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Il calendario educativo.
•
L'ultima parte, riguardante la progettazione educativa, è variabile, in quanto essa è soggetta
a continue modifiche. Solitamente ogni anno il personale educativo opera scelte sui temi e
modalità di svolgimento delle attività educative. Le attività devono riguardare diversi
contesti di esperienza: psicomotorie, grafico-pittoriche, di manipolazione, di costruzione, di
gioco di finzione, di narrazione ecc.
Progettazione educativa
Tipologia di progettazione All'inizio di ogni anno l'equipe sceglie le modalità di
annuale progettazione (per laboratori, per sfondo integratore ecc).
Progettazione periodica Le modalità di progettazione e le tematiche da affrontare
verranno poi strutturate in modo più specifico durante gli
incontri (settimanali, mensili, bimestrali, trimestrali,
semestrali).
Valutazione Ogni progettazione deve contemplare modalità di
valutazione. L'osservazione è il metodo più utilizzato per
compiere una valutazione del bambino.
La valutazione del bambino può considerare
• complessivamente il suo sviluppo o può anche
riguardare progetti specifici.
La valutazione della progettazione riguarda la
• verifica e i risultati. In genere il personale valuta i
progetti mentre sono ancora in corso. La valutazione
in itinere consente di riformulare le modalità di
proposta delle attività e anche adeguare gli obiettivi
alle risposte dei bambini. La valutazione finale è
utile per vedere se il progetto ha permesso di
realizzare gli obiettivi stabiliti e se lo stesso può
essere riproposto.
La valutazione del servizio consiste solitamente in
• questionari di rilevazione della qualità da proporre
agli utenti, al personale interno e alle persone che
ruotano intorno al servizio. Attraverso i dati raccolti è
possibile stabilire cosa funziona e cosa ha bisogno di
essere rivisto.
3.2 – L'unità educativa, pg. 108
Unità educativa – è un'idea progettuale da svolgersi in un arco temporale ristretto,
corrispondente a 2-4 ore di lavoro.
Si tratta quindi dell'ambito della microprogettualità.
La premessa di qualunque progettazione è la condivisione da parte degli educatori di un
quadro teorico di riferimento che guidi e ispiri tutti i servizi e le attività erogate.
Proporre un'attività piuttosto che un'altra o utilizzare modalità e materiali diversi significa
richiamare teorie che devono essere chiarite in primis a livello di équipe e poi anche con le
famiglie.
Per proporre attività ed esperienze educative è auspicabile, inoltre, lavorare con piccoli
gruppi di bambini, ben inseriti nella struttura e in continuità con altre esperienze quotidiane
vissute.
Passaggi per la stesura di un'unità educativa:
1. Titolo: serve a denominare l'unità educativa.
2. Motivazioni: l'unità educativa deve essere collegata all'attività generale portata avanti
dalla struttura. L'unità educativa va motivata e collocata intenzionalmente nel
percorso educativo del bambino.
3. Obiettivi generali e specifici: anche l'unità educativa deve definire uno o due
obiettivi generali (in riferimento a una macroprogettazione) e alcuni obiettivi
specifici, focalizzati su ciò che il bambino deve saper fare al termine delle esperienze
vissute. Questi ultimi vanno articolati sotto forma di verbo.
4. Destinatari: è indispensabile esplicitare i destinatari dell'attività proposta perchè è
diverso lavorare ad esempio con lattanti di 6 mesi o con bambini di 30.
5. Allestimento del setting educativo: è necessario pensare ad uno spazio adeguato in
cui proporre le diverse attività (es. attività motorie richiedono ambienti piuttosto
grandi, luminosi e accoglienti).
6. Risorse umane: oltre agli educatori della struttura è possibile anche ipotizzare il
supporto di “educatori e personale esperto” in determinati ambiti, nonni o altro
personale volontario esterno.
7. Strumenti e materiali: si tratta di tutte le attrezzature e gli oggetti necessari allo
svolgimento dell'attività prevista.
8. Tempi: la durata e la frequenza delle attività proposte devono essere flessibili e
accordarsi con i bisogni dei bambini.
9. Descrizione delle attività: comprende la specificazione del lavoro e delle tecniche
che si vogliono utilizzare, le fasi in cui suddividere l'attività, le regole ecc.
10. Monitoraggio e valutazione: le attività vanno monitorate tramite l'osservazione
sistematica dell'educatore e valutate prima con i colleghi e poi anche con i genitori,
per decidere in itinere se introdurre modifiche al percorso e al termine per fare un
bilancio complessivo.
11. Eventuali piste di sviluppo ulteriore: le UE, come i progetti più ampi, sono legati
l'uno all'altro, in quanto scaturiscono a partire dalle risposte dei bambini nei vari
percorsi proposti. Le UE si pongono poi anche in relazione con altri progetti che a
livello territoriale possono essere attivati.
3.3 – La Carta dei servizi, pg. 113
Carta dei servizi – è un documento organico che presenta al territorio come funziona un
servizio: specifica che cos'è, a chi si rivolge, cosa fa precisamente, come lo fa, perchè agisce
ecc.
