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Progettazione integrata e sviluppo locale in Sardegna e nel Mezzogiorno
In Sardegna e nel Mezzogiorno sono in atto varie forme di progettazione integrata basata sui PIT. Un esempio di come la questione della progettazione partecipata diventi centrale è quello dei parchi. Nel caso del Parco Nazionale del Gennargentu, si è fatto gravare gran parte dei costi sugli abitanti di aree rurali o montane in declino, mentre la quasi totalità dei benefici ha finito per interessare gli outsiders. Oggi, i nuovi indirizzi di pianificazione delle aree naturali sono ispirati all'idea di sviluppo sostenibile, le cui politiche devono valorizzare risorse, culture ed istituzioni locali a cui viene demandato il compito di gestire le risorse ambientali.
Lo sviluppo locale implica il riconoscimento e la definizione dell'identità. Il progetto di sviluppo locale passa attraverso il mantenimento del capitale naturale e la valorizzazione delle risorse di un dato territorio, incluse quelle non sostituibili e non riproducibili nel breve termine.
Un intervento di successo deve essere integrato. Occorre agire nello stesso tempo su più fronti e mediante l’innesco di sinergie e la messa in rete delle risorse che investono un territorio.
Un intervento di successo deve essere concertato. Deve favorire la complementarietà nella gestione tra i decisori pubblici, gli operatori privati che agiscono con logiche di mercato e i vari soggetti che formano il cosiddetto terzo settore. Occorre creare un sistema di gestione consapevole e condiviso delle decisioni finalizzate a un obiettivo. Si può dar luogo alla creazione di partenariati, di agenzie locali appositamente costituite con un ruolo di pilotaggio dei progetti di sviluppo in cui siano presenti decisori di diversa natura e con un forte grado di autonomia rispetto agli enti di finanziamento e controllo.
Un intervento di successo deve essere partecipato. La partecipazione diretta dei soggetti interessati alla elaborazione e alla gestione dei programmi.
di intervento è indispensabile. Gli obiettivi sono quelli di stimolare chiunque abbia risorse, abilità, conoscenza e capacità di iniziativa e rafforzare l'idea progettuale attraverso la connessione tra il livello della razionalità programmatica e tecnica e quello del sapere diffuso legato alla razionalità sociale locale. La partecipazione facilita la condivisione e la trasmissione delle conoscenze e la costruzione di un'identità locale collettiva, e rafforza il capitale sociale necessario per lo sviluppo attraverso il coinvolgimento attivo ed emotivo della popolazione. L'identità diventa un potente fattore di legame civico che orienta e stabilizza gli indirizzi di un governo e le direzioni di un territorio, definisce nuove compatibilità e bisogni collettivi, fornisce nuovi strumenti di valutazione delle politiche. Politiche agricole e governance L'evoluzione della Politica Agricola Comunitaria (PAC) ha resoÈ necessario individuare anche a livello regionale una o più forme di governance che permettano di attuare in concreto i principi e le azioni dettati a livello comunitario. La governance è un processo nel quale le decisioni sono gestite in modo condiviso e consapevole con obiettivi specifici di sviluppo. A livello locale, coinvolge amministratori locali, istituzioni sovralocali ed attori economici. L'obiettivo è quello di migliorare la competitività territoriale. Si realizza mediante la costituzione di partenariati di tipo socio-economico ed è efficace nell'innescare fasi di progettazione, implementazione, gestione e valutazione. Come detto in precedenza, i soggetti interessati, gli stakeholders, devono essere inclusi e partecipare in modo diretto all'elaborazione e alla gestione dei programmi di intervento. In riferimento alla realtà sarda, il concetto di governance è quello costruito sul principio del contesto che crea il testo.
Potenziare la competitività dell'agricoltura europea
Gli obiettivi della nuova PAC sono quelli di orientandola al mercato, promuovere la qualità e la specificità dei prodotti agricoli, tutelare l'ambiente, promuovere il rispetto a sostenere l'adozione dei requisiti fondamentali in materia ambientale, di sicurezza alimentare e di benessere animale, rafforzare lo sviluppo rurale, estendere il più possibile la semplificazione amministrativa e aumentare l'efficacia della gestione delle informazioni attraverso strumenti di archiviazione informatizzata.
Per perseguire tali obiettivi, la PAC disporrà di vari strumenti quali:
- Il disaccoppiamento, che realizza l'idea di trasferire il sostegno dal prodotto al produttore;
- Il pagamento unico per azienda, in cui l'erogazione viene sganciata dal numero di capi e dalla superficie;
- La modulazione, che consiste in una rimodulazione del complesso degli aiuti diretti erogati.
dalla PAC;- la condizionalità, attraverso cui il sostegno erogato agli agricoltori è condizionato al rispetto di certi standard di rispetto ambientale, sicurezza alimentare e benessere animale.
la Progettazione Integrata, l'esperienza
Gli strumenti idonei per realizzare la governance sono LEADER (Gal), i Tavoli di filiera costituiti presso l'Assessorato dell'Agricoltura e lo Sportello agricolo territoriale.
Agricoltura di qualità e sviluppo rurale
I cambiamenti intercorsi nell'ultimo mezzo secolo all'interno del settore agricolo italiano hanno di un'agricoltura intensiva portato all'affermazione di bassa qualità e alla difficile sopravvivenza di piccole e medie aziende di qualità superiore e legate alla produzione territoriale.
