Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
DETERMINAZIONE E INTERPRETAZIONE DEGLI SCOSTAMENTI DEI COSTI INDIRETTI FISSI
I costi indiretti fissi sono costanti entro determinati intervalli di attività. Il costo
indiretto unitario fisso varia al variare dei volumi di produzione presi a riferimento.
Lo scostamento globale dei costi indiretti fissi è dato dalla differenza tra costi fissi
assorbiti e costi fissi effettivi. È da interpretarsi alla luce di due cause primarie: le
variazioni nei volumi di attività e le variazioni nei livelli complessivi di costo.
Scostamento globale: costi fissi assorbiti – costi fissi effettivi
Costi fissi assorbiti: Cs * Ve
Costi fissi effettivi: Ce * Ve
Le quantità standard ed effettive si riferiscono alla base di allocazione utilizzata. I
pressi corrispondono al coefficiente di allocazione predeterminato e al coefficiente di
allocazione effettivo dei costi indiretti fissi. Di solito non si ha a disposizione il CDA
effettivo, ma i costi fissi totali effettivamente sostenuti. In questo caso il CDA diventa
un valore da calcolare Ps = costi indiretti fissi preventivi
Unità totali previste della base di allocazione
Pe = costi indiretti fissi effettivi
Unità totali effettive della base di allocazione
I costi fissi assorbiti indicano l’ammontare dei costi fissi addebitati alla produzione
realizzata in un determinato periodo di riferimento, sulla base dei valori preventivati.
Di conseguenza a ogni unità prodotta viene addebitata una quota corrispondente al
costo fisso unitario standard.
Lo scostamento globale positivo indica che i costi fissi attribuiti alla produzione
effettiva sono superiori ai costi fissi effettivamente sostenuti per la sua realizzazione.
Ciò comporta che il costo del prodotto ottenuto è sopravvalutato. Lo scostamento
globale negativo indica che i costi fissi attribuiti alla produzione effettiva sono inferiori
ai costi fissi effettivamente sostenuti. Ciò significa che il costo del prodotto è stato di
fatto sottovalutato.
Lo scostamento globale può essere ricondotto a due cause elementari: variazioni nel
livello della spesa e variazioni di volume. 17
I valori di costo a cui far riferimento per la determinazione degli scostamenti
elementari sono:
1. Costi fissi assorbiti: Ps * Qs * Ve
2. Costi fissi di budget: Ps * Qs * Vp
3. Costi fissi effettivi: Pe * Qe * Ve
Scostamento di volume: 1 – 2. Misura la differenza di assorbimento dei costi fissi
derivante da variazioni, rispetto a quanto preventivato, nelle condizioni
operative di utilizzo della struttura. Questo scostamento dipende da variazioni
del grado di sfruttamento della capacità produttiva, volumi di produzione
inferiori rispetto a quelli programmati determinano un sotto – assorbimento dei
costi fissi sostenuti; volumi di produzione superiori rispetto a quelli programmati
determinano un sovra – assorbimento.
Scostamento di spesa: 2 – 3. Misura la differenza tra costi di budget e costi
effettivi. È la differenza di costo che deriva dall’aver sostenuto costi fissi in
misura diversa rispetto a quanto preventivato. Valori positivi indicano uno
scostamento favorevole; valori negativi indicano uno scostamento sfavorevole.
Riferimento figura pag. 164
Nella figura il costo fisso assorbito è rappresentato da una retta che parte dall’origine
e che ha come coefficiente angolare il costo fisso unitario standard. Il valore di budget
è rappresentato da una retta parallela all’asse delle ascisse. È costante rispetto ai
volumi di produzione. In corrispondenza dei volumi programmati il costo fisso
assorbito corrisponde a quello di budget. In questo caso non si registra nessun
scostamento di volume, in quanto il raggiungimento dei volumi programmati ha
consentito l’assorbimento di tutti i costi fissi preventivati a budget. Volumi superiori
rispetto a quelli programmati determinano un sovra – assorbimento; volumi inferiori
viceversa.
RICERCA DELLE CAUSE DI SCOSTAMENTO E LE AZIONI CORRETTIVE
- Lo scostamento straordinario deriva da mutamenti di carattere eccezionale e
temporaneo delle condizioni aziendali e ambientali che hanno prodotto
variazioni nella gestione rispetto alle ipotesi contenute nei programmi aziendali.
Devono essere intraprese quindi azioni dirette ad attenuare gli effetti negativi
prodotti da mutamenti imprevisti.
- Lo scostamento di previsione è conseguenza dei mutamenti intervenuti nelle
variabili ambientali, che hanno delineato un nuovo scenario stabilizzato i cui
effetti non sono stati preventivati. Nel breve periodo ci vuole una revisione del
livello degli obiettivi e nel lungo termine interventi strutturali necessari per il
raggiungimento degli obiettivi.