Essa presenta il senso e le finalità del servizio.
Serve per:
Pubblicizzare il servizio
• Orientare e coinvolgere gli utenti
• Promuovere una cultura dell'infanzia
• La crescita della qualità del servizio
• Riferimenti contestali e normativi
Le legge che ha introdotto l'obbligo del possesso di una Carta dei servizi è la D.P.C.M. 27
gennaio 1994, Principi sull'erogazione dei servizi pubblici, strutturata in:
Una premessa
• L'ambito di applicazione e definizione
• I principi fondamentali
• Gli strumenti
• La tutela
• Gli impegni del governo
•
I sei principi fondamentali a cui i servizi si devono ispirare, considerando la centralità dei
diritti del cittadino:
1. Eguaglianza: nessuna distinzione nell'erogazione del servizio deve essere compiuta
per motivi riguardanti sesso, razza, lingua, religione.
2. Imparzialità: i soggetti erogatori del servizio devo ispirare i loro comportamenti a
principi di imparzialità, obiettività e giustizia.
3. Continuità: l'erogazione dei servizi pubblici dev'essere continua, senza interruzioni.
4. Diritto di scelta: l'utente ha diritto di scegliere tra i diversi soggetti che erogano il
servizio.
5. Partecipazione: dev'essere sempre garantita e il soggetto può anche fornire
osservazioni e suggerimenti per migliorare la qualità del servizio.
6. Efficienza ed efficacia: il servizio dev'essere erogato in modo da garantire questi due
fattori.
Alcuni strumenti che il servizio deve adottare per conformarsi ai principi sono:
Assemblee pubbliche con gli utenti per presentare gli standard
• Avvisi e opuscoli accessibili e chiari
• Questionari e interviste agli utenti per rilevare le loro valutazioni
• Rimborso mediante semplici procedure
•
Il cittadino dovrebbe essere informato sui suoi diritti e, in caso di mancato rispetto degli
standard, può anche esigere il rimborso.
Con la legge n. 328 del 2000 lo Stato ha definito il disegno complessivo dei servizi sociali,
che devono agire mediante piani elaborati a partire dalla rilevazione dei bisogni degli utenti.
Questa norma sancisce i livelli essenziali per le prestazioni sociosanitarie garantendo la
salvaguardia dei principi costituzionali, i quali devono essere rispettati da ogni Regione
nell'erogazione dei suoi servizi nel territorio.
Inoltre questa legge prescrive che ogni ente erogatore dei servizi si doti di una Carta dei
servizi, requisito necessario perchè ottenga l'autorizzazione all'esercizio.
La costruzione della Carta dei servizi
Nel processo di costruzione di una Carta dei Servizi possiamo distinguere una fase
preparatoria e una costitutiva.
Fase preparatoria Fase costitutiva
La visione della normativa di Incontri tra responsabili
• •
riferimento (tra cui D.P.C.M. 27 La costituzione del gruppo di lavoro
•
gennaio 1994 e la legge n. 328 del che deve essere legittimato e motivato
2000) La produzione da parte del gruppo di
•
L'analisi di altri documenti analoghi
• uno schema della Carta
L'analisi dell'ambiente in cui il L'adattamento dello schema alla realtà
• •
servizio opera del servizio
La riflessione sugli orientamenti L'uniformazione della Carta e la
• •
interni revisione linguistica
Nell'elaborare i contenuti della Carta è necessario dedicare un po' di tempo alla definizione
della mission del servizio, dei valori, dei principi, dei diritti e dei doveri degli utenti, della
politica.
La mission esprime la natura, l'identità del servizio, la sua attività principale, i destinatari, lo
scopo principale, i valori a cui si ispira, i principi guida.
La finalità della Carta non è solo burocratica, ma è soprattutto quella di generare un
cambiamento. Per questo va definita la qualità, attivando forme di ascolto e coprogettazione
con gli utenti in modo tale da fornire una riposta adeguata ai loro bisogni.
Esempi di fattori di qualità per un servizio al nido sono legati ad esempio:
Alla regolarità del servizio
• Alla facilità di acquisizione di informazioni
• All'attenzione relazionale
• Alle comodità offerte, pulizie
•
4.1 – L'ambientamento, pg. 125
L'ambientamento – è il momento di entrata al nido da parte del bambino e spesso il suo
primo contatto con un gruppo ampio di altri bambini. È una fase particolarmente delicata,
anche per gli adulti.
Anche se oggi il termine “inserimento” è molto usato, “ambientamento” sembra essere la
parola più adatta per indicare un periodo di conoscenza di un ambiente, di adulti e bambini
nuovi.
Il periodo dell'ambientamento deve tenere conto della storia, delle abitudini, delle esigenze,
delle emozioni e dei sentimenti del singolo bambino. L'ambientamento al nido costituisce
per il bambino un grande cambiamento nella sua vita, in quanto rappresenta il passaggio
dalla dimensione personale e familiare a quella sociale.
È necessario considerare che il distacco dalle figure parentali e l'inserimento in questo
nuovo ambiente non costituiscono mai una fatto naturale. Il passaggio include difficoltà e va