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La critica ermetica: cerca le sue ragioni in una poesia che coincide con la vita. Carlo Bo scrive
Letteratura come vita infatti, che e' manifesto di programma. Chi legge i testi entra nel mondo del
poeta che scrive non per professione ma per condizione, esigenza. Importanza della parola e sua
necessita' fuori da contesto sociologico e storico, ma in quello esistenziale spiritualistico.
La critica fenomenologica: dall'ermetismo Luciano Anceschi arriva alla critica fenomenologica
che interpreta partendo da sistemi logici predeterminati. L'arte e' parte della teoria della
formativita nel senso che formare significa fare, un fare che mentre fa inventa il modo di fare.
Critica si muove su diversi piano, estetico morale, sociale, psicologico ecc.
La critica simbolica: simbolo come segno che sta per qualcos'altro. Se prima vi era simbolismo
teologico nella modernita' e' estetico, dove il simbolo ha piu di un senso. Questa critica cerca
significato implicito nel testo, mai univoco ma polisemico. Importante e' il processo metaforico
della poesia, che evoca immagini mitiche in cui l'uomo riconosce il senso della sua vita.
L'ermeneutica: e' arte dell'interpretazione. Fondatore di tale critica e' Gadamer e afferma che e'
proprio la distanza di contesto di autore e lettore che coinvolge positivamente e crea interazione
tra due orizzonti da confrontare. Linguaggio e' solo mezzo e il lettore non e' passivo ma e'
partecipe al gioco delle differenze. Vi sono due momenti, uno in cui si cerca di cogliere
l'intenzione dell'autore e uno in cui si interpreta liberamente, secondo Hirsch. Anche Eco ha
insistito sulla partecipazione del lettore ma a patto di rispettare il progetto dell'autore che ha
anch'egli un lettore modello. L'ermeneutica ha avuto maggior successo in ambito filosofico.
Il decostruzionismo e il postmoderno: per la critica letteraria hanno avuto meno successo
dell'ermeneutica. Se lo strutturalismo voleva analizzare l'opera in modo scientifico questi metodi
sono opposti e affermano che non si possano individuare i confini del testo e le intenzioni non
sono quantificabili, quindi il testo puo essere decostruito e puo essere palesata la sua disfunzione
data dalle molteplici differenze. Postmoderno rifiuta un concetto di storia ma considera le
manifestazioni artistiche del passato in termini stilistici, il presente le gode solo come serbatoio
di possibilita, domina la citazione. Quindi postmodernismo sottolinea la metanarrativa e il
metalinguistico 8. Ritorno al testo
Analisi testuale riconosce autonomia dell'opera e riconosce e classifica le forme del discorso
dall'unione delle parole. Prosa piu multiforme meno circoscrivibile della poesia.
Anche la lingua ha sua storia e la linguistica la studia sia scritta che parlata nei suoi meccanismi
senza formulare giudizi di valore. Ha privilegiato testi letterari.
Ritmo e grammatica: gia dall'antichita si studia fonologia (il suono), la morfologia (struttura
delle parole) e sintassi (ordine delle parole). Tutto cio contraddistingue lo stile del testo. Ci sono
effetti fonici e ritmici (suono e accenti) ricercati nella musicalita della poesia contemporanea. Nel
simbolismo si cercano analogie evocate dalle parole e anche suono propone una particolarita del
simbolo, fonosimbolismo.
La prosa ricerca stessi effetti verbali. La retorica medievale aveva individuato diversi cursus (la
cadenza) su cui si baso poi anche il volgare dopo il latino. Vi era quindi uno stile latineggiante che
elevava il tono del discorso emulando i modelli classici, lo fa Boccaccio nelle prime opere.
La retorica: nasce nell'antichita tardo romana come arte del discorso persuasore. La si divideva
in inventio, dispositio, elocutio e memoria. Insieme queste parti volgono alla chiarezza e alla
consonanza del testo con la tesi da dimostrare. Dall'orazione passa alla scrittura con lo scopo di
coinvolgere lettore emotivamente con un piacere anche estetico. Nel medioevo interesse su
trattati latini e retorica insegnata nelle universita. Con il volgare non cambia la situazione e il
latino viene ancora usato da Pier delle Vigne della scuola siciliana ad esempio. Questa retorica
dal gusto classico resta in auge fin che Romanticismo non lo giudica estraneo alla sincerita
dell'ispirazione, la retorica era quindi solo formalismo lontano dalle nuove idee letterarie
realistiche. Ma poi retorica rivalutata dagli strutturalisti perche attenta ai livelli di espressione
che fanno uso di diverse figure retoriche: morfologiche (della parola), sintattiche (rapporto tra
parole), semantiche e logiche (significato al di la di quello letterale).
La metrica: deriva da misura e indica leggi che presiedono tecnica di comporre versi e di
metterli in strofe. Verso italiano caratterizzato dal numero delle sillabe e dal ritmo, ovvero
dall'accento intensivo o ictus. Due vocali sono dittongo, tre trittongo, se le vocali formano sillabe
distinte si ha lo iato (in ten zi on) che e' dieresi se in un unica parola e dialefe se a cavallo di due
(o a ni ma). Sineresi e sinalefe ne sono gli opposti. Se discorso sintattico supera la misura del
verso si ha un enjambement.
Il ritmo e' dato dalla disposizione di sillabe toniche dette arsi e da quelle atone dette tesi.
L'accento ritmico coincide col tonico che puo essere anche spostato.
Accento del verso puo essere su ultima (ossitono), penultima (parossitona) o terzultima sillaba
(proparossitona). Si contano le sillabe fino all'accento piu una.
Spesso si ha anisosillabismo ovvero versi con differenti misure sillabiche, dove il verso con piu
sillabe eccedenti e' detto ipermetro.
