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Juan de Mena solidarietà culturale con Santillana. Liriche d'amore con ricorso a motivi religiosi con valore
profano cioè trasferimento in sede erotica di riferimenti sacri. Filone di costante pessimismo che vede nella
morte l'unica alternativa dell’ambizione amorosa. Hanno una natura sperimentale e spesso non sono che
esercizi. Prosa Coronacion, un poemetto composto per celebrare il successo di Santillana sui mori nella
battaglia di Huelma. L'intento è quella di fondere insieme la commedia, nel senso dantesco, e la satira e far
risaltare la celebrazione dell’amico come cavaliere vittorioso nella guerra contro i musulmani. Inizialmente
l’aveva chiamato Calamicleos. Prova a trovare una sintesi tra la tradizione medievale (allegorie, tematica
moraleggiante) e quella umanistica (celebrazione della poesia e della gloria, coscienza dello stile) ma il
risultato è un fallimento perché sembrano giustapposti. Tra le opere minori c’è un vasto poema in ottave di
arte mayor Laberinto de Fortuna, dove è contenuta un’invettiva contro la Fortuna è l’esaltazione della
Provvidenza, che viene identificata con una bellissima fanciulla. Il poeta considera la fortuna come
usurpatrice di un ruolo che in realtà tocca alla provvidenza (concezione boeziana). Letti Ca’ dell’uomo viene
considerata come la consacrazione della fama, i valori che celebra sono la castità, l’equilibrio, la prudenza,
la capacità di governare. Si tratta di un’etica civile e non solo laica. Denuncia inizio dei contemporanei e fa
ricorso agli esempi classici cui è attribuita una speciale efficacia a causa del recupero umanistico
dell’antichità come modello. Il punto fermo cui si riferisce il suo pensiero politico è la monarchia E la causa
dei turbamenti interni è vista dell’abbandono della guerra contro i musulmani, la ripresa della riconquista
risolverebbe i problemi etici e politici del paese. Vi è un’esaltazione di Juan II. Nell'ultima opera,Debate de la
Razon contra la Voluntad, rimasta incompiuta a causa della morte, compie un cambiamento di rotta:
abbandona il pregiudizio pro-nobiliare, adotta uno stile mediocre per un pubblico che non conosce distinzioni
di classe.
Perez de Guzman (rimase 8 anni in prigionia per motivi politici) la poesia si distribuisce lungo tutto l’arco
della sua vita, mentre la prosa è frutto della maturità. Predilige la poesia didattica e soprattutto morale, ma la
prosa è più interessante. Primo libro in Castiglia di profili biografici 34 Generaciones y semblanzas, dichiara
un debito esplicito con Guido delle Colonne “Historia destructionis Troiae”. I profili ottengono validità
autonoma per conferire importanza all’individualità dell’uomo e al suo peso nella storia e quindi la
concentrazione non è più sul monarca. Senso acutissimo della fama, unica ricompensa per chi agisce
virtuosamente. Lo storico deve avere bellezza di stile, sicura informazione e piena libertà (perciò scrive solo
dei morti). Secondo lui le azioni dell’uomo si delineano in un quadro fondato su un codice di valori che è
quello dell’etica cristiana o cavalleresca. Cavalleria intesa come un insieme di doveri sociali che si radica in
un profondo sentimento nazionale. Lo stile è scarno, la sintassi e il lessico sono ridotti al minimo. Attesta una
profonda crisi della storiografia (vd. Cronica sarracina la storia dell’invasione musulmana con la continua
inserzione di elementi della fantasia dell’autore diventa un romanzo cavalleresco).
Altri storici: Libro del passo honroso di Pedro Rodriguez de Lena (scrupolosa registrazione di fatti); Cronica
de don Pero Nino di Gutierre Diez de Games (un cavaliere diventa protagonista di un racconto storico);
Cronica del rey don Enrique IV scritta dal suo cronista ufficiale Diego Enriquez del Castillo.
Relazioni di viaggi: si inizia dalla traduzione di opere di diffusione europea come i viaggi immaginari di Jean
di Mandeville. Membri del gruppo di Napoli: Lope d’Estúniga, legato alla concezione cavalleresca di
servizio per la donna amata presente nelle sue liriche. È destinato a non ricevere alcuna ricompensa e
l'unica soluzione è la morte. Carvajal compone un canzoniere che unisce la varietà della tematica attraverso
lo stile cortese.
Satira: tornando in Castiglia, e sotto Enrique IV vengono composte da autore anonimo le Coplas del
Provincial, una rassegna di cavalieri e dame travestiti da frati e monache di un corrottissimo convento.
Teatro: Gomez Manrique compone testi drammatici rilevanti perché i primi dopo un lungo silenzio.
Representacion del nacimiento de Nuestro Senor (fonde con singolare invenzione il tema della Natività e
della Passione). Rodrigo Cota de Magnaque Dialogo entre el Amor y un viejo (un vecchio parlando con
Amore si lascia convincere a cedere al suo abbraccio e il dio si prende gioco di lui facendogli cadere anche
quest'ultima illusione).
Jorge Manrique Coplas por la muerte de su padre (don Rodrigo) medita sulla caducità e vanità della vita,
descrive la vita del padre e la sua morte serena ed esemplare. Si possono rintracciare spunti della poesia
morale della fine del ‘300. Hanno un taglio personalissimo, egli rifiuta il gusto del macabro, della decadenza
fisica. Qui l'immagine della morte è intimamente cristiana e perciò serena e quasi consolante.
