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LE ORIGINI DELL’INTERSOGGETTIVITA’ NELL’ESPERIENZA DI COMUNICAZIONE
FACCIA A FACCIA CON L’ADULTO
La nuova attenzione del lattante per gli elementi interni del volto umano e le acquisite
capacità di mantenere il contatto oculare e rispondere con sorrisi e vocalizzazioni alle
cambiamento nella durata e nella dinamica
stimolazioni sociali, producono un
della comunicazione faccia a faccia genitore-lattante.
studio
Questo cambiamento è stato documentato da uno che ha analizzato il processo
di sviluppo delle prime comunicazioni faccia a faccia madre-lattante durante le prime
14 settimane di vita.
I risultati hanno documentato che la comunicazione faccia a faccia si sviluppa in
modo non lineare, con un significativo incremento tra le 4 e le 9 settimane, secondo
le singole diadi.
È stato evidenziato come nella maggior parte delle diadi il cambiamento nel livello di
coinvolgimento del bambino tenda a trasformare profondamente il processo di
comunicazione faccia a faccia.
Infatti all’emergere delle prime azioni facciali o vocali del lattante, chiaramente
orientato verso il volto materno, la maggior parte delle madri inizia a “marcare”
queste azioni comunicative con ampi sorrisi e vocalizzazioni di affetto positivo e di
approvazione, spesso imitando o ripetendo con particolare enfasi l’espressione che il
lattante ha appena accennato.
Dopo la comparsa dei primi sorrisi e delle prime vocalizzazioni, le madri tendono
ad accentuare l’attenzione verso ogni minima azione/espressione del lattante e a
imitarla.
È stato scoperto che entro queste sequenze comunicative diadiche, le azioni
espressive del lattante sono coordinate tra loro, ma anche con quelle materne.
↘ queste prime sequenze di comunicazione faccia a faccia sono state definite
protoconversazioni.
La tendenza del lattante ad esprimere affetto positivo quando la madre stessa,
durante l’interazione faccia a faccia, lo esprime → è stato, infatti, trovato che il piccolo
tende a sorridere maggiormente quando la madre sorride rispetto a quando
quest’ultima non sorride. imitare alcune espressioni
Esistono tentativi del lattante di della madre
↘ i tentativi di imitazione da parte del lattante si osservano frequentemente
durante i giochi faccia a faccia in cui la madre produce suoni particolari (quello
dei bacini o del cavallo); il lattante produce con lo stesso ritmo la protrusione
delle labbra o apre e chiude la bocca muovendo la lingua in un chiaro tentativo
di riprodurre il suono udito.
Le imitazioni del lattante non appaiono prima delle 8-11 settimane.
↓
processo di co-regolazione degli effetti e delle emozioni dei due partner
Il , sviluppano
forma primitiva di intersoggettività basata sulla compartecipazione
una
affettiva .
DAI 2 AI 6 MESI: INTERSOGGETTIVITA’ COME
COMPARTECIPAZIONE AFFETTIVA NEL CONTESTO DELLA
COMUNICAZIONE FACCIA A FACCIA CON L’ADULTO (cap.5)
sviluppo del controllo visuomotorio e posturale
Dopo i 2 mesi lo fa sì che
durante la comunicazione faccia a faccia con l’adulto, il lattante riesca a modulare la
direzione del proprio sguardo con maggiore padronanza
l’espressione di attenzione concentrata
Nel terzo mese sfocia in ampi sorrisi e
vocalizzazioni di affetto positivo rivolti all’adulto → la comunicazione faccia a faccia si
fa più rilassata e giocosa.
La comunicazione faccia a faccia resta la modalità privilegiata d’interazione tra il
lattante e l’adulto finché, a partire dal quarto mese di vita, il crescente interesse del
lattante verso parti del corpo e di quello dell’interlocutore (soprattutto le mani) inizia a
gioco interpersonale
spostare il focus dell’interazione, dal gioco faccia a faccia al
gioco con gli oggetti
più complesso e al .
MUTUA REGOLAZIONE DI ATTENZIONE E AFFETTI NELLA COMUNICAZIONE
FACCIA A FACCIA CON L’ADULTO
L’esperienza di comunicazione faccia a faccia in cui il lattante di 2-3 mesi può vivere
una prima forma di intersoggettività è essenzialmente concettualizzata come
regolazione “bidirezionale” , per sottolineare che il comportamento di ciascun
partner è influenzato da quello dell’adulto. scambio comunicativo
Entrambi i partner contribuiscono a strutturare lo , sebbene il
contributo e le modalità di regolazione dello scambio siano profondamente diversi:
modalità di regolazione della madre
Le consistono nell’adattare le sue
espressioni alle espressioni del lattante, mantenendo l’attenzione costante sul
piccolo.
modalità di regolazione del lattante
Le consistono nella modulazione
dell’orientamento del suo sguardo e della sua attenzione, verso il volto della
madre o lontano da esso.
L’adattamento delle espressioni dell’adulto alle espressione del lattante tendono a
concretizzarsi nel rispecchiamento affettivo → nella ripetizione enfatizzata o
nell’imitazione.
Un’altra modalità di adattamento dell’adulto allo scambio comunicativo con il lattante,
sintonizzazione degli affetti
nei primi 6 mesi di vita, è la → consiste nella messa in
atto di un comportamento che esprime la qualità di un’emozione condivisa, senza
imitare l’esatta espressione comportamentale.