Le rime effetto per cui due parole sono foneticamente identiche dalla tonica alla fine. hanno
funzione musicale e strutturante perche lo schema delle rime costituisce forma metrica.
Vari tipi di rima: cara o difficile, derivativa (una derivata dall'altra), equivoca (stessa parola
differente significato), imperfetta (assonante o consonante), ricca (anche pre tonica), composta
(riunisce piu parole), al mezzo (dentro al verso).
Creano schemi: rima baciata AA BB CC ecc, alternata ABAB, chiusa ABBA, incatenata ABA BCB
CDC, ripetuta ABCABC, invertita ABC CBA.
I versi sono pari sillabi o imparisillabi. Endecasillabo a seconda della posizione dell'ictus su sesta
sillaba o quarta e' una somma di settenario piu quinario o di quinario e settenario. Parisillabi
meno duttili.
Vi sono poi metri strofici chiusi e rigidi (sonetto, canzone, ottava, madrigale ecc) e astrofici che
non hanno predisposizioni e non richiedono per forza rime.
Lassa e' strofa medievale con versi variabili con stessa rima o assonanza.
Verso libero e' moderno e tradisce differenze tra prosa e poesia, accentua senso piu che la forma.
Libera la poesia dagli schemi.
La strofa e' periodo ritmico formato da due endecasillabi (distico), tre (terzina), quattro
endecasillabi ecc (quartina) sei e' sestina ecc. I versi non rimati ovvero non legati sono detti
sciolti. A loro volta le strofe sono raggruppate in forme metriche ad esempio La canzone antica e'
formata da fronte e da sirma tra cui vi e' una chiave. La canzone libera ha strofe di diverso
numero di versi (endecasillabi e settenari), la ballata ha una ripresa come ritornello e ha una o
piu stanze uguali per versi e rime e una volta con i numeri di versi della ripresa.
Sonetto ha 14 endecasillabi, due quartine (rima incatenata) e due terzine.
NARRATOLOGIA, Fabula e intreccio.
Ogni testo ha una vicenda e una connessione di eventi e sequenze. L'ordine logico o cronologico
e' la fabula, lineare. Ma nelle opere narrative si segue un intreccio. Coincidono nel positivismo di
Emile Zola ad esempio. L'asse paradigmatico del racconto si basa su rapporti di similarita o
opposizione tra elementi dello stesso racconto.
I personaggi: classicamente protagonista ed antagonista. Schema base classico e' di coppia di
innamorati verso tiranno che non permette amore (es Promessi sposi).
Per Forster ci sono personaggi a tutto tondo di cui conosciamo caratteristiche anche conflittuali
e personaggi piatti ovvero tipizzato in modo univoco senza spessore.
La voce narrante puo' essere personale se narra di proprie convinzioni o impersonale quando
narratore si astiene da interventi diretti e scompare, secondo il naturalismo di Zola, dietro
l'azione raccontata. E' nei presupposti del positivismo il metodo scientifico, ovvero seguire delle
leggi per ottenere un risultato oggettivo dove non servono interpretazioni. Se il narratore
appartiene al mondo del racconto e' autodiegetico (puo' esserne il protagonista) o omodiegetico
se e' solo di contorno alla storia. Nel Decameron vi sono narratori di piu gradi, primo sec e terz.
Il narratore non e' lo scrittore. Puo essere onnisciente (romanzo eterodiegetico 800) o conoscere
solo in parte la realta del racconto. Puo essere attendibile e quasi pedagogico ma anche
inattendibile (in Verga il narratore e' ottuso e frutto della societa in cui vive).
Punto di vista del narratore e prospettiva: chi parla insinua cose e le usa in una certa
prospettiva.
Secondo Genette ci sono tre focalizzazioni: narratore onnisciente, sa cosa pensa personaggio
(foc. zero), se come personaggio (foc. interna) e non conosce personaggio (foc. esterna).
Discorso diretto (dialoghi), indiretto ("penso' che ormai era tardi"), indiretto libero (autore
trascrive liberamente i moti del pensiero.
L'autore implicito non e' lo scrittore stesso ma l'autore considerato in relazione all'opera che
scrive, tende a cambiare quindi. Egli ha un suo lettore implicito o ideale, ovvero quello che
vorrebbe lo leggesse ma poi c'e' chi lo leggera' davvero, quello reale.
Tra autore e lettore "cooperazione interpretativa" secondo Eco. Secondo Eco opera chiusa tende
a palesa chiaramente i significati mentre quella aperta privilegia la parola polisemica.
Tempo e spazio: Bachtin individua il cronotopo (tempo, spazio) e diverse forme di romanzo: di
avventura sorto nell'antichita con grande spazio al meraviglioso e il romanzo di costume piu
concreto e verosomigliante dove tempo e spazio sono commisurati con la realta del vissuto.
Ellissi, salto temporale. Digressione e' interruzione della storia per racconto di altra vicenda o
per riflessioni. Per il romanzo naturalista vi e' un 'organizzazione in base alla causalita', poi ha
maggior fortuna la casualita'. 9. Altri percorsi
La novella fa campo privilegiato del reale attraverso le fonti di tradizione orale, del presente,
mitologia, cultura laica e cultura antireligiosa, caso dei fabliaux. Novelle sono auliche o
popolareggianti piu o meno estese. Difficilmente si puo dar definizione a questa forma letteraria.
Bonciani trovava come elemento comune il personaggio credulone e sciocco, senza tener conto
della novella tragica. Nel comico era forte il rapporto con i fabliaux, si mantiene cosi un stile
basso e ridicolo.Rispetto al fabliaux la novella fa uso della prosa. L'exemplum