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B. L’ATTORE E L’AZIONE MANAGERIALE

Caratteristiche personali (genere, età, percorso formativo, estrazione culturale ecc.)

 Atteggiamenti nei confronti della formazione manageriale

 Stile di lavoro manageriale

 Concezione del management scientifico

 Relazioni di comunicazione intra- ed extraorganizzativa

C. IL CONTESTO ORGANIZZATIVO-ISTITUZIONALE DEL MANAGEMENT SCIENTIFICO

Aspetto giuridico dell’istituzione

 Dimensioni, prestigio e autonomia dell’organizzazione

 Grado di apertura all’esterno

 Complessità sistemica

 Rigidità/ flessibilità normativa

INFERENZA= processo mentale con cui si ricava una conclusione ad alcune premesse. Consiste in un

qualche tipo di interpretazione dei fatti, espressa in forma di generalizzazione. Deduttiva si parte da

premesse costituite da generalizzazioni impiegate come ipotesi che orientano aspettative

nell’osservazione di fatti particolari. Induttiva pervenire a generalizzazioni a partire dall’osservazione

di fatti particolari i quali ne costituiscono le premesse. Abduttiva conclusione che consiste in una

possibilità secondo cui dall’osservazione di un fatto si evince un ipotesi, un principio generale capace di

spiegarlo.

RIASSUMERE = la ricerca scientifico-sociale consiste in un complesso sistema di attivita’ che si realizza

tramite varie procedure e operazioni di natura logico concettuale e tecnico pratica. esse devono essere

scelte, pianificate, organizzate e applicate in concrete situazioni di indagine per risolvere uno specifico

problema cognitivo. un problema di ricerca ha sempre un oggetto e le proprieta’ di esso e puo dirsi

formulato quando entrambi gli elementi siano chiaramente definiti. il complessivo piano di lavoro che

organizza le procedure illustrate costituisce il disegno di ricerca: elaborato in linee generali o

dettagliato in modo tale che le diverse famiglie di operazioni siano congruenti e armonizzate tra loro.

Così si può dire che un disegno di ricerca deve rispondere ad una strategia.

CAPITOLO 2 – PARADIGMI, TRADIZIONI E STRATEGIE DI RICERCA

Sistemi di riferimento per la ricerca sociale.

Il disegno della ricerca deve rispondere ad una strategia, che può essere definita come un

complesso di azioni indirizzate razionalmente ad uno scopo, che procede per obiettivi

intermedi, avvalendosi di risorse e strumenti incardinati in un processo. Le strategie cui può

essere condotta la vasta gamma di dei disegni di ricerca sociale vengono a loro volta rinviate

a paradigmi, approcci, metodi, tradizioni di ricerca, con cui si tende a far riferimento alle

prospettive di carattere generale che hanno storicamente orientato lo sviluppo della

conoscenza sociologica. Tali prospettive fanno capo al positivismo, dai cui deriva il paradigma

positivistico; la corrente dell’ermeneutica, da cui deriva il paradigma interpretativo.

PARADIGMA POSITIVISTA Gli oggetti di studio delle scienze sciali sono costituiti da fatti

sociali; il compito del ricercatore è darne conto, spiegarli alla luce dei fattori, delle condizioni,

delle cause che li determinano. Il metodo di studio è quello della scienza sperimentale,

secondo il modello delle scienze naturali; le procedure attraverso le quali il compito si realizza

sono osservative e le tecniche ne sono componente essenziale; il fine è pervenire a

spiegazioni del fenomeno, oggetto di studio. L’atteggiamento del ricercatore è quello

dell’osservatore distaccato, separato dall’oggetto di studio.

PARADIGMA INTERPRETATIVO l’oggetto di studio, è una realtà costruita, relativa,

consapevolmente assunta da una prospettiva, dunque non distinta dal ricercatore stesso.

Compito dell’indagine sarebbe la ricerca del significato del fenomeno oggetto di studio. Il

metodo considerato è considerato prossimo alle pratiche cognitive del senso comune. Le

procedure, le tecniche e gli strumenti adeguati, devono sostenere un’attività di

interpretazione. L’obbiettivo dello studio è la comprensione dell’oggetto. In questa prospettiva

l’atteggiamento del ricercatore richiede un forte coinvolgimento, fondato sull’interazione.

A questa contrapposizione tra paradigma positivista e paradigma interpretativo, si

sovrappone quella tra:

PARADIGMA MISURATIVO O CONVENZIONALE si richiama agli ideali di precisione della

scienza naturale e alla convinzione che, la conoscenza scientifica si realizzi attraverso attività

di misurazione in senso stretto. 

PARADIGMA NARRATIVO assume a modello la letteratura piuttosto che la scienza, dando

luogo a pratiche di ricerca basate sull’assunto che, descrivere una realtà complessa, narrarla

in modo che assume la forma di un vero e proprio intreccio.

POSTPOSITIVISMO annoverato fra i “paradigmi di base”, viene a caratterizzarsi per=

l’ammissione della possibilità di conoscenze solo imperfette; l’enfasi posta sulla centralità del

ruolo che la prospettiva teorica svolge nella percezione dei fatti; la negazione che tra oggetto

e soggetto d’indagine sussista una separazione, un dualismo e anzi, il pieno riconoscimento

della loro relazione, dello scambio reciproco che essi realizzano nel processo conoscitivo; la

valorizzazione del ruolo dei procedimenti induttivi accanto ai deduttivi; l’ammissione del

carattere provvisorio e probabilistico delle generalizzazioni; la valorizzazione del ruolo critico

della comunità scientifica sulle acquisizioni e procedimenti di ricerca, dei quali si enfatizza il

necessario carattere di PUBLICITA’, REPLICABILITA’ E CONTROLLABILITA’.

