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Teorie generali o totali reti concettuali che costituiscono più enunciati
• connessi e non sono legate ad alcun materiale osservativo
es. teoria struttural-funzionalista del sistema sociale di Talcott Parsons
per cui un sistema sociale si configura come una rete di posizioni di
status che determinano delle aspettative riguardo i comportamenti degli
attori che possiedono diversi ruoli. Il sistema è quindi inteso come
l’insieme di relazioni d‘interdipendenza tra gli elementi ed è retto da un
principio di equilibrio tra la struttura, ovvero l’elemento stabile e la
funzione volta al soddisfacimento dei bisogni del sistema
Teorie speciali, specifiche o di medio raggio reti concettuali
• concernenti ad uno spazio problematico circoscritto. Perciò gli assunti
sono limitati e da essi ne risulteranno ipotesi specifiche.
es. teoria dei gruppi di riferimento di Merton per cui l’individuo assume
per la società le caratteristiche del gruppo di appartenenza
es. teoria del flusso a due fasi della comunicazione di massa secondo
cui le informazioni in un primo stadio passano dai media agli individui e
in un secondo stadio da questi ad altri individui meno esposti
Orientamenti teorici generali prospettive teoriche che forniscono un
• contributo generale ad esempio la “generica ipotesi durkheimiana” per
cui la causa di un fatto sociale è da cercare nei fatti sociali antecedenti
e non negli strati della coscienza individuale
Schemi concettuali rete concettuale collocata ad un basso livello di
• generalità
Il successo di un sforzo scientifico avviene con il soddisfacimento di tre
elementi: una precisa identificazione degli oggetti da investigare, una teoria
immaginativa relativa al modo in cui sono collegati e delle intuizioni riguardo i
problemi dell’oggetto di studio. Una ricerca è composta da:
Formulazione del problema d’indagine un problema di ricerca
1. scaturisce obbligatoriamente da una domanda cognitiva ed è sempre
costituito da un oggetto sociale e le proprietà di esso. Perché avvenga
una ricerca sociale è necessario delimitare gli ambiti spaziali e
temporali perché un problema di ricerca empirica è posto solo quando è
chiaro quali proprietà si intendono studiare, in quale contesto e quale
oggetto.
Concettualizzazione del problema significa mettere a fuoco gli
2. aspetti parziali e specifici dell’oggetto che costruisce il problema di
ricerca il quale viene tradotto in quella serie di nozioni che orienteranno
le operazioni di osservazione. La concettualizzazione richiede la
raccolta di informazioni pertinenti a tutte le proprietà presenti in
ciascun’area di studio, ma non sempre il ricercatore può soffermarsi su
uno studio approfondito quindi la concettualizzazione si limita allo studio
di macro aree. Anche la c. come la f. riguarda l’oggetto della ricerca,
ovvero gli individui (unità di analisi) e le proprietà di esso.
Progettazione e costruzione della base empirica per iniziare un
3. progetto bisogna costruirlo dalla raccolta di dati attraverso una fonte
dell’informazione e dalla scelta della procedura corretta di rilevazione di
essi. Le fonti si distinguono in dirette ed indirette. Le prime vengono
estrapolate a partire da zero e sono il linguaggio o il comportamento di
individui o gruppi sociale; le seconde sono già disponibili in quanto già
raccolte da altri ad esempio documenti, banche dati statistiche ecc.
Prima di selezionare unità di analisi e di rilevazione, che non sempre
coincidono, ci sono le strategie di campionamento che consistono in
una serie di procedure che orientano il ricercatore nella scelta dei casi
da studiare, detti campioni. Possiamo distinguere campioni probabilistici
dai campioni non probabilistici. I primi assicurano ad un’unità di una
popolazione una probabilità nota di entrare a far parte del campione,
inoltre la scelta determinata da specifiche formule è prettamente
casuale. I secondi avvengono in assenza di una lista di campionamento
e nel caso in cui ci sia necessità di condurre la rilevazione su un
numero ridotto di casi.
Per costruire una base empirica esistono due tipi di tecniche:
quantitative (ricerca su numerosi casi) e qualitative (acquisire
informazioni non per estensione, ma per peculiarità). L’intervista può
essere di entrambi i tipi, nel caso in cui sia quantitativa è realizzata
tramite il questionario dove le domande sono già predisposte dal
ricercatore secondo una tecnica di rilevazione detta strutturata. La
standardizzazione delle domande corrisponde ad una definizione
operativa delle proprietà dell’oggetto e assicura comparabilità alle
informazioni rilevate. Con definizione operativa si intende in questo
caso l’intero processo attraverso cui i concetti che orientano un’attività
di ricerca vengono specificati nel loro significato ed interpretati
empiricamente. Questo modello è simile alla “traduzione operativa” di
Lazarsfeld. Questo modello si divideva in quattro fasi: rappresentazione
figurata del concetto, analisi dimensionale del concetto, individuazione
e scelta degli indicatori e costruzione degli indici empirici. Inoltre la
definizione operativa dell’oggetto consente di operare una
classificazione estensionale e denotativa e quindi di determinare la
classe degli oggetti dei quali ci si occupa; la definizione operativa delle
proprietà dell’oggetto tende a classificazioni intensionali e connotative.
Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica dopo la
4. costruzione della base empirica bisogna portare avanti la ricerca
attraverso un ulteriore trattamento secondo procedure tecnico-
scientifiche. Possiamo distinguere un’analisi primaria, ricavata da fonti
dirette da un’analisi secondaria, relativa a fonti indirette. La distinzione
principale però riguarda l’uso di tecniche differenti infatti all’utilizzo di
tecniche quantitative corrisponde un’informazione ad alto grado di
formalizzazione in grado di rappresentare immediatamente le modalità
con cui certe proprietà si presentano all’interno di alcuni oggetti (matrice
di dati “casi per variabili”: ad ogni informazione viene attribuito un
codice identificativo). Da questa organizzazione le informazioni
diventano dati in senso stretto già pronti per l’elaborazione e si può
stimare sia l’andamento di ciascuna variabile sia il rapporto tra le
variabili stesse. Questa ricerca viene definita Mat poiché è una ricerca
con matrice dei dati e viene caratterizzata come orientata alle variabili.
All’utilizzo delle tecniche qualitative corrisponde un’informazione a
basso livello di formalizzazione.
Esposizione dei risultati di ricerca deve essere fatta l’esposizione
5. dei risultati attraverso l’uso di un testo scientifico con un linguaggio
tecnico detto linguaggio speciale. Inoltre devono essere esposti gli
assunti e le condizioni affinché ci sia una corretta valutazione dei dati.
L’oggetto dello studio sociologico è una formazione sociale quindi varia da
società estese a contesti sociali ristretti. Perciò si può fare la distinzione tra
macrosociologia in cui l’unità di analisi è collettiva e microsociologia in cui
l’unità di analisi è un numero limitato di individui o piccoli gruppi. La
contrapposizione collettivismo e individualismo è collegata rispettivamente al
dualismo tra teorie sociali strutturali e teorie dell’azione. Nella prospettiva
macrosociologica l’agire individuale viene influenzato dalla struttura sociale,
mentre in quella microsociologica la struttura sociale deriva dall’azione di
attori individuali. Tra i due livelli si colloca in mezzo quello che potremmo
chiamare mesosociologico in cui la raccolta di informazioni riguarda sia il
carattere collettivo che quello individuale.
2.Paradigmi, tradizioni e strategia di ricerca
Il disegno della ricerca deve corrispondere ad una strategia caratterizzata da
obiettivi e strumenti precisi. Essa deve essere al tempo stesso di tipo
cognitivo e operativo e costituita da una serie di paradigmi, ovvero dei sistemi
di riferimento basati su prospettive positiviste che danno origine al paradigma
positivista associato in parallelo al paradigma interpretativo. Secondo quello
positivista l’oggetto di studio delle scienze sociali sono i fatti sociali che
devono essere studiati attraverso una scienza sperimentale in cui le
procedure sono osservative e l’atteggiamento del ricercatore corrisponde a
quello dell’osservatore distaccato. Il paradigma interpretativo richiama la
corrente epistemologica e l’oggetto di studio non è un fatto, bensì una realtà
costruita dove il compito è la ricerca del significato del fenomeno. Alla
contrapposizione tra paradigma positivista ed interpretativo si ricollega quella
tra paradigma misurativo o convenzionale e paradigma narrativo. Il primo è
collegato alla convinzione che la conoscenza scientifica si realizzi attraverso
la misurazione, mentre per quanto riguarda il secondo paradigma si basa
sulla narrazione della realtà seguendo il modello della letteratura.
La dicotomia che concerne i due paradigmi è sfociata nella distinzione finale
tra metodologia qualitativa vs metodologia quantitativa per arrivare poi al
dualismo sociologia qualitativa vs sociologia quantitativa ed infine a
quello tra sociologia espressiva e sociologia scientifica.
Per quanto riguarda la ricerca quantitativa la sua strategia deve adattarsi al
fatto che le proprietà dell’oggetto sociale sono molteplici. L’oggetto sociale
viene indagato per l’andamento delle proprietà e per le loro relazioni.
Possono creare un modello poiché subentrano sempre ipotesi di vario tipo.
L’oggetto d’indagine è rappresentato dalla popolazione e l’interesse
dell’indagine è volto a determinare quanti individui possiedono alcune
caratteristiche secondo quali modalità e come. L’indagine mira quindi a
stimare l’estensione del fenomeno e la sua distribuzione.
La base empirica ora è costituita da dati che devono essere elaborati per la
loro quantità da strumenti tecnologici, quindi bisogna organizzare la matrice
dei dati “casi per variabili”. Essa consente di analizzare:
ogni singola variabileanalisi monovariata
− due variabili insiemeanalisi bivariata: analizza l’andamento congiunto
− di due variabili per trovare possibili combinazioni
più di due variabilianalisi multivariata
−
Nell’esporre i risultati si fa