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L’educatore può mettere in relazione queste tre aree prestando attenzione ai collegamenti.
Le situazioni problema accadono o possono essere indotte dall’educatore che le utilizza per
sfidare i singoli destinatari o il sistema. Bisogna partire da questa situazione e usarla come
spunto di riflessione per capire come incide sulla formazione e sull’educazione.
Si attivano logiche di problem solving e problem posing.
L’ideazione è supportata e guidata dal tentativo di trovare elementi certi sui quali costruire il
processo di cambiamento. Nell’incertezza del problema si identificano le variabili che
consentono un aggancio. La risposta sarà equilibrata tra riscontri di tipo riflessivo e altri di
triplo pratico.
5.4. Progettare l’educazione in una prospettiva di lifelong learning.
Negli ultimi anni in ambito educativo si è sviluppato il principio del lifelong learning, come
prospettiva trasversale di tutti gli approcci educativi e formativi.
In ogni progetto educativo è possibile prevedere e individuare una chiave di lettura che
rimandi all’educazione permanente.
Nell’ottica del lifelong learning il progetto educativo quasi si sovrappone al progetto di vita.
5.5. Gli obiettivi educativi e il progetto di vita.
Uno degli errori che un educatore può commettere nella stesura di un progetto è quello di
assumere una posizione egocentrica nei confronti del problema.
Nel progetto educativo è importante che la comunità di riferimento o il singolo possano
vedersi con il proprio sguardo, che possano esplicitare il proprio punto di vista.
Capitolo 6. La quarta estensione. Attivare processi di condivisione e progettazione
partecipata.
La quarta estensione della competenza progettuale intende ordinare i supporti disciplinari,
sociali e culturali che rendono possibile l’attivazione del gruppo per il conseguimento di
obiettivi strategici e pratici.
I problemi sono determinati dalle relazioni interpersonali o sono collocabili in una logica di
adesione/non adesione alle norme o alle richieste della società.
È riconosciuta la necessità di una naturale presa in carico dei problemi altrui, nell’ottica della
cura.
Non è possibile affrontare un problema da soli.
L’intervento educativo annuncia la sua intenzione formativa verso uno dei partner
dell’interazione o verso una comunità e la presa in carico riguarda almeno due persone,
ovvero educatore ed educando.
Non si può pensare o scrivere un progetto da soli, in quanto l’educatore che progetta
intuisce e lavora per manifestare e rendere possibile una competenza socievole, che tratti gli
altri come persone in divenire.
6.1. Progettare nella comunità educante.
Il progetto educativo è sempre contestualizzato, cioè situato all’interno di uno spazio e di
una realtà di pensiero.
In contesti fragili è necessario promuovere la partecipazione consapevole dei cittadini, che
vanno valorizzati come fonti di informazioni.
Il concetto di comunità educante esprime la progettualità dell’educazione, l’intenzione di
legarsi al destino di altri soggetti, di diventare protagonisti dell'agire educativo e formativo.
6.2. Essere una comunità di pratiche.
Uno strumento tramite il quale è possibile garantire un continuo afflusso di progettualità
all'interno delle istituzioni educative è la comunità di pratiche.
Tra i compiti di una comunità di pratiche si riconoscono quelli di perseguire: una reale
prossimità tra i membri; una circolazione spontanea delle informazioni; un’adesione a un
modello di comportamento, di pensiero, di sviluppo, che porti alla condivisione; avvio di una
narrazione comune che possa diventare memoria collettiva; una partecipazione che tiene in
considerazione tutti i membri allo stesso modo.
Esistono diverse modalità di esercizio della comunità di pratiche:
● Potenziali.
● Attive.
● Latenti.
6.3. Le reti, i partner e gli stakeholder.
Un progetto educativo si nutre di relazioni e contatti, esterni e interni.
Un partner è un’entità privilegiata per la costruzione di un rapporto stabile e duraturo, per
l’unitarietà di intenti, la stessa visione del mondo, la condivisione di esperienze significative,
fattori di reciproco interesse e utilità sociale. Un partenariato è uno strumento di efficacia di
cui il progetto ha bisogno per modificare la realtà dei suoi beneficiari finali.
Uno Stakeholder è un portatore di interesse. Egli manifesta la propria intenzione di
contribuire al progetto, garantendo una serie di benefici per sé e per i partner.
Partner e stakeholder non sempre condividono le stesse finalità. I partner possono investire
e beneficiare degli esiti del progetto, gli stakeholder possono beneficiare del progetto ma
non investono in maniera diretta.
La rete è un intreccio, un processo finalizzato a legare tre o più persone tramite connessioni
e catene di significative relazioni interpersonali. La rete è sempre attiva e non dipende
dall’impegno progettuale comune. Nella rete possono coesistere punti di vista e credenze
differenti.
6.4. Progettazione e gruppo di lavoro: dinamiche di relazione, comunicazione e
gestione dei conflitti interpersonali.
Tra le caratteristiche di un gruppo finalizzato alla presentazione di un progetto, quella più
utile è la dinamicità.
