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STIMOLO CONDIZIONATO RIFLESSI
Un certo profumo associato piu volte ad un cibo di cui siamo ghiotti, fa venire
l’acquolina in bocca = salivazione che è risposta automatica prodotta dal cibo.
ODORE DEL CIBO (STIMOLO CONDIZIONATO) anticipo dello STIMOLO
INCONDIZIONATO ( CIBO) RISPOSTA (SALIVAZIONE) (Leggi esperimento di
Pavlov sui cani , pag 153-154)
Pavlov cercò di dimostrare che uno stimolo neutro (il suono del campanello)
presentato per molte volte in stretta continuità temporale con uno stimolo che
per sua natura evoca una risposta riflessa –automatica ( visione del cibo) è in
grado di evocare una risposta riflessa simile ( il campanello è in grado di
produrre salivazione nel cane anche senza mostrare il cibo!). In pratica, lo stimolo
condizionato deve avere la funzione di segnalare al soggetto ( al cane) che un
certo evento sta per accadere ( viene offerto il cibo). Naturalmente se i due
stimoli, condizionato e incondizionato, non vengono piu associati per diverso
tempo, la riposta acquisita si estinguerà gradualmente. Tuttavia, è possibile
recuperare l’associazione ( RIAPPRENDIMENTO) che richiede, però, meno
tempo per acquisirla.
I fattori che modulano il condizionamento possono essere: intensità degli stimoli
incondizionati e condizionati, l’intervallo di tempo che intercorre tra i due stimoli
e la frequenza degli accoppiamenti degli stimoli (l’associazione tra i due stimoli
permette la predizione di uno dei due)
- CONDIZIONAMENTO AVVERSATIVO: Quando gli stimoli
incondizionati sono spiacevoli o dolorosi ( scosse elettriche) si parla di stimoli
avversativi, poiché predicono il succedersi di un evento negativo e producono,
pertanto, risposte riflesse di protezione/paura. E’ stato notato che, rispetto al
condizionamento classico “piacevole” di Pavlov, questo tipo di
condizionamento produce risposte riflesse già alle prime prove. (Nelle persone,
ad esempio, basta solo una volta andare dal dentista per associare il rumore del
trapano con il fastidio!)
- CONDIZIONAMENTO DI ORDINE SUPERIORE: E’ un tipo di
condizionamento classico in cui uno stimolo condizionato, già associato a uno
stimolo incondizionato, diventa a sua volta uno stimolo incondizionato per la
formazione di un nuovo riflesso condizionato. ( Pavlov, per esempio, vide che
nel caso di un cane condizionato a salivare dopo lo stimolo acustico (stimolo
condizionato), se prima del suono fosse emessa una luce ( stimolo neutro), il
cane produceva la stessa risposta (salivazione). Per cui stimoli neutri ( luce)
acquisiscono proprietà di uno stimolo condizionato grazie solo al ripetuto
abbinamento con un altro stimolo condizionato. : Altri
GENERALIZZAZIONE E DISCRIMINAZIONE NEL CONDIZIONAMENTO
principi che stanno alla base nel condizionamento sono la generalizzazione,
ovvero quel fenomeno per cui un animale condizionato a rispondere in un certo
modo quando si trova in una precisa circostanza, trovandosi in circostanze
simili, tende a comportarsi in modo analogo. L’animale generalizza la risposta;
l’altro principio è la discriminazione, ovvero si cerca di “aguzzare” il gradiente
di generalizzazione tramite addestramento ripetuto finché l’animale diventa in
grado di discriminare con esattezza stimoli analoghi ( e non di intensità
inferiore o superiore).
CONDIZIONAMENTO CLASSICO NELL’UOMO: E’ stato applicato il
metodo del condizionamento pavloviano anche sugli uomini. In particolare è
noto lo studio di Watson (esponente comportamentismo) e Rayner su un
bambino di un anno. Essi cercano di capire se la paura , essendo un’emozione
primaria presente fin dalla nascita, in quanto risposta automatica a certi stimoli,
potesse essere condizionata servendosi del metodo di Pavlov. Mentre il
bambino giocava con un ratto bianco è stato associato un forte rumore così che
il bambino, associando quel rumore fastidioso con il ratto, in futuro provasse
paura nei confronti di animali piccoli bianchi. (risposta emotiva condizionata).
Inoltre è stato verificato tramite esperimenti che anche gli uomini tendono a
generalizzare stimoli simili tra loro; questo, poi, è favorito soprattutto dalle
capacità cognitive che un essere umano possiede (linguaggio, attività
simboliche) per cui, davanti ad un elenco di parole, si tendeva ad associare
parole simili tra loro per generalizzazione del loro significato ( es.STALLA e
MUCCA, pag 159)
E’ possibile il decondizionamento? Pare di sì, sarebbe possibile trattare e far
estinguere fobie (risposte a certi stimoli) procedendo tramite meccanismo di
discriminazione dello stimolo che invece è stato generalizzato ( avere un
incidente e non volere piu guidare. Perchè? Perché si generalizza tra guida
ordinaria e situazione pericolosa occorsa. Tramite discriminazione si cerca di
ridurre la paura di guidare.)
- CONDIZIONAMENTO OPERANTE: Se nel condizionamento classico il
soggetto sembri essere passivamente reattivo agli stimoli, nel condizionamento
operante non è proprio così. Quando apprendiamo nuovi comportamenti,
cambiamo le nostre azioni in funzione del raggiungimento di uno scopo.
(risposte strumentali), perché sono strumenti che servono per il raggiungimento
dello scopo. Lo studioso Skinner le chiama risposte operanti perché operano
sul mondo al fine di produrre qualche effetto.
