Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 136
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 1 Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 136.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Riassunto esame Microeconomia, prof. Lanza, libro consigliato Microeconomia, Pindyck, Rubinfeld Pag. 41
1 su 136
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

La differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita

La differenza tra il prezzo che il compratore paga e il prezzo di vendita deve essere uguale all'imposta: P - P = t.

Se conosciamo la curva di domanda, la curva di offerta e l'ammontare dell'imposta, possiamo calcolare il prezzo di acquisto, il prezzo di vendita e la quantità totale domandata e offerta.

Notiamo anche che l'introduzione di un'imposta conduce a una perdita secca.

Ma l'onere dell'imposta non è sempre ripartito in maniera equa:

  • Se la domanda è relativamente anelastica e l'offerta è relativamente elastica, l'imposta graverà soprattutto sui compratori. Esempio: le sigarette.
  • Se la domanda è relativamente elastica e l'offerta è relativamente inelastica, l'imposta graverà soprattutto sui venditori.

In generale, un'imposta grava maggiormente sul compratore se il rapporto E / E è piccolo, sul venditore se è grande.

Da questa

analisi possiamo trarre una conclusione di carattere generale:
  • L'onere fiscale ricade più pesantemente sulla componente del mercato meno elastica. Perché? In sostanza, l'elasticità misura la volontà del compratore o del venditore di uscire dal mercato nel momento in cui si verificano condizioni sfavorevoli. Se un bene viene soggetto a tassazione, la componente del mercato che meno dispone di alternative valide non può uscire facilmente dal mercato e, perciò, deve sopportare l'onere dell'imposta in misura più rilevante.
  • GLI EFFETTI DI UN SUSSIDIO: Un sussidio può essere inteso come un'imposta, ma negativa. Con l'introduzione di un sussidio, il prezzo di vendita supera il prezzo di acquisto e la differenza tra i due è l'ammontare del sussidio stesso. L'effetto di un sussidio sulla quantità prodotta e consumata è esattamente l'opposto dell'effetto di

un’imposta: la quantità aumenterà.In generale:• Il beneficio di un sussidio si concentra maggiormente sui compratori se il rapporto E /E è grande e maggiormente sui venditori se è piccolo.d oCome per l’imposta, data la curva di offerta, la curva di domanda el’ammontare del sussidio s possiamo calcolare prezzi e quantità risultanti.Le stesse 4 condizioni per stabilire l’equilibrio di mercato si applicano ancheal sussidio, con la sola differenza che la differenza tra il prezzo di vendita e ilprezzo di acquisto deve essere uguale all’ammontare del sussidio.

POTERE DI MERCATO: MONOPOLIO E MONOPSONIOFinora abbiamo parlato di mercati concorrenziali, dove il singolo non hapotere di mercato, cioè non è in grado di influenzare il prezzo del prodotto,ma sia produttori che consumatori assumono il prezzo come dato.Monopolio monopsonioe sono concetti diametralmente opposti.Il monopolio è un mercato dove

da produrre e vendere indirettamente dalla curva della domanda di mercato. IL MONOPSONIO price taker, In quanto unico acquirente di un bene, il monopsonista non ha il potere di influenzare il prezzo del bene. Deve accettare il prezzo stabilito dai venditori e può solo decidere la quantità da acquistare. Tuttavia, se vuole massimizzare il suo beneficio, deve considerare alcuni fattori: - valutare i suoi costi e le caratteristiche dell'offerta di mercato; - determinare la quantità da acquistare in modo da massimizzare il suo beneficio, tenendo conto del prezzo stabilito dai venditori. In entrambi i casi, sia nel monopolio che nel monopsonio, il soggetto economico ha un certo grado di potere di mercato che gli consente di influenzare il prezzo del prodotto.venduta a tale prezzo direttamente dalla curva della domanda di mercato. Un'impresa monopolistica fronteggia una curva di domanda decrescente e può realizzare profitti economici positivi anche nel lungo periodo. RICAVO MEDIO E RICAVO MARGINALE Il ricavo medio del monopolista, cioè il prezzo ottenuto per ogni unità venduta, è la curva di domanda del mercato. Per scegliere il livello di produzione che massimizzi il profitto, deve tenere conto anche del ricavo marginale, cioè la variazione del ricavo data da una variazione unitaria della produzione. Quando il ricavo marginale è positivo, il ricavo è crescente con la quantità; quando il ricavo marginale è negativo, il ricavo è decrescente. Quando la curva di domanda ha inclinazione negativa, il prezzo è maggiore del ricavo marginale, dato che tutte le unità sono vendute allo stesso prezzo. Quando il monopolista diminuisce il prezzo e aumenta la quantità,

Il monopolista subisce due effetti sul ricavo totale:

  • Effetto produzione: la quantità venduta aumenta e il ricavo totale aumenta.
  • Effetto prezzo: il prezzo diminuisce e il ricavo totale diminuisce.

LA SCELTA DI PRODUZIONE DEL MONOPOLISTA

Il monopolista stabilisce il livello di produzione che massimizza il profitto attraverso la relazione R' = C'

Il ricavo marginale deve essere uguale al costo marginale, come per la concorrenza perfetta, ma stavolta il ricavo marginale è decrescente e diverso dal prezzo P.

