini. Entrambi modelli di organizzazione sociale, la comunità è stabile nel
tempo e nello spazio, i rapporti sono diretti, c’è un elevato grado di chiusura verso l’esterno e
le norme sono statiche. Al contrario, la società è più vasta, in movimento, i rapporti sono
indiretti e impersonali mediante subordinazione alle istituzioni e l’utilizzo di mezzi di scambio
astratti come il denaro. Modernità comporta perdita di ricchezza dei vincoli affettivi e delle
certezze morali. Ve ne saranno tracce in Weber.
GEORG SIMMEL (1858-1919). Descrive ciò che i mutamenti recenti hanno prodotto. Eclettico, si
ritiene un filosofo ma si è dedicato affinché la sociologia divenisse una branca autonoma del
sapere. Il suo sguardo al mondo è quello di un estraneo, ogni volta come fosse la prima che lo
vede. Uno sguardo curioso che rintraccia analogie e corrispondenze.
Dov’è la società? Non è una presenza fisica, eppure anche il pensiero umano opera per
astrazioni e l’uomo è in realtà un ammasso di cellule (lo percepiamo però come unità, ma solo
a una certa distanza). La stessa cosa accade per la società. Applicate delle astrazioni rispetto
alle qualità individuali, raccogliendo caratteristiche comuni.
Effetto di reciprocità: concezione della realtà come una rete di relazioni di influenza reciproca
tra una pluralità di elementi. La nozione di causa è sostituita dalla corrispondenza poiché non è
possibile rintracciare una singola serie causale che spieghi in modo esaustivo un fenomeno.
Sociazione: processo attraverso cui la forma delle azioni reciproche si consolida nel tempo.
La sociologia serve a descrivere le forme relazioni di reciprocità, solidificate in grandi istituzioni
e rimanendo effimere in relazioni più fuggevoli. La vita è un fluire incessante, è una produzione
di forme che si fissa in questo fluire (relazioni, simboli, idee, istituzioni..). Tragedia è il fatto che
la vita non possa esser compresa se non sulla base di simboli o raffigurazioni che la riducono.
Ciò che vediamo del mondo è sempre meno di quanto sarebbe possibile vedere. Ogni pensiero
da forma al mondo secondo una prospettiva, ma ci sono possibilità infinite di prospettive. LA
completezza sistematica è, nei migliori dei casi, un’illusione.
Modernità: crisi permanente poiché il mutamento perpetuo in sé è il suo principio. Epoca del
volatile e del transitorio (Baudelaire). L’esperienza della modernità (metropolitana) consiste
nell’intensificazione della vita nervosa e nell’intellettualismo della coscienza (per venir a patti
con i cambiamenti senza sconvolgimenti o drammi interiori, grazie all’adattabilità). Economia
monetaria e intelletto)=calcolo e logica) si corrispondono poiché entrambi prevedono un
trattamento neutrale per cose e uomini.
Denaro: equivalente universale. All’aumentare generalità come medium di scambio, diminuisce
la sensibilità verso il valore dissimile della merce (es. scarpe o carbone).
Uomo blasé: disincantato e annoiato come se avesse già visto tutto. È il risultato delle forze
che spingono verso l’indifferenza. La puntualità fornisce ordine coordinatorio alle molteplici
attività dei cittadini. Al crescere dell’impersonalità delle relazioni in pubblico, corrisponde però 5
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un bisogno di relazioni fortemente personalizzate come l’amore o l’amicizia. Libertà di
movimento ed espressione, ma anche possibilità di sentirsi soli.
Spirito oggettivo: cultura enciclopedica o tecnica (es. motore o elettricità)
Spirito soggettivo: cultura del vissuto, elaborato e imparato personalmente.
Dissonanza specifica della modernità: le cose sono sempre più colte e l’uomo sempre meno.
Sapere che sovrasta la capacità di elaborazione di ogni singolo individuo (spirito
oggettivo>soggettivo).
Dissidio tra il tutto (collettività) che esige la complementarietà e l’unità dei suoi elementi e la
parte (individuo) che vorrebbe essere un tutto a sua volta. La tensione tra individuo e società
nasce poiché gli uomini sono uguali per il diritto ma dissimili interiormente, con un compito
etico di esprimere e realizzare la propria unicità (=individualismo qualitativo). Questo porta
spesso a una certa parodia di sé: la ricerca ossessiva di segni distintivi o di novità stupefacenti,
specie nei ceti più colti delle grandi città, porta a dei tentativi di costruzione identitaria che
tende a volte a svuotarsi di senso.
