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FORMATIVO

Prefazione

L'ampliarsi degli scenari pedagogici richiede alla pedagogia un costante esercizio critico ed interpretativo. È necessario, infatti, individuare statuti, ontologie, processi dell'educativo che non mettano da parte la centralità della persona e la sua potenzialità educativa. C'è sempre più bisogno di trovare, nel pedagogico, saldi fondamenti di humanitas, che sappiano far interrogare l'uomo su se stesso, sulle sue fragilità, che possono diventare punti di forza, a patto che siano accompagnate da una costante attenzione alla relazione educativa, la quale, a sua volta, deve fondarsi sulla cura e sull'empatia.

Il testo recupera il ruolo delle relazioni empatiche e gli scenari pedagogici che vengono ad assumere.

Relazioni senza fili ed emergenza empatica nella Bildung contemporanea (di Elena Visconti)

I paradigmi scientifico-culturali dell'ultima fase storica giungono a una rilettura della mente in termini

dapprima computazionali elogici, poi cibernetici e relativi alla teoria dell’informazione come fondamento delle basi della rivoluzione tecnologica.

Lo scenario pedagogico che attualmente si presenta, relativo all’antropologia pedagogica, mette in gioco una molteplicità di prospettive che spesso disorientano non solo i figli ma anche i padri di quest’epoca.

L’ultima generazione di giovani rimanda a pensieri, ricordi e pratiche molto distanti rispetto a quelli di solo qualche decennio fa e corrisponde al tempo di una fase storica che possiamo definire “della comunicazione senza fili” e a forme di interazione, modi e abitudini di vita completamente supportati da strumenti di alta tecnologia, che agevolmente fanno rinunciare alle relazioni umane.

Oggi possiamo addirittura parlare di “relazioni senza fili”, che rappresentano, da un lato, i nuovi riti dell’interazione sociale e, dall’altro, la consegna di testimone da una generazione

All'altra. Questa nuova dimensione sociale e culturale pervade anche la forma della paideia contemporanea, poiché invadono anche l'educativo. Si aprono, infatti, nuovi scenari della realtà pedagogica, che si riferiscono a tutto quanto è espresso tramite i mezzi della cosiddetta comunicazione libera, cioè senza fili. Libera è quella comunicazione che non necessita di nessun aggancio a strutture stabili, ma è accessibile attraverso il solo uso mobile di apparecchiature ultraleggere, maneggevoli e trasportabili. Si tratta di una rinnovata modalità comunicativa che traduce una rinnovata espressione culturale. Tali orizzonti comunicativi producono nella tensione spirituale dell'io, contatto profondo con le varie sfere della cultura e coscienza di una crescita interiore verso forme di personalità sempre più complesse ed armoniche.

Termine di origine greca usato per designare un ideale di educazione e formazione globale dell'uomo,

secondo i modelli ereditati dall'antichità classica, la società contemporanea vive un'estrema riduzione della relazione umana e ama la comunicazione, che attualmente è prevalentemente online. Si modificano, inoltre, le caratteristiche antropologiche dei legami e delle relazioni interpersonali, si praticano esperienze di contatto e di incontro in assenza e non più in presenza, si istaurano rapporti affettivi e amicali quasi esclusivamente online. Secondo Stimmung, la postmodernità implica una vita che assomiglia in modo ambiguo a un serial televisivo, che ignora la separazione tra fantasia e realtà, la licenza di fare qualsiasi cosa si desidera fare, la rapidità con cui cambiano le cose e la velocità con cui si susseguono gli stati d'animo e umori in modo tale da non avere il tempo di solidificarsi in cose. È in quest'ottica che la postmodernità si va delineando nell'emergenza di nuove forme relazionali, che.

stabiliscono ulteriori distanze fra le generazioni. Crescere senza fili, senza legami, senza ideali, senza vincoli è illeitmotiv di una vita ambiziosamente leggera, disimpegnata, che lascia poco spazio alla dimensione di senso. I legami, i vincoli, i fili, le unioni e tutte le relazioni che ne derivano vengono considerate, ormai inopportune. Il sé attuale è in continua interazione con virtualità e coglie il contrasto fra la fuggevole evanescenza della vita e la necessità umana di rintracciare in essa un significato. Quest'ultimo si risolve, poi, nel paradosso di essere presenti/assenti a se stessi e al mondo e traduce una nuova e diffusa modalità di attraversamento di una esistenza concepita come forma narcotizzante dell'esistere, svincolata, non solo dai legami, ma anche dalla responsabilità e da qualunque veicolazione simbolico/valoriale significativa.

