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2 – LE ORIGINI DELLA CIBERNETICA E IL PENSIERO SISTEMICO
Cybernetics = programma di ricerca elaborato dalla Macy Foundation, è un episodio di ricerca
transdisciplinare. Nel corso dei seminari emergono due indirizzi di ricerca :
1. Von Nuemann = si interessa ai sistemi eteronomi, cioè determinati dall’esterno, è uno dei padri del
computer;
2. Wiener = si concentra sui sistemi autonomi, determinati dall’interno, è da considerarsi il padre
della cibernetica in senso stretto.
In realtà secondo Bateson il dibattito riguarda la natura dei sistemi organizzati e la possibilità di costruire
modelli formali simili per la concettualizzazione di fenomeni studiati da discipline differenti. Wiener viene
incoraggiato ad applicare i modelli sistematici circolari e retroattivi alle scienze sociali, ma essendo la
cibernetica un campo statistico ciò risulta difficile. Bateson diventa inseparabile da una concezione estetica
e mistica dell’unità del mondo naturale, dall’idea di una saggezza inviolabile propria dell’ecosistema al
quale l’uomo moderno corrotto dalle patologie del razionalismo occidentale non sente di appartenere.
Bateson considera l’avvento della cibernetica come un contributo determinante alla definizione di un
dominio di spiegazione radicalmente diverso da quello della riduzione fisicalista. Quando i sistemi casuali
diventano circolari un cambiamento in un punto qualsiasi del circolo può essere considerato causa di un
cambiamento verificantesi successivamente in una qualsiasi variabile in un punto qualsiasi del circolo.
Wiener sviluppa la seconda cibernetica orientata allo studio dell’autonomia dei sistemi biologici, cognitivi e
sociali e Bateson ne è precursore. Il modello cibernetico generale, che consiste in origine nel sistema
retroattivo e omeostatico, consente di organizzare la spiegazione di una pluralità di fenomeni studiati in
diversi ambiti disciplinari. Si fonda sulla nozione di retroazione o feedback : un sistema è in grado di
autoregolarsi attraverso catene e circuiti di trasmissione di informazioni riguardanti lo stato da mantenere
o l’obiettivo da perseguire. In questa prospettiva olistica una semplice parte del sistema può essere in
grado di controllare il tutto; carattere definito mentale e che risiede nella complessità di una rete
cibernetica nella quale circolano informazioni e quindi sono differenze di differenze.
La teoria generale dei sistemi, di Bertalanffy, promuove una concezione della realtà quale gerarchia di
totalità organizzate; quindi dal punto di vista sistemico i fenomeni osservabili in vari ambiti della ricerca
scientifica vanno considerati in una prospettiva relazionale, identificando a ciascun livello, le proprietà di
un’organizzazione. Tale teoria non unifica le scienze, ma si pone come disciplina trasversale che indaga gli
isomorfismi, cioè le similarità strutturali, tra fenomeni emergenti in diversi domini di ricerca. Bertalanffy
identifica come sistema un insieme di elementi che interagiscono tra di loro e con l’ambiente circostante; è
una definizione che va associata al principio dell’equifinalità, cioè uno stesso stato finale può essere
raggiunto a partire da condizioni iniziali diverse e seguendo differenti vie, e al principio dell’apertura
dell’ambiente. Un sistema mantiene l’omeostasi grazie a un processo di autoregolazione fondato su catene
di feedback che rispondono alle sollecitazioni provenienti da un ambiente. I sistemi di cui si occupa sono
aperti, mentre la fisica considera i sistemi termo dinamicamente chiusi e votati al disordine, all’entropia. I
sistemi aperti sono neghentropici, quindi possono sviluppare stati di ordine e di organizzazione; in questa
prospettiva ordine e disordine vanno pensati insieme. Ogni sistema contiene sottosistemi rigenerativi, le cui
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Antropologia, comunicazione, ecologia II anno
potenzialità rigenerative sono tenute sotto controllo da diversi tipi di regolazione in modo da conseguire
uno stato stazionario. Questi sistemi sono conservativi, perché tendono a mantenere la verità di
proposizioni riguardanti i valori delle loro variabili componenti. Sono sistemi omeostatici, cioè gli effetti di
piccoli cambiamenti dell’ingresso saranno annullati e lo stato stazionario sarà mantenuto tramite un
adattamento reversibile.
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Bateson e Mead considerano il modello cibernetico di Wiener come un circuito più vasto del quale
l’osservatore è parte integrante; dal punto di vista della spiegazione cibernetica gli eventi sono soggetti a
vincoli, cioè fattori che determinano differenze di probabilità. L’interesse di Bateson verte sulla
comunicazione tra organismi e non sulla trasmissione di informazioni. Nella seconda cibernetica
l’osservatore che concettualizza e descrive un sistema si colloca in uno specifico dominio cognitivo situato;
le astrazioni scientifiche non vanno reificate all’universo fenomenico, ma sono da considerare come
costruzioni di un osservatore. Le nostre categorie, religioso, economico, non sono suddivisioni reali e
presenti nelle culture che studiamo, ma sono pure e semplici astrazioni che ci fabbrichiamo per nostra
comodità per descrivere a parole le culture.
