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Potere di mercato: monopolio e monopsonio
Il monopolio è un mercato in cui opera un solo venditore in presenza di molti acquirenti. Poiché il monopolista è l'unico produttore di un bene, la curva della domanda con cui si confronta è quella dell'intero mercato, che esprime la relazione tra il prezzo che il monopolista percepisce e la quantità che offre in vendita. Il monopsonio è un mercato con un solo acquirente.
Il monopolista non ha curva di offerta! Produce dove l'elasticità è maggiore di uno. Se non avesse costi produrrebbe dove l'elasticità è uguale a 1 perché il ricavo totale è massimo. Tanto più la domanda è elastica, tanto meno è il potere di mercato del produttore, tanto maggiore è l'elasticità, tanto minore è la capacità di fissare prezzi alti.
Ludovica Prezioso
ludovica.prezioso@gmail.com
Il monopolista ha il controllo totale sulla quantità di prodotto offerto alla vendita. Tuttavia, ciò non significa che il monopolista possa praticare qualsiasi prezzo desideri, quantomeno se desidera massimizzare il profitto. Per massimizzare il profitto, il monopolista deve innanzitutto determinare i suoi costi e le caratteristiche della domanda di mercato. Una volta in possesso di tale conoscenza, il monopolista deve decidere la quantità da produrre e vendere, dopodiché il prezzo percepito per unità di prodotto segue direttamente dalla curva della domanda di mercato.
Ricavo medio e marginale
Il ricavo medio del monopolista, ossia il prezzo che egli percepisce per unità venduta, è precisamente la curva di domanda del mercato. Per scegliere il livello di produzione che massimizza il profitto, il monopolista deve conoscere anche il proprio ricavo marginale, ovvero la variazione del ricavo risultante da una variazione unitaria della produzione.
Consideriamo un'impresa che affronta la curva di domanda seguente: P = 6 - Q
Prezzo (P) Quantità (Q) Ricavo tot (R) Ricavo marginale (R') Ricavo medio (RM).
Il ricavo totale è dato da P x Q. Il ricavo marginale è dato da es. (8-5)/(2-1) = 3. 8-5 si trova nei ricavi totali, 2-1 nelle quantità.
Quando la curva di domanda ha inclinazione negativa, il prezzo (ricavo medio) è maggiore del ricavo marginale poiché tutte le unità sono vendute allo stesso prezzo. Se le aumentano di 1 unità, il prezzo deve diminuire. In tal caso, per tutte le unità vendute, e non solo per quella aggiuntiva, si avrà un minore ricavo.
La figura traccia le curve del ricavo medio e del ricavo marginale per i dati riportati in tabella e con la curva di domanda data.
La scelta di produzione del monopolista
Qual è la quantità che il monopolista dovrebbe produrre? Per massimizzare il profitto,
L'impresa deve stabilire il livello di produzione in modo che il ricavo marginale sia uguale al costo marginale. Nella figura, la curva di domanda di mercato D è la curva di ricavo medio del monopolista. Il ricavo marginale e il costo marginale sono uguali in corrispondenza della quantità prodotta Q*. Poi, dalla curva di domanda ricaviamo il prezzo P* corrispondente a tale quantità Q*. Se l'impresa produce una quantità inferiore, per esempio Q1, sacrifica parte del profitto, poiché il ricavo che potrebbe percepire dalla produzione e dalla vendita delle unità comprese tra Q1 e Q* supera il costo sostenuto per produrle. In modo simile, aumentando la produzione da Q* a Q2, il profitto si riduce perché il costo aggiuntivo supera il ricavo aggiuntivo.
Un esempio. Se ad esempio il costo di produzione C(Q) = 50 + Q, c'è un costo fisso di 50 e un costo variabile Q. Supponiamo che la domanda sia data da P(Q) = 40 - Q. Ponendo
il ricavo marginale uguale al costo marginale, si può verificare che il profitto è massimizzato quando Q = 10, un livello di produzione che corrisponde al prezzo di 30 euro. Nella figura la parte (a) mostra il ricavo totale R, il costo totale C e il profitto, vale a dire la differenza tra i primi due. La parte (b) mostra il ricavo medio e marginale e il costo medio e marginale. Il ricavo marginale è la pendenza della curva del ricavo totale, mentre il costo marginale è la pendenza della curva del costo totale. Il livello di produzione che massimizza il profitto è Q* = 10, ossia il punto in cui il ricavo marginale è equivalente al costo marginale. A questo livello di produzione, l'inclinazione della curva del profitto è zero e le curve del ricavo totale e del costo totale hanno la stessa pendenza. Il profitto per unità è 15 euro, la differenza tra il ricavo medio e il costo medio. Poiché si producono 10 unità,
