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MISURARE LA MENTALIZZAZIONE
Banerjee suggerisce che la cognizione sociale, in particolare la mentalizzazione, è un processo complesso che coinvolge la capacità di comprendere e interpretare gli stati mentali degli altri. Misurare la mentalizzazione è una sfida, poiché richiede di fare inferenze su stati mentali non osservabili e sulla capacità delle persone di fare inferenze sulla mente.
La misura della mentalizzazione richiede una sincronia delicata tra tre menti: quella del ricercatore, quella del partecipante e quella di una terza persona che il partecipante è invitato a comprendere.
È importante notare che la mentalizzazione è strettamente correlata ad altri concetti come la funzione riflessiva, la teoria della mente, la lettura della mente, l'assunzione di prospettiva e l'empatia. Poiché la mentalizzazione si sovrappone concettualmente a questi costrutti, gli approcci per misurarla spesso includono anche la valutazione di questi altri aspetti.
allamisurazione di essi possono essere importanti per la valutazione dell' mentalizzazione. Tra questi costrutti, risulta particolarmente rilevante quello di funzione riflessiva, che può essere intesa come la capacità e la propensione a prendere in considerazione, nel pensare a se stessi e alle relazioni più strette, sia gli stati interni (pensieri, sentimenti, credenze e desideri) sia i processi interpersonali. In sostanza, il funzionamento riflessivo è un'operazionalizzazione della funzione psicologica della mentalizzazione, che organizza l'esperienza del comportamento proprio e altrui in termini di costrutti di stato mentale. Rassegna degli approcci esistenti per la misura della mentalizzazione e dei concetti correlati Dalle prime tracce di intenzionalità al superamento dei compiti di falsa credenza: la misura della mentalizzazione nei bambini Senza poter usufruire della comunicazione verbale come base per la valutazione del livello di mentalizzazione,la ricerca con i bambini piccoli ha fatto affidamento sulle osservazioni del comportamento in condizioni naturali o sperimentali. Per i bambini in età prescolare sono stati sviluppati compiti classici della teoria della mente, finalizzati a valutare la loro capacità di tener conto di ciò che gli altri sanno e pensano, compiti creati per indagare principalmente i deficit di ToM nell'autismo. Studi pioneristici sono stati quelli di Judith Dunn e collab. Presso l'istituto di Psichiatria di Londra, in cui la mentalizzazione è stata valutata sia durante le attività quotidiane dei bambini sia in contesti predeterminati, considerando anche aspetti come il gioco di finzione e l'uso di umorismo. Dunn ha dimostrato come le famiglie si differenziano notevolmente nel loro uso del dialogo sugli stati interni e come per i bambini queste opportunità di apprendimento siano di vitale importanza per l'acquisizione delle competenze mentalistiche. Nellostesso tempo anche la comprensione affettiva è diventata un importante settore di ricerca, per esempio, l'Affect Knowledge Test di Denham, un'intervista fatta con i pupazzi, è stato ampiamente utilizzato per valutare la comprensione socioemotiva a questa età. La Barkeley Puppet Interview è stata sviluppata per valutare le percezioni che i bambini hanno di se stessi.
Aldilà della falsa credenza: le misure avanzate di ToM/mentalizzazione nei bambini di scuola primaria Tra i 6 e i 7 anni di età. I bambini sviluppano le abilità di teoria della mente di secondo ordine, cioè sono in grado di capire se qualcuno possiede una falsa credenza sulla credenza di un altro personaggio. I compiti che valutano la capacità di considerare le intenzioni di chi parla durante la comprensione del linguaggio quotidiano, in cui ciò che viene detto non è letteralmente vero, sono noti, per la loro maggiore complessità, come
Compiti di ToM di terzo ordine. Un esempio è la Strange Stories, che comporta l'interazione tra 2 persone, in cui un personaggio dice qualcosa che non è letteralmente vero, facendo riferimento a concetti come la bugia bianca, l'ironia e la persuasione. Per svolgere correttamente questo compito i bambini devono capire che la comunicazione dipende dall'intenzione di chi parla.
Altri compiti di ToM valutano la capacità di cogliere l'adeguatezza dei comportamenti in diversi contesti sociali. Per esempio, nel Faux Pas Test, i bambini leggono brevi racconti di interazioni quotidiane e rispondono a domande specifiche sui passi falsi (o gaffes). "Sally ha i capelli biondi corti. Una vicina di casa della zia le dice: Oh, non credo di aver incontrato mai questo bambino, come si chiama?".
