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FASI DELLO SVILUPPO AFFETTIVO NEI PRIMI MESI DI VITA

1. PRIMI MESI: la madre agisce un rispecchiamento facciale e vocale del comportamento affettivo del figlio, sostenendo un nucleo affettivo del Sé e la comparsa del primo senso del Sé-relazionale, insieme ai primi pattern di azione condivisa (richiamo dell'attenzione, conforto col contatto, cure, protoconversazioni vis-à-vis). Questi sono canali di trasmissione delle emozioni e creano INTERSOGGETTIVITÀ PRIMARIA, un senso di connessione affettiva tra i partner.

2. PRIMI 3 MESI: diminuiscono i ritmi endogeni neonatali (meno sonno, più veglia e risposta agli stimoli sociali prontamente), per lasciare spazio alla regolazione attraverso l'interazione sociale. Il sorriso è un'espressione emotiva per rispondere al proprio caregiver.

3. Tra i 3 e i 6 MESI: il bambino è capace di utilizzare comportamenti attentivi di impegno/disimpegno (spostare l'attenzione da un evento negativo, come qualcosa di spaventante, a uno positivo, come il genitore), per modificare i livelli di arousal.

soprattutto a fronte di affetti negativi.

4. 6 MESI co-orientamento visivo (si articola nelle modalità comunicative: indicare, mostrare, richiedere, iniziare e rispondere a scambi, utilizza l'espressione affettiva del genitore) con cui il bambino cerca di condividere con il caregiver la sua esplorazione sociale... continua a svilupparsi durante i 3 anni ed è finalizzata a costruire significati condivisi.

5. 9-14 MESI l'esperienza di intersoggettività si esprime come consapevolezza del senso di differenziazione/somiglianza dall'altro e possibilità di condividere emozioni, attenzioni, intenzioni. Gradualmente i processi di regolazione diadica, vengono sostituiti da autoregolazione assistita: il genitore aiuta a modulare in modo autonomo i suoi stati affettivi e a gestire la tensione (grado di coinvolgimento psicologico con l'ambiente legato al personale significato emozionale e cognitivo). Riferimento sociale sguardi del bambino

per ottenere info emozionali dalla madre: se→rilassata e sorridente, il bambino interagisce con lo stimolo sconosciuto (novità). Diventa così consapevole dell’attenzione altrui = INTERSOGEGTTIVITA’ SECONDARIA

La trasmissione dell’intersogegttività primaria a quella secondaria prevede:

  • cambiamenti cognitivi e sviluppo cerebrale nella 2° metà del 1° anno con: aumento delle strutture limbiche, interconnessioni tra sistema limbico e fronto-corticale (perché importanti nell’esperienza e regolazione delle emozioni).
  • L’attitudine a riconoscere il figlio come agente mentale (MIND-MINDEDNESS) e la precedente qualità dell’esperienza intersogegttiva preverbale influenzano la nuova comunicazione intenzionale e affettiva.

Come spiega la teoria dell’attaccamento, attraverso la strange situation, è possibile rilevare tra il 1° e il 2° anno, l’interazione genitore-figlio sulla condivisione

