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STRATEGIA DI RICERCA QUANTITATIVA 

Formulazione e concettualizzazione del problema. A partire dall’assunto di base secondo cui n problema

di ricerca consta sempre di due elementi, un oggetto e le proprietà di esso che lo rappresentano, si può

affermare che la strategia di ricerca quantitativa è adeguata alle circostanze in cui il fabbisogno informativo

dell’indagine riguarda numerose proprietà di un oggetto sociale concepito come categoria o aggregato. Le

proprietà dell’oggetto che si considerano rilevanti per l’obiettivo cognitivo dell’indagine sono analiticamente

specificate e definite operativamente, in modo che si possa orientare l’osservazione sugli specifici referenti

empirici progettati come adeguati ad indicarle. 

Progettazione e costruzione della base empirica L’oggetto d’indagine sempre costituito da una

popolazione, insieme definito operativamente di esemplari riconducibili concettualmente alla stessa unità di

analisi. L’interesse dell’indagine è dunque rivolto a determinare QUANTI esemplari della classe possiedano

certe caratteristiche, secondo QUALI modalità, e COME le diverse caratteristiche siano associate tra loro.

L’indagine mira a stimare l’estensione del fenomeno e la sua distribuzione attraverso gli stati che esso

presenta all’interno di quella data popolazione, e a caratterizzarlo nelle sue diverse configurazioni. Per

realizzare quest’obbiettivo è necessario determinare un numero di esemplari da osservare che sia sufficiente

e rappresentativo della popolazione nella sua interezza. L’osservazione è sempre mediata dallo strumento

attraverso il quale si rilevano le informazioni. 

Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica La base empirica sarà costituita da informazioni

organizzate in dati. Proprio per gli obbiettivi cognitivi prevalenti, le informazioni così ottenute saranno

sottoposte ad un’elaborazione adeguata ad aggregare quelle dello stesso tipo. Per far ciò è necessario

organizzare la matrice dei dati “casi per variabili”:

ANALISI MONOVARIATA= analizza l’andamento di ogni singola variabile, e risponde ad interrogativi circa il

modo in cui ciascuna variabile è distribuita tra i casi osservati, quale sia la sua complessiva variabilità e,

dunque, quale sia il grado di omogeneità /eterogeneità della popolazione rispetto ad essa.

ANALISI BIVARIATA= analizza l’andamento di due variabili, allo scopo di stimare l’incidenza delle loro possibili

combinazioni sul totale dei casi osservati e allo scopo di indagare la relazione che c’è tra esse o testare

un’ipotesi di relazione già formulata.

ANALISI MULTIVARIATA= si considerano simultaneamente più di due variabili, allo scopo di esplorare la

complessiva struttura delle loro associazioni, ovvero di testare modelli di relazione complessi.

Natura dell’inferenza Quest’aspetto della ricerca è strettamente connesso al rapporto che essa intrattiene

con la teoria. È vero che il rapporto fra ricerca e teoria è strutturato in fasi logicamente consequenziali, e che

la teoria precede l’osservazione, ma quest’ultima mira non al sostegno, tramite dati empirici, della teoria

precedentemente formulata, bensì ad un controllo di essa. La nozione di controllo comporta l’assunzione di

un rapporto aperto, interattivo tra teoria e ricerca.

Esposizione dei risultati Nell’esporre i risultati del proprio lavoro, il ricercatore dovrà fare riferimento ai

diversi tipi di elaborazione cui ha sottoposto i dati e avvalersi delle forme di rappresentazione più adeguate

ad essi (tabelle, grafici). Quanto al contenuto dei dati stessi, Marradi segnala come, relativamente al tipo di

analisi che si può condurre, valga l’assunto che per tale via sia possibile produrre asserti impersonali, vale a

dire asserti che “possono essere sottoposti a controllo empirico senza alcun ricorso alla conoscenza

personale di un qualsiasi osservatore o ricercatore”. In realtà, nell’effettiva pratica dell’indagine non è affatto

cos’è. Le tecniche consentono di evidenziare nessi o assenza di nessi significativi: sta al ricercatore darne

conto e può farlo solo interpretando o spiegando la relazione che “impersonalmente” gli viene restituita

all’elaborazione dei dati, ricorrendo al complesso delle proprie conoscenze personali. In ogni caso la

comunicazione dei risultati di un tale tipo d’indagine si presta ad un’esibizione della base empirica sulla quale

l’analisi è stata sviluppata, che pertanto può essere controllata. 

STRUTTURAZIONE DEL DISEGNO DELLA RICERCA CONCETTUALIZZAZIONE PREDISPOSIZIONE DEGLI

 

STRUMENTI DI RILEVAZIONE COSTRUZIONE DELLA BASE EMPIRICA ELABORAZIONE E ANALISI DEI

DATI= Tale interconnessione comporta che quello stesso processo lineare possa essere rappresentato anche

con frecce di ritorno da una fase alla precedente; persino in sede di analisi dei dati, il ricercatore può trovarsi

in condizioni di riconcettualizzare alcune proprietà, di ridefinire alcune definizioni operative. Se dunque la

progettazione del disegno di ricerca ha un certo carattere di strutturazione e rigidità, l’esecuzione di esso

comporta tuttavia la necessaria flessibilità richiesta dal fatto stesso di concepire l’attività d’indagine empirica

come esperienza tecnica-concettuale, procedurale e tecnica. In questo tipo di ricerca non è quasi mai il

ricercatore isolato, a compiere l’indagine, bensì il gruppo di ricerca.

