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La lezione sulla leggerezza

La lezione sulla leggerezza è quella che apre le Lezioni Americane ed è quella che Calvino ritiene più importante per la propria poetica.

Calvino inizia questa lezione parlando delle proprie opere e della consapevolezza che ha del lavoro letterario che ha svolto nel corso della sua carriera: Lezioni Americane è il suo ultimo testo, che stava ancora scrivendo quando improvvisamente muore, quindi può essere visto come una sorta di testamento.

La poetica sono gli intenti che uno scrittore dichiara di voler raggiungere con la propria attività, e quella di Calvino è una poetica esplicita: in questa sua poetica parla di sé e mette al primo posto il tema della leggerezza.

Calvino è lo scrittore della leggerezza, ma questo non gli impedisce di conoscere anche la pesantezza: leggerezza e pesantezza, infatti, si mescolano e spesso si scambiano di posto.

Calvino inizia da una dichiarazione che è anche storica,

partendo dall'inizio del suo debutto con il suo primo libro Il sentiero dei nidi di ragno. Questo è un racconto bellico della seconda guerra mondiale visto dagli occhi di un bambino: è il racconto della guerra partigiana, una guerra combattuta sul territorio italiano e il punto di vista è quello di un bambino. Per questo motivo è un racconto di tipo fiabesco: Calvino, quindi, esordisce con un libro che alleggerisce la guerra, e che comprende in sé il tema della leggerezza. Successivamente Calvino partecipa alla vita culturale e politica, si iscrive al Partito Comunista e si trova al centro di un conflitto: il Partito Comunista, il più grande partito nella lotta armata della Resistenza, è infatti un partito di opposizione. Calvino milita il Partito Comunista e si trova in difficoltà. Presto mi sono accorto che tra i fatti della vita che avrebbero dovuto essere la mia materia prima e l'agilità scattante e tagliente chevolevo animasse la mia scrittura c'era un divario che mi costava sempre più sforzo superare. Forse stavo scoprendo solo allora la pesantezza, l'inerzia, l'opacità del mondo: qualità che si attaccano subito alla scrittura, se non si trova il modo di sfuggirle. Calvino cerca la leggerezza e la trasparenza, ma si è reso conto che il mondo si era petrificato: c'era una lotta tra America e Unione Sovietica, e Calvino è membro del Partito Comunista, schierato con l'Unione Sovietica. La figura mitologica di Medusa Calvino propone una figura mitologica: nel testo sono molte quelle a cui fa ricorso. In questo caso parla di Medusa, che viene presentata in un paio di pagine: Medusa è la creatura dalla testa ricoperta di serpenti che pietrifica chiunque la guardi. L'eroe Perseo, però, riesce a decapitare Medusa grazie ad una serie di oggetti magici, e riesce a farlo con lo sguardo indiretto: per tagliarle la testa senza.

guardarla negli occhi usalo scudo. Lo scudo è usato come uno specchio: Perseo vede l'immagine della Medusa riflessa nello scudo e con uno sguardo indiretto riesce a decapitarla. Dal sangue della Medusa nasce poi Pegaso, un uccello che vola e che rimanda alla leggerezza.

Lo sguardo indiretto consiste nel vedere le cose senza guardarle negli occhi, e questo è quello che fa Calvino: nella Trilogia, ad esempio, parla della realtà civile, politica, economica del mondo in cui vive usando lo strumento della favola, della fiaba o del racconto.

Lo scrittore riesce a parlare della realtà non sempre parlandone in modo diretto, ma trovando un modo, cercando una strada laterale: questa è la scelta di Calvino.

Calvino parla di miti ma ripete più volte che nel mito c'è una parte irrazionale che non si può spiegare: per questo motivo in parte spiega i miti ma in parte li lascia anche sospesi, poiché essi miti spesso possono essere

Spiegati in diversi modi. In questo caso fornisce al lettore l'interpretazione che a lui serve, utilizzando il tema della leggerezza. Calvino tratta con delicatezza la testa della Medusa: lei è un mostro, ma tuttavia deposita la testa su uno strato di foglie e ramoscelli, e la testa della Medusa li pietrifica, trasformando i ramoscelli in coralli (leggenda per raccontare la nascita dei coralli): questo per dire che dalla ferocia della Medusa nasce anche qualcosa di bello. Il mito non divide mai il bene dal male, ma positivo e negativo hanno una loro compenetrazione.

Kundera e L'insostenibile leggerezza dell'essere

Calvino prende in considerazione anche il testo di Milan Kundera, L'insostenibile leggerezza dell'essere, che è un libro sulla leggerezza, di cui Calvino aveva fatto anche una recensione. Calvino dice che molte delle cose che noi scegliamo della vita inizialmente sembrano leggere, ma poi si rivelano essere pesanti: sfugge dalla condanna del

peso del vivere solo lavivacità e la mobilità dell'intelligenza, che per Calvino rappresentano la fonte primaria del suo scrivere. Intelligenza significa legare insieme, connettere; sconfiggere la pesantezza del vivere con la vivacità e la mobilità che nascono dall'intelligenza. La ricerca della leggerezza è la ricerca di un altro sguardo: di uno sguardo laterale, trasversale. Gli aspetti scientifici e informatici Calvino affronta la questione della leggerezza anche da un punto di vista scientifico: la materia a noi appare solida, ma in realtà è fatta da parti minute e piccolissime. Dal mondo della scienza fa uno scatto nell'ambito dell'informatica e introduce la questione della leggerezza del mondo in cui viviamo, che è la leggerezza del software. Nei sistemi informatici, infatti, ci sono due parti: - una parte hardware: la parte pesante, ovvero quella delle macchine - una parte software: la parte leggera, ovvero quella dei programmi

Leggera

L'immagine della sabbia e della polverizzazione della realtà

Da questo punto in poi della lezione sulla leggerezza tornano i temi del testo Collezione di sabbia: torna l'immagine della sabbia come polverizzazione della realtà.

