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VARIAZIONE DEL PREZZO DI UN FATTORE PRODUTTIVO

Quando il prezzo del prodotto varia, l'impresa cambia il livello di produzione fino ad arrivare al punto in cui C' = P. Spesso però il prezzo del prodotto varia quando variano i prezzi dei fattori produttivi e questo comporta un aumento dei C' e una diminuzione della q che massimizza il profitto. Quindi per questo si ha uno slittamento verso l'alto di tutte le curve di C'.

CURVA DI OFFERTA DI MERCATO NEL BREVE PERIODO

Indica la quantità che l'industria produce nel breve periodo per ogni prezzo possibile. La produzione è la somma delle quantità prodotte da ogni singola impresa; quindi, può essere ricavata sommando le curve di offerta delle imprese. La terza impresa ha una curva del CMV più bassa delle prime due; quindi, la curva offerta di mercato 0 inizia al prezzo P e segue la curva del C' finché il prezzo non raggiunge P, dove c'è.

discontinuità.3 2Per tutti i prezzi superiori la quantità dell’industria è la somma delle quantità delle tre imprese.

Se sul mercato sono presenti molte imprese, la discontinuità è irrilevante quindi si presenta come una curva continua con pendenza positiva.

Per individuare la curva di mercato non sempre è sufficiente sommare tutte le curve delle varie imprese; quindi, è necessario misurare l’elasticità per ottenere la sensibilità della produzione dell’industria alle variazioni del prezzo di mercato.

Visto che le curve di C’ hanno pendenza positiva, l’elasticità di breve periodo dell’offerta è sempre positiva. Quando C’ aumenta rapidamente l’elasticità è bassa, quando aumenta lentamente all’aumentare della produzione l’offerta risulta relativamente elastica.

Quindi da un lato abbiamo un’offerta perfettamente anelastica quando gli

impianti vengono usati a pieno regime, dall'altro un'offerta perfettamente elastica quando C' è costante. SURPLUS DEL PRODUTTORE DI BREVE PERIODO Il surplus del produttore è la somma delle differenze tra il prezzo di mercato di un bene e il C' di ciascuna unità prodotta. È dato dall'area al di sopra della curva di offerta e al di sotto del prezzo di mercato. Surplus - CF = profitto Surplus = R - CMV e sarà di più dei profitti perché non conto i costi fissi. Il surplus del produttore per un mercato è l'area sotto il P di mercato e sopra la curva di offerta di mercato, tra 0 e il livello Q. MASSIMIZZAZIONE DEI PROFITTI DI LUNGO PERIODO Nel lungo periodo l'impresa può variare tutti i fattori, può decidere di cessare l'attività come di iniziare a produrre un nuovo bene. La curva del CM riflette la presenza di economie di scala fino a q e di diseconomie discala per livelli di produzione superiori. La curva C' interseca la curva di CM in q, in cui il CM è LP LP 2 LPminimo. Il livello di produzione di lungo periodo di un'impresa concorrenziale che massimizza il profitto è uguale al punto in cui C' = P.LP. Affinché nel lungo periodo si riesca a raggiungere un equilibrio, è necessario che si concretizzino alcune condizioni economiche. Prima bisogna fare una differenza tra profitto contabile (R - wL), differenza tra i ricavi dell'impresa e i flussi di cassa con i quali si coprono i costi e profitto economico (R - wL - rK), in cui vengono presi in considerazione anche i costi opportunità. Se il profitto economico è nullo vuol dire che l'impresa ricava dall'investimento un rendimento normale, costo opportunità associato all'impiego di denaro per acquistare capitale anziché fare nuovi investimenti. Se è nullo è opportuno cheprosegua l'attività, a differenza di quando è negativo dove invece l'impresa dovrebbe valutare di cessare l'attività. In (a) le imprese ottengono profitti positivi perché il livello minimo del CM è P; in (b) possiamo notare come il profitto positivo può favorire l'ingresso di nuove imprese e la curva di offerta trasla verso destra. L'equilibrio si raggiunge in q dove ciascuna impresa ottiene un profitto nullo e non esistono incentivi di entrata o uscita. L'equilibrio concorrenziale di lungo periodo si ha quando: - Tutte le imprese dell'industria massimizzano il profitto. - Nessuna impresa è incentivata a entrare o uscire dall'industria perché tutte realizzano un profitto nullo. - Il prezzo del prodotto rende uguali la Q offerta dall'industria e la Q domandata dai consumatori. RENDITA ECONOMICA I profitti contabili positivi si traducono in rendita economica generata.

Dai fattori con disponibilità limitata; quindi, la rendita è la differenza tra quanto le imprese sono disposte a spendere per procurarsi un determinato fattore di produzione e la somma minima a cui può essere acquistato. Nei mercati concorrenziali spesso la rendita economica è positiva, anche quando il profitto è nullo. Il surplus del produttore di lungo periodo (P - valore di vendita) in un mercato concorrenziale ricavato da un'impresa è la rendita economica generata da ognuno dei fattori di produzione scarsi. È quello che pagherei per far esistere il mercato.