di formazione di rappresentazioni mentali più complesse. Questo processo di riflessione e trasformazione delle emozioni e degli affetti da parte della madre è fondamentale per lo sviluppo del bambino. Durante i primi anni di vita, il bambino impara a riconoscere e a dare un nome alle diverse emozioni che prova. Questo avviene attraverso l'elaborazione simbolica degli stati affettivi, che gli permette di comprendere e comunicare le proprie esperienze emotive. L'attaccamento sicuro è un importante fattore nello sviluppo della capacità di elaborazione simbolica degli stati affettivi. I genitori con una buona capacità metacognitiva, cioè la capacità di riflettere sulla propria esperienza mentale e su quella del proprio bambino, sono in grado di favorire questo processo. Essi sono in grado di comprendere le intenzioni, gli scopi, le motivazioni e i sentimenti del bambino, aiutandolo a interiorizzare e a elaborare le proprie emozioni. L'ansia per il neonato è un esempio di esperienza confusa di condizioni fisiologiche, comportamentali e sensoriali. Attraverso l'elaborazione simbolica degli stati affettivi, il bambino impara a riconoscere, differenziare e nominare specifiche emozioni, contribuendo alla sua crescita emotiva e alla formazione delle rappresentazioni di sé e degli altri. In sintesi, la funzione riflessiva materna e l'elaborazione simbolica degli stati affettivi sono fondamentali per lo sviluppo della vita mentale del bambino. Questo processo avviene attraverso l'interazione con i genitori, che sono in grado di comprendere e di riflettere sulle esperienze emotive del bambino, favorendo la sua crescita emotiva e cognitiva.
  1. capacità di dare significato emotivo accedendo ai processi di simbolizzazione per contenere ed elaborare le esperienze.
  2. A partire dall'attaccamento si sviluppano MOI strutture interne che influenzano la nostra percezione del mondo e relazione con gli altri, creando aspettative basate sull'esperienza passata con i caregiver.
  3. Altri aspetti dello sviluppo che influenzano umore e regolazione degli affetti:
    • Difese/strategie cognitive producendo flessibilità o inflessibilità nella struttura di personalità (Main, 1995)
    • Autostima mantenere un'immagine positiva di sé in situazioni stressanti/avverse
    • Autoefficacia (Bandura, 1991) capacità di affrontare situazioni stressanti, perseverare
    • Insight (Fonagy, Steele, Moran, 1991)
  4. Nell'adolescenza (col pensiero operatorio formale) vi sono profonde revisioni delle rappresentazioni mentali di sé e degli altri che si erano stabilizzate durante l'infanzia. Vi sono
anche trasformazioni in diverse regioni della corteccia prefrontale che confermano l'incremento dell'efficacia del processing delle informazioni per il loro coinvolgimento in processi di metacognizione, autovalutazione, autoregolazione. Dunque, le emozioni vengono comprese rispetto a pensieri, aspettative e la propria storia personale. Ogni sistema motivazionale promuove la realizzazione e la regolazione di bisogni affettivi: l'adolescente combatte per manifestare preferenze e stili personali nella regolazione fisiologica, ossia nei ritmi alimentari, sonno, attivazione, distanziamento emotivo e cognitivo con i genitori per dedicarsi a relazioni con i pari e affermare la propria indipendenza, ristrutturando continuamente le motivazioni relazionali. Vi sono momenti avversivi che contrastano con il sistema di attaccamento e questi momenti di evitamento si trasformano in modalità autoregolative di protezione per evitare di sentirsi sopraffatti da cambiamenti mentali e corporei. Tuttavia,Le più evolute capacità cognitive ed autoriflessive aiutano a gestire il conflitto conducendol’adolescente a riconsiderare i genitori come base sicura, grazie ai quali può esplorare emotivamente.

REGOLAZIONE E DISREGOLAZIONE AFFETTIVA- Le emozioni sono regolate e possono svolgere funzioni regolative esprimendo e gestendo l’affetto- Vi sono convergenze tra le teorie psicodinamcihe e neuroscienze sull’interconnessione tra losviluppo dei sistemi neurobiologici (che modulano arousal e umore) ed esperienze ambientali allabase dello sviluppo dell’attaccamento.

Studi sui processi neurobiologici:Kagan (1999) in uno studio dalla nascita fino ai 4 anni rileva che nel temperamento infantile inibito/moltoreattivo, i timidi hanno una fisiologia che viene stimolata più facilmente, mostrando reazioni più intense dipaura, anche con stress minimi (e questo avviene anche nei bambini che hanno subito traumi emotivi in etàprecoce – Perry,