In questo scenario, la comunità educativa è alla ricerca di

relazioniautentiche riconducibili a un'etica collettiva della responsabilità educante, in cui le persone operino per progettare il futuro sostenibile delle nuove generazioni future. Nei legami e nelle relazioni umane è fondamentale che siano emblematizzati i processi empatici (la cultura dei sentimenti) e le dinamiche interpersonali sostanziate dall'avere cura dell'altro. Il processo di interazione nei rapporti e nelle relazioni oggi è in gran parte rappresentato dalle espressioni digitali. Sulla rete si sperimenta se stessi in una sorta di empatia virtuale, ma si registra anche l'assenza del sé e la sottrazione di elementi di reciproco affidamento emotivo. Tale virtualità, falsamente empatizzata, non può sostituire i tradizionali motivi dello stare insieme e delle esperienze condivise e vissute in presenza. In realtà, come sostiene Buber, il dialogo con l'altro è cifra educativa ed esperienza complessa.

così come lo sono le relazioni interpersonali che fanno parte dell'esperienza umana. Infatti, è partecipando empaticamente alla costruzione del mondo che si entra in relazione con l'altro. Le esperienze empatiche non sono mutuabili con quelle virtuali.

Oggi la difficoltà di educare si coglie nell'assenza di grandi scenari di riferimento e nella sostituzione delle grandi narrazioni con l'unico racconto possibile dettato dalla tecnologia. Educare senza fili, infine, non è possibile, perché i fili sono i riferimenti alla tradizione e alla storia del pensiero occidentale.

Paideia e Bildung: per un'idea di formazione umana (di Emiliana Mannese)

Nella paideia greca l'educazione che si realizza attraverso un processo di formazione è un percorso che si intraprende mediante la cultura, nell'offerta di modelli capaci di attivare una mimesis creativa, simile al fare dell'artista, che plasma la creta alla luce di un'idea.

Educazione è l'azione dell'acquisizione della forma, del realizzare l'eidos (forma), l'idea, l'ideale, l'universale umano. A partire dal mondo ellenico i termini "paideia" e "cultura" sono presentati come sinonimi. La cultura è, infatti, per i greci espressione che realizza la forma, e cioè quei tratti permanenti, duraturi, universali, che si danno a chi sappia vedere oltre la la fugacità dell'apparire.

Il concetto di paideia, portatrice dell'idea originaria di educazione come formazione, contiene l'archetipi del fare e del pensare occidentale in rapporto alle questioni educative. Si tratta di una teoria-prassi che osserva uno schema triadico, cioè la combinazione in un unico ragionamento di tre dimensioni diverse, poiché include la definizione di:

  • Un piano di essere ideale: la forma umana da realizzare;
  • Un piano di essere reale: la natura umana non ancora culturalizzata;
  • Un piano di essere possibile: il processo educativo che permette di passare dal piano di essere reale a quello di essere ideale.

piano della mediazione, offerta dall’esemplarità di modelliculturali che si propongono come facilitatori di passaggio.

Dopo millenni questa struttura si decompone e la paideia entra incrisi, come conseguenza di una più generale difficoltà del pensieroincapace di rappresentarsi unitariamente il reale.

Nel passaggio dalla paideia classica a quella contemporaneafondamentale è il riferimento alla centralità e complessità delconcetto di natura. L’universale diventa istanza intrinseca all’uomo,comprensiva, cioè, di una natura umana che sotto l’aspettoeducativo è normativa a se stessa.

La nuova teoria della formazione come Bildung trova il suo humusin questo nuovo quadro teorico. Qui si realizza l’idea diindividualità come auto-creazione di una natura che acquista lapropria forma in virtù del proprio manifestarsi.

Nella Germania dell’Ottocento la nozione di Bildung subisce unaricca elaborazione,

mantenendo però il carattere di reazioneromantica allo svilimento della vita spirituale, all'alienazionedell'uomo, alla perdita della tradizione. È centralissima in Hegel,mentre Shopenhauer, che ritiene che l'arte abbia una funzioneprofondamente formativa, riporta la tradizione al centro delprocesso formativo.A fine Ottocento questo modello pedagogico viene rielaborato.Nietzche, per esempio, valorizza la filologia, lo studio del passato,ma toglie alla storia ogni aspetto monumentale e la afferma cometeatro di sterilizzazione della vita. Dilthey lega la pedagogia alledinamiche interiori del soggetto. Centrale è in D. la circolaritàcontinua fra oggettività e soggettività, lo scambio fra i due poli chesolo la cultura permette di realizzare, svolgendo così un'azioneprofondamente pedagogica.Nell'era contemporanea la pedagogia si ridefinisce e si riproponecome fondamentale della formazione. Torna in questa fase

Il primato del soggetto, che diventa attore sociale e torna un concetto di educazione intesa come cambiamento e progetto di vita.

Il concetto di Bildung, poi, viene ridotto a quello di formazione professionale, in seguito all'ampliamento della sfera della professionalità, nella quale sono presenti anche fattori personalizzanti soggettivi. Lo sfaldamento dell'oggettività, inoltre, ha messo in primo piano il soggetto, al quale si chiede di acquisire la capacità e la volontà di influenzare i cambiamenti. Egli deve essere motivato ad apprendere in modo continuo.

In questa situazione la pedagogia deve anche vagliare le possibili conseguenze nell'educazione dell'uomo, il quale ha bisogno di certezze, punti fermi e fiducia.

La pedagogia si fonda sul potenziale educativo di ciascuno;

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Publisher
A.A. 2019-2020
13 pagine
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SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher WAMIAPP14 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di pedagogia clinica e analisi dei processi formativi e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Salerno o del prof Mannese Emiliana.