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Per la diagnosi del disturbo i questionari più usati sono quelli della Young, addirittura lo

IAT è stato adattato in Itali da ricercatori dell’università di Palermo.

Compulsive Buyng (shopping compulsivo).

Lo shopping compulsivo è caratterizzato per la coazione nei confronti

dell’atteggiamento di spesa da parte di un soggetto, che acquista beni di cui non ha

bisogno e al di là delle sue capacità finanziarie. Questo disturbo si manifesta

soprattutto nella prima età adulta e ha una maggiore incidenza femminile, anche

perché gli uomini tendono a nascondere il problema. Non è incluso nella versione

recente del DSM. Tuttavia i criteri diagnostici sono stati individuati da McElroy nel 1994

che possono così essere riassunti:

- preoccupazione persistente riguardo l’acquisto e l’impulso a comprare.

- azioni: acquistare beni di cui non si ha bisogna, che oltrepassano la possibilità

economica e azioni prolungate nel tempo.

- effetti: problemi di salute, occupazione del tempo, interferenze sul

funzionamento lavorativo, sociale e familiare, problemi finanziari.

- Benson ha introdotto il criterio dell’autodistruttività. Infatti lo shopping

compulsivo come tutte le forme di dipendenza ha come effetto

l’autodistruttività. Sulla base di questa, si può distinguere uno shopper

compulsivo da uno compulsivo patologico.

La dinamica dell’acquisto è come quella di tutte le dipendenze, solo che l’impulso

irresistibile a comprare non viene da uno stimolo esterno, come nel caso dei disturbi

ossessivi compulsivi, ma viene dall’interno, da un senso di inadeguatezza, ansia e

vuoto che spinge il soggetto a colmarlo attraverso l’acquisto di beni. Lo shopping

permette al soggetto di scaricare la tensione psichica esperita e ottenere rapidamente

uno stato di benessere. La scala che permette di valutare il disturbo è quella di Faber e

O’Guinn del 1992.

La dipendenza e le new addictions rappresntano una della cause del

sovraindebitamento, perché il soggetto subisce una notevole perdita di denaro. Sono

due le caratteristiche della dipendenza che portano l’individuo ai debiti: craving

(compulsività del consumo) e la compromissione dei rapporti professionali. La

soluzione del problema consiste nell’approccio psicoterapeutico e psicoanalitico

accompagnato da consulenze finanziarie. Altre cause del sovraindebitamento sono: il

basso reddito e l’aumento dei prezzi causato dall’ultima recessione economica del

2007/08; i valori etici e individuali connessi alla percezione del debito e allo sviluppo

del materialismo; infine la scarsa alfabetizzazione finanziaria e incapacità di gestione

del denaro. Ci sono diverse scale che misurano quest’ultimo aspetto e ciò risulta utile

anche per poter strutturare interventi di tipo preventivo. Molti di questi strumenti di

valutazione sono stati tarati su adolescenti e giovani adulti, perché è in questa fase

che il soggetto comincia ad acquisire una maggiore autonomia finanziare e comincia a

elaborare quegli schemi di gestione del denaro che lo accompagneranno per tutta la

vita. Gli schemi di gestione del denaro sono influenzati dall’educazione familiare e

sociale, infatti anche quest’ultimo aspetto è valutato nei questionari.

L’effetto immediato del sovraindebitamento è l’usura, come dimostrato dai dati Istat, il

soggetto ricorre a prestiti di denaro illegale, perché gli istituti legalizzati non erogano

più denaro con facilità a causa della recessione attuale.

Il fenomeno delle nuove dipendenze e l’esigenza di far fronte alla problematica sociale

e individuale, ha spinto numerosi studiosi a creare centri di ascolto reperibili su

internet in cui il soggetto può valutare il suo grado di dipendenza e ricevere

l’assistenza necessaria psicologica, psichiatrica, economica e legale. Uno di questi

progetti è stato realizzato dal dipartimento di studi umanistici dell’università di Catania

in collaborazione all’associazione antiracket e usura obiettivo legalità. Su questo sito il

soggetto può trovare non solo le informazioni relative alla dipendenza da shopping, da

gioco d’azzardo, o da internet ma anche le info relative al problema del

sovraindebitamento e all’usura. Inoltre il soggetto può fare dei testi di valutazione

relativi a ognuno di quest’area per valutare il suo rischio di dipendenza, alla fine del

test riceve un feedback che nel caso di rischio problematico lo invita a contattare gli

specialistici del centro per ricevere adeguato supporto psicologico, legale ed

economico.

Terzo articolo: Usura e sovraindebitamento. Percezione del fenomeno e

propensione al risparmio in un gruppo di studenti universitari. Cusumano,

Gentile e Tosto.