Altre misure non classiche e avanzate valutano la ToM in situazioni "on line", cioè richiedono di giudicare in tempo reale le informazioni.
trasmesse attraverso lo sguardo, l'espressione del viso, l'intonazione vocale. Particolarmente sensibile alla ToM implicita non linguistica è il Reading the Mind in the Eyes Test di BaronCohen, che richiede ai bambini di inferire gli stati mentali di un'altra persona da una fotografia che riprende solo la zona degli occhi. Questo compito è stato usato con bambini di età diverse e con adulti. A differenza delle prime ricerche sulla mentalizzazione, che affrontano la questione se i bambini fossero in grado di comprendere i pensieri degli altri, gli studi successivi hanno preso in considerazione l'errata percezione, da parte dei bambini, di pensieri, sentimenti e intenzioni altrui. Un compito importante sulla mentalizzazione distorta nei bambini è stato sviluppato da Sharp, Fonagy e Goodyer. In questo compito, vengono proposte ai bambini delle vignette che rappresentano scenari sociali potenzialmente stressanti, che possono causare.Infelicità o disagio, in cui vengono descritti ferite emotive e/o fisiche e conflitti sociali. Per esempio una storia narra: Pietro è va a scuola e durante l'intervallo esce in cortile. Durante l'intervallo è stato l'unico a stare seduto in disparte, nessuno ha giocato con lui. Se tu fossi Pietro, cosa pensi che gli altri bambini pensano di te?". Ai bambini vengono fornite 3 opzioni di risposta. 1) un giudizio non realistico positivo (pensano che sono troppo in gamba per fare giochi stupidi con loro); 2) giudizio negativo "pensano che non piaccio a nessuno"; 3) opzione neutra "pensano che io stia seduto semplicemente a pensare e riposare). È interessante notare che uno stile di mentalizzazione eccessivamente positivo in questo ambito risulta predittivo di problemi di condotta. Altri strumenti di misura sono ad esempio il Test of emotional comprehension (TEC), prova che valuta (tra i 6 e i 12 anni) sia la comprensione emotiva, sia la ToM.
Questa prova ha un formato di risposta a scelta multipla, costituito da vignette disegnate.
Ragazzi incredibili: la misura della mentalizzazione negli adolescenti
Le misure esistenti utilizzate con gli adolescenti includono, tra le altre, le prove avanzate di ToM, i self report, le prove che utilizzano vignette e le scale derivate dai test proiettivi.
Le prove avanzate di ToM hanno utilizzato, ad esempio, gli scherzi visivi (illustrazioni), che richiedono ai partecipanti di attribuire una falsa credenza o la mancanza di conoscenza a uno dei personaggi, al fine di comprendere il significato dello scherzo. Inoltre, sono state sviluppate delle prove avanzate che utilizzano le videoriprese, come la Child and Adolescent Social Perception Scale e il Movie for the Assessment of Social Cognition (MASC). Il primo è costituito da brevi filmati da cui è stato rimosso il contenuto verbale in modo che i partecipanti possano concentrarsi sui segnali non verbali. Il MASC fa riferimento alla falsa credenza.
Attraverso un'intervista semistrutturata, basata su brevi storie, è stata valutata la comprensione e le attribuzioni di stati mentali da parte di studenti tra i 12 e i 14 anni nei confronti dei loro insegnanti più amati e meno amati. Agli studenti sono state presentate 6 situazioni di esperienze scolastiche comuni. Dopo la presentazione di ogni situazione, ai ragazzi sono state
Poste 6 domande:
- Perché questo è accaduto?
- Che cosa pensa l'insegnante?
- Che cosa prova l'insegnante?
- Che cosa prova lo studente?
- Che cosa pensa lo studente?
- Che cosa succederà dopo?
I risultati hanno evidenziato significative differenze intraindividuali nella mentalizzazione degli adolescenti, che potrebbero essere predette in base alla qualità affettiva della relazione con ciascun insegnante.
Misure proiettive per valutare la mentalizzazione: la Social Cognition and Object Relation Scale (SCORS), per esempio, è stata creata per analizzare i racconti fatti al Thematic Apperception Test (TAT), un test che richiede di inventare una storia sulla base della propria personale risposta a una serie di disegni. Sono state utilizzate 2 sottoscale per la codifica delle risposte:
- La sottoscala della complessità delle rappresentazioni (chiarezza con la quale si differenzia la prospettiva propria e altrui, e capacità di integrare attributi
positivi e negativi di sé e dell'altro);
2) la sottoscala della comprensione della causalità sociale (valuta il grado in cui le attribuzioni sulle azioni siano logiche, precise e dotate di senso psicologico).
L'integrazione degli aspetti cognitivi e affettivi nella valutazione della mentalizzazione nei bambini e negli adolescenti
Poiché il costrutto di ToM e il suo paradigma della falsa credenza risultavano limitati a specifici compiti e gruppi di età, sono state sviluppate nuove misure per rilevare lo sviluppo della ToM e della mentalizzazione che vanno oltre la previsione dell'azione.
Tuttavia, anche i test più avanzati hanno spesso ancora un focus cognitivo. Queste prove valutano la capacità di un individuo di attribuire correttamente uno stato mentale affettivo (per es, triste) a un'altra persona; solo alcuni test hanno misurato la capacità di inferire il contenuto mentale a partire dall'emozione (la Mentre la ToM ha
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