L’ETÀ DEI RE CATTOLICI – La nobiltà perde importanza e diventa significativo il ruolo delle accademie.
Salamanca e Alcalà. Storiografia: Diego de Valera costante attività cortigiana, per Isabel compone una
Cronica de Espana (avvenimenti vino al regno di Juan II) Memorial de diversas hazanas (1486, tratta del
regno di Enrique IV), Cronica de los reyes catolicos. Tratado de Las epistolas nel quale sono raccolte delle
lettere scritte per avere una qualche influenza sulla vita politica e pratica della corte. Fernando del Pulgar
Letras anteriori al 1485 in cui venivano riportate le opinioni di corte per i personaggi che sono al di fuori;
Claros Varones de Castilla raccolta di 25 profili biografici della vita castigliana sotto Juan II e Enrique IV. Ai
Castigliani vengono contrapposti non solo greci e romani ma anche francesi. Per lui la storia è paradigma di
comportamenti e di virtù. La vita dell’uomo è condizionata dalle proprie doti e il disegno provvidenziale, ma
non abbandona i suoi elettori alla meditazione, ma li guida nel giudizio con l’inserimento di digressioni morali.
Cronica de los Reyes Catolicos, migliore opera storiografica di questi decenni (informazione accurata
attraverso lettere, relazioni, documenti).
Filologia umanistica: Alfonso de Palencia Universal vocabulario en latin y romance del 1490 rappresenta
l’inventariodel lessico castigliano dell'epoca. Antonio de Nebrija introductiones latinae (proposito di
insegnare un latino più aderente al modello classico secondo i metodi rinnovati dell’umanesimo); Gramatica
castellana, il castigliano viene messo sullo stesso piano delle lingue classiche.
Poesia religiosa – doppio recupero: punto di incontro fra la sensibilità dei conversos e quella della regina +
toni popolari. Juan Alvarez Gato e fray Inigo de Mendoza Coplas de vita Christi (elogio della povertà, senso
dell’uguaglianza fra gli uomini, sono inserite digressioni moralistiche e di critica sociale oltre ad elementi
popolareschi come le esemplificazioni, i proverbi, espressioni colloquiali). Ambrosio Montesino non c’è più
un impegno sociale e politico, piuttosto riprende la tradizione dei secoli precedenti: l’opera nasce da precise
commissioni e mette al centro il problema della salvezza, della maternità di Maria e dell’umanità di Dio. Il
popolarismo è evitato nei temi, ma accolto nella semplicità formale. Juan de Padilla Retablo de la vita de
Cristo, Los doce triunfos de los doce Apostoles (ripresa dello stile elevato di Mena e dell’allegoria di tipo
dantesco).
Il romance: origini 1421 con Jaume de Olesa. Nel 1200-300 indicava una composizione narrativa in versi, nel
1400 il termine si specializza (doppi ottonari con il primo emistichio piano e il secondo tronco). Menendez
Pidal lo definisce “tradizionale” e non popolare (poiché non dipende dall'origine di chi lo compone, ma dalla
sua oralità).
Narrativa, il romanzo sentimentale: Diego de San Pedro Cárcel de amor. Vi è uno schema tipico per
l'intreccio che è piuttosto rigido poiché rientra nella tradizione favolistica. Si cerca di far sì che il lettore possa
riconoscere contenuti tangibili e modelli di comportamento attuali dietro al servizio, alle passioni dei
personaggi. Lo scenario possiede legami con un tempo ed uno spazio reali, le allegorie sono calchi di
modelli francesi. Importanza delle epistole: gli eroi difficilmente parlano, preferiscono scrivere. Lo stile di
questi messaggi scritti è tipico medievale ricco di antitesi, parallelismi e soprattutto serve a sottolineare i
diritti, i vizi, le virtù e i doveri di entrambi i sessi. La distanza tra i due è obbligata dal decoro femminile e da
un codice di onore stabilito. Tardo goticismo: l’inaccessibilità dell’amata non è un ideale ma un’istituzione. Il
romanzo cavalleresco: qui l'amore è ancora “avventura” e ed è meno soggetto a contaminazioni letterarie.
Amadís de Gaula rielaborato e composto da Garci Rodriguez de Montalvo. I primi tre libri formano il
rimaneggiamento di un tasso primitivo, il quarto è una sua invenzione. Gli elementi che formano la struttura
dell’opera sono una sequenza interrotta di imprese cavalleresche, itinerari in giro per l’Europa. L’idea è
quella di un’avventura senza tempo dal tracciato imprevedibile. L’autore oscilla fra la cavalleria come viaggio
e peripezie limitata, e le dica che il cavaliere che tende a dare alle azioni un ordinamento rigido e solenne.
Montalvo si è mosso su materiali collaudati da una lunga tradizione fiabesca. Il meccanismo è quello
dell’impedimento, condizione di divieto o di ostacolo, che può essere implicito (forza deviante,vedi l'origine
segreta e l’abbandono del nucleo famigliare). Motivo della verità apparente: oltre a magie ed incantesimi nel
romanzo sono precarie anche le identità di volti e oggetti, lo stesso protagonista si presenta come una
certezza ambigua. L'autore è arbitro degli scontri incerti, crea l'espediente del “passo indietro” quando è
necessario, non sta dentro al racconto come quello del romanzo sentimentale ma ha l’autorità mediatrice.
Lirismo narrativo: sogni, fantasie fulminee, intervalli di contemplazione attonita. Vd. Descrizione del giardino
di Apolidon e quella del Drago (Poli ideali, Bene e Male). Si