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NELL’ULTIMO QUARANTENNIO
I “favolosi” anni ’70: la scrittura per ragazzi tra impegno sociale, fantasia e creatività
Il focus della letteratura per l’infanzia di questi anni è la dimensione ideologica per la volontà di
riconoscersi nell’itinerario dell’impegno a tutto campo.
Il teatro per ragazzi
Il teatro è uno straordinario strumento di relazione umana, di crescita, di autoformazione, di
esercizio-apprendimento a lavorare in équipe. Ma gli anni ’70 il teatro per ragazzi diviene teatro
dei ragazzi, infatti non si concepisce più il ragazzo come spettatore di un’opera a lui dedicata, ma
il fanciullo come l’adolescente deve divenite attore, protagonista del suo stesso spettacolo che non
ha più bisogno di spettatori. Il teatro è per chi lo fa.
Centralità dell’infanzia e la svolta rodariana
Sempre negli stessi anni si inizia a considerare maggiormente il bambino, infatti non aveva più il
compito di ascoltare gli adulti ma finalmente si inizia a dare la parola al bambino, si dà voce
all’infanzia. Il bambino ha l’intelligenza, la capacità, l’anima e il cuore per rispondere alle sfide
che gli vengono proposte e può, se guidato,fare teatro, arte e poesia.
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Irruzione di nuovi generi narrativi: fantasy e fantascienza
Gli anni ’70 si aprono anche con la pubblicazione in Italia de “Il signore degli anelli” di Tolkien che
dà inizio ad un genere narrativo, il fantasy, considerato sottoletteratura paraletteratura, e che nei
decenni successivi segnerà un boom nell’editoria per ragazzi. Tutt’ora il fantasy viene considerato
una sorta di fuga dalla realtà in una sovra-realtà che a più a vedere con la fantasticheria che con la
fantasia vera e propria.
Altro genere ritenuto sottoletteratura è la fantascienza, la quale si riteneva scarsamente educativa
e per questo stenta ad affermarsi in Italia. Gli anni ’70 sono fondamentali per questo genere, in
quanto segnano l’inizio della narrativa di fantascienza per ragazzi; tra i diversi autori ricordiamo
Maria Marcone con “Le pietre si muovono”, “Nicolino”, “L’ultimo della classe”; Domenico Volpi
con “Gli ufo vengono da Cipango” ( un pianeta lontano dal nostro sistema solare con
caratteristiche simili alla terra).
Singole individualità
Gli scrittori per ragazzi davvero significativi nel decennio sono:
Alberto Manzi e la scrittura di impegno sociale
Albero Manzi è una figura che sicuramente deve essere ancora collocata e valorizzata nelle
storie della letteratura giovanile perché il suo impegno didattico-educativo è stato tanto
straordinario da mettere in secondo piano la sua attività di scrittore per ragazzi.
Nei suoi scritti non è il classico il lieto fine poiché egli pensa che nei romanzi il lieto fine è
antieducativo perché addormenta le coscienze, induce a pensare che comunque alla fine
tutto si aggiusterà, mentre il senso dell’impegno dello scrittore per ragazzi è in una forma
di coscientizzazione, di invito ad adoperarsi a cambiare il mondo.
La procedura della sua narrativa è: l’eroe muore, ma il suo sacrificio non è vano, mette in
moto delle energie che porteranno ad un futuro migliore, è quindi l’eroe della speranza,
della fede nel domani. Il suo è un messaggio esplicito, c’è un nucleo di aspirazioni, di
valori, di ideali.
L’impegno educativo di Giovanna Righini Ricci
Altra importante icona della letteratura per l’infanzia è Giovanna Righini Ricci, anche se
spesso non viene valutata adeguatamente perché ritenuta troppo educativa. Le qualità,
capacità che lo scrittore per ragazzi deve possedere sono quella letteraria e quella
educativa, entrambe possedute dalla Righini.
L’autrice affidava ai personaggi delle sue opere una serie di messaggi, sociali, ecologici
formativi per i giovanissimi lettori, senza offrire soluzioni già scontate ma inducendo i
ragazzi a porsi domande, a farsi un’idea, in modo tale da aiutarli nel loro processo di
maturazione e crescita umana e civile.
Tra le sue opere ricordiamo “Ragazzi sulla linea del fuoco”, “Il ballo delle cicale”, “Incontri
d’estate”, “Il mondo di Paolino”. 12
Altri autori
Al pari della Righini troviamo Luciana Martini, autrice di numerose e brillanti opere per
ragazzi, non ancora analizzata e valorizzata dalla critica pur meritando un posto di rilievo.
L’autrice segue diversi itinerari, da quello fantascientifico alla tonalità umoristica,
affrontando anche il tema ecologico.
Tutti gli autori degli anni ’70 si pongono come elemento base l’impegno a costruire un mondo
nuovo, un futuro e una società migliore.
L’irruzione di manga e nippocartoons
Oltre alla narrativa, al teatro, alla fantascienza per ragazzi, dobbiamo citare anche il fumetto.
Negli anni ’60 accanto a Topolino, fa la sua entrata il fumetto nero con la rivoluzione di “Diabolik”
rivolto ad una fascia indeterminata di età.
Dieci anni dopo troviamo anche i manga, ovvero fumetti di origine giapponese che invadono
innanzitutto i media in veste di cartoons e successivamente anche l’editoria. Dal 1978 la tv e i
network trasmettono numerosi cartoni animati, quali “Heidi”,“Mazinga”,”Anna dei capelli rossi”,
“Candy Candy”.
