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CHE TOCCAVANO A BRAVA GENTE, RICONOSCIMENTI DI QUALITÀ NASCOSTE". (ROMANZO POPOLARE)

Il romanzo popolare rientra nella paraletteratura che include quei generi letterari che prendono in prestito il proprio aspetto dalla letteratura (sistema generale di espressione, scrittura, forma materiale ecc.)

In particolare, il romanzo d’appendice o feuilleton, che comprende il romanzo gotico, storico e la letteratura realistica, nasce per rispondere alle esigenze (predilezione dell’immaginario e bisogno di comprensione psicologica) di un nuovo pubblico, e si configura secondo le leggi dettate dai mercati e dalle nuove tecniche di circolazione del prodotto letterario.

Gramsci afferma che il romanzo d’appendice sostituisce e favorisce il fantasticare del popolo. In esso, i personaggi agiscono secondo la loro natura. Grande romanzo d’appendice fu quello di Eugène Sue “I misteri di Parigi”, il quale racconta delle vicende dei sottofondi di Parigi.

passando da una sensibilità aristocratica all'attenzione per i problemi popolari. Il feuilleton rappresenta il momento di maggiore successo della narrativa popolare e la sua fortuna è legata all'incontro tra letteratura e giornalismo: infatti, nel 1836, Emile Girardin, proprietario de La Presse, nella lotta con Duraq, cerca di assicurarsi famosi scrittori disposti a pubblicare romanzi a puntate e il pubblico reagisce favorevolmente. In seguito, dopo la legge Rancey, che prevede una tassa di 5 cent per ogni copia di giornale che pubblichi l'appendice, la narrativa popolare riceve un duro colpo e cominciano a comparire romanzi popolari di tipo diverso, che trattano di grandi famiglie con le loro crisi, i loro crimini, figlie perdute e tesori nascosti. Infine, la terza fase del romanzo popolare, reazionaria e nazionalistica, comprende personaggi come Lupin e Fantomas. La diffusione della letteratura popolare dà origine a una reciproca influenza traletteratura come un'esperienza arricchente e significativa. La lettura strumentale si riferisce alla capacità di leggere in modo corretto e fluente, comprendendo il significato delle parole e delle frasi. È una competenza di base che permette di accedere alle informazioni contenute nei testi. La lettura cognitiva, invece, va oltre la semplice decodifica del testo e si concentra sulla comprensione profonda e critica del contenuto. Questo tipo di lettura coinvolge la riflessione, l'interpretazione e l'analisi del testo, stimolando la capacità di pensiero critico e creativo. La pedagogia della lettura si propone di sviluppare entrambe queste dimensioni, promuovendo sia la competenza strumentale che la capacità di lettura cognitiva.libro, è in grado di comprendere il significato del testo e di riflettere su di esso. Questo tipo di lettura permette di approfondire le conoscenze, di sviluppare il pensiero critico e di arricchire la propria cultura. L'insegnante ha un ruolo fondamentale nel favorire l'avvicinamento dell'allievo al libro e alla lettura personale. Deve essere un animatore che stimoli l'interesse e la curiosità degli studenti, che li guidi nella scelta dei libri più adatti alle loro esigenze e che li incoraggi a leggere in modo autonomo. La lettura non deve essere vista solo come un compito scolastico, ma come un'attività piacevole e arricchente. Il libro può diventare un amico fidato, un confidente con cui condividere emozioni, pensieri e esperienze. In conclusione, è importante che l'insegnante promuova una lettura che vada oltre la semplice decodifica dei segni scritti, ma che permetta agli studenti di sviluppare una lettura cognitiva, capace di stimolare la riflessione e l'approfondimento delle conoscenze.leggere,è anche in grado di trarre dalla pagina scritta il contenuto espresso dall’autore. La lettura cognitiva è quindi una lettura critica, attiva e creativa che implica un approccio al testo colmo di interrogativi e di curiosità, propria del lettore maturo e competente che è capace non solo di scelta selettiva e attiva, guidata dal gusto e dal discernimento, ma, attraverso una lettura rapida e fluente e adottando strategie di lettura economiche e funzionali, è anche in grado di cogliere l'interacoerenza e coesione di un testo, individuandone idee centrali, struttura, scopi, ed errori e di compiere un processo di integrazione fantastica e concettuale col testo, diventando così co-autore. È importante quindi che l’insegnante sappia consigliare ai suoi alunni disparate letture, tenendo in considerazione quelliche sono i loro gusti, interessi, aspettative e bisogni; la pedagogia della lettura apre infatti alla prospettiva di letture plurime.attraverso le quali i bambini possano diventare capaci di lettura critica.

LETTERATURA PER L'INFANZIA: TAPPE, AUTORI ECC.

La letteratura per l'infanzia nasce tra il 1600/1700 in Europa, con intento istruttivo ed educativo. È fin da subito caratterizzata da un'identità complessa (letteraria, pedagogica, storico-culturale) che fa di questo genere un interprete culturale di preciso valore ideologico, letterario, educativo, formativo. Gianbattista Basile è considerato il primo scrittore di letteratura per l'infanzia. Coerente con la società del tempo, la letteratura per l'infanzia non è vera letteratura ma un congegno narrativo e stereotipato. I personaggi non erano verosimili: traspariva sempre una dicotomia tra bello/brutto, bravo/cattivo ecc.; l'uso spropositato di diminutivi accentuava l'irrealtà della narrazione.

