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Il gioco simbolico

Il gioco simbolico è una forma ludica autonoma che caratterizza gran parte dell'infanzia. Gli studi condotti da Anna Bondioli, molti in collaborazione con Donatella Savio, evidenziano come i bambini prima iniziano a utilizzare le cose per ciò che sono, poi in modo inusuale, fino a evocare un oggetto con il solo gesto. Nel gioco simbolico gli oggetti a disposizione sono quindi fonte di ispirazione soprattutto nella fase di avvio, orientando ruoli e sollecitando trame. Con il gioco simbolico i bambini si raccontano e narrano, rappresentano il mondo dei significati e delle emozioni, conoscono sé stessi e assumono diversi punti di vista, esplorando le norme sociali e ricercano forme di contrattazione. Allo stesso tempo questo rappresenta un importante fonte di sviluppo di linguaggio. Intorno ai 4 anni il gioco simbolico è caratterizzato da una fase di rito che inizia dicendo "facciamo che..." e continua con "Io ero... tu facevi...".

Questo modo di giocare è definito gioco socio-drammatico, gioco di fantasia o gioco sociale di ruolo, e rappresenta un passaggio significativo perché i compagni di gioco sono sempre più compagni nel gioco. Per garantire qualità al gioco simbolico Bondioli propone una promozione dall'interno che si basa sull'idea di un adulto che non interferisce con le condotte spontanee dei bambini, nel caso i bambini invitino l'adulto a giocare si deve seguire il flusso narrativo e sostenere le iniziative dei bambini. Ci sono oggetti che solitamente rimandano al mondo femminile o a quello maschile. A seconda di quale scegliamo per i bambini possiamo fare associare un tipo di gioco più a un genere che a un altro. Prendendo l'esempio dell'angolo dei travestimenti predisporre indumenti prevalentemente femminili può veicolare il messaggio che il travestimento è un gioco femminile. Ogni cosa trasmette significati e valori. Quindi nel caso incui mettiamo a disposizione oggetti per giocare a travestirsi bisogna cercare un equilibrio dal punto di vista dei messaggi di genere. E ormai raro lavare i panni a mano strofinando lì su una tavoletta di legno. Proporre un kit che rimanda all'rituale collettivo del lavaggio dei panni non vuole essere un atto simbolico. Al contrario ripercorrere manualmente ciò che la tecnologia ci fa evitare può essere un modo per entrare nei segreti della tecnologia stessa. Non solo, esperienze come queste sono preziose occasioni per comprendere la realtà, ordinare le sequenze di vita quotidiana, acquisire consapevolezza fra cause ed effetti. Non sono trascurabili la fisicità che richiede il giocare a lavare i panni, la coordinazione motoria anche con l'altro e la sensorialità. Quando i bambini organizzano un picnic quello non risulta essere solo un gioco ma un modo per organizzarsi un proprio spazio in intimità. A volte sembra il frutto del desiderio di.essere interessante inserire nella tana alcuni oggetti che stimolino la fantasia dei bambini, come ad esempio una vecchia macchina da scrivere o una valigia piena di vestiti da travestimento. In questo modo, la tana diventa un luogo magico dove i bambini possono trasformarsi in personaggi fantastici e inventare storie incredibili. Inoltre, è importante considerare che la costruzione di una tana può essere un'attività collaborativa, che favorisce lo sviluppo delle abilità sociali e della comunicazione tra i bambini. Ognuno può contribuire con le proprie idee e competenze, creando così un ambiente di gioco inclusivo e stimolante. Infine, la tana può diventare anche uno spazio di rifugio e di relax per i bambini, dove possono ritirarsi quando hanno bisogno di un momento di tranquillità. È importante fornire loro degli spazi sicuri e protetti, dove possano esprimere le proprie emozioni e ricaricarsi. In conclusione, la costruzione di una tana è un'esperienza che offre molteplici opportunità di apprendimento e di sviluppo per i bambini. È un modo divertente per stimolare la loro creatività, la fantasia e la collaborazione, creando un ambiente di gioco ricco di significato e di emozioni.

Farcirabbrividire vedere i bambini molto piccoli che fanno gesto del touch su elementi naturali. Ma è anche vero che hanno bisogno di giocare a far finta di utilizzare le tecnologie poiché queste sono parte della vita di tutti i giorni. Possiamo predisporre una valigetta con oggetti che rimandano al lavoro d'ufficio, dove le tecnologie non mancano.

Il set dello scrittore si rivela un valido aiutante nella direzione di un approccio autonomo alla lettura e alla scrittura.

Il gioco del dottore permette di esplorare specifici momenti della vita, in genere molto intensi dal punto di vista emotivo. Il clima che si crea quando un medico visita un bambino o un adulto è molto particolare e i bambini lo percepiscono ancor prima della visita, è un clima che resta intenso anche dopo che la visita è finita, anche perché durante questa accadono cose molto singolari. Una situazione simile anche se sporadica lascia il segno ed entra pertanto a pieno diritto nei

