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Lezione sull'esattezza

La lezione sull'esattezza inizia con l'immagine di una piuma: la precisione, per gli antichi Egizi, era simboleggiata da una piuma, che veniva messa sulla bilancia dove si pesavano le anime e serviva da contrappeso. La piuma si chiamava Maat, ed era la dea della bilancia.

Dopo aver raccontato questa piccola storia, Calvino dice che ci sono 3 modi per definire l'esattezza:

  1. Un disegno dell'opera ben definito e ben calcolato. L'evocazione d'immagini visuali nitide, incisive, memorabili; in italiano abbiamo un aggettivo, "icastico", dal greco εἰκαστικός, qualcosa che si imprime.
  2. Un linguaggio il più preciso possibile come lessico e come resa delle sfumature del pensiero e dell'immaginazione.

Calvino si prefigge un'esattezza della scrittura: sostiene che uno dei caratteri dell'epoca in cui lui vive, nella metà degli anni '80,

sia la perdita di una forma. Sono gli anni in cui sta per diventare dominante la questione delle immagini televisive, cinematografiche, e per Calvino in tutto questo c'è una perdita di forma che è l'inverso dell'esattezza. In questa lezione poi sono ripresi lunghi brani dallo Zibaldone di Leopardi che riguardano l'indefinito, che è il contrario dell'esattezza. Calvino evidenzia l'importanza di quello che Leopardi definisce l'incerto. Evoca poi un altro scrittore, Robert Musil, autore dell'opera L'uomo senza qualità; poi Paul Valery per cui la poesia è qualcosa di indefinito ma è una tensione verso l'esattezza. Poi Calvino parla di un'altra coppia figurale di opposti: il cristallo e la fiamma. Il fuoco è un elemento fondamentale: è quello che distrugge, ma è anche il fuoco della passione, ed è un elemento alla base della nostra civiltà. L'oppostodel fuoco è la freddezza del cristallo, e Calvino usa queste due immagini che per lui sono forme della bellezza perfetta ma immagini contrastanti. Il personaggio su cui si chiude la lezione è Leonardo da Vinci, che Calvino prende come esempio di scrittore: Leonardo è un pittore, un grandissimo artista e disegnatore, oltre che un uomo di scienza, ma è anche uno scrittore. Calvino lo prende come esempio della precisione: mostra come, dovendo scrivere una frase, riscrive precisando e cercando di essere più esatto nell'uso delle parole: mostra come Leonardo riscrive e aggiusta. Consegna ai suoi lettori questa immagine della scrittura. LEZIONE SULLA MOLTEPLICITÀ La lezione inizia con una citazione a Carlo Emilio Gadda e al suo capolavoro Quer pasticciaccio brutto de via Merulana. La molteplicità è il fatto che il mondo dinnanzi a noi si presenta complicato e complesso, con molti aspetti: ma come si fanno a rappresentare questi molti

Aspetti della realtà? Questa è la questione che si pone Calvino: in lui c'è l'ambizione di presentare questo mondo complesso, e la letteratura lo fa attraverso un'immagine che in questa lezione torna più volte, ovvero quella della rete.

Calvino parla del romanzo come una grande rete: il romanzo cerca di rappresentare la complessità del reale. Elenca quindi una serie di autori che hanno coltivato l'ambizione di scrivere libri che fossero anche enciclopedici, cioè libri dove tutti i saperi di un'epoca (le connessioni, i valori, i temi, le questioni) fossero presenti.

Sono molti questi scrittori, ma a Calvino interessa una cosa in particolare, cioè non solo il libro enciclopedico che cerca di rappresentare il molteplice, ma anche il libro che vuole rappresentare il vuoto del mondo, cioè l'opposto: esiste anche una molteplicità del vuoto.

Calvino rimanda ad un romanzo di Flaubert, Bouvard e Pécuchet.

che racconta la storia di due personaggi che vogliono diventare sapienti di tutto. Per poter scrivere questo libro, Flaubert aveva letto più di 1500 libri: è una risposta alla molteplicità, ma una risposta fallita, che non riesce. Altro autori che prende in considerazione è George Perec con il suo romanzo Le cose. Il libro di Perec che lui ritiene importante, però, è La vita: istruzioni per l'uso, che narra di una casa parigina a cui è stata tolta la facciata, e appartamento per appartamento viene raccontata la storia delle persone che ci abitano e degli intrecci che esistono tra di loro.

LEZIONI AMERICANE

Calvino aveva preso un impegno con l'Università di Harvard: ad Harvard c'era l'abitudine di chiamare uno scrittore, uno scienziato o un personaggio notevole per alcune lezioni. Calvino doveva tenere sei lezioni, svolte una a settimana: il titolo vero di queste lezioni era Sei proposte per il nuovo millennio, che

È oggi il sottotitolo del libro, ma sono poi state chiamate Sei lezioni americane. Il titolo Lezioni americane è stato scelto perché le stava preparando in Toscana, dove la sua famiglia possedeva una casa al mare, e gli amici che passavano a salutarlo gli chiedevano “come vanno le lezioni americane”, quindi è stato chiamato così.

Calvino le stava scrivendo poco prima di morire, e non ha potuto portarle a termine nétenerle, perché è morto prima di arrivare ad Harvard.

Il volume è composto da 6 temi che Calvino ha scelto come 6 valori da proporre al nuovo millennio, quello del XXI secolo in cui non è potuto entrare.

