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LA METODOLOGIA DELLA RICERCA
La metodologia della ricerca è una disciplina che studia le procedure di cui si costituisce l’attività di
ricerca, al fine di stabilire le condizioni procedurali (teoria delle procedure) in grado di conferire
validità/fondamento ai risultati a cui la ricerca perviene.
Il successo di ogni sforzo scientifico dipende da tre elementi:
1. Individuazione degli oggetti da investigare.
2. Un’ipotetica teoria riguardante il possibile collegamento fra tali oggetti.
3. Acute intuizioni sui problemi specifici dell’evidenza e dei dati che si dimostrano più adeguati
per la materia di cui si tratta.
A ciascun elemento corrisponde una classe di attività. Complessivamente tali attività consistono in:
• Formulazione del problema d’indagine.
• Concettualizzazione del problema.
• Progettazione e costruzione della base empirica.
• Trattamento, elaborazione e analisi della base empirica.
• Esposizione dei risultati della ricerca.
1. Formulazione del problema d’indagine .
I fattori che possono orientare la scelta, di specifici problemi d’indagine sono molteplici e assai vari.
Quale che ne sia l’origine, un problema di ricerca costituisce sempre una domanda cognitiva,
formulata rispetto a una generica situazione problematica, della quale essa rappresenta un ritaglio.
Questi stessi ritagli problematici possono rivestire , in diverse situazioni di ricerca, un particolare
interesse in quanto riferiti a specifiche classi di oggetti.
Un problema d’indagine empirica è sempre costituito, logicamente, da due elementi:
1. Un oggetto sociale. pag. 1
2. Proprietà dell’oggetto stesso, che costituiscono lo specifico tema di studio.
Perché una ricerca empirica possa essere effettivamente avviata è inoltre necessario che se ne
delimitino gli ambiti spaziali e temporali.
Un problema di ricerca empirica è posto solo quando è chiaro quali proprietà s’intendono studiare,
relativamente a quale oggetto o classe di oggetti, in quale ambito /contesto spazio-temporale, per
quali ragioni e con quali finalità.
È dunque entro una più o meno definita e strutturata area di interesse e di obbiettivi cognitivi che
un problema /oggetto d’indagine prende forma.
Merton, che tratta di questa componente della formulazione di un problema di ricerca in termini di
rationale of question, distingue:
• theoretical rationale: le ragioni teoriche in base a cui si giustifica lo sforzo richiesto per
trovare risposta a certi interrogativi. A queste ragioni teoriche possiamo riferire la possibilità
di connettere ipotesi di ricerca ad una teoria, allo scopo di testarne l’utilità e l’adeguatezza
nella specifica situazione d’indagine. In tal caso, la ricerca si configura come occasione di
controllo della teoria stessa.
• practical rationale: sono quelle squisitamente pratiche, esse rinviano alla possibilità di
applicare le conoscenze derivate dall’attività di ricerca, orientano un intervento di soluzione
operativa relativamente al problema d’indagine.
2. Concettualizzazione del problema.
Formulare un problema di ricerca significa concettualizzarlo, ovvero il ricercatore mette a fuoco
progressivamente gli aspetti parziali e specifici dell’oggetto, i quali delimitano e costituiscono il suo
problema di ricerca; quindi il problema viene tradotto in un insieme di nozioni, le quali vengono
specificare nel loro significato e connesse in uno schema concettuale che orienterà le operazioni di
osservazione. Il problema viene pertanto ridotto o tradotto in un insieme di nozioni che vengono
verbalizzate e specificate nel loro significato, nonché connesse in uno schema concettuale che
orienterà le operazioni di ricerca.
L’organizzazione del complesso delle ipotesi formulate ha dato logo ad uno schema o modello
concettuale, strutturate in tre aree.
Proprietà
Contestuali.
↘ Rappresentazione ↓ →
sociale.
↗
Proprietà individuali. pag. 2
L’applicazione del modello richiede che siano raccolte informazioni pertinenti in ciascuna delle aree
nelle quali esso si articola.
Le ipotesi che orientano l’indagine determinano il fabbisogno informativo della ricerca, il contenuto
delle informazioni necessarie e adeguate a costituire la base empirica sulla quale si dovrà fondare
la risposta agli interrogativi che hanno orientato l’indagine.
Così come la formulazione del problema di ricerca empirica, anche la concettualizzazione riguarda
sia l’oggetto che le proprietà.
I principali tipi di oggetto di ricerca sociale sono:
- Individui che costituiscono categorie sociali
- gruppi sociali
- aggregati territoriali di individui
- organizzazioni e istituzioni
- eventi
- prodotti culturali
Lo specifico oggetto sociale dell’indagine è detto unità di analisi, la quale viene individuata
attraverso una definizione operativa dell’oggetto stesso: tale definizione operativa dell’oggetto
stabilisce i criteri con cui identificare gli esemplari dell’oggetto specifico; la definizione operativa
dell’oggetto è quindi utile sia nella formulazione che nella concettualizzazione del problema.
3. Progettazione della base empirica
Per la progettazione della base empirica, bisogna innanzitutto individuare la fonte dell’informazione
più adeguata alla circostanza.