Giochi dei bambini. Inizialmente il gioco del dottore consente di narrare e rielaborare un'esperienza forte che a volte necessita di essere esorcizzata. Giocare a visitare ed essere visitati è qualcosa che può permettere di prendere le misure con diverse paure. Via via che i bambini crescono il gioco del dottore diventa una scusa per esplorare il proprio corpo e quello altrui. Il gioco e il linguaggio sono strettamente connessi: l'uno alimenta l'altro, l'ampliamento del fare e del vedere corrisponde all'ampliamento del dire. Il gioco simbolico in particolare allarga i confini del vocabolario fino a includere cose, situazioni, emozioni non legate al qui e ora. Si mette in scena un circolo virtuoso: il gioco e le azioni innaffiano e nutrono le parole e la lingua sedimenta l'esperienza e le dà spessore. Le capacità di denominare, descrivere e raccontare con il tempo si ampliano e si arricchiscono. I bambini bilingui vivono una situazione di

Immersione nelle due lingue: quella nativa di casa e quella parlata nelle altre situazioni di quotidianità. I tempi di acquisizione dell'uno e dell'altro idioma sono diversi da bambino a bambino e dipendono da una molteplicità di fattori: le caratteristiche individuali, la quantità e la qualità dei contatti, la tipologia delle lingue.

Capitolo 5, contenimenti

Un intenso livello di attenzione permette anche di giocare da soli per un lungo tempo. Giocare da soli, stando accanto ancora prima che insieme, è un'esperienza necessaria per la crescita interiore e la socializzazione.

Non basta un'accurata scelta e predisposizione di cose a uso ludico, ma è fondamentale la presenza di un adulto consapevole dei propri e degli altrui bisogni. Un adulto disponibile a quel particolare modo di stare al mondo dei bambini e che non anticipa con parole azioni ciò che vorrebbe ottenere. Un adulto che dopo aver mostrato come si fa

garantisce poi ai bambini la libertà di scegliere se fare quel tipo di esperienza. Quando i bambini giocano con niente il contenimento passa attraverso un adulto che aiuta a far da solo dicendo che cos'è socialmente accettabile e offrendo un ambiente ricco di sì grazie a una gamma essenziale di cose da scegliere e con cui giocare in completa autonomia. Per offrire un equilibrio fra contenimento e libertà è necessario vivere in spazi dove trovare e creare spontaneamente dei confini, sempre con la presenza di un adulto che agisce facendo né meno né più del necessario, alla ricerca di ciò che Montessori chiama soglia di intervento. Le idee che possono venire in mente con oggetti impertinenti variano anche al cambiare dello spazio e della loro disposizione all'interno di esso. Nel predisporre cose a uso ludico vassoi, supporti e cornici possono fare la differenza, ancor di più se a diverse altezze, all'interno o

All'esterno. Il binomio fantastico di Gianni Rodari è dato dall'incontro di due parole lontane fra loro che possono diventare una preziosa occasione per inventare storie. Secondo lo stesso principio utilizziamo oggetti e accostiamo due cose che difficilmente potrebbero incontrarsi. In termini ludici ciò che può fare la differenza non è la quantità ma l'opportunità. Se l'accostamento di due cose già dice che cosa fare, se si orienta fortemente l'azione e il pensiero dei bambini, l'offerta che viene proposta è più un esercizio che un gioco. Il gioco per essere tale deve garantire divertenti divergenze. Proponiamo quindi materiali diversi e lasciamo spazio alla creatività dei bambini.

I bambini adorano le collezioni. Talvolta è difficile riconoscere il criterio che unisce alcune cose messe insieme dentro una scatolina, come può venire per esempio per la collezione di cose strane.

Collezionare è però cosa assai diversa dall'accumulare, per il senso del possesso e per la meraviglia del momento. Nella collezione, piccola o grande che sia, c'è una precisa intenzionalità, sistematicità e ricerca. Gli abbinamenti si possono fare con cose diverse e allo stesso tempo affini. Sono da tenere a mente alcuni criteri di abbinamento in ambito ludico: colore, materiale, forma, grandezza, peso. Si tratta di cinque criteri di abbinamento a titolo esemplificativo per predispone molti altri. Sono criteri che vanno sempre presi con un approccio aperto, poiché ciò che conta è offrire situazioni ludiche che possano svilupparsi attraverso diversi itinerari, compresi quelli che non immaginiamo. Una combinazione è data dalla possibilità di unire, agganciare, incastrare, attaccare diversi elementi. Fra le infinite possibili combinazioni una particolarmente affascinante è data dal magnetismo. Possiamo offrire

la possibilità di esplorare e rilevare in autonomia e comportamenti di queste forze polari predisponendo diverse tipologie di calamite e oggetti in metallo. La ricerca del contenimento può avvenire anche sul piano simbolico perché la mente nei primi anni di vita è particolarmente predisposta e ha proprio bisogno di essere nutrita di simboli. Anche le regole sono funzionali a contenere gli impulsi e a soddisfare i bisogni. Molti adulti sono spesso combattuti tra il desiderio di non far provare frustrazioni dicendo dei no e la consapevolezza che è meglio impedire a farsi sempre ciò che si vuole. Quando i bambini vengono abituati gradualmente al fatto che non tutti i bisogni possono essere soddisfatti, certamente provano disagio, ma sono anche spinti a usare le proprie risorse e a trovare strategie per uscire dalla difficoltà. Questa esplorazione autonoma rende più sicuri, mentre non avere limiti rischia di far sentire come.

travolgenti e incontrollabili le situazioni dolorose. Sul piano psicologico la possibilità per i bambini di sperimentare il contenimento psicologico da parte dell'adulto è fondamentale.

Capitolo 6, patafonie

I bambini, quando esplorano i suoni

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
20 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher LaVivi99 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Progettazione educativa per la prima infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Silva Clara Maria.