  • Lezione sulla leggerezza
  • Lezione sulla rapidità
  • Lezione sull’esattezza
  • Lezione sulla visibilità
  • Lezione sulla molteplicità
  • Cominciare e finire (questa lezione inizialmente non era stata inclusa, è stata trovata tra gli appunti di Calvino ma non si sapeva se

Lui avrebbe poi voluto inserirla, probabilmente no) C'è inoltre una lezione che non esiste, che Calvino aveva pensato di scrivere in America, ed è una lezione sulla coerenza o consistenza (in inglese il termine è ambiguo e contiene entrambi questi significati).

Tutte queste lezioni contengono un discorso di poetica: Calvino ha spiegato in esse non solo i valori generali, ma ha spiegato questi valori anche in rapporto alla sua poetica, alla sua attività di scrittore. È tornato indietro nel tempo, ha citato le opere che aveva scritto anche in anni giovanili, e ha spiegato da dove sorgono, e che ci sono rapporti stretti tra questi valori e la sua opera. Tuttavia non sono lezioni sulla sua poetica, ma lezioni sul valore che Calvino ha scelto, e questo valore è visto attraverso anche le sue opere.

Introduzione

Il tema è la letteratura: Calvino non propone solo esempi letterari, ma la letteratura è comunque al centro delle Lezioni

americane.
Il millennio che sta per chiudersi ha visto nascere ed espandersi le lingue moderne dell'Occidente e le letterature che di queste lingue hanno esplorato le possibilità espressive e cognitive e immaginative.
- possibilità espressive: la letteratura è una forma di espressione, in cui si esprimono sentimenti e idee.
- possibilità cognitive: la letteratura attiene alla conoscenza in senso mentale (la mente è uno degli elementi che interessano a Calvino).
- possibilità immaginative: il tema dell'immaginazione è il più importante per Calvino. Calvino ha una capacità di immaginazione come autore, e ha anche la capacità di suscitare immagini nel lettore.
Calvino parla di questo millennio come il millennio del libro, poiché il libro è stato l'oggetto con cui il sapere si è diffuso; la letteratura è legata al libro, è legata agli strumenti che noi usiamo per leggerla e per.

diffonderla. La mia fiducia nel futuro della letteratura consiste nel sapere che ci sono cose che solo la letteratura può dare coi suoi mezzi specifici. La letteratura, dice Calvino, esisterà, anche se il libro dovesse sparire, poiché ci sono alcune cose che solo la letteratura riesce a dire.

Vorrei dunque dedicare queste mie conferenze ad alcuni valori o qualità o specificità della letteratura che mi stanno particolarmente a cuore.

Utilizza tre termini che dicono tre cose differenti:

  • valori: un valore è una cosa ritenuta valida.
  • qualità: sono delle specificità che possiede solo una cosa.
  • specificità: ci sono cose specifiche, possibili solo in un certo contesto.

Lezione sulla visibilità

C'è un verso di Dante nel Purgatorio (XVII, 25) che dice: "Poi piovve dentro a l'alta fantasia".

La mia conferenza di stasera partirà da questa constatazione: la fantasia è un posto dove

cipiove dentro.Dante, nel Purgatorio, si pone il problema di capire da dove vengono le immagini, non solo le immagini che lui vede, ovvero le immagini dei dannati, ma anche quelle mentali: egli non sada dove vengano le immagini e pensa che piovano dal cielo, cioè che vengano da Dio stesso.

Dante nel suo viaggio si trova davanti a una sorta di cinema mentale: Calvino fa una distinzione tra le immagini che Dante vede (i dannati, il paesaggio..), e le immagini mentali che Dante ha (immagini delle rappresentazioni dei peccati e delle virtù).

Da dove vengono le nostre immagini mentali? Dante ha una propria teoria dell'immaginazione, che Calvino traduce in modo bellissimo: La fantasia è un posto dove cipiove dentro.

Quando si dipinge, si scrive, si monta un video, si hanno delle immagini in mente, immagini di quello che si vuole trattare: le immagini che si hanno in mente, da dove vengono?

Queste visioni insomma si vanno progressivamente interiorizzando, come se Dante

Si rendesse conto che è inutile inventare a ogni girone una nuova forma di metarappresentazione, e tanto vale situare le visioni nella mente, senza farli passare attraverso i sensi. Noi conosciamo il mondo attraverso i sensi; noi, però, abbiamo delle immagini che si formano nella nostra mente, immagini che non passano per i sensi. Dante allora, che non ha una teoria delle immagini mentali come noi abbiamo adesso, si rivolge a Dio: le immagini mentali vengono date da Dio. Nel Medioevo, Dio era la spiegazione di ogni cosa, anche degli aspetti scientifici: la peste, ad esempio, era ritenuta una punizione di Dio. Segue poi una terzina di Dante dove egli si pone il problema dell'immaginazione, che cos'è l'immaginazione. Egli distingue tra:

  • Immaginazione corporea: si manifesta ad esempio nel caos dei sogni. Nel mondo classico, i sogni anticipano quello che accadrà: gli antichi pensavano che le immagini provenienti dal sogno fossero immagini del futuro.
La psicoanalisi di Freud, invece, riguarda il
Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
46 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher aeea11 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bergamo o del prof Belpoliti Marco.