Il primo studioso del condizionamento operante fu l’americano Thorndike che si
occupo di studiare, tanto negli animali quanto negli uomini, come
l’apprendimento sia caratterizzato da prove ed errori. Come fa un animale a uscire
dalla gabbia ( gabbia = problema)? L’animale fa molti tentativi e poi,
casualmente, riesce a liberarsi dal problema (uscire dalla gabbia). Ripetendo piu
volte questo esperimento, lo studioso verificava che l’animale compiva sempre
meno mosse inefficaci fino a compiere l’unica mossa risolutiva per aprire la
gabbia. (LEGGE DELL’EFFETTO). Allora, le azioni che producono effetti
soddisfacenti hanno piu probabilità di essere ripetute! Così il successo (il premio)
diventa la motivazione e la ripetizione di quell’azione soddisfacente diventa un
rinforzo dell’apprendimento! Skinner
SKINNER E APPRENDIMENTO PER CONDIZIONAMENTO OPERANTE:
per i suoi studi creò una gabbia (Skinner box) che aveva al suo interno una leva su
cui l’animale poteva agire in modo da produrre un preciso effetto, cioè ricevere
del cibo o acqua. Il pavimento su cui poggiava l’animale era di metallo e poteva
condurre scariche elettriche ( rinforzi negativi). Gli animali digiuni venivano
messi nella condizione di doversi procurare il cibo che gli sarebbe stato
somministrato dall’esterno nel caso in cui avessero raggiunto degli obiettivi.
Quando casualmente l’animale riusciva a premere la leva gli veniva offerto del
cibo e ripetendo l’operazione l’animale acquisiva quella nuova conoscenza
( premo la leva mi viene dato il cibo!). Battere la leva era la riposta operante
se questa produceva un effetto, il cibo, che venne definito rinforzo.
( ACQUISIZIONE). E’ possibile anche far perdere il nuovo comportamento
( ESTINZIONE), cioè si riduce la probabilità che un comportamento
condizionato venga emesso in assenza di rinforzo.
stimoli o effetti che seguono una riposta e che determinano la
I RINFORZI:
probabilità che la risposta medesima sia di nuovo emessa. Il rinforzo è la
condizione necessaria e sufficiente perché si realizzi un apprendimento!
Esso può avere 1) valenza positiva o negativa, 2) esercitare su bisogni primari o
secondari e 3) può essere somministrati in modo continuativo o ad intermittenza
1) sono positivi quei rinforzi che producono effetti piacevoli, fungono da
ricompensa; sono negativi quei rinforzi che insegnano al soggetto a eliminare o
evitare qualcosa di doloroso per lui ( NON SONO PUNIZIONI!) ad es. si
insegna al ratto che premendo una leva può far cessare le scariche elettriche per
lui dannose
2) i rinforzi primari si esercitano su bisogni primari cioè quelli utili per la
sopravvivenza ( cibo, acqua), si tratta di valori innati per ogni specie, mentre i
rinforzi secondari sono quelli che inizialmente non hanno nessun valore ma lo
assumono nel corso dell’esperienza ( denaro, apprezzamenti…)
3) è possibile somministrare in maniera continua o intermittente i rinforzi.
Sicuramente nelle prime fasi dell’apprendimento sarebbe auspicabile un tipo di
somministrazione continua di rinforzo. Skinner ha elaborato quattro modalità
di rinforzo parziale:
- schema a intervallo fisso: si prevede che una risposta sia rinforzata dopo un
periodo di tempo prefissato, sempre uguale. ( es. ogni 30 secondi un rinforzo a
prescindere dall’esito dell’apprendimento)
- schema a intervallo variabile: la riposta viene rinforzata dopo un periodo di
tempo variabile, quindi non prefissata dal soggetto in maniera sempre uguale (
es. il primo rinforzo avviene dopo 5 secondi, il secondo dopo 15 secondi, il
terzo dopo 25 secondi e così via. Sono periodi determinati a caso)
- schema a rapporto fisso: il rinforzo viene fornito dopo un numero prefissato
di risposte ( ogni 10 successi si ottiene un rinforzo)
- schema a rapporto variabile: il rinforzo viene fornito dopo un numero di
risposte variabile ( il primo rinforzo avviene dopo 5 successi, il secondo
rinforzo dopo 15 successi e così via)
La punizione: E’ l’opposto del rinforzo perché riduce la probabilità che un
comportamento venga emesso.. Essa inibisce un comportamento ma non lo fa
estinguere. Secondo Skinner, allora, un metodo per sopprimere un comportamento
indesiderato sarebbe quello di rinforzare positivamente un comportamento con esso
incompatibile. ( cercare un comportamento alternativo da rinforzare positivamente1
es. quando un bambino compie un comportamento sbagliato, invece di punirlo
sarebbe meglio premiare – rinforzare positivamente – i suoi miglioramenti!) Bisogna
aggiunge che la punizione è legata inevitabilmente con la sfera emotiva per cui, tanto
è più severa la punizione, tanto si produce un’emozione negativa che può generare
altri comportamenti negativi!
Il modellamento ( shaping): consiste nel rinforzare ogni risposta che si approssima
sempre più alla risposta desiderata ( che è inizialmente è complessa per il soggetto),
fino a quando quest’ultima non compaia. (es. spontaneamente un ratto nella Skinner
Box non saprà premere la leva per procurarsi il cibo pertanto lo sperimentatore,
cercherà di avvicinare sempre più i comportamenti del ratto al comportamento
desiderato, cioè premere la leva per cibarsi si modellano i comportamenti!)
Anche nell’