- Lo scostamento di realizzazione deriva da difficoltà nel raggiungimento degli
obiettivi a causa di inefficienze. Nel breve periodo è necessaria l’eliminazione di
attività e comportamenti ritenuti alla base dello scostamento e la
reingegnerizzazione dei processi aziendali con il possibile ridimensionamento
degli obiettivi di breve termine nell’ottica di ricerca di maggiori efficienze a
lungo termine. 18
Capitolo 7
Ci sono due importanti metodologie alternative al full costing che si avvalgono di due
configurazioni di costo (costo diretto e costo variabile):
- Direct costing: il costo unitario di prodotto è costituito da soli costi diretti la cui
attribuzione non necessita di alcuna base di ripartizione. I costi diretti sono
riferiti all’unità di prodotto mediante la valorizzazione della quantità del fattore
produttivo impiegato. Le materie prime, i componenti, la manodopera diretta
sono esempi di fattori produttivi i cui costi sono imputabili all’unità di prodotto.
Nel caso in cui il calcolo del costo non sia l’unità di prodotto bensì un
determinato volume di produzione, è possibile individuare altre categorie di
costi attribuibili all’oggetto di calcolo senza ricorrere a imputazioni: si tratta dei
costi fissi specifici, che assumiamo assimilabili alla categoria dei costi diretti. Si
tratta di costi di organico, quote di amm.to, spese di manutenzione e
funzionamento impianti, costi di strutture e spazi, riferibili con metodo diretto
alla produzione stessa. Questi non vanno mai riferiti all’unità di prodotto.
Direct costing semplice: include nel calcolo i soli costi diretti
o Direct costing evoluto: include nel calcolo del costo di produzione riferito
o a un determinato volume di attività anche i costi fissi specifici
- Variable costing: il costo unitario di prodotto è costituito dal costo variabile di
prodotto che comprende i costi diretti e i costi indiretti variabili. Implica la
valorizzazione di tutti i fattori produttivi il cui consumo complessivo varia al
variare dei volumi prodotti e/o venduti.
È possibile configurare differenti livelli di costo unitario variabile:
Costo unitario variabile di fabbricazione: che include il costo diretto di
o fabbricazione e i costi indiretti variabili di fabbricazione
Costo unitario variabile aziendale: che comprende in aggiunta ai costi
o sopra, altri eventuali costi variabili aziendali connessi con le attività di
commercializzazione o di altra natura.
MARGINE DI CONTRIBUZIONE
Il margine di contribuzione unitario è una configurazione parziale di risultato
economico è il valore che residua dopo aver sottratto dai ricavi unitari di vendita i soli
costi diretti e/o variabili unitari.
È possibile identificare analoghe configurazioni di margini di contribuzione unitari:
- Margine di fabbricazione
- Margine commerciale
- Margine aziendale
Il margine di contribuzione può essere calcolato a livello:
- Unitario: è dato dal prezzo unitario del prodotto al netto dei costi diretti e/o
variabili unitari. Quando è espresso in valore assoluto, misura la capacità del
singolo prodotto di contribuire alla copertura dei costi fissi aziendali. Il calcolo di
questo valore consente di definire un ordine di priorità tra i prodotti e di valutare
la convenienza economica degli stessi. Il prodotto più conveniente è quello che
genera il margine di contribuzione unitario più elevato in termini assoluti.
- Complessivo: è riferito a un volume di produzione complessivamente realizzato
in un definito ambito spaziale e temporale. Per calcolare il margine di
19
contribuzione complessivo occorre moltiplicare i valori unitari di prezzo e costo
diretto e/o variabile per i volumi di produzione presi a riferimento.
Quando il margine di contribuzione è calcolato avvalendosi della metodologia
del direct costing semplice esso assume la denominazione di margine di
contribuzione di primo livello e si calcola sottraendo dai ricavi totali di vendita i
costi diretti/variabili totali.
Il margine di contribuzione totale è un elemento informativo che caratterizza la
metodologia del direct costing evoluto. In presenza di una produzione che si
avvale di una struttura specifica oltre a utilizzare strutture comuni, ci troviamo
di fronte all’esistenza di costi issi specifici. In questo modo si giunge a calcolare
il margine di contribuzione totale di secondo livello che misura il valore
economico che residua dopo la copertura di tutti i costi di fabbricazione diretti,
variabili e fissi specifici, destinato alla copertura dei costi fissi comuni a più
produzioni.
- Espresso in termini percentuali: è dato dal rapporto tra il margine totale e il
valore del fatturato totale. Rappresenta una misura di redditività parziale di
prodotto utile per interpretare l’economia di un’impresa e individuare le
principali determinanti della sua redditività.
IL CONTO ECONOMICO AZIENDALE A MARGINE DI CONTRIBUZIONE
Rischio operativo: rischio che un’impresa corre di subire delle perdite per effetto di una
diminuzione nei livelli di attività.
Al fine di affrontare il tema della valutazione del rischio operativo è utile soffermarsi a
descrivere il modo in cui è possibile riorganizzare gli elementi positivi e negativi di un
conto economico applicando i concetti di margine di contribuzione su esposti.
Il punto di partenza è la separazione degli elementi variabili da quelli fissi.
La riclassificazione a margine di contribuzione di un conto economico elaborato
secondo uno schema tradizionale necessita di studiare il comportamento dei costi in
relazione all’andamento dei volumi. Le informazioni in esso contenute possono essere
utili per supportare la programmazione aziendale e i processi decisionali in cui la
stessa si sostanzia.
L’enfasi sul comportamento dei costi rende questo approccio funzionale alla
valutazione delle condizioni di rischio operativo cui un’impresa si espone di fronte a
variazioni nei livelli di attività.