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LE ORIGINI DELLA FANTASCIENZA: SHELLEY-POE-VERNE-BELLAMY-WELLS

La prima pubblicazione che può essere considerata la precursora della fantascienza, è il romanzo Frankenstein di Shelley.

Quest'opera si stacca dalla tradizione delle storie d'orrore gotiche ed acquista un "novum" fantascientifico.

Victor Frankenstein intraprende ricerche che lo portano a scoprire che la vita è un fenomeno elettrico. Per dimostrarlo mette insieme frammenti di molti cadaveri, fabbrica il simulacro di un uomo e con una scarica elettrica lo anima. La conclusione della vicenda è però tragica, perché il mostro dimostra di possedere il libero arbitrio ed anche un carattere insofferente e violento. Frankenstein manipolando la vita stessa, evocando potenze misteriose, merita una punizione; infatti tali forze prendono il sopravvento sul mago che le ha evocate. E' questo il contributo dell'autore inglese ad una delle strade che la fantascienza.

imboccherà. La fantascienza americana è nata con un buffo selenita disceso sulla terra per portare un messaggio. Ad immaginarlo è stato Edgar Alan Poe, da considerare il padre della fantascienza. Il racconto si intitola "L'avventura di Hans Pfaall", in cui l'autore si preoccupa di descrivere minuziosamente tutti gli accorgimenti utilizzati dal protagonista per porre rimedio agli avvenimenti e ai pericoli che si presentano nel corso dell'impresa. Tradotto in francese da Baudelaire, il racconto ispirò a Verne il celebre "Dalla terra alla luna" che contiene sorprendenti anticipazioni di realtà future. Non è la sola opera di Poe in cui si parla di fantascienza. Le sue opere appartenenti alla fantascienza si possono dividere in due categorie:

  • la prima include racconti dove gli spiriti sono degli esseri che dopo la morte sono passati ad una forma di esistenza raffinata;
  • nella seconda invece si nota un tipo di

Fantascienza popolare per anticipazioni. D. Suvin aggiunge un terzo gruppo di opere e precisamente Eureka, grande esempio di saggistica fantascientifica in cui si spiega la teoria secondo la quale la vita non si chiude con la morte e l'universo è il monologo in nome di Dio.

Jules Verne, per alcuni, scrive il suo primo romanzo di fantascienza nel 1864: Viaggio al centro della terra; per altri, il suo primo libro di fantascienza è Cinque settimane in pallone (1863). Egli ha saputo innestare sul vigoroso ceppo della scienza, la fantasia il fascino dell'avventuroso, imponendosi a suo tempo come il maestro dei sogni avventurosi, non che il precursore del romanzo di anticipazione.

Il suo rapporto con la fantascienza è evidente, quello che gli interessa è in primo luogo il viaggio e non il luogo da raggiungere. L'autore si sofferma sempre sugli aspetti tecnici e tecnologici ed anche per questo i suoi personaggi sono spesso legnosi, freddi, non si pongono

Mai domande, devono soltanto risolvere problemi scientifici. Edward Bellamy, con la sua opera Looking backward, apre una nuova strada, quella dell'impegno sociale. Egli riesce inoltre ad unificare diverse tradizioni letterarie statunitensi, quali la creazione fantastica di nuovi mondi in una visione materialistica della storia come successione coerente di relazioni umane e strutture sociali diverse. Stasera scoperta di ordine estetico che determinò una grande influenza, fu quella di collocare in un tempo futuro in mondi reali e inventati per illustrare le teorie politiche.

Lo scrittore che avrebbe aperto le porte alla fantascienza moderna è Herbert Wells. Egli con i suoi racconti (La macchina del tempo, La guerra dei mondi ecc..) fornisce una spiegazione sulle cosiddette quattro dimensioni: tre che chiamiamo le tre piani dello spazio, e la quarta, il tempo; e si domanda il perché non possiamo muoverci nel tempo, come ci muoviamo nelle altre dimensioni dello spazio.

Manipolando la quarta dimensione ha inventato la macchina del tempo.

9.1 LA FANTASCIENZA COME DEFINIRLA?

La Science Fiction è una classe di letteratura eterogenea, perciò non può accogliere definizioni che mirano all'universalità omogenea. Di solito ci troviamo di fronte a definizioni generiche le quali dicono ciò che la SF è e includono ciò che non è, eppure sono così specifiche che valgono per certo fantascienza ma non per tutta.

Robert M. Philum porta alcuni esempi, la fantascienza è:

  1. Una narrativa basata sulla speculazione razionale relativa all'esperienza umana della scienza e delle risultanti tecnologiche.
  2. Una narrativa di invenzioni e scoperte immaginarie nel campo delle scienze naturali e delle conseguenti avventure ed esperienze.
  3. Una classe di narrativa in prosa che tratta una situazione quale non potrebbe insorgere nel mondo da noi conosciuto, ma che è ipotizzata in base a qualche innovazione nel

campo della (pseudo)scienza e della(pseudo)tecnologia, di origine umana o extraterrestre.

La ricerca di una definizione dell'uomo e della sia posizione dell'universo che vaga nel nostro stato avanzato diconoscenza e modellato nello stampo gotico o post gotico.

Un ramo del Fantasy identificabile dal fatto che facilità utilizzando un atmosfera di credibilità scientifica per le sue specializzazioni immaginative, le scienze fisiche, sociali del tempio, dello spazio e della filosofia.