Il termine manga viene attribuito al pittore Katsushita Hokusai, che, nella prima metà dell’800,
disegnò 15 rotoli di buffe e caricaturali da lui chiamate Hokusai Manga; col passare del tempo il
manga divenne un genere letterario tipico della cultura giapponese.
Talvolta, però, i cartoons sono portatori di violenza, aggressività esasperata o di competizione,
come “Atlas Ufo Robot”, altri invece celebrano valori quali la tenerezza, il rapporto con la natura,
con gli anziani, la solidarietà umana, come “Heidi”, “Anna dai capelli rossi”.
Rivalutazione dell’illustrazione nel libro per ragazzi
Negli anni ’80 grazie ad Antonio Faeti si dà inizio all’illustrazione dei libri per l’infanzia con
l’opera “Guardare le figure”.
Gli anni ’80 e la letteratura giovanile
Tendenze dell’editoria
Questi anni sono fondamentali per la nascita di numerose iniziative editoriali, come
“Voltapagina”, “Un libro in tasca”o ancora “Le letture”, ma ciò non corrisponde necessariamente
ad una crescita sul piano della formazione dei giovani destinatari.
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Libri e albi perla prima età
Negli anni ’80 un ampio spazio viene finalmente offerto alla letteratura per i piccolissimi, dai 2 ai 6
anni.
L’oggetto-libro è capace di suscitare emozioni, sentimenti, idee, immagini e se il bambino riceve
questa magia del libro gli resterà sempre fedele. È ovvio che un libro deve essere rivolto ad un
bimbo rispetto alle proprie capacità, ad esempio un libro per un bimbo di 3 anni deve contenere
quasi tutte illustrazioni e pochissima scrittura, mentre quello per un bimbo di 4 anni un po’ più di
scrittura e un po’ meno di illustrazioni, per quello di 5 anni sicuramente un buon equilibrio tra
immagini e testo.
Tra gli autori di questi testi per i più piccoli troviamo Richard Scarry, Eric Hill, J. De Brunhoff.
Una letteratura dell’infanzia
Dagli anni ’70 – ’80 si inizia a parlare seriamente di una letteratura dell’infanzia, ovvero della
letteratura creata dai ragazzi. Gli alunni scrivono poesie, racconti, fiabe, filastrocche e le scuole
stampano in volumi i lavori dei bambini presentandoli alla comunità.
Sono quindi i ragazzi stessi che scrivono sulla base delle loro esperienze, delle aspirazioni e dei
sogni.
La letteratura “trasgressiva”
Gli anni ’80 vengono ricordati anche per una letteratura trasgressiva; si tratta di costruire una
letteratura che non sia più altro della vita reale, ma che sia lo specchio della realtà.
Un autore importante è Roald Dahl che, con un linguaggio ridotto ai minimi termini, dà vita ad un
universo feroce e ironico, amaro e violento, in cui rappresenta la verità dell’esistenza umana.
Il libro game
Il libro-game è una serie di libri che unisce narrativa e lucidità. Nato in America, è una sorta di
libro interattivo in quanto non c’è una trama obbligata che viene proposta dallo scrittore ai ragazzi:
soltanto l’inizio è uguale per tutti, i percorsi e i finali li decide il lettore.
La svolta degli anni ‘90
Iniziative di promozione del libro
Dal 1987 si delinea una svolta straordinaria nelle letteratura per l’infanzia: nasce una nuova
letteratura per ragazzi improntata che, ai diversi e nuovi stili di lettura, si aggiungono le nuove
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tecnologie che assorbono tempo e interesse dei giovanissimi e che si presentano con estrema
facilità.
L’editoria straniera
Le collane straniere sono delle opere che affrontano problemi adolescenziali, come ad esempio
l’inglese Originals, o Teenage Paperbacks.
L’esplosione del genere horror
Un nuovo genere degli anni ’90 è l’horror: teschi, vampiri, mummie e mostri vanno a popolare i
libri per bambini, diffondendosi anche nei cartoon, film e telefilm.
Contemporaneamente si diffuse anche un altro genere, lo splatter, che si presenta con storie
violente, schizzi di sangue. Storie che ebbero per qualche anno un notevole successo poi per
scomparire quasi completamente.
La negativa presentazione della famiglia
Sempre in questi anni si inizia ad avere un errato concetto di famiglia, ed è proprio questo che i
romanzi dell’epoca ci fanno notare: a partire da Pinocchio che è figlio di una ben strana famiglia,
oppure Heidi che porta in primo piano la famiglia assente. Ma, contemporaneamente ad una
presentazione negativa della famiglia, fa la sua apparizione anche il tema dell’omosessualità.
Alle molte famiglie in difficoltà, per fortuna, ne esistono tantissime altra con genitori responsabili e
attenti alla formazione dei figli; è proprio questo che gli scrittori per ragazzi dovrebbero scrivere.
Libro gioco e albi illustrati
Gli anni ’90 sono importanti per l’infanzia poiché si afferma definitivamente la letteratura per i
piccolissimi, in cui emerge l’associazione “Nati per leggere” che raduna pediatri convinti che
leggere al bambino sia un formidabile mezzo di formazione; loro infatti affermano che il bambino
che legge o ascolta storie sviluppa maggiormente i circuiti neuronali del bimbo non-lettore.
Il fenomeno Harry Potter
- Risolvere un problema di matematica
- Riassumere un testo
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- E molto altro ancora...
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