LA MODULAZIONE DELLO SGUARDO DEL LATTANTE COME SFONDO DI
REGOLAZIONE DELLO SCAMBIO COMUNICATIVO
sguardo
Il ruolo svolto dallo del piccolo nell’instaurare, mantenere o interrompere la
comunicazione faccia a faccia con l’adulto risulta fondamentale.
importanza dell’orientamento dello
Sin dagli anni 60 è stata enfatizzata l’
sguardo e del contatto visivo madre-lattante formazione del legame di
nella
attaccamento.
Sono state evidenziate le diverse funzioni fondamentali che la modulazione dello
sguardo del lattante riveste:
1. Segnalazione → sin dal periodo neonatale, l’orientamento dello sguardo verso
il volto della madre è considerato un segnale di “prontezza” e disponibilità
all’interazione.
L’allontanamento allo sguardo del piccolo è considerato un segnale di
interruzione o riduzione dell’intensità dello scambio comunicativo.
2. Regolazione degli input percettivi → la durata dello sguardo del lattante
rivolto ad uno stimolo (per esempio la faccia della madre), ossia la durata della
fissazione visiva, è considerata una misura dell’attenzione visiva ed è ritenuta
riflettere processi cognitivi di elaborazione delle informazioni.
3. Regolazione dello stato fisiologico interno → il lattante può ridurre il suo
stato di attivazione distogliendo lo sguardo da uno stimolo che è troppo intenso.
Allo stesso modo, il piccolo può distogliere lo sguardo da uno stimolo noioso per
cercare un nuovo stimolo più interessante.
Il comportamento di evitamento dello sguardo durante la comunicazione faccia
a faccia, può avere una tonalità affettiva di tipo negativo; cioè testimoniare il
disagio del lattante di fronte ad una stimolazione eccessiva o una richiesta di
interazione troppo pressante o intrusiva da parte del partner.
4. Acquisizione di cognizione sociale → modulazione dell’attenzione visiva al
volto dell’adulto durante la comunicazione faccia a faccia; è il mezzo
fondamentale attraverso cui il piccolo acquisisce conoscenza del mondo sociale.
Il volto diviene il luogo per iniziare progressivamente a “monitorare” il
comportamento dell’interlocutore e formarsi delle aspettative al suo riguardo.
5. Strutturazione dialogica della comunicazione faccia a faccia → dare
all’esperienza di interazione la forma di un dialogo.
Diversi studi hanno mostrato che nel corso della comunicazione i
comportamenti dei partner presentino sovrapposizioni e “sfasature” di
un’alternanza di turni e un continuo “aggiustamento” reciproco della
contingenza affettiva.
LE COMPETENZE DEL LATTANTE NELLA COMUNICAZIONE FACCIA A FACCIA CON
L’ADULTO
Durante la comunicazione faccia a faccia con l’adulto, già a partire dalle 6-10
mostra pattern organizzati di espressioni facciali,
settimane di vita, il lattante
vocali e gestuali affettivamente contingenti a quelle del partener .
Queste precoci capacità testimoniano tutte le possibilità del lattante di coinvolgersi
nell’esperienza intersoggettiva di compartecipazione di affetti.
LA CONTINGENZA AFFETTIVA E LA CRESCENTE COMPLESSITA’ DELLE
ESPRESSIONI DEL LATTANTE
espressioni emozionali dei lattanti
Dopo la transizione del secondo mese, le
divengono più complesse, animate e meglio coordinate con gli eventi
dell’ambiente circostante . cambiamenti del contesto
Queste espressioni sono influenzate dai in cui si trova il
lattante.
L’attenzione del lattante al volto materno tende a co-occorrere significativamente con
specifiche configurazioni affettive identificate come:
Attenzione concentrata → corrugamento delle sopracciglia con quiete
motoria.
Attenzione eccitata → sollevamento delle sopracciglia con eccitazione
motoria.
Sorriso attento → sollevamento degli angoli delle labbra con la bocca
parzialmente aperta.
Sorriso aperto → bocca totalmente aperta.
Espressione di cooing → sollevamento e protrusione del labbro e movimenti
delle labbra e della lingua.
Sia il sorriso attento o aperto, sia l’espressione di cooing del lattante sono legati
sequenzialmente al “parlare e sorridere” da parte della madre.
diversi tipi di sorriso
A partire dal terzo mese i lattanti mostrano , che tendono a
comunicare differenti tipi di esperienza emozionale positiva:
Sorriso semplice → sollevamento degli angoli delle labbra in associazione allo
sguardo del lattante verso il volto della madre.
Sorriso Duchenne → osservabile quando il lattante è tenuto in posizione eretta
ed è in grado di vedere la madre che sorride e parla.
Sorriso di gioco → osservabile quando il lattante è stretto al corpo della
madre, baciato o coinvolto in giochi di contatto tattile (solletico).
↓ configurazione espressive
Esistono inoltre diverse , distribuite in modo diverso far i
diversi episodi d’interazione:
Coinvolgimento sociale → avviene durante l’iniziale interazione faccia a
faccia e durante la ripresa dell’interazione dopo un interruzione.
Coinvolgimento con gli oggetti → sguardo rivolto agli oggetti.
Protesta attiva → pianto, gesti di richiesta d’essere preso in braccio.
Ritiro passivo → avviene con vocalizzazione di affetto negativo, ma non di
pianto e scarsa attivit&