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> LE FRATTURE E LA LORO TRADUZIONE IN CHIAVE POLITICA
Distinguono 4 fratture (cleavages) principali create dalle 2 riv. Trasformazioni successive hanno
prodotto tre ulteriori fratture: la rivoluzione internazionale (innescata dalla Riv. Sovietica del
1917), la rivoluzione post-industriale (anni 60-70 del XX secolo – frattura tra generazioni) e la
globalizzazione (dagli anni 90). Nel XIX secolo I conflitti socio-economici e culturali emersero
simultaneamente alle riforme democratiche: la creazione di parlamenti moderni, elezioni libere e
l’estensione dei diritti civili e politici. I conflitti di quell periodo si espressero attraverso
organizzazioni che erano tipiche di questo nuovo regime. I sistemi di partito riflettono le
contrapposizioni sociali che erano caratteristici della società quando i partiti apparvero per la
prima volta.
La rivoluzione nazionale fu all'origine di due fratture:
frattura centro-periferia > nel XIX si formarono gli stati nazione e il potere politico, le
⁃ strutture amministrati e i sistemi di tassazione furono centralizzati. Ciò portò anche allo
sviluppo di linguaggi nazionali e all'adozione di una religione nazionale (presenza di
etnie e linguaggi, territori nazionali eterogenei, ammainistrazione frammentata). Le élite
nazionaliste e liberali portano a termine la formazione dello stato e la costruzione della
nazione, malgrado le resistenze della popolazioni dei territori periferici, sotto due
aspetti
- amministrativo > periferie incorporate nel sistema burocratico e fiscale (meno autonomia
⁃ regionale)
- culturale > identità religiose, etniche e linguistiche nelle regioni periferiche furono
⁃ rimpiazzate dalla lealtà del nuovo stato nazione promossa attraverso la scolarizzazione
obbligatoria, la coscrizione militare e altri mezzi di socializzazione nazionale.
La resistenza alla centralizzazione amministrativa e culturale era ed è espressa dai partiti
⁃ regionalisti (partito nazionalista scozzese,il partito svedese in Finlandia, Spagna,
Canada)
frattura stato-chiesa > gli stati nazione del XIX secolo erano centralizzati, omogenei, basati
⁃ sull'ideologia liberale e su istituzioni secolari, sull'individualismo e sulla democrazia. Fu
messa fine ai privilegi di clero e aristocrazia. In particolare lo stato liberale combatteva
contro il ruolo consolidato della chiesa nel sistema educativo, la chiesa fu anche
espropriata di terre e proprietà immobiliari. In alcuni paesi i cattolici presero il posto dei
conservatori, in altri non parteciparono alla vita politica.
La rivoluzione industriale portò due ulteriori fratture
frattura città-campagna > contrasto tra interessi rurali terrieri e la classe in ascesa degli
⁃ imprenditori industriali e commerciali. Questa frattura ruotava intorno alle politiche
commerciali: protezionismo vs liberismo. I settori deboli dell'economia tendono ad
essere protezionisti a causa della minaccia delle importazioni. La difesa degli interessi
agrari trovò espressione nei partit agrari. Nel secondo dopoguerra questi partiti
andarono in declino o si trasformarono.
Frattura lavoratori-datori di lavoro > tra la borghesia che avviò la riv industriale e la classe
⁃ lavoratrice che si formò come seguito ad essa. E' l'opposizione tra capitale e lavoro, che
ha caratterizzato l'allineamento dx-sx di molti paesi (la più comune dimensione
ideologica su cui i partiti di sono posizionati). Date le pessime condizioni dei centri
industriali, fu semplice mobilitare i lavoratori e i partiti social-democratici e laburisti
ottennero la rappresentanza parlamentare. I socialisti hanno promosso diritti sociali e
prestazioni di welfare. Molti partiti socialisti e laburisti provengono da sindacati
preesistenti.
La rivoluzione del 1917 causò però una frattura in seno al movimento dei lavoratori
frattura comunismo-socialismo > i partiti comunisti e socialisti andarono in contro ad una
⁃ scissione in base al fatto che riconoscessero o meno il ruolo guida del partito comunista
russo e se volessero una rivoluzione o accettassero anche la via delle elezioni. Come
reazione alla radicalizzazione della classe lavoratrice, in molti paesi emersero partiti
fascisti, che presero il potere negli anni 30. Esaltavano la nazione e la proprietà privata.
La rivoluzione post-industriale creò fratture più recenti
frattura materialismo- post materialismo > emersa negli anni 60/70 tra generazioni su una
⁃ serie di valori socio-politici. Fu conseguenza del periodo di pace internazionale,
benessere economico e sicurezza interna. I giovani svilupparono valori post-materialisti
(tolleranza, uguaglianza, partecipazione, libertà di espressione, rispetto per l'ambiente,
commercio equo internazionalmente, pace e solidarietà) in opposizione ai valori
materialisti (sicurezza nazionale, ordine, legge, pieno impiego, proprietà privata,
tradizione, autorità). I nuovi valori si espressero in movimenti sociali
frattura società aperte-società chiuse > nata con la globalizzazione tra settori economici che
⁃ traggono vantaggio dall'indebolimento dei confini economici nazionali e altri che
risentono negativamente della competizione con nuovi mercati. I perdenti della
globalizzazione sostengono partiti neo-populisti (necessità di barriere commerciali,
xenofobia, razzismo, pregiudizio), molti si basano su un'eredità di estrema destra.