RAPPORTO IMPRESA-INDUSTRIA A COSTI COSTANTI La curva di offerta di lungo periodo di un'industria a costi costanti è una retta orizzontale che corrisponde a un prezzo uguale al minimo del CM .LP Quando la domanda aumenta c'è inizialmente un aumento del prezzo e l'impresa incrementa la propria produzione (a). L'ingresso di nuove imprese provoca uno

Spostamento verso destra dell'offerta di mercato, ma visto che i prezzi non sono influenzati dall'aumento della produzione complessiva, l'ingresso di nuove imprese continua finché il prezzo non torna a livello originale.

17ECONOMIA DEL BENESSERE

L'economia del benessere si occupa di capire gli esiti in termini di benessere degli individui che sono nel mercato, associando a un esito, misurabile in termini di surplus, un giudizio di valore. Gli individui non influenzano il mercato nel caso di concorrenza perfetta e ogni pezzo (q massima che il mercato può assorbire per quel prezzo) è una curva di mercato infinitamente elastica.

Il surplus del consumatore è il beneficio totale che i consumatori ricevono, al di là della somma che pagano per il bene; distanza tra curva di prezzo e di domanda.

Il surplus del produttore è il beneficio che chi produce a costi inferiori ottiene vendendo al prezzo di mercato.

EFFICIENZA DI UN MERCATO

CONCORRENZIALE

Per valutare i risultati di un mercato bisognerebbe vedere se raggiunge un’efficienza economica, cioè la massimizzazione dei surplus del consumatore e del produttore. In alcune situazioni si può verificare un fallimento di mercato quando i surplus non si riescono a massimizzare e ci sono due casi in cui si può presentare:

  • Esternalità: azione intrapresa da un produttore o consumatore che influenza altri produttori o consumatori, ma non il prezzo.
  • Mancanza di informazioni: quando non ci sono informazioni relative a quantità o natura di un prodotto e i consumatori non riescono a prendere decisioni di acquisto di quel prodotto.

PREZZO MASSIMO

Il governo vieta ai produttori di praticare un prezzo superiore a un prezzo massimo sotto all’equilibrio di mercato.

  1. Varia il surplus del consumatore: alcuni consumatori subiscono un danno; quindi, quelli che non sono più in grado di acquistare il bene; altri un vantaggio.
  2. cioè chi può ancora acquistare il bene e a un prezzo inferiore. Questi ultimi godono di un incremento del surplus rappresentato da A; gli altri invece perdono surplus rappresentato da B che sarebbe la differenza tra il valore dei consumatori e quello che avrebbero dovuto pagare. La variazione netta del surplus A - B è positiva. 2. Varia il surplus del produttore: alcuni produttori rimarranno nel mercato ma vendendo a meno la loro offerta, altri produttori dovranno abbandonare il mercato ed entrambi i gruppi perderanno surplus. Chi rimane nel mercato perde surplus rappresentato da A, chi lascia il mercato e chi produce meno perde un surplus equivalente a C. La variazione totale è diminuita perché è - A - C, quindi i produttori subiscono una perdita. 3. C'è una perdita secca: la regolamentazione dei prezzi produce una perdita netta di surplus totale in quanto la variazione totale del surplus è (A - B) + (-A - C).C) = -B – C. Quindi in questo caso abbiamo una perdita seccarappresentata da B + C perché c’è stata inefficienza causata dal controllo deiprezzi e la perdita di surplus del produttore supera il guadagno del consumatore. 18 PREZZO MINIMO Quando il governo impone un prezzo al di sopra dell’equilibrio, i consumatori vorranno acquistare di meno e i produttorivogliono produrre di più e la differenza tra Q e Q è l’eccedenza, cioè l’offerta che rimane invenduta. 2 3 1. Varia il surplus del consumatore: i consumatori che continuano ad acquistare devono pagare un prezzo superiore esubiscono una perdita di surplus pari ad A; altri consumatori che sono rimasti fuori dal mercato per il prezzo troppoelevato hanno una perdita di surplus pari a B. Quindi la variazione totale del surplus del consumatore è -A – B. 2. Varia il surplus del produttore: i produttori ricevono un prezzo più elevato per le unità vendute e

    godono di un aumento del surplus per A; ma il calo delle vendite da Q a Q ha come risultato una perdita di surplus in C. Quindi a meno che i produttori reagiscano tagliando la produzione, la variazione totale del surplus del produttore è A – C – D. Visto che D è molto grande, questo intervento potrebbe portare a una perdita netta di surplus solo per i produttori, riducendo i loro profitti.

    C'è una perdita secca: B e C rappresentano una perdita secca in quanto alcuni consumatori non acquistano più il prodotto e alcuni produttori non producono più. Alcuni produttori potrebbero incrementare la loro capacità produttiva e i loro livelli di produzione, ottenendo un eccesso di produzione; oppure le autorità potrebbero acquistare prodotti rimasti invenduti, ma in ogni caso la perdita totale di benessere sarebbe superiore a B e C.

    POLITICHE CHE ALTERANO IL MERCATO

    La tutela di un solo lato del mercato può avvenire attraverso:

    scelte strategiche, sanzioni, p
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A.A. 2021-2022
33 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/01 Economia politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher joannaferrero11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla microeconomia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia o del prof Patriarca Fabrizio.