Il profitto totale è pari a 150 euro. Una regola empirica per la determinazione del prezzo. Vogliamo dunque tradurre la condizione che il ricavo marginale deve essere uguale al costo marginale in una regola empirica più facile da applicare nella pratica: (P-C')/P=-(1/Ed) Il membro sinistro è il ricarico sul costo marginale (markup), espresso come percentuale del prezzo. La relazione stabilisce che questo rapporto deve essere uguale all'opposto dell'elasticità della domanda. (l'espressione ha valore positivo dato che l'elasticità della domanda è negativa). In modo equivalente, possiamo riordinare l'equazione in modo da esprimere il prezzo direttamente come ricarico sul costo marginale. P = C' / 1 + (1/Ed) Per esempio, se l'elasticità della domanda è -4 e il costo marginale è €9 a unità, il prezzo unitario dovrebbe essere €9/1-1/4 = €9/0,75 =12€.Che rapporto c’è tra il prezzo applicato da un monopolista e quello che prevarrebbe in un mercatoconcorrenziale? In un mercato perfettamenteconcorrenziale il prezzo è uguale al costo marginale. Ilmonopolista pratica un prezzo superiore al costomarginale, ma di un importo inversamenteproporzionale all’elasticità della domanda.Spostamenti nella domanda. In un mercato 17Ludovica Prezioso ludovica.prezioso@gmail.comconcorrenziale vi è una chiara relazione tra il prezzo e la quantità offerta. Tale relazione èrappresentata dalla curva di offerta che rappresenta il costo marginale di produzione perl’industria nel suo insieme. La curva di offerta indica quale sarà la quantità prodotta per ogni livellodi prezzo. Nel mercato monopolistico non esiste alcuna curva di offerta. Non esiste una relazioneuno a uno tra il prezzo e la quantità prodotta. Lo spostamento della curva di domanda mostra chenon esiste
alcuna curva di offerta in un mercato monopolistico. In (a) la curva di domanda D1 sisposta sulla nuova curva di domanda D2, ma la nuova curva di ricavo marginale R’2 interseca il costo marginale sullo stesso punto della precedente curva di ricavo marginale R’1. Pertanto, laproduzione che massimizza il profitto rimane la stessa, sebbene il prezzo scenda da P1 a P2. In(b) la nuova curva di ricavo marginale R’2 interseca il costo marginale a un livello di produzionepiù elevato Q2. Tuttavia, poiché la domanda ora è più elastica, il prezzo rimane lo stesso.L’effetto di un’imposta. Anche un’imposta sulla produzione può avere un effetto diverso sulmonopolista rispetto a quello che avrebbe in un’industria concorrenziale. In regime di monopoliopuò accadere che il prezzo aumenti più dell’ammontare dell’imposta. Supponiamo che vengaintrodotta un’imposta specifica pari a t, per la quale
Il monopolista deve versare t euro allo Stato per ogni unità venduta. Pertanto, il costo marginale e il costo medio dell'impresa aumentano di un importo pari all'ammontare dell'imposta t. Se il costo marginale originario dell'impresa era C', la scelta di produzione ottimale ora è data da: R' = C' + t
Graficamente spostiamo la curva di costo marginale verso l'alto dell'ammontare t e troviamo la nuova intersezione con il ricavo marginale, come illustrato in figura. Qui Q0 e P0 rappresentano la quantità e il prezzo prima della tassa, Q1 e P1 rappresentano la quantità e il prezzo dopo la tassa. Lo spostamento verso l'alto della curva di costo marginale determina una diminuzione della quantità e un prezzo più elevato.
A volte il prezzo aumenta in misura minore dell'imposta, ma non sempre è così; nella figura per esempio il prezzo aumenta più dell'imposta. Questo
sarebbe impossibile in un mercato concorrenziale, ma può accadere in un mercato monopolistico, perché la relazione tra il prezzo marginale e il costo marginale dipende dall'elasticità della domanda.10.2 Potere monopolistico
Ora occorre spiegare perché ogni impresa, in un mercato di più imprese, affronti probabilmente una curva di domanda con pendenza negativa e, di conseguenza, produca a un livello di produzione tale che il prezzo sia superiore al costo marginale. La parte (a) mostra la domanda di mercato di spazzolini da denti. La parte (b) mostra la domanda di spazzolini da denti dell'impresa A. Con il prezzo di mercato di €1,50 al pezzo, l'elasticità del mercato è pari a 1,5. L'impresa A, in ogni caso, interagisce con una curva di domanda elastica DA a causa della concorrenza di altre imprese. Al prezzo di €1,50, l'elasticità della domanda dell'impresa A è pari a -6. L'impresa
A ha un certo potere monopolistico: il prezzo che massimizza il profitto è pari a 1,50, maggiore del costo marginale. La curva di domanda dell'impresa A dipende, quindi, sia dalla differenziazione del suo prodotto rispetto a quello dei concorrenti, sia dalla modalità con cui le quattro imprese competono tra di loro.
Misurazione del potere monopolistico. Per l'impresa concorrenziale, il prezzo è uguale al costo marginale; per l'impresa con potere monopolistico, il prezzo è superiore al costo marginale. Pertanto, un modo naturale per misurare il potere monopolistico è quello di esaminare l'entità del divario tra prezzo che massimizza il profitto e costo marginale. L'indice Lerner del potere monopolistico è la differenza tra il prezzo e il costo marginale, divisa per il prezzo:
L = (P - C') / P
L'indice Lerner ha sempre un valore compreso tra zero e uno. Per un'impresa perfettamente concorrenziale,
e sarà la tua vittoria.