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CF
O Volume di attività
Metodo dei due punti . Si applica a tutte le spese generali tecniche. È una
semplificazione del metodo della correlazione. Si tratta di elaborare solo due coppie di
valori. È detto anche metodo dei 2 volumi di attività.
Critiche: è un metodo semplice, con il rischio di diventare semplicistico; si possono
analizzare solamente 2 volumi di attività; siamo in ipotesi di linearità. VEDI
ESEMPIO SCHEDA.
Fatta la separazione delle 2 componenti:
Le componenti fisse sono indicate nel budget per il loro ammontare complessivo di periodo.
• Le componenti variabili sono indicate nel budget per un ammontare pari a:
• costo var iabile per unit à di output x volume programmato di attivit à esattamente
come nel metodo visto per i materiali diretti e la MOD.
N.B. operando nel modo descritto:
La programmazione delle SGT è accurata (discutibile sarebbe la loro programmazione se si rettificassero in
più o in meno gli importi dell’anno precedente).
Viene agevolata la costruzione di budget flessibili. Questi sono budget che prevedono più volumi di
attività per uno stesso centro, ad esempio se trovo con il metodo interpolativo i valori di a e di b, io posso
fare aX1 + b e aX2 + b, e così ho flessibilizzato il mio budget.
LIBRO DEI COSTI: PARTE TERZA, CAPITOLO 2, PARAGRAFO 7 E 8.
Redazione budget di produzione:
Prendendo le mosse dal budget delle vendite e dalla prescelta politica delle scorte di prodotti finiti, si
arriva a definire il budget di produzione. Dopo aver articolato il programma delle quantità da produrre
secondo vari parametri (ad esempio per prodotto o per periodo di tempo infrannuale), si redige il budget dei
costi dei fattori produttivi che occorrono per realizzarlo.
Il budget di produzione si può suddividere in più budget operativi, uno per ogni centro di costo, voce di
costo (figura 12 libro) o per ciascun prodotto.
Quali valori impiegare? Stimati o standard?
1) Valor i standard. Soprattutto per le materie prime e la MOD la determinazione del costo standard
unitario avviene moltiplicando P con S, dove:
S è lo standard fisico unitario. Questo rimanda all’efficienza interna nell’utilizzo del fattore. Ad
• esempio il quantitativo standard di una data materia per una unità di prodotto.
P invece rappresenta lo standard unitario monetario (prezzo unitario standard), cioè il prezzo che ci
• figuriamo di spuntare per un’unità di materia prima. Quindi rimanda alla capacità di acquisirlo a
prezzi vantaggiosi.
* Per le materie prime: S tiene conto del fabbisogno ”teorico”, degli sfridi e degli scarti. Se io tenessi conto
solo del fabbisogno teorico significherebbe che tutte le materie prime che utilizzerò saranno incorporate nel
prodotto. Questo non avviene mai ovviamente, degli scarti ci saranno sempre. Altrimenti saremmo al
livello di efficienza ideale, ma ciò è impossibile.
* Per la MOD il nostro S tiene conto dei tempi “teorici” + maggiorazione. Con tempi teorici si parla di
tempi ideali, come se la MOD non si fermasse mai nell’orario di lavoro, senza interruzioni. Per questo si
aggiunge una maggiorazione che tiene conto delle inattività causate, ad esempio, da mancanza di energia
o delle interruzioni dettate da affaticamento sul lavoro, per rendere S più realistico.
2) CF comuni: determinazione dell’importo totale per il periodo di budget. Sono costi fissi come i costi
vincolati (ad esempio stipendio di direttore di produzione). Si programmano a livello superiore rispetto al
budget. Sono sia i costi fissi nella loto totalità che la parte fissa dei costi semivariabili.
3) CV comuni: determinazione del costo standard per una unità di output (costo unitario standard) o altra
unità che più direttamente può identificarli (ad esempio le h di MOD). Si inseriscono sia i costi variabili
che la parte variabile dei costi semivariabili.
La contabilità industriale traduce i dati grezzi di utilizzo e prezzo dei fattori produttivi, in valori
di costo elaborati secondo più dimensioni (prodotto, centro di costo, voce di costo). I dati grezzi ad esempio
sono lo standard unitario fisico di una data materia prima, il quale viene comunicato da colui che lavora
nell’area produttiva.
Verifica del budget di produzione:
La co.in. svolge un ruolo fondamentale al Controllo di Gestione per il confronto tra i dati del budget e ciò
che è effettivamente accaduto. Infatti la co.in.:
Rileva i costi consuntivi.
• Confronta i costi consuntivi con i corrispondenti costi di budget. Da questo confronto possono
• rilevarsi degli scostamenti. Possono essere anche scostamenti positivi, ma per questi è meno importante
fare un’azione correttiva.
Scompone gli scostamenti globali così determinati in scostamenti elementari. Lo fa per capire le cause
• degli scostamenti. A questo punto li inserisco nei cosiddetti:
Rendiconti per iodici (tavv. 5 e 6) per risalire a cause e responsabilità degli scostamenti (i responsabili
di uno scostamento potrebbero essere anche più persone facenti capo a differenti aree di responsabilità). Gli
scostamenti possono essere:
Di modello decisionale . Lo scostamento di modello decisionale potrebbe derivare ad esempio
• da un dato vincolo, come potrebbe essere il limite di ore di produzione di una macchina.
