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L’IMMAGAZZINAMENTO DELL’INFORMAZIONE

L’informazione, dopo essere codificata e elaborata, viene archiviata sotto forma di

rappresentazione o traccia mnestica, e le informazioni vengono archiviate temporaneamente

nella memoria a breve termine, o si mantengono a lungo e formano la nostra conoscenza. Sono

stati studiati, inoltre, diverse rappresentazioni delle conoscenze.

I modelli sulla rappresentazione delle conoscenze si sono occupati dei concetti, di come si

formano nella nostra mente e di come si organizzano; le differenze tra i modelli teorici riguardano i

criteri di individuazione delle caratteristiche che formano i concetti.

MODELLO A RETE GERARCHICA (Collins e Quillian, 1969)

che rispetta l’organizzazione logica

I concetti sono organizzati in una struttura gerarchica a rete

di inclusione delle categorie (da categorie sovraordinate verso categorie medie fino all'elemento

più specifico), e tutti gli elementi delle categorie sono connessi alla categoria di appartenenza da

un legame di uguale distanza. È descritto con la metafora della rete da pescatore, formata da

nodi che corrispondono al significato del temine e al concetto, e connessioni, che rappresentano

i legami tra le informazioni e il grado di somiglianza. che introduce l’idea

Questo modello viene però messo in crisi dal modello dei prototipi di Rosch,

che le distanze associative sono diverse tra esemplari della stessa categoria: i prototipi hanno

distanze più brevi rispetto alla categoria di quanto abbiano gli esemplari periferici (es. per la

categoria “uccelli” i piccioni sono prototipi, i pinguini sono periferici).

MODELLO DI PROPAGAZIONE DELL’ATTIVAZIONE (Collins e Loftus, 1975)

La rete è più o meno fitta a seconda del numero di legami tra le varie informazioni, e il tempo di

dell’informazione è la misura della lunghezza variabile dei legami. Si verifica l’effetto di

ricerca

propagazione dell’attivazione (spreading activation): una volta che viene attivato un concetto

(nodo) si attivano le conoscenze ad esso connesso (nodi vicini), producendo una diffusione

dell’attivazione che privilegia le informazioni più vicine. Chiaramente, più informazioni pregresse

abbiamo associate ad un elemento, più l'accesso all'informazione sarà facile.

ESPERIMENTO SUL PRIMING SEMANTICO (Meyer e Schvaneveldt, 1976)

Vengono presentate delle parole (es. mela) e non parole (es. zarco), il soggetto deve rispondere

vero per le parole e falso per una non parola, si misura il tempo di reazione (elaborazione dello

Dispensa scritta da Emma Rossi -18

Psicologia Generale I, A.A. 2024/25, Miranda Occhionero

stimolo e risposta con un comportamento). I risultati dimostrano che i soggetti erano più veloci a

rispondere alle parole rispetto alle non parole; inoltre era più veloci a rispondere vero alle parole

immediatamente precedute da una parola che fosse collegata di significato. Questo fenomeno

viene definito come primimg semantico, ovvero una parola richiama i concetti ad essa collegata

dell’attivazione), sono “pre-attivate” e il riconoscimento è

(propagazione quindi le parole vicine

facilitato.

MODELLO A RETE SEMANTICA PROPOSIZIONALE (Anderson, 1976)

Le proposizioni sono considerate le minime unità di rappresentazione delle conoscenze e le più

piccole unità in merito alle quali si formi un giudizio di vero e falso. Le conoscenze sono quindi reti

di proposizioni i cui elementi sono interconnessi, e anche per esse vale il principio di

propagazione dell’attivazione.

Un altro tipo di modello sono gli schemi, che fanno riferimento al mantenimento delle conoscenze

in considerazione l’idea che la conoscenza si

in strutture che vanno oltre i singoli concetti, tenendo

dall’interazione con l’ambiente e che serve per

genera orientarci nel comportamento.

- comprendono un nucleo fisso che permane e delle componenti variabili fornite

dall’esperienza che si modificano e arricchiscono continuamente

possono essere inseriti uno dentro l’altro secondo una

- gerarchia (schema del viso contiene

schema degli occhi, della bocca, etc);

- rappresentano la conoscenza a qualsiasi livello di astrazione (oggetti concreti e concetti)

- le informazioni esterne hanno significato solo se si adattano agli schemi che già

possediamo e si mettono in relazione con essi

- guidano la percezione e il riconoscimento, perché selezionano le informazioni che è utile

ricavare da un ambiente in funzione ai miei scopi

L’ARCHITETTURA COGNITIVA DELLA MENTE

La memoria non è una struttura unitaria, ma è formata da più sistemi che si differenziano per

meccanismi di funzionamento, qualità di informazioni che conserva, tappe di sviluppo nella

maturazione e aree celebrali che coinvolge.

Lo studio della memoria inizia nel 1968 con Atkinson e Shiffrin, che presentarono un primo

modello in cui la memoria era considerata come sistema multi-componenziale, che prevedeva

tre sistemi di memoria: periodo l’informazione che proviene dagli

MEMORIA SENSORIALE: conserva per un breve

- organi di senso; capacità illimitata ma decadenza a brevissimo termine (1sec)

l’informazione proveniente dal registro sensoriale può

MEMORIA A BREVE TERMINE:

- essere conservata temporaneamente e trasferita nella memoria a lungo termine; capacità

limitata (tra 5 e 9 elementi), persistenza per alcuni secondi (20sec)

parte dell’informazione proveniente dalla memoria a

MEMORIA A LUNGO TERMINE:

- breve termine viene ricodificata e mantenuta per un tempo indefinito; capacità illimitata,

durata illimitata

Il registro sensoriale ha la funzione di trattenere lo stimolo percettivo nella memoria per un tempo

brevissimo dopo la sua comparsa: per gli stimoli visivi si parla di memoria iconica, per gli stimoli

uditivi si parla di memori ecoica. Nella memoria sensoriale vengono conservate le caratteristiche

fisiche dello stimolo registrate dagli organi di senso, e lo stimolo non viene ancora riconosciuto per

il significato o codificato.

