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LA SCUOLA DI GINEVRA

La scuola di Ginevra è una scuola che ha origini Svizzere, il maggior esponente è Piaget.

Questa scuola ha degli ambiti di indagine principali che sono la psicologia dell’età evolutiva e

la psicologia del pensiero. Il principale strumento o mezzo d’indagine è il colloquio clinico, che

permetteva di superare i limiti di altri due mezzi importanti ovvero le interviste strutturate e

l’osservazione pura. Secondo questa scuola e quindi secondo Piaget, l’organismo si adatta

all’ambiente costruendo delle nuove forme, l’intelligenza costruisce nuove strutture mentali che

servono a comprendere l’ambiente che ci circonda. Piaget sosteneva che l’intelligenza si

sviluppa per stadi, lo sviluppo cognitivo viene definito come un processo continuo, perché

governato da funzioni invarianti e di equilibrio, e invece discontinuo in quanto con l’avanzare

dell’età si verificano delle perturbazioni (scompigli) dovute alle diverse richieste mentali che

portano a una modifica delle strutture, questa modificazione strutturale sono gli stadi di

sviluppo. Nel passaggio da uno stadio all’altro le acquisizioni vengono integrate in strutture più

evolute, di modo da ristabilire l’equilibrio.

Lo stadio è un periodo in cui il pensiero ha una determinata struttura mentale, Piaget suddivise

degli stadi :

Periodo senso-motorio da 0 a 2 anni

 

Periodo pre-operatorio dai 2 ai 6 anni

 

Periodo delle operazioni concrete dai 6 agli 11 anni

 

Periodo delle operazioni formali dagli 11 fino ai 15 anni

 

Lo stadio senso-motorio il bambino conosce il mondo attraverso attività fisiche che può

compiere e anche con l’aiuto dei sensi. Queste attività sono mediate da schemi di azione

pratici che si coordinano tra loro. Alla fine di questo stadio abbiamo l’acquisizione del pensiero

e del linguaggio.

Lo stadio pre-operatorio È caratterizzato principalmente dall’imitazione differita, dal gioco

simbolico e dal linguaggio. Il pensiero logico non è ancora acquisito del tutto, come fenomeni

sono presenti l’egocentrismo intellettuale e l’irreversibilità. I bambini di 6/7 anni hanno una

valutazione unidirezionale delle coordinate che ordinano il mondo, questo vuol dire che non

riescono a tener conto di più punti di osservazione che riguardano un avvenimento e le sue

trasformazioni.

Stadio operatorio-concreto Le azioni mentali riescono a coordinarsi tra loro e a diventare

operazioni concrete, le operazioni sono strutture mentali caratterizzate dalla reversibilità,

quindi ad ogni azione ne corrisponde una inversa (capiscono che ad esempio la sottrazione è

l’inverso dell’addizione). A quest’età riescono a coordinare i diversi punti di vista che sono

diversi dal proprio.

Periodo operazioni formali Questa quarta fase ha due forme :

1) Pensiero ipotetico-deduttivo capacità di previsione e anticipazione del futuro e

capacità di scoprire rapporti di dipendenza tra due eventi.

2) Pensiero complesso inziare a capire elementi più complessi che richiedono la

coordinazione di più eventi che si influenzano a vicenda CAUSALITÀ

Per la scuola di Ginevra e quindi per Piaget il linguaggio inizialmente ha per il bambino una

funziona auto-regolatoria, un linguaggio egocentrico, successivamente il linguaggio prende

una funzione comunicativa.

La posizione di Piaget è stata contrapposta a quella della scuola storico-culturale russa, il

quale esponente principale fu Vygotksij. Egli sosteneva che tra uomo e animali ci fossero delle

correlazioni, che riguardano però solo le funzioni più semplici, mentre per il resto l’uomo si

diversifica e riesce a usare strumenti offerti dall’ambiente, come utensili, simboli e soprattutto il

linguaggio. Riguardo il linguaggio Vygotskij aveva un’opinione opposta a quella di Piaget, in

quanto sosteneva che linguaggio e pensiero hanno sviluppi propri e a un certo punto si

intersecano. Secondo lui il ruolo del linguaggio inizia all’età di circa 1 anno e mezzo, dove ha

un funzione comunicativa e all’età di circa 4 anni inizia ad avere una funzione auto regolativa.

Il linguaggio viene prima del pensiero, esso è il risultato dell’interazione del bambino con

l’ambiente e aiuta il pensiero a regolarsi. Per Piaget invece il pensiero viene prima del

linguaggio, per esempio il pensiero egocentrico si riflette nell’uso del linguaggio egocentrico.

Psicologia umanistica

La psicologia umanistica si sviluppa in contrapposizione al comportamentismo e alla

psicoanalisi. Gli umanisti rimproveravano al comportamentismo di vedere l’individuo come un

soggetto passivo, condizionato solo dall’ambiente esterno, e alla psicoanalisi di far dipendere

l’uomo solo da delle pulsioni interne e da istinti. Gli psicologi umanisti come Rogers e Maslow

considerano l’uomo come un soggetto attivo, libero e responsabile. Secondo loro le azioni

dell’uomo, i suoi bisogni sono volti all’autorealizzazione, ovvero all’essere come la natura ci

vuole e all’auto valorizzazione. Fu creata per questo una scala dei bisogni che andavano da

quelli fisiologici, e che quindi l’uomo ha la necessità di soddisfare, a quelli di autorealizzazione,

appunto.

