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COMPORTAMENTO DEI BAMBINI STATO DELLA MENTE ADULTO

NELLA STRANGE SITUATION RISPETTO ALL’ATTACCAMENTO

SICURO (B) SICURO/AUTONOMO (F)

Esplorano in presenza della madre; piangono durante la Discorso coerente e collaborativo. Valorizzano l’attaccamento,

separazione (soprattutto la seconda); preferiscono il genitore sembrano obiettivi ed equilibrati rispetto a ogni particolare

all’estraneo. Al ritorno della madre cercano il contatto fisico evento/rapporto. La descrizione e la valutazione

con lei e lo mantengono, ma poi tornano a giocare. dell’attaccamento sono coerenti sia se l’esperienza raccontata è

positiva, sia se è negativa. Il discorso non viola le massime di

Grice.

EVITANTE (A) DISTANZIANTE (DS)

Non piangono durante la separazione; evitano o ignorano Discorso incoerente. Si distanziano da esperienze e relazioni

attivamente la madre al momento della riunione (si connesse all’attaccamento. Normalizzano e idealizzano con

allontanano); non cercano il contatto; non manifestano rabbia o rappresentazioni generalizzate distorte, non sostenute o

angoscia; le risposte verso i genitori non sembrano contraddette dagli episodi raccontati, che violano le massime di

emotivamente cariche; si concentrano sui giocattoli o Grice. I trascritti sono eccessivamente brevi e solitamente

sull’ambiente. violano la massima della qualità e della quantità perché troppo

scarni.

RESISTENTI/AMBIVALENTI (C) PREOCCUPATI (E)

Si mostrano cauti, angosciati e poco esplorativi prima della Discorso incoerente. Preoccupati per le relazioni e le esperienze

separazione; preoccupati con i genitori durante tutta la Strange di attaccamenti passati, sembrano arrabbiati, passivi, impauriti.

Situation, sembrano arrabbiati o passivi; non traggono conforto Frasi lunghe, grammaticalmente imbrogliate o riempite con

dalla riunione e di solito si concentrano su madre e padre e modi di dire vaghi (“dadadada”), violando così le massime di

piangono molto, senza tornare a ulteriori esplorazioni. Grice del modo e della rilevanza. I trascritti, spesso

eccessivamente lunghi, violano la massima della quantità.

DISORGANIZZATI/DISORIENTATI (D) IRRISOLTI/DISORGANIZZATI (U)

Mostrano comportamenti disorganizzati/disorientati alla Durante la narrazione di perdite o abusi, la persona mostra

presenza dei genitori, suggerendo un temporaneo collasso di straordinari lapsus nel monitoraggio del ragionamento e del

strategie. Per es., rimangono “congelati” con un’espressione di discorso. Per es., può mostrare la credenza che una persona

trance con le mani in aria; all’entrata della madre o del padre, si morta sia ancora viva in senso fisico o che questa persona sia

alzano e poi cadono proni; o si aggrappano mentre piangono stata uccisa da un pensiero infantile, può cadere in un silenzio

forte e distolgono lo sguardo. In questo caso sono assegnate le prolungato o in un discorso celebrativo. Di solito l’individuo U

altre categorie A, B, C. è classificato anche sulle altre categorie DS, E e F.

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A.A. CAPITOLO 1

APPUNTI DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO ATIPICO

/2019 E DELLA RELAZIONE BAMBINO-CAREGIVER

2018 IL FIGLIO NELLA MENTE DELLA MADRE

1.3 L’adulto e il caregiving system

Se, da un lato, il comportamento di attaccamento del bambino cambia durante la crescita, gli obiettivi

del sistema di attaccamento, ossia la ricerca della vicinanza e della prossimità con l’adulto, rimangono

invariati. Ciò che cambia con il tempo, quindi, sono le specifiche modalità con cui il bambino ricerca

la vicinanza con il caregiver e le strategie per essere consolato o aiutato in caso di difficoltà, non il

significato evolutivo rappresentato dal sistema di attaccamento né il ruolo che l’adulto, da un punto

di vista relazionale, ricopre. Data la natura intrinsecamente reciproca della relazione, tale invariante

evolutiva si applica sia al bambino sia al genitore. Inoltre, il fatto che un insieme di comportamenti

rimanga organizzato attorno a uno specifico obiettivo, nonostante le modifiche complesse nella sua

espressione, implica l’esistenza di un sistema organizzativo superiore, ossia di livello

rappresentazionale.

Come risultato della qualità delle relazioni che l’adulto ha sperimentato durante l’infanzia, egli

sviluppa un differente livello di abilità di essere sensibile e responsivo ai segnali che il bambino invia.

Genitori che hanno costruito relazioni di attaccamento di tipo sicuro con i propri caregiver sono più

abili nel riconoscere i segnali che il bambino invia loro e sono meno propensi a distorcerne il senso,

rispondendo in modo adeguato.

Bowlby ha definito l’insieme dei comportamenti e delle rappresentazioni della relazione da parte del

genitore con il termine caregiving system. I due aspetti fondamentali del caregiving system sono:

• Contenuto : Si ritiene che anche per gli adulti il caregiving system sia organizzato lungo le

tre dimensioni seguenti:

• Self : credenze e valutazioni che l’adulto fa rispetto a sé come

genitore e, nello specifico, include tre dimensioni:

a) la capacità di comprendere e decodificare i segnali

inviati dal bambino;

b) la disponibilità a rispondere ai bisogni del bambino e a

fornirgli cure a lui necessarie in relazione alle sue

richieste;

c) la possibilità di riconoscere quando si è efficaci e

quando le strategie messe in atto hanno funzionato.