Esistono dei rischi insiti nel lavoro di gruppo, tra cui quello di approdare a una deriva
opportunista orientata alla produzione, della perdita di identità personale e dello spirito di
gruppo e la manifestazione di dinamiche conflittuali negative.
Possono essere di supporto percorsi formativi che sviluppino competenze affettive e di
socialità e competenze di leadership.
La competenza affettiva coincide con l’esercizio di sentimenti ed emozioni.
La competenza socievole consiste di buone pratiche che si realizzano in un modo piacevole
di trattare gli altri.
L’intelligenza interpersonale è la capacità di predisporre gruppi di lavoro, l’abilità di essere
leader, di coordinare il lavoro altrui, di negoziare soluzioni, di stabilire legami personali
empatici, di riconoscere e comprendere i sentimenti e le motivazioni delle persone che
lavorano con noi.
La competenza di leadership si esprime nell’esercizio dell’influenza sociale all'interno di un
gruppo, agendo sulle dimensioni emotive, relazionali e comunicative. Questa capacità si
attua sforzandosi di essere chiari e trasparenti, di proporre per ogni problema una possibile
soluzione, di enfatizzare il riconoscimento del gruppo, di incoraggiare la circolarità dei
contributi, di testimoniare la propria presenza, di fornire sfide proporzionate alle capacità, di
imparare a vivere in un clima di lavoro rilassato, di perseguire armonia, sintonia, fiducia.
Capitolo 7. La quinta estensione. Gestire gli spazi e i tempi.
Il progetto si pensa, si inventa e si realizza all’interno di precise coordinate spazio-temporali.
Le finalità educative non sono raggiungibili se non dopo un congruo arco di tempo.
Il programma è la previsione della gestione ordinata secondo coordinate spazio-temporali. È
contenuto all’interno del progetto ed è un piano di lavoro che risponde a certi scopi, ma non
coincide con una serie di azioni che vanno verificate nei loro esiti.
Il piano di lavoro è un insieme di orientamenti strategici che determinano la realizzazione di
una concezione del sistema nelle sue strutture fondamentali e nelle sue relazioni con il
sistema culturale, sociale ed economico. Il piano ha finalità di tipo operativo, è orientato al
futuro e si dichiara come promessa.
Il piano è monitorato, il programma è valutato.
Nel progetto esistono anche dimensioni spaziali che fanno riferimento :
● All’inserimento delle diverse fasi e attività del progetto o in luoghi e spazi formali e
non formali della comunità di riferimento.
● All’osservazione, analisi, comprensione dei bisogni e all’utilizzo finalizzato degli spazi
fisici.
● Alla cura dello spazio di relazione.
● Al confronto nello spazio di relazione.
● Alle emozioni.
● Alla democrazia nell’ambito della comunicazione.
● Al desiderio/sogno.
● Al gioco.
● Alla disciplina.
● Al riposo.
● Alla memoria.
7.1. Pedagogia e programmazione politica.
La programmazione è intesa come il tentativo di traduzione degli obiettivi e dei valori in
indicazioni di azione. La programmazione necessita di progetti che contestualizzino e
aggancino le finalità valoriali con obiettivi specifici.
Il ruolo del pedagogista nella programmazione politica è quello di un’interazione progettuale
nella comprensione e nella riflessione anticipatoria e preventiva sui problemi e sulle
emergenze.
7.2. Gli ambienti di apprendimento.
Rossi propone tre significati del termine ambiente, legati ai principi della relazione educativa
e al rapporto tra spazio e mediatori didattici:
1. Struttura fisica dello spazio che accoglie ed è a disposizione di tutti coloro che sono
coinvolti nella relazione e nell’attività educativa.
2. Spazio dedicato alla didattica, al metodo, spazio cognitivo, emotivo e relazionale nel
quale si manifesta l’evento didattico.
3. Luogo virtuale e funzionale nel quale avviene l’azione didattica.
Solo in alcuni casi l’ambiente di apprendimento coincide con il setting.
7.3. Il programma di intervento.
Il progetto è anche un piano temporale ordinato.
Lo strumento più utilizzato e più efficace per l’impostazione e gestione dei progetti è il
diagramma di Grantt. Il diagramma riporta nei due diversi assi le attività che compongono un
progetto (asse verticale) e la durata temporale dell’intero progetto (asse orizzontale),
organizzate secondo le esigenze e la durata.
La funzione del diagramma è quella di un esercizio previsionale e programmatico che funga
da guida delle fasi di realizzazione del progetto.
In alternativa al diagramma di Grantt è possibile usare il PERT, una tecnica di project
management che, attraverso una rappresentazione reticolare composta da frecce e nodi,
che si avvale della teoria dei grafi, mette in relazione e interdipendenza le fasi tipiche del
progetto. Il diagramma di PERT si sviluppa come una mappa di dettaglio che evidenzia le
attività, i tempi e i responsabili di ogni fase. L'avanzamento è vincolato al superamento di
ogni fase e ai risultati ottenuti.
7.4. Le risorse del territorio.
Bisogna sempre ricordare che il progetto realizzato sarà ancorato a un territorio e dunque si
innesterà in una rete di servizi già attivi