Accanto a Maslow, troviamo un altro umanista, Rogers, egli considera la persona come libera,

responsabile e agente di scelta, essa è orientata alla propria autorealizzazione secondo un

principio olistico dinamico :

olistico l’uomo è un’unità psicofisica coerente

dinamico la vita è un processo che mira alla differenziazione, all’autonomia e allo sviluppo

delle potenzialità.

L’autorealizzazione avviene grazie a un ambiente psicologico che ci accetta in modo positivo e

incondizionato dove la persona viene riconosciuta in quanto tale e apprezzata per le sue

caratteristiche e potenzialità. Ancora secondo Rogers tra i segnali di buon funzionamento di

una persona troviamo la buona autostima, ovvero il giudizio di sé stesso importante per

l’autorealizzazione. Le esperienze dell’infanzia e di soddisfazione dei bisogni e di accettazione

del sé positiva costituiscono delle basi per una concezione funzionale del sé, dove la persona

riconosce fiducia in sé stessa, si ritiene autonoma e in grado di soddisfare i bisogni.

La psicologia della Gestalt Le Gestalt trova le sue origini nella scuola di Graz, la quale si

opponeva al molecolarismo, sostenendo che le unità di studio in psicologia dovevano essere

ampie e che se si semplificava o scomponeva un oggetto si finiva per perdere il senso di ciò

che si stava studiando. Un’altra figura, Benussi, si occupò di studiare le situazioni di cui si era

interessata la scuola di Graz, e notò che nelle figure ambigue dove si potevano percepire due

conformazioni alcuni individui ne percepivano solamente una. Perché? Benussi sostiene che

la risposta sta nell’esperienza passata o nelle caratteristiche personali dell’individuo. Gli

psicologi della GESTALT si differenziarono comunque dalla scuola di Graz per alcune

caratteristiche. Intanto possiamo dire che il motto della Gestalt era “il tutto è più della somma

delle parti”. Questa psicologia aveva due assunti principali :

Dava importanza a conoscere in modo globale il mondo esterno, e che quindi l’unità

- era più importante della somma delle parti (antielementismo)

Il campo percettivo viene organizzato in modo da permettere un’analisi da cui emerge

- immediatamente la forma strutturata dell’oggetto.

I gestaltisti inoltre hanno introdotto dei principi per spiegare le leggi che guidano la nostra

visione :

1) Legge della somiglianza gli elementi vengono uniti in delle forme, poiché sono molto

simili tra loro.

2) Legge della vicinanza gli elementi vengono uniti in delle forme quando la distanza

tra loro è minima.

3) Legge della pregnanza Ciò che determina l’apparire delle forme è la caratteristica di

“pregnanza” o “buona forma” da esse posseduta: quanto più regolari, simmetriche,

coesive, omogenee, equilibrate, semplici, concise esse sono, tanto maggiore è la

probabilità che hanno d’imporsi alla nostra percezione.

Inoltre gli psicologi della Gestalt sono diventati famosi per aver sottolineato l’importanza che

ha il cogliere la situazione in modo globale in modo appropriato, di modo da consentire di

trovare le giuste soluzioni alle situazioni problematiche. Gli gestaltisti non sono stati

particolarmente numerosi ma hanno avuto una grande influenza sulla psicologia.

INSIGHT L’insight viene scoperto da Kohler grazie a degli studi sulla psicologia animale.

Possiamo definire questo fenomeno come la visione mentale della soluzione di un problema

(un’intuizione), che è contrapposto all’apprendimento per tentativi ed errori. L’insight avviene

nel momento in cui mi si presenta una situazione in cui le forze del campo non mi permettono

di risolvere un problema, all’improvviso la mia mente mette insieme il tutto e arriva a una

soluzione, questa soluzione viene chiamata INSIGHT. Può capitare che un oggetto, ad

esempio, assume un’altra funzione e mi permette di risolvere il problema, anche in un

momento in cui non mi trovo più a pensare a come risolvere quella determinata situazione. Per

quanto riguarda gli studi fatti con gli animali, degli scimpanzé dovevano raggiungere delle

banane fuori dalle loro gabbie e gli unici oggetti che avevano disponibili erano dei bastoni. A

un certo punto uno di loro unisce due bastoni in modo da crearne uno più lungo, per arrivare

più facilmente al cibo, questo è un classico esempio di insight, dove non si procede per

tentativi ed errori (come nel condizionamento operante) ma in modo diretto per raggiungere

uno scopo.

Il comportamentismo Negli stessi anni in cui si sviluppava la Gestalt negli USA si

sviluppava una corrente opposta, ovvero il comportamentismo. I maggiori esponenti furono

Watson e Skinner, che studiarono l’apprendimento. I comportamentisti si rifiutano di studiare

tutto quello che non può essere osservato. Oggi come allora c’era molta diffidenza nei

confronti del comportamentismo, in quanto descriveva i processi in modo molto semplice e

manipolatorio e invece, chi di solito si avvicina alla psicologia, ha voglia di visioni innovative e

complesse e non ama sapere che la psiche umana è così semplice e modificabile come

descriveva il comportamentismo. Due pionieri che in questo periodo si interessarono a questi

studi furono P

Dettagli
A.A. 2017-2018
33 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher bianca-giacalone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Consorzio Università Rovigo - Uniro o del prof Tagliabue Maria Elena.