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3.1 LA SCUOLA POPOLARE E LA BATTAGLIA CONTRO L'ANALFABETISMO NELL' ITALIA POSTUNITARIA
la legge scolastica del 1859 rifletteva la realtà piemontese, e doveva essere adeguata al territorio
nazionale italiano. fu fatta la scelta di interventi statali sempre più forte, annullando partecipazione
della società civile.
>Nel 1867 nelle regioni meridionali reggeva un alto tasso di analfabetismo per cui il ministro Michele
Coppino abolì ispettorato provinciale trasferendo le competenze al consiglio scolastico provinciale
presieduto dal prefetto con la convinzione che possa esercitare maggiore autorevolezza sui comuni e
sulle scuole elementari.
al centro era il problema dell'Istruzione popolare e la lotta all'analfabetismo
soluzione era complicata a causa
• dei problemi finanziari per le spese sostenute per le guerre risorgimentali e per la nuova
amministrazione nazionale
• dello scontro tra stato e chiesa, cultura liberale tradizione cattolica
> I governi della Destra Storica (18611876) sostengono la diffusione dell'Istruzione elementare su tutto il
territorio nazionale per favorire l'unificazione linguistica, culturale e sociale con il controllo del potere
centrale attraverso programmi uniformi, l'abilitazione Statale dei maestri, vigilanza sul loro operato, libri
di testi adottati.
> l'analfabetismo a livello nazionale diminuisce ma è sempre sotto la soglia di altre nazioni europee
Anche perché le famiglie più povere inseriscono I loro figli nel mondo del lavoro.
> nonostante I provvedimenti le scuole erano poco diffuse sul territorio e tanti insegnanti non avevano
neanche l'abilitazione stipendi minimi è un secondo lavoro
> nei comuni spesso il clero si occupava dell'istruzione 17/22
> l'obbligo scolastico previsto dall'articolo 326 della legge casati, era rimasto vuoto perché non c'erano
le norme sanzionatorie.
molti temevano che l'obbligo scolastico sconvolge l'equilibrio tradizionale socio economico
>il mondo cattolico vedeva la rete scolastica elementare sostenuto dallo Stato liberale come modello
culturale secolarizzato, laico, antireligioso. nascono movimenti cattolici la"civiltà cattolica."
Vito d'ondes Reggio nel 1874 afferma che l'istruzione diffonde l'ateismo, insinua la corruzione, durante
il primo congresso cattolico tenutosi a Venezia .
> la Destra Storica era un gruppo politico parlamentare, erede della politica di Camillo Cavour.
governò il nuovo Regno d'Italia dall'unità al 1876.
l'ideologia politica va dal liberalismo individualista inglese allo statalismo neo hegeliano, dal laicismo
più rigido al riformismo religioso
il ceto sociale era omogeneo nel governo: l'aristocrazia e borghesia terriera, imprenditori, banchieri,
industriali, diplomatici, liberi professionisti, professori universitari.
per favorire l'Unità Nazionale la destra realizza un ordine burocratico amministrativo centralizzato sul
modello Napoleonico e con un controllo dell'ordine pubblico
nasce il brigantaggio meridionale e fenomeni insurrezionali.
nel 1870 Roma è stata occupata e fu emanata la legge delle guarentigie basata sul principio della
separazione tra stato e chiesa che si rispecchia nell'istruzione
le guerre di indipendenza causarano forte debiti pubblici e quindi fu introdotto la lira e la tassa sul
macinato.
nel 1876 grazie a questi provvedimenti il governo Minghetti raggiunse per la prima volta dal 1861 il
pareggio del bilancio
invito 376 la destra cade e viene al potere la sinistra storica.
> solo la sinistra politica nel 1877 con il ministro Michele Coppino riesce a introdurre l'obbligo scolastico
per tutti fanciulli da 6 a 9 anni.
lo stato esonerato dall'obbligo Chi abitava in località senza scuola o più lontano di 2 km.
lo stato concedeva dei concessioni di sussidi ai comuni
il corso inferiore della scuola elementare, primi 2 anni, comprendeva nozioni dei doveri dell'uomo e
del cittadino, lettura, calligrafia, rudimenti della lingua italiana, aritmetica, Il sistema metrico.
> nonostante questi provvedimenti tante famiglie del sud non mandano I bambini a scuola a causa
della miseria, il lavoro minorile
> nel 1888 fu istituito il patronato scolastico per aiutare economicamente gli alunni poveri iniziativa di
benefattori.
> il 1878 fu emanata una legge che migliora la situazione per I maestri:
la creazione di un fondo pensionistico per I maestri, già previsto dalla legge Casati
la creazione di una scuola magistrale rurale per la formazione dei maestri in solo 2 anni per insegnare
in montagna o campagna.
Coppino nel 1885 mette a punto un Testo Unico sugli stipendi, nomina e licenziamento dei maestri
elementari, garantendo loro per la prima volta un organico stato giuridico ed economico.
> sull'ordine di Coppino viene migliorata la qualità dell'insegnamento elaborando nuovi programmi nel
1887 che sostituivano quelli precedenti del 1867. pedagogisti che collaboravano erano Pasquale villari,
Aristide gabelli, Andrea angiulli, Pietro siciliani, Nicola fornelli, Giuseppe allievo.