• Other : include valutazioni sul bambino, sulle sue richieste, sui

suoi bisogni, sui suoi comportamenti e sul modo in cui il

bambino risponde e interagisce con l’adulto.

• : contiene l’aspetto relazionale di contenuto del caregiving

Self Other system individuato ipotizzando che il self (l’adulto) e

l’other (il bambino) siano rappresentati come due individui

autonomi, ma in relazione.

• Processo : Questo aspetto è relativo al modo in cui il caregiver elabora le informazioni

rilevanti per la relazione. La presenza di distorsioni difensive e l’esclusione a

livello cosciente di informazioni rilevanti e/o delle emozioni ad esse connesse

sono indice del fatto che il genitore non ha sviluppato una visione adeguata ed

equilibrata (ossia sicura) di Sé e della relazione con il figlio.

Uno dei più importanti ed utilizzati strumenti per l’analisi delle rappresentazioni mentali in età adulta

è la Adult Attachment Interview (AAI) che consente di valutare il contenuto dei Modelli Operativi

Interni attuali rispetto alle esperienze relazionali passate con i genitori. Obiettivo delle domande è di

“sorprendere l’inconscio” e quindi di aggirare quelle difese con cui le persone proteggono i propri

ricordi e le proprie esperienze, soprattutto se legate a relazioni significative, importanti e fondanti il

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A.A.

CAPITOLO 1 APPUNTI DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO ATIPICO /2019

E DELLA RELAZIONE BAMBINO-CAREGIVER 2018

IL FIGLIO NELLA MENTE DELLA MADRE

proprio Sé. L’intervista viene codificate tenendo conto di alcuni parametri e consente di classificare

lo stato della mente dell’adulto in quattro principali categorie (Tabella 2, pag. 140): “Autonomo”;

“Distanziante”; “Preoccupato”; “Non Risolto/Disorganizzato”.

1.3.1 Il genitore con uno stato della mente Autonomo

I genitori caratterizzati da uno stato della mente Autonomo rappresentano una base sicura per i loro

bambini, ossia sono sensibili e responsivi quando il figlio ha bisogno di conforto e rassicurazione, e

sono adulti che mentalizzano, ossia pensano al figlio come a un essere pensante e gli consentono di

esplorare la mente (propria e altrui) liberamente in tal senso, le interazioni genitore-bambino sono

caratterizzate da un senso di sincronicità, armonia e cooperazione reciproca.

Rispetto alla gestione e alla regolazione delle emozioni, l’adulto con uno stato della mente Autonomo

è in grado di tollerare le espressioni emotivo-negative del figlio senza avvertire la necessità di

difendersi; come conseguenza di ciò, è capace di gestire le emozioni del figlio e di fornire al bambino

strategie concrete per regolare i propri stati emotivi. Le emozioni sono contenute, rielaborate e

restituite al bambino in una forma per quest’ultimo tollerabile.

La gestione e la regolazione equilibrata delle emozioni, senza necessità di ricorrere massicciamente

ai meccanismi difensivi, si riflette nell’abilità del genitore di descrivere se stesso e il proprio figlio in

modo realistico, considerando gli aspetti sia positivi sia negativi della relazione, sebbene si ritrovi

una maggiore tendenza a descrivere il figlio e la relazione in termini positivi.

I genitori con uno stato della mente Autonomo, inoltre, incoraggiano i propri figli a essere

indipendenti. Sono capaci di individuare le aree di sviluppo del bambino, di agire all’interno di queste

come facilitatori.

Tali genitori, infine, non mostrano un’ansia eccessiva quando i figli sono distanti da loro.

Nel complesso, quindi, è possibile sostenere che le funzioni di caregiving del genitore con uno stato

della mente Autonomo siano armoniche ed equilibrate nella maggior parte del tempo e delle

situazioni.

1.3.2 Il genitore con uno stato della mente Distanziante

I genitori caratterizzati da uno stato della mente Distanziante non sono in grado di agire come una

base sicura e non possiedono una buona competenza mentalistica o riflessiva. Quando il figlio

esprime il suo bisogno di conforto e rassicurazione in tali genitori si attiva il sistema di attaccamento

e successivamente si disattiva. Tali adulti, infatti, tipicamente, hanno sperimentato delle relazioni

infantili a loro volta evitanti con i propri caregiver. Da bambini hanno imparato a disattivare il sistema

di attaccamento e a non ricercare la vicinanza di un adulto poiché il genitore, in genere, è stato

incapace di riconoscere il loro stato di bisogno e di rispondervi in modo adeguato. Diventato adulto,

quindi, quel bambino evitante si comporta, a sua volta, allo stesso modo, ossia soprattutto a fronte di

un’emozione negativa espressa dal figlio, tende a mette in atto un processo di “esclusione difensiva”

non avendo strategie di gestione più adeguate da usare. Si tratta di una sorta di “distanza di

protezione”: il genitore tende a mantenere una distanza fisica tra sé e il figlio.

I genitori con uno stato della mente Distanziante, inoltre, hanno costruito rappresentazioni mentali

del sé come forti e indipendenti e degli altri come rifiutanti e ostili. Non sono, quindi, in grado di

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A.A. CAPITOLO 1

APPUNTI DI PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO ATIPICO

/2019 E DELLA RELAZIONE BAMBINO-CAREGIVER

2018 IL FIGLIO NELLA MENTE DELLA MADRE

tollerare i segnali di sconforto del figlio, dal momento che rappresentano il proprio bisogno di

dipendenza dal genitor

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
26 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/04 Psicologia dello sviluppo e psicologia dell'educazione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher omazzeo di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sviluppo atipico e della relazione bambino-caregiver e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università del Salento o del prof Lecciso Flavia.