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povere, con poca comunicazione verbale, tendenze punitive e
svalutazione delle competenze cognitive del bambino. Le madri
adolescenti esprimono maggiormente emozioni negative, mentre i
bambini piangono meno e mostrano una quantità minore di rabbia.
Al pari dei figli di madri depresse, questi bambini posso no
sviluppare pattern disadattivi di interazione affettiva, divenendo
meno responsivi emotivamente. I modelli di attaccamento di questi
bambini saranno di tipo evitante e disorganizzato. Secondo le
ricerche i figli di madri adolescenti mostrano un maggior numero di
deficit cognitivi e socioemotivi nel corso dello sviluppo. Nonostante
ciò molte madri riescono a superare queste difficoltà con successo.
Comunque, fattori di rischio sono senz’altro lo stato mentale
materno, stati depressivi o maltrattamenti.
ABORTO E PERDITA PERINATALE
La perdita perinatale è definita come la perdita del bambino tra la
ventesima settimana di gestazione e il primo mese di vita. La
perdita è vissuta dalla coppia come un vero e proprio lutto e la
donna sente di aver fallito come moglie e madre, avendo disatteso
alle aspettative del partner, o può sentire di essere stata tradita dal
suo corpo o che ci sia qualcosa di sbagliato nella sua femminilità.
Molto spesso le donne che hanno perso un bambino hanno il
desiderio di averne un altro molto presto, anche a pochi mesi dalla
perdita. Secondo alcuni studi una gravidanza successiva può ridurre
il dolore, mentre secondo altri può riaccendere i precedenti vissuti
di perdita che si possono ripercuotere sulla relazione stessa
genitore-bambino. Dunque, una nuova gravidanza può avere effetti
riparatori o riattiare la ferita nella madre. Infatti è stato visto come
un altro figlio può non risolvere il dolore e questo rende difficile la
costruzione di un rapporto sano. Molti bambini, infatti, sviluppano
un attaccamento disorganizzato, dovuto non tanto all’ansia o alla
depressione della madre, ma al lutto non risolto. Le speranze
disattese possono portare il genitore ad una idealizzazione del figlio
morto e a vedere il figlio vivo come una reincarnazione del primo; i
genitori saranno, quindi, iperdiligenti e protettivi nei confronti del
figlio vivo.