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LA RIFORMA DELL'ISTRUZIONE DI BASE E LA SCUOLA MEDIA UNICA

La decadenza della prima legislatura repubblicana nel 1953 con i governi centristi degasperiani, lasciò aperta la questione dell'istruzione di base degli italiani. La proposta del ministro Gonella di lasciare per i preadolescenti il doppio canale scolastico, fu criticata negli anni '50 per motivi politico-sociali e pedagogici.

Il nuovo ministro Antonio Segni preferì impostare l'azione governativa sulla gestione della scuola elementare. Negli anni '60, all'edilizia scolastica a livello di istruzione primaria si registrò un notevole miglioramento rispetto alla situazione di dopoguerra.

Nel 1955 il ministro Giuseppe Ermini provvide a riformare i programmi della scuola elementare introducendo significative novità sul piano pedagogico, didattico e organizzativo. I nuovi programmi cercarono di trovare una mediazione tra l'attivismo deweyano e il personalismo cattolico facendo...

riferimento al modello Democratico di Sergej Hessen è il metodo globale di Ovide Decroly lasciando spazio all'innovazione alla sperimentazione. Lo stato prescriveva il grado di preparazione che l'alunno deve raggiungere per garantire una formazione basilare, ma non imponeva una metodologia educativa. Per ridurre l'evasione scolastica i nuovi programmi propongono un nuovo profilo organizzativo: al posto della precedente suddivisione di un corso inferiore triennale e superiore biennale, la scuola elementare fu articolata in due cicli: il primo comprendente le classi prima e seconda, il secondo le classi terza quarta e quinta. Nei primi anni del dopoguerra le ripetenze costituirono un fenomeno estremamente grave e diffuso nella scuola elementare. Molti alunni bocciati abbandonavano gli studi prima della fine del ciclo elementare ed entravano nel mondo del lavoro. Il miglioramento socio-economico, l'industrializzazione e il potenziamento delle

Strutture scolastiche durante gli anni del boom economico, tra la fine degli anni 50 e l'inizio degli anni 60, favorirono il calo dell'evasione scolastica.

Si riconosce un miglioramento nelle classi postelementari nell'Italia nord-orientale e in altre regioni di montagna. La proposta di istituire un terzo canale, accanto alla media, fu sostenuta dall'associazione dei maestri cattolici, AIMC, di cui presidente era Maria Badaloni. Fu criticata da associazioni di insegnanti medi, compresi quelli cattolici da UCIIM, di cui era presidente Gesualdo Nosengo.

Per trovare una soluzione condivisa dell'ordinamento della scuola per i preadolescenti, il ministro Rossi istituì nel 1956 una commissione ministeriale per la scuola dal 11 al 14 anni, composta da rappresentanti del mondo politico e della scuola, approvando un documento in cui si chiedeva l'istituzione di scuola unitaria articolata da insegnamenti opzionali, tra cui latino.

le proposte della commissione Non è vero seguito a causa della fine della legislatura nel 1958.> La necessità di potenziare e di riformare il sistema scolastico nella fascia dell'obbligo, emersa dalle elezioni del 1958 con il nuovo governo. Il Ministro della Pubblica Istruzione, Aldo Moro, istituì un piano decennale per lo sviluppo del sistema scolastico italiano dando risposte concrete alle richieste dei paesi assecondando lo sviluppo e la morte analizzazione economica della Società italiana.→ Mancava però un progetto di riforma scolastica riguardante la fascia 11-14 anni consolidando il sistema tripartito tra media, avviamento e post elementare.- Le due posizioni, quella a) della media unica, sostenuta dalla sinistra e dalle associazioni di professori medie, b) quella di mantenere una pluralità di scuola differenziate nei programmi e finalità, articolata in sezioni, umanistica tecnica artistica è normale, la cui ultima.affidata ai maestri elementari. Il senatore Giuseppe Medici propose nel 1960 una scuola media unica dove lo studente, a partire dal secondo anno, poteva scegliere una materia opzionale tra latino, osservazioni scientifiche, esercitazioni artistiche... Accanto alla scuola media unica, Medici prevedeva l'istituzione di una scuola media a corso speciale, affidata a maestri elementari qualificati. Nel 1960 la riforma della scuola ebbe un'accelerazione con il governo di Amintore Fanfani. Il nuovo ministro Giacinto Bosco abolì l'esame di ammissione alla scuola media e istituì una via sperimentale di scuola media unificata. Per diffondere l'istruzione dell'obbligo, l'anno successivo furono istituiti posti di ascolto televisivi per permettere ai ragazzi di seguire attraverso trasmissioni televisive le lezioni ai programmi della scuola media unificata. Furono introdotte, grazie a un disegno di legge del Medici, delle novità: - La scelta della materia opzionale.Sarebbe solo orientativa:
  • Il diploma di scuola media avrebbe consentito l'accesso a qualsiasi tipo di scuola superiore
  • L'educazione tecnica, materia opzionale nel progetto Medici, diventa obbligatorio per tutti gli studenti
  • Il latino rimaneva opzionale
  • Cadeva la proposta di istituire le scuole media corso speciale e quindi la scuola post elementare affidata ai maestri.
La nuova scuola media inizia a funzionare con l'anno scolastico 1963-1964. Rispetto ai progetti di Gonella e di Medici degli anni '50, la nuova scuola media si distingueva per la presenza di un unico percorso con un nucleo di insegnanti uguali per tutti e con alcune materie opzionali di carattere orientativo che non pregiudicano le scelte scolastiche successive. Per garantire a tutti la possibilità di completare l'obbligo scolastico, la legge previde l'istituzione di una scuola media in tutti i comuni con più di 3000 abitanti. Furono istituiti classi di