STRATEGIA DI RICERCA QUALITATIVA

La strategia qualitativa viene in genere caratterizzata per l’approccio naturalistico all’oggetto d’indagine,

volto cioè a rispecchiare il più possibile l’oggetto nella sua naturalità. Delle ricerche che adottano tale

strategia si mette dunque in risalto l’orientamento cognitivo centrato sui casi, con intenti eminentemente

idiografici.

FORMULAZIONE DEL PROBLEMA= tale ricerca si colloca ad un livello micro; tale approccio mira alla scoperta

del punto di vista dell’attore sociale. Con gli approcci qualitativi si studiano atteggiamenti, comportamenti,

valori e credenze di individui nel loro ambito di esperienza personale, quando sono più rilevanti, a tale

riguardo, gli aspetti psico - sociali e culturali rispetto a quelli sociali e strutturali.

CONCETTUALIZZAZIONE DEL PROBLEMA= lo studio si concentrerà su macro aree problematiche, orientative

rispetto a varie dimensioni dell’oggetto di studio. Il linguaggio sarà costituito da concetti ad elevato livello di

generalità. I concetti che orientano l’osservazione hanno una funzione di guida e di avvicinamento al piano

osservativo, nel cui ambito di ricercatore si muoverà con un ampio margine di libertà nella direzione indicata

da concetti “sensibilizzanti”. Tali concetti possono anche risultare tra loro connessi entro un sistema definito

di ipotesi e dunque entro un modello di analisi.

PROGETTAZIONE E COSTRUZIONE DELLA BASE EMPIRICA= Per questo tipo di problema sarà necessario

qualificare la specifica situazione di ricerca nel cui ambito lo studio è rilevante. Il ricercatore potrà avvalersi

di una strumentazione di raccolta delle informazioni poco o per nulla standardizzata; al ricercatore stesso si

richiedono un atteggiamento di grande flessibilità e particolari doti di intuito, creatività, sensibilità alla

situazione. La costruzione della base empirica d’indagine è costituita da nastri di registrazione di interviste di

profondità, oppure da appunti di osservazione, da immagini, da testi documentali. In ogni caso si tratterà di

materiale eterogeneo, di dati soft, in genere non formalizzati e in qualche misura formalizzabili.

TRATTAMENTO, ELABORAZIONE E ANALISI DELLA BASE EMPIRICA= Il materiale sarà sottoposto a procedure

di classificazione manuale; le relazioni indagate fra i diversi aspetti del fenomeno andranno rese

discorsivamente “narrate”; il ricercatore non tenderà a generalizzazioni, m semmai a classificazioni o alla

costruzione di tipologie. Lazarsfeld e Barton, hanno introdotto la locuzione “ sistemi descrittivi”, per

designare una specifica modalità di organizzazione di una serie di osservazioni qualitative, considerandola “

il primo passo verso la comprensione di un campo di attività umana”.

ESPOSIZIONE DEI RISULTATI= La natura informale delle procedure d’indagine che caratterizza molte pratiche

che s’ispirano a questa strategia di ricerca si ripercuote sul resoconto che si può fare delle relative risultanze

empiriche, la cui base non può avere il medesimo carattere di visibilità e ispezionabilità. Se la base empirica

è costituita da tabelle, nella ricerca qualitativa si fa ricorso a trascrizioni di brano di interviste individuali o di

discussioni di gruppo, a montaggi di note etnografiche, ad altri materiali variamente organizzabili che

vengono sottoposti ad analisi narrativa. Nei resoconto d’indagine l’analisi narrativa valorizza il linguaggio

come medium del senso dell’agire, e il linguaggio naturale, nella forma della citazione, contribuisce con il

linguaggio sociologico alla costruzione del testo. Si è così rilevato un duplice orientamento: da un lato, a

mantenere l’assoluto carattere INFORMALE delle procedure, dall’altro a suggerire modalità appropriate di

formalizzazione delle stesse. Quindi da un lato si assiste all’ostentato rifiuto” di fornire giustificazione agli

asserti prodotti, dall’altro, si tende ad assicurare la ripercorribilità cognitiva dell’itinerario di ricerca,

attraverso un minuzioso “resoconto riflessivo”.

NATURA DELL’INFERENZA= Il rapporto con la teoria che la tipica ricerca qualitativa intrattiene è specialmente

caratterizzato dall’insistenza con la quale i ricercatori che la praticano assegnano alla ricerca il compito di far

emergere progressivamente la teoria, Grounded Theory, espressione usata per descrivere un modo di

indurre generalizzazioni basate sulla teoria partendo dai dati. Il ricercatore qualitativo respinge volutamente

la formulazione di teorie prima di cominciare il lavoro sul campo, considerandola una chiusura. Si rimarca

infatti, che nell’itinerario qualitativo è difficile pervenire a sintesi generali ed efficaci a partire da articolazioni

della realtà descritte narrativamente. La formulazione di sintesi è stata considerata una funzione

caratteristica dell’analisi qualitativa.

STRUTTURAZIONE DEL DISEGNO DELLA RICERCA E RUOLO DEL RICERCATORE= L’organizzazione delle attività

di ricerca praticate in un contesto di strategia qualitativa può essere abbozzata solo per l

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Publisher
A.A. 2018-2019
20 pagine
1 download
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher basileaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fasanella Antonio.