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Rispetto alla programmazione, la progettazione si caratterizza per essere un concetto con una forte

connotazione ideativa e creativa. La progettazione può essere intesa come una determinata modalità

di pensare ed agire, all’interno di un campo specifico in cui sono visibili scopi, risorse e vincoli, la

quale permette di: ordinare idee e conoscenze, finalizzare l’azione, controllare il processo in corso e

verificarne l’esito. L’attività progettuale consiste nella capacità di combinare entro un quadro di

vincoli, risorse e finalità ben definito, alcune variabili da studiare e valutare con attenzione con lo

scopo di dare luogo alle specifiche attività i cui risultati dovrebbero corrispondere al raggiungimento

degli obiettivi prefissati.

4.3 cosa si intende realizzare

la definizione esplicita di ciò che si intende raggiungere con la realizzazione di un intervento

educativo, formativo o sociale, rappresenta una delle componenti fondamentali di ogni percorso

progettuale. La progettazione si caratterizza, infatti, per essere una metodologia funzionale al

raggiungimento di precisi obiettivi, che solitamente corrispondono al cambiamento di una data

situazione reale.

L’obiettivo generale è il punto di partenza di un progetto, il suo riferimento ideale. In pratica

rappresenta una sorta di dichiarazioni di intenti formulati in modo ampio e vago.

Gli obiettivi specifici sono invece ciò che ci si aspetta in concrete di ottenere con il progetto, ovvero

gli specifici cambiamenti che ci si aspetta di realizzare con l’intervento che si sta progettando.

In modo analogo alla distinzione appena proposta, nell’ambito della progettazione didattica si è soliti

utilizzare i concetti di macro e micro obiettivi: I primi, assimilabili alle finalità educative, I secondi

alla definizione delle concrete prestazioni che si intende raggiungere.

4.4 la ricerca dell’equilibrio

definire gli obiettivi può essere inteso come la costruzione di un quadro operativo di riferimento

rispetto a problemi particolari, da cui estrapolare strategie di azione attendibili e dotate di senso.

L’equilibrio tra i limiti e risorse rappresenta il vero nodo che, a prescindere dalla bontà delle

intenzioni del committente, della professionalità del progettista, dell’innovatività dell’idea

progettuale, rende effettivamente possibile o meno un’azione progettuale.

4.5 saper valutare

fin dalla fase di ideazione e attivazione di un percorso progettuale risulta di fondamentale importanza

saper leggere il contesto in cui si intende operare, In termini di caratteristiche, vincoli risorse, e saper

riconoscere quali sono le capre capacità di intervento. Tali operazioni implicano il processo di

valutazione. Si può definire la valutazione come l’applicazione sistematica di determinate procedure

di analisi di dati al fine di raccogliere tutti gli elementi necessari per verificare in quale misura i

risultati conseguiti durante e alla fine di un percorso di intervento sono coerenti e adeguati rispetto ai

risultati attesi.

La valutazione rappresenta una componente che attraversa tutti i momenti essenziali. Nella fase

iniziale di un progetto la stessa idea generale e la scelta se continuare o meno dello sviluppo del

progetto deve essere sottoposta ad un giudizio. Nella fase successiva di realizzazione e

implementazione, la valutazione assume la forma del monitoraggio ovvero della verifica in itinere,

dell’intervento in atto, al fine di delineare nell’andamento e, Sulla base di un processo di valutazione

di processo, modificare alcuni aspetti in corso d’opera. Il monitoraggio consiste nel controllo costante

del progetto, dalla sua fase iniziale alla sua conclusione. La valutazione di processo comprende il

monitoraggio, massi spinge oltre in quanto implica l’interpretazione ed il giudizio

sull’implementazione del progetto.

Per valutazione formativa si intende una valutazione che avviene mentre il processo che si vuole

valutare è ancora in atto. La valutazione somma attiva viene eseguita dopo che il processo che si

vuole valutare è terminato e la sua funzione è quella di verificare il raggiungimento degli obiettivi

prefissati.

4.6 prendere le misure

la progettazione stessa consiste nella capacità di prendere le misure alla realtà ed agire di

conseguenza. In senso stretto misurare consiste nel classificare quantificare una proprietà di un

determinato oggetto, ovvero attribuire dei valori a determinati fenomeni. Affinché si abbia una vera

e propria misurazione è in primo luogo necessario definire in modo chiaro cosa si intende misurare.

Sulla base delle proprietà utilizzate nella misurazione, ovvero della natura delle variabili con cui si

ha a che fare, è possibile distinguere quattro diverse scale di misurazione, Ovvero quattro modi diversi

di procedere confronti fra gli oggetti:

Scala nominale- utilizza i numeri semplicemente come delle etichette per identificare singole

•! classi di oggetti o eventi. In questo senso i numeri sono utilizzati al posto dei nomi che

descrivono una determinata categoria di oggetti. Ci si trova a questo livello di misurazione

quando si utilizzano variabili discontinue, discrete e non ordinabili, variabili cioè che possono

assumere solo una serie di stati finiti, I quali non possono essere posti in ordine gerarchico tra

loro

scala ordinale- È una scala in cui gli oggetti o eventi vengono disposti in modo crescente o