Aggiornamento e l'attività di doposcuola -> la nuova scuola rispondeva ai Principi democratici distruzione personale di ciascun cittadino e siponeva come completamento dell'Istruzione di base -> la questione del latino fu risolta attraverso un compromesso è la seconda classeall'insegnamento della lingua italiana e erano aggiunti elementari conoscenze di latino, mentre interza classe lo studio diventava opzionale, ma vincolante solo per gli studenti che intendevanoproseguire gli studi nel Ceo classico. -> Le innovazioni pedagogico-didattiche e organizzative determinarono un forte aumento dellapopolazione scolastica -> Alla fine degli anni 60 e mela se il problema di adeguare anche l'istruzione secondaria superioreai Principi e le strategie pedagogiche introdotte con la scuola media unica. 17/266.5 L'ISTRUZIONE INFANTILE E LA SCUOLA MATERNA STATALE> I programmi emanati dal 1945 della sottocommissione del governo militare alleato

cui il bambino si sente sicuro e protetto• deve favorire lo sviluppo armonico del bambino, stimolando la sua curiosità e creatività• deve promuovere la socializzazione e il rispetto reciproco tra i bambini• deve coinvolgere attivamente la famiglia nel percorso educativo del bambino. Inoltre, i nuovi programmi sottolineavano l'importanza di un approccio globale all'educazione, che comprendesse non solo l'aspetto cognitivo, ma anche quello emotivo, sociale e motorio. La scuola materna doveva quindi offrire attività ludiche, artistiche e motorie, oltre a momenti di gioco libero e di socializzazione. In conclusione, i nuovi programmi per l'istruzione infantile rappresentarono un cambiamento significativo rispetto al passato, ponendo l'accento sull'importanza della collaborazione tra scuola e famiglia e sull'approccio globale all'educazione del bambino.

cui le forme dialettali nel parlato vengono corrette dagli insegnanti per aggiungere un unificazione linguistica.

nel corso dell'Inchiesta Nazionale della scuola promossa dal ministro Gonella, I questionari denunciavano il limite della scuola materna per l'inadeguatezza dei locali e la scarsa qualificazione professionale delle insegnanti.

in questo periodo, parallelamente al dibattito sulla riforma complessiva del sistema scolastico, si svolse un approfondimento sulle finalità metodologico-didattiche dell'istruzione infantile.

nel 1947, con il ritorno in Italia di Maria Montessori, fu ricostituita l'opera nazionale Montessori, sotto il deputato democristiano Maria de Unterrichter Jervolino. nel 1952 inizia la pubblicazione della rivista montessoriana "vita dell'infanzia", che diffuse il pensiero montessoriano.

il metodo delle sorelle Agazzi, era adottato nel 1948 per il 74% delle scuole materne e fu diffuso attraverso la rivista "scuola"

materna" di Brescia e dal "centro di pedagogia dell'infanzia".- nel 1953 la Consulta didattica nazionale, istituita dal ministro Garella, elaborò un progetto di attività educative per la scuola materna, definita "scuola del bambino autonoma sia nella struttura che nella funzione."

nel 1958 furono emanati gli "orientamenti per l'attività educativa nella scuola materna," che portavano delle novità rispetto ai programmi elaborati 5 anni prima.

  • riconoscevano l'autonomia dell'Istruzione infantile e presentarono linee indicative di sviluppo dell'attività didattica.
  • sottolineavano la necessità di instaurare un rapporto di continuità tra scuola famiglia.
  • attribuiva molta importanza al gioco e al fare senza anticipare lezioni di lettura o calcolo

dalla seconda metà degli anni 40 fino a quelli 60 la popolazione scolastica infantile aumentò grazie anche

All'incremento demografico degli anni 50 e 60 - il massiccio movimento migratorio dal sud verso il nord aumentò il numero di alunni nelle regioni settentrionali e centrali causa per la quale molte domande d'iscrizione furono respinte - mentre le scuole di montagna e di campagna chiudevano per mancanza di alunni, nelle nuove periferie urbane la carenza di scuole era vissuta in modo drammatico da molte famiglie.

Alla fine degli anni sessanta, fu istituita la "scuola materna statale" affiancando quelle comunali e autonome, ma non in sostituzione di queste ultime. Il Ministro della Pubblica istruzione, Aldo Moro, presentò al senato il piano di sviluppo per la scuola dal 1959 al 1969, documento noto come "piano Fanfani", dal nome del Presidente del Consiglio.

  • La legge previde il finanziamento dell'edilizia delle scuole infantili statali e non statali.

A causa della complessa situazione politica, il disegno di legge non si concluse.

E fu ritirato nel 1962. 18/26>emersero le differenze di impostazione tra cattolici e sinistre sulla funzione il futuro della scuola

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Publisher
A.A. 2020-2021
48 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/02 Storia della pedagogia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher katba di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia della scuola e delle Istituzioni educative e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Udine o del prof Gaudio Angelo.