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La mendicità in Italia nel XIX secolo
Nel corso del XIX secolo cresce in Italia il numero di coloro che, ricorrendo alla mendicità, si spostano per il paese in cerca di forme integrative di reddito. Soprattutto gli abitanti dell'entroterra sempre più consistente presso i principali centri abitati, per esercitare l'accattonaggio. Nei sobborghi, tanti sono i mendicanti e i vagabondi che popolano le vie, dediti ai mestieri di strada e alle forme più o meno velate di accattonaggio, andando a costituire un fenomeno di mobilità assai consistente e scarsamente apprezzato. Non sempre, nei testi per l'infanzia, le descrizioni assumono le tinte fosche, tuttavia esse delineano costantemente un quadro di precarietà non auspicabile. Che gli artisti ambulanti siano la parte più povera della popolazione è convinzione data per scontata. Nelle pagine dei volumi analizzati si "condannano" o si induce a riflettere sul rischio che comportano alcune delle caratteristiche che.
contraddistinguono il girovago. Dopo una serie di vicissitudini vissute dalla piccola famiglia di saltimbanchi, descritta nel racconto della Ida Baccini, il viaggio riprende, ma l'autrice non perde l'occasione di sottolineare il rischio di quella vita errabonda. È così che il racconto si tiene in bilico tra fascino e disapprovazione, tra solidarietà e biasimo. I testi, in generale, non leggono il fenomeno in termini palesemente negativi, pur sempre di professione si tratta. Il giudizio diviene inequivocabilmente negativo in altri casi: nelle descrizioni che riguardano quei viaggiatori che transitano mossi da motivazioni considerate ambigue, per esempio, la volontà di solitudine, prenda il sopravvento. Il viaggiatore di questo tipo, davvero straniero, viene relegato in uno spazio circoscritto, lontano dalla vita consentita e premiata. La produttività borghese richiede ormai figure e imprese monolitiche, ben saldate alla terra, non più
L'emigrazione è diversa dall'esilio, partenza necessaria, ma non meno drammatica quindi. Un viaggio, questo, che nasce da un'esigenza, da uno scarto tra bisogni individuali e risorse del territorio d'origine, per questo vissuto o subìto come esilio o drammatica fuga. Una cospicua parte della popolazione povera si sposta, nei decenni tra fine Ottocento e inizi Novecento, anche all'interno dei confini italiani, tra le regioni del Sud e del Nord.
Nel 1871 Cesare Cantù pubblica il Portafoglio d'un operaio, un volumetto in cui si affrontano i problemi della classe operaia italiana. L'autore coglie tutti i limiti di un'idea di patria che di fatto esclude molti abitanti e li costringe a cercare altrove la possibilità di sopravvivere dignitosamente. Nel'Emigrazione appare
Come un fenomeno Ciondolino, volontario, diverso dall'"esilio". Nelle pagine di uno dei romanzi per ragazzi, il più volte citato il protagonista, trasformato in formica a causa delle proprie intemperanze nei confronti della scuola e dei doveri, osserva con ammirazione la vita delle api, comprendendo il profondo senso sociale dell'attitudine a "sciamare".
Tra il 1876 e il 1976 circa venticinque milioni di italiani abbiano lasciato il proprio paese. Provengono da ogni parte d'Italia e appartengono a diverse classi sociali, ovviamente, la maggior parte di loro si allontana dall'indigenza e dalla fame.
Questo viaggio verso terre lontane e sconosciute è una "spartenza", come attestano gli scritti di alcuni poeti del Meridione, sottolineando la drammaticità della separazione dalla terra e dalla famiglia d'origine. Il termine diverrà il titolo dell'autobiografia di Tommaso Bordonaro, un volume divenuto
l’emblema di una condizione oltre che di un modo di narrare autentico ed efficace. I racconti della migrazione fanno parte del grande tema del “viaggio di migranza” . Nel 1889 De Amicis Sull’Oceano, pubblica si narra il suo viaggio da Genova al Rio della Plata sul piroscafo transatlantico Galileo. I passeggeri del Galileo provengono da varie parti d’Italia. Il tema del migrante non è nuovo nella pagine dell’autore che lo ha già trattato in Cuore, nella sua opera più nota, quando ha raccontato la storia di Marco, il sedicenne genovese partito alla ricerca della madre emigrata nelle Americhe. Alla pietà provata nei confronti del ragazzo costretto ad affrontare il lungo e pericoloso viaggio, si affianca il senso di colpa di chi scrive. Lo stesso sentimento che De Amicis manifesta in Sull’oceano. De Amicis critica anche le leggi italiane che regolano i trasporti dei passeggeri. La commiserazione verso chi affronta un lungo viaggio.è il tratto comune a molti altri scritti del tempo. Vittorio Cantù svolge un’indagine per affrontare il problema dellecondizioni abordo delle navi, soprattutto in relazione alla “seconda classe”. Le condizioni degli emigranti sulle navi vengono denunciate inquegli anni anche dalla stampa.
Molti dei migranti muoiono prima di raggiungere il nuovo mondo. Tra coloro che riescono ad arrivare, molti trovano un impiegoGli Americanidi rispetto, altri si riducono a esercitare professioni di ripiego. Stefano e santo Lamanna, protagonisti dedi Rabbato, di Luigi Capuana, descrivono così il loro arrivo a new York in una lettera alla famiglia.