Nella prima metà del 1900 si intensifica lo spessore e i problemi della pedagogia della

Lettura per l'infanzia, fino alla svolta con le proposte di Gianni Rodari (1950), scrittore di libri per ragazzi. Nell'attuale orientamento pedagogico si mantengono distinte le aree di responsabilità dell'adulto e del giovane lettore: il giovane lettore acquista una centralità nuova, caratterizzata da autonomia di scelta; l'adulto propone, sollecita, incuriosisce, contribuendo a far crescere nel piccolo la passione per la lettura. Nell'Ottocento invece, l'adulto era il decisore dei modi, dei tempi, dei contenuti di lettura: si imponeva nelle scelte di lettura e negli acquisti dei libri; l'autore inoltre imponeva valori, ideologie, modelli comportamenti a cui il giovane doveva conformarsi. Giuseppe Lombardo Radice (1923), nel formulare le linee della propria pedagogia della lettura, ha valorizzato la fruizione estetica dell'incontro con gli autori da parte degli allievi e ha esplicitato la sua posizione su una funzionalizzazione.

della lettura, ovvero la mescolanza dell'attività con l'abito e l'uso. Dalla metà degli anni 1980 prende avvio il cosiddetto periodo d'oro della letteratura per l'infanzia, poiché essa inizia a rispecchiare la complessità della realtà: personaggi verosimili, storie ricche di significati e con più chiavi di lettura. Tuttavia la divulgazione dei libri per l'infanzia, e non solo, non è più legata ad una produzione di qualità ma alla vendibilità del prodotto; per questo risulta fondamentale, per chi è a contatto con i bambini/ragazzi, di sviluppare un'attante capacità di analisi e valutazione della letteratura. Attualmente, nella letteratura per l'infanzia, c'è una maggiore libertà nei contenuti e nella forma e questa si sta muovendo verso un collegamento più stretto con la letteratura per adulti: i cambiamenti sociali e i mass media hannospingere i giovani ad anticipare la maturità e ciò che può essere pensato per un ragazzo di 14 anni, oggi è più idoneo per un lettore più giovane. L'esperienza dell'atelier di scrittura di E. Bing. Approfondisci l'argomento secondo cui la scrittura emotiva, senza il filtro dell'attenzione alla forma, favorisce la riflessione personale diventando strumento di empowerment narrativo. Elisabeth Bing, nei suoi ateliers si schiera contro il formalismo ingabbiante assorbito negli ambienti formativi istituzionalizzati, colpevoli di reprimere la parte più pura dell'io e del mondo interiore, fonte concettuale della scrittura. Ciò che emerge dalla sua esperienza è quindi un uso pedagogico della scrittura emozionale senza il filtro dell'attenzione alla forma. La scrittura emotiva di cui la Bing parla, rende possibile la comunicazione di contenuti, favorendo un processo di conoscenza di sé e mira a

Favorire uno stretto contatto con la realtà, permettendo all'io di chi scrive di manifestarsi, crescere ed evolversi in una pratica piacevole e liberatoria. Altra importante funzione della scrittura emozionale è quella terapeutica: scrivere delle proprie paure, significa da un lato, esercitare su di esse un controllo poiché, materializzandosi, si rendono visibili e dall'altro la paura acquista sulla carta una specie di esistenza autonoma che ne consente l'osservazione a distanza. L'efficacia terapeutica della scrittura consiste quindi nell'opportunità che ci offre di creare un intervallo fra noi e le nostre paure. Ne deriva che la forma non può opprimere la necessità dell'io di esprimersi: in questo tipo di scrittura, così come nel genere diario, è frequente l'uso di forme agrammaticali che non solo vanno accettate ma anche apprezzate in quanto, più di altre, sono in grado di far emergere

il mondo interiore dell'autore, il suo io più intimo: si tratta di espressioni di un'identità personale, emotiva e creativa, a cui non va impedito di emergere. In particolare, narrare significa fermare la realtà, affinché essa diventi comprensibile, significativa, ordinata, consentendo a chi narra di dar voce contemporaneamente alla ragione, all'immaginazione e all'emozione, favorendo una moltitudine di vantaggi psicologici: aumento dell'autostima, riduzione dell'ansia, esercitazione della memoria ed esplorazione dei sentimenti. Dunque la narrazione, garantendo la possibilità di esercitare un controllo, sia dal punto di vista emotivo che cognitivo, contribuisce all'empowerment del soggetto e alla sua auto-percezione di efficacia.

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PROCESSO DI METACOGNIZIONE NELLA SCRITTURA

Saper scrivere non è

semplicemente essere in grado di trasferire il parlato in una serie di segni percettivi scritti. E’ una attività cognitivamente molto complessa, che implica per chi scrive, il coordinamento di diverse modalità di processi informativi tra loro indipendenti. Scrivere è infatti un atto sociale, è un processo comunicativo che permette di condividere pensieri, idee e informazioni con gli altri.

Dettagli
A.A. 2019-2020
180 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PED/01 Pedagogia generale e sociale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher giulia.arcangeletti di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura per l'infanzia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Marini Carlo.