PARADIGMA= rinvia alla nozione di modello. Cornice di riferimento per il lavoro dello scienziato.

 Per merton è l’esito, intermedio e provvisorio, del processo di codificazione del lavoro di studio e

ricerca realizzato in un determinato settore.

DIBATTITO QUALITA’ VS QUANTITA’ NELLE SCIENZE SOCIALI= tensione di impostazioni

divergenti che le scienze sociali devono tollerare sotto uno stesso tetto (HABERMAS). Si tratta

di impostazioni che si sono scontrate nel tempo sotto diverse etichette: sapere idiografico vs

sapere nomologico, storicismo vs positivismo, particolare vs generale, microsociologia vs

macrosociologia, individualismo vs collettivismo e cosi via. Il dibattito è stato affrontato su

diversi piani: LOGICO riguarda le procedure dell’argomentazione, EPISTEMOLOGICO

concerne i criteri di validità della conoscenza scientifica e il relativo confronto con la

conoscenza del senso comune, METODOLOGICO riguarda le complessive modalità

procedurali del lavoro di ricerca, TECNICO attiene ai mezzi utilizzati nel corso di operazioni

pratiche d’indagine. STRATEGIA DI RICERCA QUANTITATIVA

Formulazione e concettualizzazione del problema. A partire dall’assunto di base

secondo cui n problema di ricerca consta sempre di due elementi, un oggetto e le proprietà di

esso che lo rappresentano, si può affermare che la strategia di ricerca quantitativa è adeguata

alle circostanze in cui il fabbisogno informativo dell’indagine riguarda numerose proprietà di

un oggetto sociale concepito come categoria o aggregato. Le proprietà dell’oggetto che si

considerano rilevanti per l’obiettivo cognitivo dell’indagine sono analiticamente specificate e

definite operativamente, in modo che si possa orientare l’osservazione sugli specifici referenti

empirici progettati come adeguati ad indicarle.

Progettazione e costruzione della base empirica L’oggetto d’indagine sempre

costituito da una popolazione, insieme definito operativamente di esemplari riconducibili

concettualmente alla stessa unità di analisi. L’interesse dell’indagine è dunque rivolto a

determinare QUANTI esemplari della classe possiedano certe caratteristiche, secondo QUALI

modalità, e COME le diverse caratteristiche siano associate tra loro. L’indagine mira a stimare

l’estensione del fenomeno e la sua distribuzione attraverso gli stati che esso presenta

all’interno di quella data popolazione, e a caratterizzarlo nelle sue diverse configurazioni. Per

realizzare quest’obbiettivo è necessario determinare un numero di esemplari da osservare che

sia sufficiente e rappresentativo della popolazione nella sua interezza. L’osservazione è

sempre mediata dallo strumento attraverso il quale si rilevano le informazioni.

Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica La base empirica sarà

costituita da informazioni organizzate in dati. Proprio per gli obbiettivi cognitivi prevalenti, le

informazioni così ottenute saranno sottoposte ad un’elaborazione adeguata ad aggregare

quelle dello stesso tipo. Per far ciò è necessario organizzare la matrice dei dati “casi per

variabili”:

1. ANALISI MONOVARIATA= analizza l’andamento di ogni singola variabile, e risponde

ad interrogativi circa il modo in cui ciascuna variabile è distribuita tra i casi osservati,

quale sia la sua complessiva variabilità e, dunque, quale sia il grado di omogeneità

/eterogeneità della popolazione rispetto ad essa.

2. ANALISI BIVARIATA= analizza l’andamento di due variabili, allo scopo di stimare

l’incidenza delle loro possibili combinazioni sul totale dei casi osservati e allo scopo di

indagare la relazione che c’è tra esse o testare un’ipotesi di relazione già formulata.

3. ANALISI MULTIVARIATA= si considerano simultaneamente più di due variabili, allo

scopo di esplorare la complessiva struttura delle loro associazioni, ovvero di testare

modelli di relazione complessi.

Natura dell’inferenza Quest’aspetto della ricerca è strettamente connesso al rapporto

che essa intrattiene con la teoria. È vero che il rapporto fra ricerca e teoria è strutturato in fasi

logicamente consequenziali, e che la teoria precede l’osservazione, ma quest’ultima mira non

al sostegno, tramite dati empirici, della teoria precedentemente formulata, bensì ad un

controllo di essa. La nozione di controllo comporta l’assunzione di un rapporto aperto,

interattivo tra teoria e ricerca.

Esposizione dei risultati Nell’esporre i risultati del proprio lavoro, il ricercatore dovrà fare

riferimento ai diversi tipi di elaborazione cui ha sottoposto i dati e avvalersi delle forme di

rappresentazione più adeguate ad essi (tabelle, grafici). Quanto al contenuto dei dati stessi,

Marradi segnala come, relativamente al tipo di analisi che si può condurre, valga l’assunto che

per tale via sia possibile produrre asserti impersonali, vale a dire asserti che “possono essere

sottoposti a controllo empirico senza alcun ricorso alla conoscenza perso

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
21 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/07 Sociologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher basileaas di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Metodologia della ricerca sociale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Fasanella Antonio.