Le fonti possono distinguersi in dirette (o primarie) e indirette /o secondarie)
1. Dalle fonti dirette si ottengono informazioni di prima mano, ovvero disponibili sono in seguito alla
progettazione e raccolta da parte del ricercatore; nella ricerca sociale, le fonti dirette sono
costituite dal linguaggio e dal comportamento di individui o gruppi sociali
2. Le fonti indirette invece sono quelle in cui le informazioni già disponibili che occorrono al
ricercatore poiché già raccolte da altri; nella ricerca sociale, le fonti indirette sono costituite da
documenti diversa natura (scritti, orali, visivi), da banche dati statistici e amministrative, da reperti
già codificati.
Oltre all’individualizzazione delle fonti, per la progettazione della base empirica è necessario
scegliere la tecnica/procedura di rilevazione più idonea; a tal proposito, si distingue l’unità di
analisi, da quella di rilevazione, le quali non sempre coincidono fra loro.
Ai criteri di selezione delle unità di analisi e di rilevazione presiedono le strategie di
campionamento, le quali consistono in un insieme di procedure che orientano il ricercatore nella
selezione dei casi che deve studiare inerente ad una più generale popolazione: i casi selezionati
costituiscono un sottoinsieme o porzione, detto Campione.
Il ricercatore può ricorrere a procedure e tecniche di campionamento assai diversificate,
riconducibili a due famiglie:
1. Campioni Probabilistici, i quali assicurano ad ogni unità di una numerosa popolazione, una
probabilità nota di entrare a far parte del campione. pag. 3
Sono caratterizzati dal ricorso a specifiche formule che rispondono alla domanda: quanti casi di
una determinata popolazione devo osservare per averne un campione che ne sia sufficiente?
I campioni probabilistici sono caratterizzati dal ricorso a particolari procedure che assicurano
l’estrazione dei casi campione dall’universo della popolazione sia Casuale: la casualità del
procedimento di estrazione costituisce condizione necessaria della rappresentatività del campione.
Le procedure di estrazione rispondono alla domanda: quali casi devo osservare per avere un
campione capace di rappresentare la popolazione di cui esso costituisce una porzione?
Inoltre, facendo una lista di campionamento, si possono applicare i criteri del campionamento
probabilistico (costruzione ed estrazione)
2. Campioni non probabilistici
Se non si può ricorrere ad un campionamento probabilistico, poiché non vi è una lista di
campionamento della popolazione unitaria di indagine, si usano campioni non probabilistici, i quali
possono essere di varia natura. Inoltre, a tali campioni si può ricorre anche quando vi è la
necessità od opportunità di condurre una rilevazione su un numero di casi ridotto.
La varietà degli elementi che entrano in gioco nella progettazione di un campione fa sì che si
possa parlare di disegni campionari o disegni di campionamento.
Bisogna poi stabilire le operazioni di ricerca inerenti a quest’area di attività sono volte a progettare
dati che siano adeguati, nel contenuto e nella forma.
Infine, a seconda dell’unità di analisi o di rilevazione di riferimento e della natura della fonte, il
ricercatore sceglie le modalità e progetta gli strumenti che reputa più adeguati a raccogliere le
informazioni di suo specifico interesse.
4. Costruzione della base empirica.
A questo punto, per dare risposta agli interrogativi che hanno guidato l’indagine, il ricercatore deve
materialmente costruire una base empirica, mediante la raccolta di informazioni funzionali ai propri
interessi ed obiettivi cognitivi. La rilevazione sarà effettuata mediante procedure, le tecniche e i
procedimenti scelti in sede di progettazione.
Nel campo della ricerca sociale, si è soliti distinguere tra:
• Tecniche Quantitative: rilevano molte informazioni su numerosi casi e producono
informazioni adeguate ad una trattamento quantitativo.
• Tecniche Qualitative: acquistano informazioni adeguate ad analizzare ambiti problematici
interessanti poiché vi sono degli approfondimenti specifici.
Rientrano in questa categoria le tecniche di intervista in profondità, di osservazione diretta
della realtà studiata e di analisi interpretativa di documenti.
Il modello tipico di intervista quantitativa è quella realizzata tramite il questionario. L’intervista
quantitativa è infatti una tipica situazione di ricerca in cui le informazioni vengono rilevate grazie ad
una lavoro analitico di concettualizzazione e in cui le varie informazioni rilevate sono inerenti a
diverse proprietà.
Nell’intervista quindi le informazioni si ottengono attraverso il comportamento verbale di individui;
tali informazioni vengono raccolte attraverso uno strumento costituito da una serie di domande, le
pag. 4
quali vengono precisamente formulate e disposte secondo una sequenza accuratamente
prestabilita.
Inoltre l’intervista con questionario si caratterizza per il fatto che le risposte siano già predisposte
dal ricercatore; tale tecnica di rilevazione viene perciò detta strutturata o standardizzata.
La standardizzazione, in tal caso, corrisponde ad una definizione operativa delle proprietà inerenti
all’oggetto dell’indagine; La standardizzazione assicu