La considerazione critica delle 5 definizioni rivela che i criteri propugnati da ciascuno possono venire riformulati in termini problematici. Mentre tutti sembrano concordare che la SF ha qualcosa a che fare con la scienza, vi è un certo disaccordo a proposito di ciò che si deve contare come scienza e circa la posizione che la scienza ha in questa narrativa. Continuando su questa strada si corre il rischio di non aggiungere mai a conclusione, poiché le varie

Proposte per definire la fantascienza in termini diversi sono tutte esposte ad obiezione. Per giungere ad una conclusione, pensiamo sia opportuno continuare a proporre una o più definizioni di fantascienza, le più attendibili e anche le più comprensibili. Una è proposta proprio da Kingsley Amis, il quale scrive che la fantascienza è quella particolare prosa narrativa che parla di una situazione ipotizzata in base a qualche innovazione nel campo dellascienza e della tecnologia, d'origine umana o extraterrestre. Un'altra definizione è quella di Curtoni, che afferma che la fantascienza è un genere letterario che utilizza una successione di ipotesi logicamente possibili tendenti a portare il lettore, attraverso l'occasionalità della situazione, in un nuovo rapporto con le cose. La definizione mette in risalto le caratteristiche fondamentali della fantascienza. Infatti questa si occupa di ipotesi logicamente possibili,

Perciò è diversa dalla fiaba, dal mito, dal surreale; guarda con attenzione alladimensione tecnologica contemporanea, facendo risaltare le sue conseguenze sul singolo e sulla società; attraverso l'occasionalità delle sue situazioni che descrive, aiuta il lettore a riguardare la realtà con maggiore consapevolezza. Anche questa definizione lascia qualche dubbio, in quanto una definizione precisa di fantascienza nessuno è mai riuscito a trovarla. Possiamo dire che, a differenza del poliziesco o del western, il genere Science Fiction non è legato a schemi e argomenti di obbligo, la sua tematica è illimitata. Rispetto alla letteratura ordinaria, essa si distingue come una letteratura parallela, può contenere le stesse cose degli altri generi, ma su un altro piano; può raccontare gli stessi fatti, ma in un'altra chiave. Ma la lettura parallela, secondo il linguaggio della SF porta a procedere accanto ai mondi paralleli.

Si trovano in un diverso spazio-tempo, perciò non sono né saranno mai raggiungibili con i mezzi dell'astronautica. A chiunque può capitare di scivolarci dentro accidentalmente, per via di una distorsione dello spazio o attraverso una bolla dimensionale.

Un esempio che rende molto bene la situazione è il racconto "Bambina smarrita", di Matheson: la bambina Tina si trova al buio, per cui il mondo in cui è scivolata non sappiamo come sia. Ma i mondi paralleli non sono molto diversi dal nostro. Spesso, anzi, sono molto somiglianti, tanto che non ci accorgiamo di trovarci in un'altra casa, città, ecc.. Gradualmente, però, appare tutto ad un tratto un mondo diverso con tante incongruenze che vengono alla luce e si moltiplicano.

Per ultimo è da chiedersi: fantascienza in sviluppo o in decadenza? Gli autori del libro sono del parere che la fantascienza non può morire; rimarrà sempre come fonte di contenuti.

per produzioni legate alla cultura di massa. Cinema, televisione, si rifanno continuamente a temi fantascientifici. La proiezione nel futuro, anche se ridotta, rimane. La fantascienza descrive un futuro come è possibile che sia, mondi paralleli come potrebbero essere, o il passato, gli eventi già registrati, come avrebbero potuto essere. In qualche modo, tempo, spazio, realtà accettata vengono necessariamente alterati.

9.2 FANTASCIENZA E EDUCAZIONE

È possibile utilizzare la fantascienza per scopi educativi?

Per rispondere dobbiamo rifarci ad una definizione: la fantascienza utilizza una successione di ipotesi logicamente possibili, date sulla base della dimensione tecnologica contemporanea e tendenti a portare il lettore, attraverso l'eccezionalità della situazione, in un nuovo rapporto con le cose.

Tre sono gli elementi che questa definizione mette in risalto:

  • La fantascienza si occupa di "ipotesi logicamente possibili", dunque
emozioni. La fantascienza non è solo un genere di intrattenimento, ma può anche essere uno strumento per esplorare temi complessi e stimolare la riflessione sulle sfide che l'umanità affronta nel presente e nel futuro. Utilizzando i tag html, il testo formattato sarebbe il seguente:

Investe di incredibile, di fantastico, niente di illogico.

La fantascienza guarda con attenzione alla dimensione tecnologica contemporanea, facendo risaltare le conseguenze del suo impatto sul singolo e la società.

Attraverso l'eccezionalità delle situazioni che presenta aiuta il lettore a liberarsi di certi condizionamenti e guardare la realtà con più consapevolezza.

I motivi educativi della fantascienza non occupano un ruolo secondario. Prendiamo, ad esempio, il filone Juveniles, in questi romanzi, il contenuto educativo, a volte è esplicito, a volte è implicito, traspare dalle situazioni che si vengono a creare e dalle soluzioni che vengono prospettate. Ciò che è maggiormente importante è che il contenuto invita, stimola a pensare, a riflettere.

Macchine, congegni strani, astronavi e tante altre novità, fanno comunque rimanere al centro l'uomo con tutti i suoi interessi, i suoi desideri, le sue emozioni. La fantascienza non è solo un genere di intrattenimento, ma può anche essere uno strumento per esplorare temi complessi e stimolare la riflessione sulle sfide che l'umanità affronta nel presente e nel futuro.

aspirazioni, la sua sete di conoscere e soprattutto con la sua intelligenza e le sue potenzialità mentali e fisiche. I racconti di fantascienza ci dicono che i buoni e cattivi si trovano ovunque. L'uomo ha sete di conoscere, la sua intelligenza è fatta per seguire la verità.

Dettagli
A.A. 2019-2020
46 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.arcangeletti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura per l'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Marini Carlo.