•! decrescente a seconda della loro grandezza. Si rincorrono a scale di questo tipo quando le

proprietà delle variabili da registrare valori discreti ordinabili cioè stati finiti che possono

essere ordinati tra loro in modo gerarchico

Scala ad intervalli- È una scala in cui, oltre ad una serie di livelli di misura ordinati in senso

•! crescente o decrescente, le differenze tra i valori numerici hanno un significato in quanto si

ha un’unità di misura. È proprio l’unità di misura che determina l’entità costante

dell’intervallo tra i diversi gradi della scala. Il punto zero è tuttavia meramente arbitrario cioè

non corrisponde all’essenza della proprietà indagata

Scala a rapporti- si differenzia dalla precedente per il fatto di avere sia intervalli equivalenti

•! sia un punto zero effettivo. Il suo livello zero corrisponde all’essenza della grandezza da

misurare. In pratica questo tipo di scala possiede tutte le proprietà delle tre scale precedenti

ma in più permette di avere delle informazioni sugli effettivi rapporti tra le grandezze.

4.7 la scoperta della complessità

la nozione di complessità deve il suo successo agli sviluppi positivi delle scienze contemporanee ma

anche alla diffusione di una certa visione del mondo che rifiuta l’ottimismo razionalista per cui è

possibile spiegare, controllare e prevedere tutto, affermando, invece, la necessità di rinnovare le

categorie della nostra razionalità ed il modo in cui ci si approccia alla questione della conoscenza

della realtà. Il modo metaforico la complessità può meglio essere intesa come una sfida e tale sfida

pone in primo piano la natura multidimensionale di ogni conoscenza.

La dimensione dell’incertezza che tale complessità comporta rappresenta uno dei vincoli che

relazione progettuale deve costantemente fronteggiare: incertezza sulla possibilità di controllo delle

variabili in gioco in un dato contesto, così come sulla completezza delle informazioni disponibili e

sulla possibilità di conseguire tutti gli obiettivi prefissati.

4.8 fare i conti con i propri limiti

la razionalità assoluta è la nazione di razionalità che è alla base delle teorie classiche

dell’organizzazione e delle decisioni e dei ipotizza la possibilità che l’individuo sia in grado di

elaborare le proprie scelte in condizione di completo controllo delle variabili che caratterizzano il

proprio campo di azione. Secondo tale nozione, essendo in possesso di tutte le informazioni pertinenti

e necessarie, l’individuo è in grado di valutare il contesto in cui intende operare e raffigurare con

esattezza gli esiti della propria azione. Questo modello di razionalità è secondo Simon un modello

sostanzialmente astratto che non tiene conto della natura fallibile della mente umana nonché dei limiti

oggettivi presenti nell’ambiente.

Alla nozione di razionalità assoluta si contrappone, quindi, quella di razionalità limitata, una

razionalità locale e contingente che fa i conti con la limitatezza delle risorse cognitive individuali e

l’incompletezza delle informazioni sulla realtà. Secondo questa nazione di razionalità, l’individuo è

indotto ad adottare non la soluzione migliore in assoluto, ma quella che in quel momento in quel dato

contesto gli appare la migliore ovvero la più soddisfacente. Gli abbracci alla progettazione che si

ispirano a criteri di razionalità limitata parte dal presupposto che le informazioni disponibili sono

sempre posseduto da più fonti, Le quali ognuno ha una visione parziale dell’oggetto di cui si sta

trattando.

Capitolo 5. Progettare una ricerca

5.1 ricerca e progettazione

un percorso di ricerca così come ogni percorso progettuale, ha inizio da una domanda a cui dare

risposta attraverso un piano di azioni che si basano sulla lettura di e l’intervento in un dato contesto.

Condurre una ricerca vuol dire approfondire in modo scientifico, ovvero con un metodo, la natura di

un fenomeno al fine di giungere ad un sapere controllabile in grado di rispondere ai problemi posti

dal reale. Si può affermare quindi che il processo della ricerca nasca dalla consapevolezza

dell’esistenza di ogni problema e dall’idea che esistono delle soluzioni possibili per risolverlo. La

definizione del problema si configura come un processo di valutazione: processo che si porta dietro

inevitabilmente aspettative, previsioni, idee su come il problema o i problemi evidenziati sono in

relazione tra loro in relazione ad aspetti interni ed esterni alla situazione oggetto di interesse.

5.2 le fasi della ricerca

non si tratta di un percorso rigidamente fissato a priori, ma piuttosto di

un itinerario ideale che ogni ricercatore segue nella realizzazione della

propria ricerca. Tutto ha origine da una domanda, la quale si basa sugli

interessi del ricercatore e dei suoi committenti. Tale domanda viene

precisata in un disegno di ricerca, ovvero una sistematizzazione degli

interrogativi di partenza (definizione degli scopi e degli obiettivi,

formulazione delle ipotesi, traduzione dei concerti invariabili

osservabili, la scelta dell’unità di analisi, del metodo da adottare e degli

strumenti da utilizzare). Al disegno di ricerca segue la costruzione del<

Dettagli
A.A. 2017-2018
34 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher universitaria2312 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione nei contesti educativi e formativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Cecconi Luciano.