Essere accolti, poi, in quel lontano paese, non è impresa da poco. Gli italiani emigrati devono affrontare i pregiudizi di semprein un paese che da poco ha abolito la schiavitù e dove loro stessi non vengono considerati alla stregua degli altri “bianchi”3.2. Stranieri in luoghi immaginarixJules
Verne permette alle sue migliaia di lettori di visitare mondi tanto irreali quanto ipnotizzanti, descritti nei minimi particolida renderli verosimili, permettendo anche di far apprendere alcune nozioni geografiche/scientifiche sulla terra e sul sistemasolare intero. Certo è che, nonostante tutto, Verne rappresenta anche e senza dubbio la possibilità di aprirsi a un immaginario inedito, di legittimare il desiderio di intraprendere viaggi avventurosi alla scoperta di realtà sconosciute, Dalla Terra alla Luna, abbandonando il confortante regno del vero. Una delle sue opere più note, narra come, all'indomani dellafine della guerra civile americana, alcuni ex artiglieri, soci del Gun-Club di Baltimora progettino di spedire un proiettile sulla Luna. Calcolando i tempi in modo da colpire il satellite nel momento che si trova al perigeo, cioè il punto più vicino alla Terra. A equipaggio completato, l'avventura sarà seguita dalla Terra.
L'impresa ottiene un successo solo parziale, poiché il proiettile mancherà la Luna e, mancato il bersaglio, rimane in orbita attorno al satellite. Questo tipo di produzione letteraria esprime il desiderio innato dell'uomo di frequentare luoghi altri senza muoversi, di viaggiare senza viaggiare, di farsi straniero senza essere realmente tale. Il viaggio immaginario è, anche per chi scrive, un tema di grande potenzialità, dal momento che, da un lato, si presta a fondere descrizione e narrazione, dall'altro si offre per infinite sfumature di metaforicità e allegoria. In "Ventimila leghe sotto i mari" il capitano Nemo non è figura interpretabile come una critica sottile. Un misterioso mostro marino affonda tutte le navi che incrocia lungo il suo tragitto. Ciò incuriosisce Pierre Aronnax, celebre professore naturalista, che decide di studiare e vedere di persona il problema del mostro marino. Il Professore, in compagnia del suo fedele Conseil,è ingaggiato dal governo degli Stati Uniti a prendere parte alla spedizione incaricata di liberare definitivamente i mari dal mostro. Si unisce il fiociniere canadese Ned Land. I tre uomini cadono in mare, ma riescono a salvarsi accorgendosi che non si tratta di un mostro marino e spietato, ma semplicemente di un sottomarino, il Nautilus, dal cui comandante, Nemo, sono fatti prigionieri. Nemo afferma di aver rinunciato alla cosiddetta società degli uomini e di aver tagliato qualsiasi legame dovuta alla perdita della moglie e dei figli. Sarà grazie a lui, però, che per i tre uomini avranno inizio una serie di avventure per i mari. Il viaggio immaginario non ha come meta solo luoghi fantastici. Nel caso di Emilio Salgari le descrizioni sono fitte, il moltiplicarsi dei particolari allontana il lettore dalla realtà e lo immerge, passo dopo passo, in un mondo eccezionale e meraviglioso. Si tratta di luoghi veri solo in apparenza. Spazi in cui compiere personali
Percorsi di vita interiore al seguito di personaggi straordinari. Sandokan, Salgari, creatore anche dell'indimenticabile in realtà non è un viaggiatore e la sterminata varietà dei luoghi descritti nelle sue opere deriva dalla consultazione di diari e altri testi di geografi, esploratori e mercanti. Il mondo salgariano è il mondo dell'avventura per eccellenza. In ogni caso, comunque, qualsiasi sia la cornice spaziale e temporale in cui si svolgono gli eventi, secondo il canonico svolgimento, all'origine del romanzo d'avventura è un evento imprevisto che complica la vita del protagonista. La situazione iniziale dà avvio a una serie di peripezie che saranno il centro d'interesse per il lettore.
Il Chancellor, Ne Verne narra l'ultimo viaggio della nave britannica che porta questo nome, vista con gli occhi di uno dei passeggeri in forma di diario. Il tema del viaggio, del "farsi straniero" in terre lontane,
celebra l'uomo, il suo coraggio e la sua capacità di gestire situazioni straordinarie e, come in molti altri romanzi per l'infanzia, accade spesso che i viaggi avvengano per mare. Il protagonista, spesso uno dei pochi superstiti, incontrerà cose totalmente nuove e inaspettate e apprenderà gli usi e i costumi di popolazioni di diverse culture: spesso avendo l'occasione di vedere con occhi diversi la società stessa da cui proviene. 3.3. Stranieri per "addomesticare" lo straniero in casa sua: la letteratura esotico-coloniale Tra Ottocento e novecento emerge l'interesse per nuovi paesi, lontani dal proprio universo usuale. Nei viaggi attraverso altri continenti la realtà straniera è considerata spesso in funzione della sua alterità, mezzo di rielaborazione soggettiva e di conoscenza di sé. L'Oriente ne diventa il simbolo. Si affronta il viaggiare, da "stranieri", ma considerando l'altro.Giovani con uno sguardo occidentale che tutto permea e che lega il mondo lontano al proprio mondo. Per esempio, nei viaggiatori (Reid 1880), si racconta di una spedizione in Groenlandia in cui, benché si tratti di un viaggio lontano, si osservano quasi sempre i molti aspetti ch