Di previsione. Lo scostamento di previsione è dovuto a errori nella misurazione di dati che si
• manifesteranno nel futuro, di valori prospettici quindi.
Di misurazione. Sono veri e propri errori che non dovrei commettere. Li faccio quando faccio i
• calcoli a consuntivo, ho calcolato male il costo effettivo della materia prima utilizzata. Quando
faccio il confronto con il costo standard lo scostamento che trovo è dato dal mio errore di calcolo.
Di realizzazione (risalire alle cause prime, i motivi, per cui serve anche la co.in.). Derivano o
• da una maggiore efficienza rispetto a quella standard, e allora sono positivi, oppure da una minore
efficienza rispetto a quella standard, e allora sono negativi. Sono quelli che abbiamo visto fino ad
ora. Per risalire alle cause prime può non essere sufficiente la co.in. data la mole di informazioni
necessarie per indagare le cause più profonde dello scostamento. Supponiamo che lo scostamento
sia dovuto ad un macchinario che si è guastato e che quindi gli operai lavorano meno e quindi ho lo
scostamento. La causa non sono gli operai ma la scarsa manutenzione del macchinario.
Dovuti al caso.
•
N.B. la co.in. serve anche per talune azioni correttive.
Libro Berti:
CAPITOLO 4:Budget degli approvvigionamenti.
L’attività di approvvigionamento da marginale, nel contesto dell’area produttiva, è diventata
strategicamente rilevante a seguito di numerosi fattori tra cui:
Prodotti con struttura sempre più complessa crescita dell’acquisto di parti componenti.
• Diversificazione della gamma di prodotti sovente, ricorso a terzi per la produzione di certi
• prodotti. Vari sono i motivi che possono spingerla a esternalizzare (ricerca di flessibilità, non
convenienza a produrre, ecc…).
Il consumatore richiede una qualità del prodotto sempre più elevata, per cui va ricercata la qualità
• anche nei materiali (anche materiali ausiliari come la colla per incollare i prodotti) e nei
componenti impiegati nella produzione, e non solo nel prodotto finito.
Di conseguenza l’attività di approvvigionamento deve soddisfare i fabbisogni dell’area commerciale (per i
prodotti fatti completamente fuori) e di quella produttiva (materie prime, materiali di consumo e
componenti).
Il budget dell’area approvvigionamenti si articolerà, pertanto, in due sottobudget:
Budget dei volumi di approvvigionamento.
Budget dei costi di approvvigionamento.
Budget dei volumi di approvvigionamento:
Definisce le quantità obiettivo di materie, semilavorati e prodotti da acquistare. La sua costruzione
prevede le seguenti fasi:
Individuazione dei fabbisogni, in quantità, espressi dalla funzione produttiva e
1. commerciale che può così sintetizzarsi (cioè in quale quantità servono le materie prime, i
semilavorati e i materiali ausiliari se il fabbisogno è espresso dalla funzione produttiva, e quanti
prodotti servono se il fabbisogno è espresso dalla funzione commerciale, e quindi i prodotti sono
appaltati a terzi):
Fabbisogno materie Standard fisico unitario materia prima Volume di produzione
prime programmato (in unità di
X prodotto)
Fabbisogno N° semilavorati per unità di prodotto X Volume di produzione
semilavorati programmato (in unità di
prodotto)
Fabbisogno materiali Consumo medio stimato per h/MAC o h/MOD Volume di produzione
ausiliari programmato (in h/MAC o
X h/MOD)
AREA
PRO
DU
ZIO
NE
Non si può misurarlo per ciascun output, è impossibile, quindi il volume di produzione va espresso in ore
macchina/ore di MOD, e non in quantità di output. Per i materiali ausiliari maggior rilievo si utilizza il
consumo medio stimato, per quelli più marginali ci si base sull’esperienza passata.
Fabbisogno Volumi di vendita programmati (unità di prodotto)
prodotti finiti
AREA
COM
MER
CIALE Determinazione delle quantit à da acquistare tenendo conto delle scorte di magazzino.
2. Più precisamente, tenendo conto di determinate esigenze, che si riflettono sul livello delle scorte, la
quantità programmata da acquistare è uguale a:
Fabbisogno programmato + rim. f in. programmate – rim. ini. stimate
Articolazione della quantità programmata da acquistare su base infrannuale sempre
3. tenendo conto delle suddette esigenze (N.B. l’articolazione temporale, per ogni materia prima e
ausiliare, semilavorato e prodotto finito, è quella vista nei budget precedenti). Prima di decidere la
quantità da acquistare dovrò calcolare mese per mese il fabbisogno. Poi dovrò aggiungere le
rimanenze finali programmate e sottrarre le rimanenze iniziali del mese successivo.
N.B. gli obiettivi quantitativi del budget in oggetto non sono le quantità da ordinare in ogni periodo, ad
esempio ogni mese, ma le quantità che ci si impegna a rendere disponibili in ogni periodo. Perché?
Occorre considerare il lead time di approvvigionamento. Questo è il tempo che intercorre tra l’emissione
dell’ordine di acquisto e l’arrivo delle materie prime/semilavorati nella nostra azienda. Quindi, se il mio
lead time è pari a un mese e mezzo circa, io le quantità di cui ho bisogno al 20 maggio le iscrivo all’10
aprile ad esempio. Esiste anche il lead time