La moda presenta due spinte contraddittorie in un unico fenomeno (distinzione e imitazione).
Comporta un processo di mobilità solo apparente: chi è più in basso nella scala sociale
imitando la moda dei gruppi di prestigio può far mostra di appartenervi, tuttavia la diffusione
della moda vanifica il tentativo di distinzione. Processo infinito. Esprime a un tempo autonomia
e obbedienza (è una palestra per gli individui intimamente non autonomi).
Con Rimmel la sociologia rinuncia al paradigma positivista, la scienza è il rispecchiamento della
realtà (no giudizi!). ogni fenomeno dipende da cause molteplici quindi una rete di fenomeni a
catena. Il pensiero è relazionale e la sociologia inizia ad assumere nel suo campo di indagine la
vita quotidiana.
CAPITOLO 6 – Max Weber
MAX WEBER(1864-1920). Fa parte dell’alta borghesia tedesca. È docente di economia politica.
Economia e società (postuma), Sociologia delle religioni. Ha un esaurimento nervoso tra il 1897
e il 1901 che lo costringe a ritirarsi dalla vita intellettuale. Più volte pensa e rinuncia a
candidarsi in politica, tuttavia ha delle missioni diplomatiche (es. presente alla pace di
Versailles come esperto questioni economiche della delegazione tedesca). Analizza il problema
del metodo (rapporto tra il sapere scientifico e i giudizi di valore) e il problema della genesi i
del destino della società occidentale moderna.
Sociologia come processo interpretativo/di comprensione dell’agire sociale (spiegazione
causale del corso degli eventi). Non vuole un adattamento della sociologia alle scienze naturali
perché i fenomeni sono frutto dell’agire dei soggetti, i quali attribuiscono loro un significato. Se
una pietra cade questa non ha coscienza ma se è un uomo a lanciarla acquista di senso da
comprendere. Tuttavia la spiegazione dei fenomeni umani non è mai esaustiva per la
molteplicità dei fattori combinati nella produzione dei fenomeni. Quindi comprendere significa
rintracciare le condizioni che sono sempre presenti quando gli eventi si manifestano. Non parla
di cause ma di condizioni, influenze o insieme di fattori.
È sociale quell’agire orientato all’atteggiamento d’altri.
Tipo ideale: costruzione del pensiero, strumento per comprendere il senso delle azioni, frutto
del processo della generalizzazione. L’agire può essere:
Razionale rispetto allo scopo. Prevede degli sforzi per un fine (es. ingegnere per
costruire il ponte). C’è una chiara visione dell’obiettivo e l’azione serve a conseguirlo.
Razionale rispetto al valore. Il comportamento è in quanto tale a prescindere dalle
conseguenze. (es. etico-religioso -> capitano che affonda assieme alla sua nave).
Affettivo. (es. innamorato). Non è implicato né il fine né il valore bensì sentimenti e le
emozioni.
Tradizionale. Abitudine acquisita. (es. salutarsi).
Nel mondo moderno è prevalente l’agire razionale rispetto allo scopo. Le azioni dell’uomo sono
strumentali.
Capitalismo. 6
Paolo Jedlowki – Il mondo in questione. Introduzione alla storia del pensiero sociologico
L’agire economico è capitalistico nella misura in cui è orientato a perseguire in modo
sistematico, continuo nel tempo e formalmente pacifico, un profitto. Il capitalismo occidentale
moderno è un sistema di imprese collegate dal mercato, in cui ogni impresa agisce per profitto
e organizza in modo razionale il lavoro formalmente libero. La società è capitalistica se soddisfa
i propri bisogni prevalentemente con consumo delle merci delle aziende capitalistiche. Per lo
sviluppo è necessario: lavoro formalmente libero – mercati aperti – separazione tra famiglia e
impresa – sviluppo del diritto formale statuito (regole stabili e garantite).
L’etica protestante, specie quella calvinista favorisce l’attitudine al capitalismo (solo Dio decide
se salvare o meno). Ascesi intramondana con impegno sistematico nelle attività professionali e
contemporanea rinuncia del godimento dei beni prodotti. La modernità sembra distruggere le
forze che hanno contribuito a farla nascere.
Riferimento al valore: soggettivo riferirvisi per la propria condotta. (orientamenti soggettivi)
Giudizio di valore: dichiarazione bene o male rispe