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BES.

Le ultime indicazioni normative prevedono a livello di singola Istituzione Scolastica di istituire il

gruppo di lavoro per l’inclusione. Questo è il preesistente GLHI (gruppo di lavoro sull’handicap

d’istituto) integrato da altre figure:

-Funzioni strumentali.

-Insegnanti per il sostegno.

-Assistenti educativi culturali.

-Assistenti della comunicazione.

-Docenti “disciplinari” con esperienza e/o formazione specifica.

Tale gruppo di lavoro assume la denominazione di “Gruppo di lavoro per l’inclusione” e svolge le

seguenti funzioni:

Rilevazione dei BES nella scuola; raccolta e documentazione degli interventi didattico-educativi;

focus sui casi, consulenza e supporto ai colleghi sulle strategie di gestione delle classi;

rilevazione, monitoraggio e valutazione del livello di inclusività della scuola; elaborazione di un

Piano annuale per l’inclusività riferito a tutti gli alunni con BES, da redigere al termine di ogni

anno scolastico.

Il Gruppo di Lavoro sull’Inclusione procederà ogni anno ad un’analisi delle criticità e dei punti di

forza degli interventi di inclusione scolastica e formulerà un’ipotesi globale di utilizzo

funzionale delle risorse specifiche, istituzionali e non, per incrementare il livello di inclusività

generale della scuola per l’anno scolastico successivo.

Il piano sarà quindi discusso e deliberato in Collegio dei Docenti e inviato agli Uffici Scolastici

Regionali, Gruppi di Lavoro per l’Inclusione Scolastica degli Alunni con Disabilità provinciali e

regionali. Gli Enti Locali, le aziende sanitarie locali e il

Volontariato possono fornire un sostegno alle

Scuole in termini di risorse umane ed

Economiche, ma vi è la necessità di interveni=

Re attraverso lo strumento della rete tra le

Varie istituzioni scolastiche al fine di incidere

Maggiormente a livello territoriale.

Nella circolare ministeriale vengono anche fornite indicazioni per il POF (Piano dell’Offerta

Formativa) delle singole scuole; nel POF della scuola occorre che trovino esplicitazione:

-un concreto impegno per l’inclusione, basato su un’attenta lettura del grado di inclusività

della scuola e su obiettivi di miglioramento.

-criteri e procedure di utilizzo “funzionale” delle risorse professionali presenti, privilegiando

una logica “qualitativa”.

-l’impegno a partecipare ad azioni di formazione concordate a livello territoriale.

È opportuno ricordare che nelle scuole gli interventi dedicati all’integrazione degli alunni

diversamente abili sono distinti rispetto alle iniziative dedicate all’intercultura!

Per la scuola italiana si apre uno scenario più complesso perché le istituzioni scolastiche

debbono utilizzare i riferimenti forniti dalle Indicazioni Nazionali per il raggiungimento degli

esiti attesi attraverso la personalizzazione degli interventi per gli alunni con BES ( è necessario

anche incidere sui criteri di valutazione)appare però prioritario sviluppare una forte sinergia

tra enti locali, scuole, ASL, terzo settore e volontariato per la “prevenzione e il recupero della

dispersione scolastica e del fallimento formativo precoce”.

Gli studenti diversamente abili.

La legge 104 attribuisce all’alunno diversamente abile il diritto alla frequenza nelle classi

comuni. Definizione di “persona disabile”:

“è persona disabile colui che presenta una minorazione fisica,

psichica sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di

difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione

lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio

sociale o di emarginazione. Inoltre, la persona disabile ha

diritto alle prestazioni stabilite in suo favore in relazione alla

natura e alla consistenza della minorazione, alla capacità

complessiva individuale residua e alla efficacia delle terapie

riabilitative”.

Nel 23 febbraio 2006 si è avuto il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM), che

ha dato una nuova interpretazione della definizione giuridica di handicap e ha sottolineato che

la minorazione è condizione necessaria ma occorre che non sia temporanea, ma abbia

pertanto

carattere di stabilità o progressività si ha anche una commissione medico collegiale

composta da almeno 3 specialisti sanitari che riconoscano il soggetto come disabile.

Il DPCM incide sui seguenti aspetti:

-diversa tempistica per la formulazione del “profilo dinamico funzionale” e del “piano

educativo personalizzato”.

-necessità di soddisfare le richieste di risorse umane e materiali necessarie entro la fine di luglio

dell’anno antecedente la frequenza degli alunni diversamente abili;

-assegnazione delle ore di sostegno didattico.

-numero di collaboratori scolastici formati per l’assistenza igienica agli alunni gravemente

disabili.

-personale per l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione.

-trasporto gratuito, da richiedere ai Comuni per le scuole materne, elementari e medie e alle

Provincie per le scuole superiori.

Inserimento del giovane disabile:

--il GLI della scuola che accoglierà lo studente con disabilità si relazionerà con i docenti della

scuola di provenienza del ragazzo al fine di acquisire ogni documentazione utile per strutturare

un adeguato percorso didattico.

--Passo successivo è la presentazione in Consiglio d’Istituto delle proposte didattico-formative

per valutare eventuali impegni di spesa per l’acquisizione di specifico materiale didattico o

strumenti per facilitare l’autonomia.