VARIAZIONI NELLE COSTELLAZIONI DELLE FRATTURE
Le costellazioni delle fratture cambiano nello spazio e nel tempo.
> SPAZIO
Non tutte le fratture esistono in tutti i paesi. La frattura dx-sx esiste ovunque, quella stato-chiesa
è tipica dei paesi cattolici, la città-campagna caratterizza i paesi dove i contadini non erano sotto
il controllo dei latifondisti, la centro-periferia dei luoghi con minoranze etnico-linguistiche. Le
costellazioni di fratture sono quindi determinate da
differenze in fattori oggettivi (es diverse strutture sociali): molteplicità di gruppi etnici o
⁃ religiosi, struttura della proprietà terrier e relazioni di classe
misura in cui le divisioni socio-economiche sono state politicizzate dai partiti: per iniziativa
⁃ delle elité
la relazione tra fratture: la loro esistenza e la loro forza può impedirne lo sviluppo di nuove
⁃
Ci sono
costellazioni omogenee > con frattura predominante (frattura sinistra-destra – USA)
⁃ costellazioni eterogenee > varie fratture si sovrappongono e intersecano l'un l'altra
⁃ (democrazie plurali come Belgio, Canada, India, Paesi Bassi e Svizzera)
> TEMPO
Dagli anni 20 i sistemi di partito sono rimasti molto stabili > IPOTESI DEL CONGELAMENTO
(Lipset e Rokkan). I sistemi di partito odierni riflettono i conflitti originari dai quali presero
forma. Negli anni 20 la mobilitazione totale del mercato elettorale con il suffragio elettorale e la
rappresentanza proporzionale causarono la saturazione. La ricerca empirica ha confermato la
stabilità di base dei modelli elettorali nel corso del tempo
tesi del crescete deallineamento e riallineamento degli elettorati
⁃ tesi della stabilizzazione delle identità ideologiche sul lungo periodo
⁃
LA MORFOLOGIA DEI SISTEMI DI PARTITO
L'imterazione competitiva tra partiti dipende dalla forma dei sistemi di partito. I due elementi
principali sono
numero di unità in competizione
⁃ dimensione di queste unità
⁃
Il numero e la forza degli attori possono essere osseravati
• a livello di voti
• a livello di seggi
Una variabile da considerare è perciò il sistema elettorale che traduce i voti in seggi. Alcuni
sistemi di partito non vengono quindi considerati in questo capitolo
sistemi a partito unico > solo un partito legale
⁃ sistemi a partito egemonico > anche altri partiti legali ma sono partiti satellite, sotto controllo
⁃ di quello egemonico.
I quattro altri tipi sono
1) a partito dominante
2) bipartitico
3) bipolare
4) multipartitico
SISTEMI A PARTITO DOMINANTE
Caratterizzati da un grande partito che dispone di un'ampia maggioranza, al di sopra della soglia
di maggioranza assoluta del 50% dei seggi per lunghi periodi di tempo. E' comunque consentito
competere con questo partito grazie a libere elezioni, ma siccome nessun partito raggiunge il
50% non vi è alternanza di gov. Il partito dominante non necessita di formare coalizioni.
SISTEMI BIPARTITICI
Due grandi partiti equamente bilanciati dominano il sistema partitico e si alternano al potere.
Hano dimensioni comparabili e uguale probabilità di vincere le elezioni. Anche una piccola
oscillazione elettorale può portare ad un cambio di maggioranza (gli elettori cambiano partito
perché i programmi politici proposti sono accettabili da buona parte della società a causa del
sistema plurality). C'è forte competizione tra i due grandi partiti (35-45% ciascuno, ma magg ass
grazie al sistema elettorale plurality), capaci di formare una mag da soli. C'è alternanza di gov.
SISTEMI MULTIPARTITICI
Sono i sistemi di partito più frequenti. Il numero di partiti varia da 3 a più di dieci, nessuno dei
quali è maggioritario (ottiene più del 50%). Inoltre hanno dimensioni variabili. Siccome nessuno
di essi riesce ad ottenere la magg asso, questi formano coalizioni per sostenere il gov. In questo
caso, diversamente dai bipartitici, esistono partiti che si rivologono a porzioni ristrette
dell'elettorato, con ideologie e programmi estremi. La mancanza di moderazione ideologica
rende difficile il passaggio da un partito all'altro. Per questo un cambio di gov non dipende da
oscillazioni elettorali ma dalla variazione di una coalizione. I sist multipartitici rappresentano
meglio il pluralismo in paesi con fratture ma causano instabilità, crisi di coalizione, scarsa
rispondenza nei confronti dei cittadini, mancanza di moderazione ideologica. Gli studi sulle dem
consnensuali hanno però dimostrato l'esistenza di sistemi multipartitici stabili, funzionanti e
pacifici (Belgio, Svizzera, Paesi Bassi). Il funzionamento dipende quindi dal grado in cui i partiti
sono polarizzati (Sartori):
SISTEMI MULTIPARTITICI MODERATI > hanno funzionamento simile ai bipartitici – numero di
⁃ partiti limitato – la direzione della competizione è centripeta (i principali partiti
convergono al centro dell'asse dx-sx, al centro di sono alcuni partiti piccoli con i quali
quelli più grandi possono formare una coalizione)
SISTEMI MULTIPARTITICI POLARIZZATI > grande distanza ideologica tra i partiti con forte
⁃ dose di radicalismo dogmatico – partiti antisistema che mirano a cambiare gov e sistema
di gov, ne consegue che non tutte le coalizioni sono possibili perchè alcuni partiti sono in
costante opposizione &nd