Il dipartimento di scienze umanistiche ha predisposto un questionario per valutare il

livello di conoscenza di tale fenomeno da parte dei giovani e il loro atteggiamento nei

confronti del risparmio, del consumo e delle mode. Il questionario è stato elaborato

dall’Associazione nazionale CODICI. Si tratta di 56 item suddivisi per aree tematiche:

percezione dell’usura e del sovraindebitamento, l’educazione all’uso responsabile del

denaro, la valutazione della tendenza consumistica e materialista del soggetto,

l’atteggiamento di gestione delle proprie finanze. Il questionario è stato somministrato

tra maggio 2011 e ottobre 2012, a un totale di 324 soggetti. Le variabili prese in

considerazione sono: età (soggetti divisi in due gruppi tra i 18/20 anni e superiore ai

21 anni), facoltà (scienze umanistiche ed economiche) e sesso. In conclusione si è

potuto affermare che gli studenti sono consapevoli del fenomeno del

sovraindebitamento e dell’usura nella loro città, di cui hanno sentito parlare dai mass

media, in famiglia e a scuola. Ritengono che fanno ricorso all’usura soggetti disperati

che hanno bisogno di liquidità immediata, ma anche chi non ha una giusta conoscenza

economica o chi non riesce a resistere alle lusinghe del consumismo. Per questa

ragione, metà del campione ritiene che in condizioni di eccessivo indebitamento

bisogna rivolgersi ad associazioni di consumatori e antiracket che possono fornire

adeguata consulenza legale, economica e psicologica. Il ruolo dell’educazione all’uso

responsabile del denaro è cruciale in questo contesto, e ritengono che tale ruolo

debba essere ricoperto non solo dalla famiglia ma anche dalle istituzioni pubbliche in

particolare la scuola e l’università. Il gruppo di studenti intervistati ha percezione del

fenomeno dell’usura come dramma sociale tuttavia mostrano desiderio di una

maggiore conoscenze del fenomeno. Riguardo il rapporto con i consumi, le loro

tendenze e desideri appaiono in linea con l’età. Il gruppo non manifesta tendenze

consumistiche, limitandosi a spendere denaro per oggetti che riguardano la

comunicazione, le attività di studio e la cura del proprio corpo. Nel gruppo si manifesta

una buona tendenza al risparmio per necessità future e solo in piccola parte per

acquisti di beni voluttuari, prevalentemente abiti alla moda.

Quarto articolo: il ruolo della società civile nel contrasto all’usura e al gioco

d’azzardo, di Zammataro.

Negli ultimi anni si è registrato un incremento notevole dell’usura. Ricorrono a questo

fenomeno sia i singoli cittadini, il cosiddetto ceto medio, a causa di spese sempre più

alte e di finanziarie incontrollate e gli imprenditori che non riescono più a trovare

banche disponibili a fornire loro un credito. Queste due categorie hanno creato due

forme di usura. L’usura dei colletti bianche cui si rivolgono i cittadini e l’usura

strutturata, cui si rivolgono le imprese, formata da organizzazioni criminali il cui scopo

è estorcere l’impresa e riutilizzarla per i loro fini illegali. Nonostante l’aumento del

fenomeno si registrano sempre poche denunce, soprattutto in Sicilia, forse per

l’efficacia dimostrata dalla mafia nel tacitare le vittime o forse perché le vittime non

sono così sicure della certezza della pena. Come già detto, il fenomeno del gioco

d’azzardo sovvenzione il mercato dell’usura. Oggi è anche diventato luogo di interessa

da parte delle organizzazioni criminali. Quando si affronta questo tema bisogna

distinguere tra giocatore sociale, problematico (non ha più il pieno controllo del gioco

e ciò è considerato un’anticamera del GAP), e patologico quando il gioco diventa una

vera e propria dipendenza. Non è chiaro quanti siano i giocatori patologici in Italia,

poiché da molti questa forma di dipendenza non è considerata una forma di patologia

e i soggetti decidono di ricorrere a strutture specializzate di aiuto, quando ormai sono

sommersi dai debiti, sono vittime di strozzini e spesso schiavi dell’alcol e delle droghe.

Nonostante gli scarsi dati sul numero reale di giocatori patologici, il Cnr di Pisa ha

dimostrato la dipendenza è in crescita esponenziale nel nostro paese e tende a

coinvolgere giovani, studenti e donne. Spesso un problema correlato al gioco

d’azzardo, è che il giocatore diventa da vittima a carnefice, in quanto si rende autore

di illeciti penali nei confronti di soggetti appartenenti al proprio nucleo familiare e non.

Il ruolo delle associazioni antiracket e antiusura diventa fondamentale. Esse prendono

in carica la vittima e la supportano in tutto il percorso. A partire dalla denuncia e non

si tratta di un solo supporto legale ma soprattutto psicologico. Assistere la vittima nel

sistema giudiziario, a questo proposito la legge prevede la possibilità all’associazioni di

costituirsi come parte civile, sottraendo in questo modo la vittima dall’isolamento

processuale e dalla condizione di parte processuale debole. Le associazioni assistono

la vittima anche dopo il procedimento, non solo in termini di sicurezza personale, ma

anche migliorando le loro condizioni di vita personale, familiare e lavorativo.

Quinto articolo: Inseguire il premio, inseguire il debito, di Mendorla e Castorina.

Il terzo motivo di ricorso all’usura è il gioco d’azzardo che ha visto una crescita

notevole nelle regioni meridionali e negli strati di popolazione più debole. Inoltre è

forte la correlazione con l’alcolismo, il fumo, l’uso di antidepressivi e il livello di

istruzione basso. L’effetto immediato del gioco d’azzardo sono i debiti diretti e indiretti

e i debiti hanno un notevole impatto sulla salute psichica e fisica dell’individuo. Inoltre

i problemi psicofisici possono protrarsi a lungo nel tempo anche dopo la risoluzione del

disturbo. Una ricerca condotta da Crewe-Brown nell 2013 ha evidenziato

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Publisher
A.A. 2018-2019
9 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/07 Psicologia dinamica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Fre15189 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dinamica e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Catania o del prof Saraceno Carmela.