Questa immagine della sabbia è l'immagine dei corpuscoli, cioè di cose sempre più piccole e invisibili.

Entrano in gioco poeti del mondo classico come Lucrezio e Ovidio; dal De rerum natura di Lucrezio prende una frase che fa propria: "La conoscenza del mondo diventa dissoluzione della compattezza del mondo".

Lo scopo che Calvino si fissa è da un lato quello di poter guardare le cose con lo sguardo indiretto, ma dall'altro anche quello di dissolvere la compattezza del mondo: essa è una metafora abbastanza efficace.

Come il mondo delle rocce si divide e si riduce a nulla nella sabbia, per Calvino è possibile dissolvere la compattezza del mondo attraverso la conoscenza.

Conoscenza e intelligenza stanno insieme e sono fondamentali. Le divagazioni di Calvino La lezione ha un filo rosso che collega il discorso, cioè il tema della leggerezza, ma ogni tanto ci sono anche delle strade laterali, delle cose su cui Calvino si sofferma: questa è anche la capacità dello scrittore del mantenere un filo fondamentale del discorso, tirandolo per concentrare le idee e i concetti, con piccole divagazioni laterali. Ogni tanto, però, Calvino fa come dei piccoli riassunti: trattare il tema della leggerezza non è semplice, e contiene un insieme di immagini che vanno fatte collegare tra di loro. Spesso le connessioni sono fornite proprio dalle divagazioni. Da quanto ho detto fin qui mi pare che il concetto di leggerezza cominci a precisarsi; spero innanzitutto d'avere dimostrato che esiste una leggerezza della pensosità, così come tutti sappiamo che esiste una leggerezza della frivolezza; anzi, la leggerezza pensosa può

Far apparire la frivolezza come pesante e opaca. È uno dei paradossi che si trovano nelle Lezioni Americane: mentre Calvino fa la lode dellaleggerezza, dice di tener conto che anche la pesantezza ha un suo perché: è come una medaglia con due facce, da un lato la leggerezza e dall'altra la pesantezza. Ma esiste anche un sottoinsieme, ovvero una leggerezza della pensosità: pensare e pesare sono la stessa cosa; esiste anche una pesantezza della pensosità. Inoltre, esiste anche una leggerezza della frivolezza: essere frivoli vuol dire essere superficiali, "frivolezza" vuol dire letteralmente andare a pezzi, qualcosa che rompe il compatto. Esiste anche una frivolezza che è pesante.

La figura di Cavalcanti

Calvino prende in considerazione la leggerezza della pensosità (dove pensosità è sinonimo di pesantezza) e parla di Cavalcanti, un personaggio che a lui era molto simpatico: egli è un personaggio che sfugge

alla pesantezza del vivere. Calvino fornisce tre caratteristiche che riguardano la leggerezza di Cavalcanti, che è personaggio di un testo di Boccaccio, e che torna nella letteratura in quanto era conosciuto da Dante:

  1. leggerezza come assenza di peso
  2. leggerezza come movimento (andare sempre più veloci significa diventare sempre più leggeri)
  3. leggerezza come vettore di informazione

Il tema di Cavalcanti è quello della dissoluzione del peso della materia. È nella poesia si raggiunge il massimo della leggerezza insieme alla pesantezza: Calvino non lo dice esplicitamente, ma la poesia, che è difficile, ha la grande capacità di dire cose, di esprimere sentimenti, immagini che è difficile dire in un altro modo. È però anche altamente ambigua: la poesia non ha un solo significato ma ne ha molti, quindi va spiegata nelle varie interpretazioni. Calvino prende un verso da Cavalcanti, lo stesso verso che era stato usato anche da

Dante, che riguarda la neve che scende, immagine per eccellenza della leggerezza. Aria serena quand'apar l'alboree bianca neve scender senza venti; Questo stesso verso Dante l'ha ricordato e l'ha riportato in un'altra forma (Inferno, XIV, 30): come di neve in alpe sanza vento. Il procedimento di Calvino, utilizzando la frasi di Cavalcanti e di Dante, è quello di darci delle immagini della leggerezza attraverso dei materiali letterari. Si sofferma inoltre su un sonetto dove Dante parla dei suoi amici, dedicato a Guido Cavalcanti: Cavalcanti per Calvino in questo contesto è importante perché lui dissolve la concretezza dell'esperienza tangibile in versi, in ritmo scandito, sillabato, come se il pensiero si staccasse dalla realtà in rapide scariche elettriche. Nella poesia le immagini sono come rapide scariche elettriche, metafora che fa capire perché le poesie sono così illuminanti. Emily Dickinson, Henry James e

natura umana e della società. In particolare, nel suo romanzo "Il Barone Rampante", Calvino fa riferimento a diverse opere letterarie, come "Le Mille e una notte" e "Don Chisciotte", per esplorare il concetto di libertà individuale e di ribellione contro le convenzioni sociali. Inoltre, nel suo libro "Le città invisibili", Calvino utilizza le descrizioni di città immaginarie per riflettere sulle diverse sfaccettature della società umana e sulla complessità delle relazioni umane. La sua scrittura è caratterizzata da un uso creativo del linguaggio e da una profonda analisi dei temi trattati.
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
18 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aeea11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Belpoliti Marco.