Per assicurarci che la quantità ottimale è quella in corrispondenza di questa relazione, ipotizziamo:

  • Se la quantità prodotta fosse inferiore, e quindi il prezzo superiore, il ricavo marginale sarebbe superiore al costo marginale; quindi, aumentando la produzione, il monopolista otterrebbe un profitto aggiuntivo che incrementerebbe il profitto totale.
  • Se la quantità prodotta fosse superiore, e quindi il prezzo inferiore, il ricavo marginale sarebbe inferiore al costo marginale; quindi, riducendo la produzione, il monopolista otterrebbe un profitto aggiuntivo che incrementerebbe il profitto totale.

ricavo marginale sarebbe inferiore al costo marginale; quindi, diminuendo la produzione, il monopolista otterrebbe un profitto aggiuntivo che incrementerebbe il profitto totale.

UNA REGOLA EMPIRICA PER LA DETERMINAZIONE DEL PREZZO

Come fa il monopolista a determinare prezzo e quantità ottimali? Considerando il ricavo marginale in funzione della quantità, possiamo riscriverlo come:

Quindi, uguagliando il ricavo marginale al costo marginale, otteniamo:

ovvero mark-up,

Questa formula indica il ovvero il ricarico sul costo marginale espresso in termini di percentuali del prezzo, uguale all'inverso dell'elasticità della domanda.

Il mark-up non è mai negativo dato che l'elasticità è negativa. Il monopolista pratica un prezzo superiore al costo marginale ma di un ammontare inversamente proporzionale all'elasticità della domanda.

Dalla formula del mark-up, possiamo trovare il prezzo:

Il monopolista non produrrà mai una

quantità che si trova sul tratto elastico della curva di domanda (|E |<1).

DSPOSTAMENTI DELLA DOMANDA

In un mercato concorrenziale esiste una chiara relazione tra il prezzo e la quantità offerta, e questa relazione è rappresentata dalla curva di offerta che rappresenta il costo marginale di produzione dell'industria.

La curva di offerta indica quale sarà la quantità prodotta per ogni livello di prezzo. Non esiste alcuna curva di offerta:

In un mercato monopolistico, non esiste una relazione tra il prezzo e la quantità offerta, perché la scelta di produzione dipende solo dal costo marginale, ma anche dalla forma della curva di domanda.

Quindi, gli spostamenti della domanda possono portare a variazioni di prezzo senza variazioni della produzione, a variazioni della produzione senza variazioni di prezzo, o a variazioni di entrambi.

Questa è una differenza sostanziale tra l'offerta monopolistica e quella concorrenziale:

Un'industria concorrenziale fornisce una specifica quantità a ogni livello di prezzo; un'industria monopolistica, in base allo spostamento della domanda, può offrire quantità diverse allo stesso prezzo o quantità uguali a prezzi diversi.

L'EFFETTO DI UN'IMPOSTA

Abbiamo visto che, quando lo Stato fissa un'imposta specifica in un'industria concorrenziale, il prezzo del prodotto aumenta di un ammontare minore dell'imposta, e l'onere di essa viene diviso tra consumatori e venditori.

In un mercato monopolistico non è così, anzi il prezzo può aumentare di un ammontare addirittura maggiore dell'imposta, perché la relazione tra il prezzo marginale e il costo marginale dipende dall'elasticità della domanda.

POTERE MONOPOLISTICO

Il potere monopolistico è la capacità di fissare il prezzo di un bene oltre il costo marginale.

monopolio puro

È raro,

però in mercati con poche imprese, ognuna può avere una domanda inclinata negativamente, e fissare un prezzo superiore al costo marginale. La curva di domanda di un'impresa, e il potere monopolistico, dipendono sia dalla differenziazione del proprio prodotto rispetto a quello dei concorrenti, sia dal modo in cui le imprese competono tra loro. In questi casi, la curva di domanda dell'impresa è più elastica della curva di domanda di mercato ma non infinitamente elastica, come in concorrenza perfetta.

PRODUZIONE, PREZZO E POTERE MONOPOLISTICO

Determinare l'elasticità della domanda per il prodotto di un'impresa molte volte risulta più difficile che determinare l'elasticità della domanda di mercato. Nonostante questo, le imprese cercano, attraverso ricerche di mercato e studi statistici, di conoscere l'elasticità della domanda dei propri prodotti, in modo da massimizzare il profitto. Ipotizzando che

un’impresa conosca la propria curva di domanda, perscegliere la quantità ottimale di produzione vale sempre la relazione: costomarginale uguale al ricavo marginale. Se il prezzo corrispondente a questa quantità è maggiore del costomarginale, possiamo dire che l’impresa, pur non essendo un monopolistapuro, possiede un potere monopolistico notevole. Ma in che modo possiamo misurare il potere monopolistico al fine diconfrontare più imprese tra loro? Quali sono le fonti di tale potere? MISURAZIONE DEL POTERE MONOPOLISTICO Lerner. Per misurare il potere monopolistico, utilizziamo l’indice• Lerner L’indice del potere monopolistico è la differenza tra il prezzo e ilcosto marginale, divisa per il pre
Dettagli
A.A. 2020-2021
136 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher simonealecci13 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Messina o del prof Lanza Giuseppe.