In Sardegna, la presenza di piccole e medie aziende familiari ha favorito lo spopolamento e l'abbandono delle campagne, la perdita di diversità dal punto di vista biologico e
culturale, l'inquinamento chimico, geologico, ambientale e paesaggistico, e la mancanza di una politica agricola forte e unitaria. Le priorità attuali sono la sostenibilità ambientale, le qualità organolettiche e sanitarie delle produzioni, il mantenimento delle culture rurali e il reciproco scambio con i paesi in via di sviluppo per favorire un commercio mondiale più equo. L'attenzione è per le aziende che non inquinano, producono cibi sicuri, veicolano cultura, rivitalizzano il tessuto sociale delle campagne e realizzano la promozione di distintive identità territoriali. Nel giugno 2003, la PAC ha attribuito maggiore attenzione alle produzioni di qualità per rispondere alle esigenze crescenti dei consumatori in termini di prodotti salubri e con caratteristiche uniche per l'origine o quanto concerne la peculiarità del processo produttivo. La Sardegna attualmente è potenzialmente molto ricca in specialità.ovvero di prodotti tipici, le cui qualità potrebbero essere riconosciute e ricercate da specifiche fasce di consumatori italiani ed esteri. Oggi i vini sardi costituiscono un comparto prestigioso e rappresentano una difesa della diversità biologica e sensoriale; vini quali il nasco, muristellu, bovale, cannonau, girò, monica, carignano e vermentino sono tutti vini sardi tradizionali. L'allevamento ovicaprino costituisce un patrimonio storico di enorme valenza culturale. Tuttavia, la produzione dei pecorini ha subito un processo di omologazione e di rado si trovano ancora formaggi a latte crudo. Nella revisione dell'elenco nazionale dei prodotti agroalimentari nazionali redatta dal Ministero dell'Agricoltura nel 2003, si nota la totale assenza di formaggi pecorini, eccetto il pecorino di Osilo e Bonassai. Molto maggiore risulta la varietà di formaggi vaccini del tipo, tra questi che troviamo il "formaggio d'autore del 2003", uncasizolu di Macomer, casizolu. È prodotto a latte crudo vaccino. Il formaggio a latte crudo di pecora è oggi quasi una rarità se si esclude il fiore sardo. L'allevamento della capra è prevalentemente localizzato in zone marginali delle province di Nuoro e Cagliari che ricorrono al pascolo anche nella macchia mediterranea. Lo sbocco tradizionale per il latte di capra è stato finora il formaggio di tipo pecorino oppure la sua mescolanza con il latte di pecora con il risultato che sono andate perse tutte o in parte le caratteristiche tipiche del latte di questa specie. Risultati importanti sono stati raggiunti da alcune filiere ovi-caprine come il Consorzio Latte di Macomer, le industrie di Thiesi e le cooperative diffuse sul territorio.
Per quanto riguarda la produzione biologica, la Sardegna è la regione leader italiana nella produzione di foraggi e cereali, mentre l'orticoltura rappresenta meno del 5% del totale. In Italia
inl'orticoltura rappresenta solo l'1%.generale,L'intervento a sostegno dell'agricoltura di qualità deve avviare una serie di azioni adeguate:
- presidiare il territorio: mantenere agricoltori e allevatori sulla terra significa gestire in modo sostenibile risorse naturali rinnovabili e nello stesso tempo preservare la biodiversità e la fruibilità delle zone rurali;
- salvaguardare la biodiversità anche in campo agricolo e zootecnico: attuare una legislazione specifica finalizzata alla tutela del patrimonio ambientale e agricolo;
- valorizzare le aziende in grado di puntare sulle produzioni territoriali specifiche e di grande qualità: rifiutare le produzioni OGM;
- favorire la multifunzionalità e i processi di trasformazione in loco;
- disegnare politiche di integrazione territoriali, definire distretti rurali e agroalimentari di qualità;
- cultura dell'acqua: imparare a fare più con meno;
- sviluppare una nuova-
Elaborare strategie di marketing e di integrazione dei produttori;
Sviluppare l'ospitalità rurale: attraverso gli agriturismi;
Riformare l'amministrazione regionale;
Ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica in agricoltura;
Potenziare e sviluppare la modernizzare le strutture, riordinare e rendere efficienti gli enti di ricerca e dei servizi allo sviluppo;
Diffondere una nuova cultura alimentare.
Vino e territorio: produzione, comunicazione, consumo per una politica di qualità
In questi anni, il mondo del cinema si è spesso interessato al vino e al modo di vivere legato alla cultura del buon vino; ad esempio nel film Mondo Vino viene presentata una situazione dellaviticoltura e della cultura enologica a livello internazionale. Racconta di aziende, di vigne e di vignaioli della California, della Borgogna, dell'Argentina, del Cile, della Toscana e anche della Sardegna. La vite è una pianta che nasce nel Mediterraneo e che si
nte il paesaggio delle regioni vinicole, creando terrazzamenti e muretti a secco per coltivare le viti in pendenza. Questi terreni, chiamati "terrazze", sono caratterizzati da un suolo ricco di minerali e da un'ottima drenaggio, ideali per la coltivazione delle viti. Le viti possono essere coltivate anche su terreni pianeggianti, ma è importante che il terreno non sia eccessivamente umido, altrimenti si rischia di favorire lo sviluppo di malattie fungine. La scelta del terreno è fondamentale per ottenere uve di qualità e vini di eccellenza.