ESPERIMENTO DI SPERLING (1960)

Sono presentate per 50 sec una serie di lettere, e il compito è riconoscere e riportare il maggior

numero di lettere possibile; quando si chiedere ai soggetti di rievocare tutte le lettere che riescono

a percepire (resoconto totale) riescono a nominare solo 4/5 lettere, è come se le lettere

svanissero mentre si cerca di recuperarle.

Sperling fa una variazione: chiede di ripetere una delle righe sulla base dell'ascolto di un tono (alto,

medio, basso), e osserva che in questo modo i soggetti rievocavano 9/10 lettere delle 12 presenti.

Osserva che la capacità di rievocazione diminuisce all'aumentare dell'intervallo di tempo tra

presentazione della matrice e tono. Dispensa scritta da Emma Rossi -19

Psicologia Generale I, A.A. 2024/25, Miranda Occhionero

La memoria a breve termine è un sistema di memoria temporanea che ha la funzione di

trattenere nella mente cosciente l’informazione che proviene dal registro sensoriale per il tempo

per i quali l’informazione è necessaria. La capacità della

utile a svolgere dei compiti cognitivi pubblicò nel 1956 il lavoro “THE

memoria a breve termine è limitata: Miller MAGICAL NUMBER

SEVEN, PLUS OR MINUS TWO: SOME LIMITS ON OUR CAPACITY FOR PROCESSING

in cui viene definita la capienza della MBT come di circa

INFORMATION”, 7 unità (con variabilità

di ± 2). L’ampiezza della MBT è detta span di memoria, e può essere aumentata se si fanno dei

raggruppamenti (chunk) delle unità da ricordare.

La rievocazione dalla MBT deve avvenire subito dopo che le informazioni sono state fornite, ma

entra in gioco anche l’effetto di primacy e recency, ovvero vengono ricordati meglio i primi e

ultimi item:

PRIMACY (o priorità): le prime informazioni sono già passate nella memoria a lungo

- termine l’informazione è ancora nella MBT e più facilmente disponibile per

RECENCY (o recenza):

- la rievocazione

In seguito a diverse evidenze sperimentali e cliniche la MBT è stata riconcettualizzata come una

parte della memoria di lavoro (Baddeley e Hitch, 1974); diversi studi dimostrano infatti che non

sempre la MBT è solo una tappa di passaggio per la MLT, MLT, ma conservano un'autonomia di

funzionamento. (Milner, 1966): paziente con ottima memoria a breve termine, ma deficit negli

CASO H.M.

- apprendimenti a lungo termine, quindi non riusciva a recuperare l'informazione a lungo

termine (Shallice, 1970): paziente con uno span di memoria ridottissimo,

CASO K.F. Warrington,

- ma buone capacità di apprendimento a lungo termine (informazione da memoria sensoriale

transita nel sistema a lungo termine)

La memoria di lavoro è un sistema a breve termine deputato al mantenimento temporaneo e

all’elaborazione dell’informazione durante lo svolgimento intenzionale di compiti cognitivi; è

formata da un insieme di meccanismi che hanno la funzione di controllare l’elaborazione

intenzionale di stimoli provenienti da fonti percettive e dalla MLT. È costituita da:

presiede al controllo

Esecutivo centrale,

attentivo di tutte le operazioni cognitive

intenzionali (attiva i processi esecutivi in

funzione di uno scopo, controllo attentivo

dei processi, monitoraggio delle azioni

automatiche). Recupera le informazioni

necessarie dai sottoinsieme a lungo

termine che a breve termine,

interfacciandosi con il buffer.

Tre sottoinsiemi, mantengono

temporaneamente l’informazione

necessaria per le operazioni:

mantiene temporaneamente l’informazione fornita dal

ciclo fonologico, linguaggio e la

- mantiene disponibile attraverso la ripetizione (rehearsal); lo span del magazzino fonologico

corrisponde alla quantità di materiale che può essere pronunciato in un tempo medio di

2sec conserva l’informazione

taccuino visuo-spaziale, visiva e spaziale per mantenerla

- disponibile per l’esecuzione di l’informazione a breve termine è

compiti immaginativi;

sensibile a interferenza da parte di materiale simile, quindi il ricordo può essere

danneggiato da altre immagini che arrivano al sistema

buffer episodico, trattiene informazioni provenienti da diverse fonti e le integra tra loro in

- forma multi percettiva e contestualizzata, con continuo controllo e manipolazione

dell’esecutivo centrale; il contenuto corrisponde alla coscienza fenomenica (memoria delle

Dispensa scritta da Emma Rossi -20

Psicologia Generale I, A.A. 2024/25, Miranda Occhionero

È un’interfaccia tra l’esecutivo centrale e il sistema

rappresentazioni del mondo percepito).

episodico a lungo termine.

La ricerca distingue differenti tipi e sistemi di memo

Dettagli
A.A. 2024-2025
55 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rossiiiiii.emmaaaaaa di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale i e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Occhionero Miranda.