Teoria dei sistemi autopoietici, Valera e Marutana = tutto ciò che è detto è detto da un osservatore;
concetti esplicativi della scienza come causa, funzione e fine sorgono nel dominio delle nostre descrizioni
ma non appartengono ai fenomeni ai quali si riferiscono. Per Bateson le teorie scientifiche sono costruzioni
dell’uomo comprensibili solo nei termini di un’interazione tra i dati e lo scienziato che vive in una data
epoca e in una determinata cultura. Per Marutana e Bateson l’epistemologia trova le sue radici nella
distinzione : “Una dichiarazione di differenze è l’idea più elementare. Secondo Varela mediante
l’operazione cognitiva della distinzione noi differenziamo l’una dall’altra le forme che noi attribuiamo al
mondo stesso primato dell’osservatore che compie distinzioni ad ogni livello. Teoria dell’osservatore
premessa di un programma di ricerca in cui sistemi viventi e cognitivi sono tematizzati in base alla loro
autopoiesi, cioè la loro capacità di produrre da sé la propria struttura e la propria organizzazione.
L’autonomia distingue i sistemi autopoietici da quelli allopoietici, che producono qualcosa di diverso da loro
stessi. I sistemi autopoietici sono entità autonome che mantengono l’invarianza dell’organizzazione
mediante la loro costante autoriproduzione, sono sistemi chiusi, ma non isolati, l’apertura dell’ambiente è
sostituita dall’accoppiamento strutturale, organizzativamente chiuso, con l’ambiente. Per compensare le
perturbazioni dell’esterno, il sistema muta i propri stati strutturali interni mantenendo unità, una circolarità
di base e quindi la propria organizzazione. Bateson = i sistemi cibernetici sono chiusi nel senso che
l’interconnessione causale può essere rintracciata nel circuito e ricostruita qualsiasi posizione venga scelta
come punto di partenza. Bateson li ritiene allo stesso tempo aperti perché il circuito trae energia da una
fonte esterna e perde energia, in forma calorica, verso l’esterno e perché quanto accade all’interno del
circuito può essere influenzato dall’esterno e può influenzare quanto accade all’esterno.
3 – UNA TEORIA DELLA COMUNICAZIONE
1942 “La pianificazione sociale e il concetto di deutero-apprendimento”, Bateson = cornice contestuale di
comportamento. Dal punto di vista epistemologico il comportamentismo risolve il dualismo mente/corpo in
chiave meccanicista e decontestualizza il fenomeno dell’apprendimento riducendolo a uno schema lineare
e unidirezionale. Bateson pone l’accento sul contesto e sui tipi di abitudini mentali quali elementi che
concorrono a definire modelli di causalità più complessi di quello di un organismo reattivo agli stimoli
esterni. Identifica più livelli di apprendimento : 4
Antropologia, comunicazione, ecologia II anno
- proto-apprendimento, riguarda eventi, azioni o problemi;
- deutero-apprendimento, riguarda i contesti e le classi di problemi, quindi le modalità di
segmentazione degli eventi
L’apprendimento viene organizzato in una gerarchia di categorie logiche; è un modello che verrà
influenzato dalla teoria dei tipi logici.
La teoria dei tipi, Russell e Whitehead = fonda le regole dell’analisi logico-formale nei termini di una
gerarchia che doveva evitare le antinomie generate dalle espressioni linguistiche che manifestano il
carattere della riflessività e dall’auto-riferimento una classe non può essere membro di se stessa, quindi
una classe non può contemporaneamente essere uno degli enti che classifica.
1964 rielaborazione dell’apprendimento basata sulla gerarchia di categorie logiche, l’apprendimento viene
tematizzato come fenomeno della comunicazione : denota qualche forma di cambiamento, ma una
classificazione dei tipi di cambiamento richiede più livelli o tipi logici :
1. apprendimento zero = l’individuo risponde a stimoli, eventi, informazioni senza subire
cambiamenti, non sono possibili ne l’errore ne la creatività;
2. apprendimento uno = implica un cambiamento della specificità della risposta attraverso un
processo stocastico di correzione delle risposte medesime di fronte alla scelta fra più alternative. I
casi sono considerati alla luce dello stimolo ma soprattutto del contesto in cui si colloca lo stimolo,
il contesto comporta un meta messaggio che consente di classificare un segnale;
3. apprendimento due = apprendimento dei contesti, si apprende ad apprendere. Il deutero-
apprendimento va ricondotto all’infanzia ed è radicato nell’inconscio, inconscio che comprende
non solo il materiale represso ma anche i processi e le abitudini di percezione delle gestalten;
4. apprendimento tre = cambiamento nel processo di deutero-apprendimento, comprende le
esperienze in cui il carattere di un individuo viene profondamente riorganizzato.
1955 saggio sul gioco, distingue due livelli di astrazione, uno relativo agli enunciati e uno da cui diramano
l’insieme metalinguistico e quello meta comunicativo. Al primo vanno ascritti i messaggi che hanno per
oggetti il linguaggio stesso. La meta comunicazione riguarda la definizione della relazione tra i soggetti che
partecipano a un’interazione comunicativa. Bateson considera il gioco come un fenomeno possibile solo
quando gli organicismi che interagiscono sono in grado di meta comunicare, quindi trasmettere segnali che
possono essere codificati nei termini del messaggio “questo è un gioco”, paradosso