> innovazione dal punto di vista pedagogico didattico:
il corso elementare viene allungato definitivamente a 5 anni che permette di introdurre nuove
materie, particolarmente scientifiche in luce della cultura positivistica del tempo.
l'insegnamento deve essere legato a l'esperienza concreta per eliminare ogni formalismo. il metodo
scientifico sperimentale veniva promosso da Gabelli che diceva che la scuola dovesse formare uomini
di testa chiara capace di giudizio critico indipendente. avviene la valorizzazione delle esperienze
dell'alunno e non regole astratte e nozioni.
>il ministro Baccelli dopo 6 anni formula una riforma:
istruire il popolo quanto basta.
semplificazione dei contenuti delle materie
maggior controllo sulle scuole elementari
rafforzamento del sentimento nazionale funzionale al crescente impegno coloniale 18/22
> censimento del 1901:
48,5% a livello nazionale erano analfabeti
20% delle edilizia scolastica era ritenuta meno di mediocre, 40% mediocre, 40% ottima
I maestri erano giudicati 14% meno che mediocri, 48% mediocri, 37% valenti
> fa vedere la scarsa sensibilità da parte dei comuni nei confronti dell'istruzione popolare.
3.2 L'ISTRUZIONE INFANTILE: ASILI INFANTILE e GIARDINI D'INFANZIA
> via Asilo Infantile non erano percepiti dalla legge Casati, ma la società civile e conobbe negli anni
successivi maggior attenzione.
> il regolamento Mamiani del 1860
attribuire consigli scolastici provinciale il compito di vigilare sugli asili infantili con un semplice certificato
della salubrità del luogo.
concedeva la possibilità di assumere insegnanti privo di qualsiasi titolo di studio
> la legge del ministro Urbano Rattazzi sottomette le opere pie alle competenze del ministero
dell'interno.
> la riforma delle opere pie promossa da Francesco Crispi del 1890, rafforza la vigilanza dello stato sulle
istituzioni assistenziali e sugli stessi asili infantili riguardo la gestione amministrativa. l' innovazioni sono il
coinvolgimento dei comuni e la laicizzazione assistenziale limitando l'intervento della chiesa.
> il modello di scuola infantile realizzato da Ferrante Aporti nella prima metà del secolo è stato messo in
discussione alla fine degli anni 60, sia per la sua organizzazione didattica eccessivamente scolastica, sia
per l'impostazione confessionale.
> il modello alternativo introdotto era già realizzato in Germania a partire dagli anni 40 da Friedrich
Froebel: I kindergarten o Giardini d'infanzia. Grazie a Adolfo Pick furono diffusi in Italia dall' ex soldato
dell'impero austroungarico.
questi kindergarten sono segnati
dall' abolizione della lettura della scrittura dall'esercizio mnemonico e di numerazione
sostituendoli con giochi che facevano intuire le leggi naturali e liberare le proprie potenzialità
intellettive affettive.
> questi Giardini d'infanzia trovarono un ampio consenso della borghesia acattolica, ebraica e
protestante perché furono modello educativo aconfessionale e per l'impostazione non solo
assistenziale.
il primo giardino d'infanzia fu aperto da Adele della Vida Levi nel 1869 a Venezia all'interno una
comunità ebraica.
> fu proprio la borghesia urbana, legata e modelli culturali e ideologici democratici, laici e positivisti.
nel 1862 erano 373, nel 1884 2139, nel 1898 2989. 70% seguirono un cosiddetto metodo misto tra
modello aportiano e froebeliano.
> l'istruzione infantile avrebbe potuto fare un vero salto di qualità solo adottando il metodo
froebeliano. per fare ciò si doveva coinvolgere sia l'insegnante sia I genitori che dovevano smettere di
vedere istruiti al più presto possibile I loro bambini da leggere nello scrivere.
> nel 1889 il ministro Paolo Boselli considera superata La Tradizionale concezione assistenziale e la
tendenza ad anticipare l'istruzione scolastica negli asili infantili. Asili vengono visti come luoghi per
sviluppare veramente la facoltà mentale dei bambini. I vecchi asili vengono trasformati in istituti
educativi informati. Viene abolito il metodo aportiano causa il suo eccessivo uso di esercizi mnemonici
e di lettura e scrittura.
> idoneità all'insegnamento e titolo di studio:
nel 1880 il ministro De Sanctis ha reso obbligatoria il possesso della patente magistrale di grado
inferiore per I maestri dei Giardini d'infanzia froebeliani.
nel 1896 la riforma Gianturco dell'Istruzione magistrale prevede uno specifico corso froebeliano per le
maestre di giardini d'infanzia. viene sottolineato
•un insegnamento a carattere materno
• materie come pedagogia, scienze naturali, matematica, canto, disegno, giochi ginnastici, doni
froebeliani, tirocinio, breve storia dell' educazione infantile in Italia vita e opere di Ferrante Aporti e
Federico Froebel. 19/22
3.3 LA LAICIZZAZIONE DELLA SCUOLA ITALIANA
> la legge Casati riconosceva l insegnamento della religione cattolica in tutti gli ordini di scuola
articolo 315 prevedeva che nella scuola elementare insegnamento religioso era la prima materia
obbligatoria.
l'insegnamento religioso faceva lo stesso maestro di classe.
regolamento Mamiani prescriveva che lo studio del catechismo era basato sui racconti dell'Antico è
nuovo testamento. era occasione d insegnamento morale e civile per gli stati inferiori della
popolazione della campagna