I documenti a supporto della programmazione dei percorsi individualizzati sono il Profilo

Dinamico Funzionale PDF e il Progetto Educativo Individualizzato PEI.

Il PDF è un documento che viene redatto congiuntamente dai docenti e dagli operatori sanitari

e serve a ricostruire una sintesi integrata che descrive le caratteristiche dell’alunno.; mentre nel

PEI redatto dai docenti si parla di Aree ma queste non corrispondon0 alle 4 aree individuate dal

Ministero dell’Istruzione (area scientifica, umanistica, tecnica e psicomotoria) bensì a: area

cognitiva, linguistico-comunicativa, dell’apprendimento scolastico, neuropsicologica,

psicomotoria, personale e dell’autonomia.

Insegnante di sostegno: non è chiamato a spiegare i contenuti delle singole materie, ma deve

dare il proprio contributo per impostare le singole unità didattiche. Bisogna però ricordare che

la responsabilità dell’integrazione dell’alunno disabile è dell’insegnante di sostegno, degli

quindi

insegnanti di classe e della comunità scolastica non bisogna delegare al solo

insegnante di sostegno l’attuazione del progetto educativo individualizzato poiché in tal modo

l’alunno verrebbe isolato anziché integrato.

Dal PEI (piano educativo individualizzato) al PEP (progetto educativo personalizzato).

Il PEI e il PEP non sono la stessa cosa e rimandano a modelli educativi diversi e persino

antitetici.

Il PEI utilizza una strategia didattica che assegna traguardi comuni a tutto il gruppo della

classe ma si differenzia la metodologia didattica per favorire l’apprendimento dello studente

con difficoltà.

l’intervento personalizzato del PEP prevede invece obiettivi e percorsi diversi per i singoli

studenti, l’applicazione di differenti strategie didattiche per promuovere il potenziale

personale, la valorizzazione di tutte le dimensioni dell’alunno. Inoltre il PEP non è molto

utilizzato e è redatto dal consiglio di classe con gli Operatori dell’unità Multidisciplinare, gli

operatori dei servizi sociali e i genitori.

-Nel PEP sono riportati gli obiettivi, gli interventi, le verifiche da attuare nei confronti degli

alunni in situazione di handicap.

-Il PEP deve essere realizzato nelle prime settimane di scuola e la prima fase del lavoro consiste

nella raccolta delle informazioni relative all’alunno.

-La normativa prevede almeno 3 momenti di verifica degli effetti dei diversi interventi realizzati

e dell’influenza esercitata dall’ambiente scolastico ed extrascolastico sull’alunno, alla fine del

primo quadrimestre e alla fine dell’anno scolastico.

-In ogni incontro è fondamentale la partecipazione del personale scolastico, operatori sanitari,

e famiglia per verificare il percorso formativo e di socializzazione.

Gli studenti con DSA.

A questi si garantisce la personalizzazione del percorso di apprendimento (attraverso il piano

didattico personalizzato PDP) con misure dispensative e compensative.

Circa l’1% della popolazione scolastica presenta deficit dell’attenzione definiti ADHD e gli

studenti affetti da questa problematica spesso ad andamento transitorio presentano anche

sono

altri disturbi come l’ansia situazioni border-line, dove vi è un trauma che crea

disfunzione dell’io, per cui una persona ha avuto uno sviluppo normale, ma a un certo punto un

trauma ha pregiudicato il corretto sviluppo psichico.

Questi, per avere riconosciuti i diritti della legge 170, devono avere una certificazione clinica

rilasciata da una struttura sanitaria pubblica o accreditata.

Area dello svantaggio socio-economico e culturale.

Il nostro è un paese ad alto afflusso immigratorio e la maggior parte delle famiglie

extracomunitarie vive una situazione marginale o in grave difficoltà economica e tutto ciò

incide sugli ambiti psicologici dei ragazzi, soprattutto in termini di autostima, motivazione e

aspettative di riuscita.

Ci sono delle linee guida per l’integrazione degli alunni stranieri emanate dal MIUR che

riportano le indicazioni ai consigli di classe su come sviluppare gli interventi di inclusione e sui

criteri di valutazione da adottare nei casi in cui vi siano situazioni di difficoltà linguistiche.

compito complesso per le nostre istituzioni scolastiche è fissare le modalità per individuare

gli alunni con BES derivanti da situazioni di svantaggio.

Sono soprattutto le scuole secondarie di secondo grado dove si manifestano maggiormente

questi problemi!

Successivamente occorre predisporre il Piano Personalizzato con i relativi contenuti, risultati

una

attesi e criteri di valutazione differenziati per una o più discipline volta individuate le

potenzialità e le competenze di questi ragazzi, è opportuno:

--Che le verifiche abbiano come oggetto obiettivi e contenuti ben specificati.

--Che ciascuna competenza dell’alunno richieda una verifica specifica.

--Pianificazione dei tempi e modalità delle verifiche da parte del coordinatore di classe in modo

da consentire all’alunno un percorso di studi adeguato alle sue reali possib

Dettagli
A.A. 2014-2015
24 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/03 Didattica e pedagogia speciale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher FranciFirenze92 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Didattica e pedagogia speciale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Firenze o del prof Collacchioni Luana.