1997). Nel temperamento infantile disinibito/poco reattivo, i bambini audaci, la fisiologia non viene stimolata facilmente e vi sono meno reazioni di paura. Si riscontra una correlazione tra battito cardiaco e attività cerebrale dell'amigdala (collegata all'ipotalamo: controlla la produzione di cortisolo; attiva il sistema nervoso simpatico, mobilitando le reazioni del corpo regolando es. battito cardiaco). Inoltre, l'ambiente può influenzare il temperamento nel corso dello sviluppo: i soggetti molto reattivi non sono diventati paurosi in modo persistente e intenso, ma nessuno diventa costantemente disinibito. Tuttavia, stati di accentuata reattività (costituzionali e acquisiti) tendono a mantenere e rinforzare nel tempo le reazioni dis-regolative all'ambiente (Bradley, 2003). Ma se i genitori sostengono e incoraggiano i propri figli con un temperamento inibito/molto reattivo li aiutano ad avere meno paura e ad accogliere le novità. Inoltre,

Le esperienze ambientali positive (Rutter, Rutter, 1992).

CICLO DELL'INFLUENZA INTERPERSONALE SULLO SVILUPPO:

  • temperamento del bambino, provoca risposta genitoriale, creando esperienze soggettive per il bambino, che influenzano modalità di crescita/collegamento tra le cellule cerebrali che creano i circuiti cerebrali

COMPONENTI INTERCONNESSE NELLA DISREGOLAZIONE EMOTIVA DELLE SINDROMI AFFETTIVE (Gross, 2007):

  • Responsività eccessiva alle emozioni che si manifestano facilmente e intensamente
  • Comprensione povera delle emozioni di rabbia, paura, tristezza e gioia, fa sperimentare emozioni confuse e soverchianti
  • Difficoltà nel modulare le emozioni rispetto all'ambiente e scopi
  • Le emozioni provocano ansia e paura = mancanza di accettazione anche delle relative credenze negative

Cicchetti, Akerman e Izard (1995) suddividono i problemi di regolazione emotiva in: difficoltà nella modulazione dell'esperienza emotiva ed espressione intensa;

Tentativi frequenti di controllare/reprimere l'esperienza emotiva e la sua espressione (eccessivo controllo, evitamento). Vi è una relazione tra eccessiva responsività alle emozioni, difficoltà nella regolazione, alterazioni funzionali dei processi e strutture cerebrali attivate dalle esperienze affettive. Il sistema limbico ha un ruolo centrale nella regolazione ed esperienza degli affetti: media l'attivazione degli stati di arousal, elaborazione delle informazioni sociali, coscienza autobiografica, valutazione significati, coordinamento dei processi cognitivi superiori + includendo amigdala, corteccia orbito-frontale e corteccia cingolare anteriore, che partecipano soprattutto ai processi di memoria emozionale.

La disregolazione emotiva si origina da deficit di autoregolazione delle emozioni (es. reattività del sistema limbico) o dallo sviluppo povero di capacità autoregolative delle emozioni intatte? L'intreccio di fattori biologici e ambientali

è critico per lo sviluppo delle sindromi affettive.Studi sull’attaccamento

SVILUPPO DEL SISTEMA DI ATTACCAMENTO NEL BAMBINO

Ansia da separazione e paura della perdita (segnali del bambino) attivano la funzione regolativa degliaffetti per avere risposte sensibili dal caregiver (conforto) = si disattiva il sistema di attaccamentoregolando il senso di sicurezza interna

ATTACCAMENTO SICURO ha i seguenti fattori protettivi per lo sviluppo affettivo: adeguataautoregolazione emotiva, configurazioni affettive positive, autocontrollo flessibile (ego-resilience), autostimaed autoefficacia, tolleranza degli affetti negativi e difese mature, capacità autoriflessiva (considerare eriflettere e comprendere gli statti mentali propri e altrui, facilitando il riconoscimento delle emozioni el’integrazione dell’esperienza emozionale nel proprio senso di sé).

ATTACCAMENTO INSICURO-ANSIOSO è un fattore di rischio per sviluppare disturbi ans

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
69 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Marl_Cap di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicopatologia dello sviluppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Lecciso Flavia.