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Metastasio, dall'Arcadia alla Vienna Asburgica

In una sera d'estate tra i vicoli romani di Campo Marzio, il letterato e giurista GianVincenzo Gravina, passando davanti alla bottega di Felice Trapassi, vide una piccola folla intenta ad osservare un bambino che si divertiva ad intrattenere il pubblico con versi improvvisati e canti melodici. Colpito dall'eccezionale talento di quel ragazzo, Gravina chiese al padre di potersi prendere cura del piccolo: si trattava di Pietro Trapassi, ovvero Metastasio, nome datogli dallo stesso Gravina che volle ellenizzare il cognome del ragazzo usando questo termine che in italiano significa "trapassamento".

Questo incontro fu la fortuna del Metastasio che, oltre al legame con Gravina, alla frequentazione dell'ambiente dell'Arcadia, alla rigida formazione classicistica, non ha rinnegato la sua indole di improvvisatore, grazie alla quale inizia ad...

introdurzi neisalotti degli intellettuali romani. Proprio in una sua lettera del 1 agosto 1751 al conte42Algarotti, Metastasio ricordava le "terzine improvvisate" che insieme ad altri poeti "poetiche gare", dando così prova del suo talento.recitava inL'Accademia letterale dell'Arcadia era stata fondata dallo stesso Gravina a Roma nel1690 e si proponeva di superare gli eccessi poetici del marinismo e tornare ad unamaggiore sobrietà formale, rifacendosi al modello del Petrarca. Inoltre, in Arcadia siaffermava l'uso della "favola antica", ovvero la mitologia classica applicata soprattuttoal tema prediletto dell'Amore. Il nome Arcadia prende spunto dall'amore per la poesiapastorale greca e latina: Arcadia era una regione montuosa della Grecia trasfigurata inmolti poeti (Teocrito e Virgilio) in un luogo di vita felice e pura, in sintonia con ilTra le regole di Arcadia vi era per i soci l'obbligo al

“travestimentomondo naturale.pastorale”, cioè ogni socio doveva scegliere per sé uno pseudonimo pastoralegrecizzanteA 14 anni, Metastasio aveva già composto il poemetto Il Convito degli Dei e la primatragedia a non musicata dal titolo Giustino.Si traferì prima a Napoli e poi in Calabria dove intraprese lo studio della filosofiacartesiana. Nel 1714 ricevette gli ordini religiosi minori prendendo il titolo di abate enel 1717 pubblicò il suo primo volume di versi, Poesie di Pietro Metastasio, mentrenel 1718 diede alla luce l’elegia La strada della gloria, dedicato alla morte del suoprecettore e maestro Gian Vincenzo Gravina.Il dolore per la morte di Gravina, i problemi legati all’eredità lasciatagli e l’amore noncorrisposto per la figlia del compositore Gasparini, portarono il ventenne Metastasio atrasferirsi a Napoli, dove venne chiamato a corte per scrivere un componimento teatraleda dedicare alla regina Elisabetta Cristina,

suo talento poteva essere meglio espresso attraverso la scrittura di libretti per opere teatrali. La sua formazione classica gli permise di creare opere che combinavano la bellezza e l'eleganza della poesia antica con la drammaticità e l'emozione del teatro contemporaneo. Metastasio divenne uno dei più importanti librettisti del suo tempo e le sue opere furono musicate da compositori famosi come Johann Adolf Hasse, Nicola Porpora e Christoph Willibald Gluck. Le sue opere teatrali erano caratterizzate da trame intricate, personaggi ben sviluppati e arie musicali che esprimevano le emozioni dei personaggi in modo intenso e coinvolgente. Il suo stile influenzò profondamente il teatro musicale dell'epoca e le sue opere furono rappresentate in tutta Europa. Metastasio fu anche coinvolto nella riforma del teatro musicale, cercando di eliminare gli eccessi e le convenzioni del melodramma barocco e di introdurre una maggiore naturalezza e verosimiglianza nelle trame e nei personaggi. Nonostante le critiche e le controversie che suscitò, Metastasio rimane una figura di grande importanza nella storia del teatro musicale. Le sue opere continuano ad essere rappresentate e apprezzate anche oggi, testimoniando la sua abilità nel creare opere che uniscono poesia e musica in modo armonioso e coinvolgente.

Melodramma poteva intendersi come la forma moderna della tragedia greca, dove la musica non aveva altro compito che quello di evidenziare i sentimenti già racchiusi nelle parole. I primi melodrammi composti dal Metastasio presentavano uno schema comune articolato in tre atti e sei personaggi e sviluppato intorno ad un conflitto tra passione e dovere, tra sentimenti amorosi e valori sociali. Rispetto al lieto fine di questi melodrammi, l'unica eccezione è l'epilogo tragico della Didone abbandonata.

Metastasio "poeta cesareo" alla corte di Carlo VI (1730-40) giunse a Vienna come "poeta cesareo" (poeta ufficiale di corte) di Carlo VI, la sua fama era già nota. La sua produzione è legata alle vicende dinastiche dell'imperatore. A Carlo VI sono dedicate sei drammi eroici (Demetrio, Adriano in Siria, Demofoonte, La clemenza di Tito, Temistocle e Attilio Regolo). Questi drammi non fanno altro che propagandare il modello

virtuoso dell'imperatore e del suo governo: le qualità umane dell'imperatore, il suo carattere passionale, l'equo uso del potere imperiale. Invece del compleanno dell'imperatrice Elisabetta, invece, Metastasio in occasione compone i cosiddetti "melodrammi patetici" (L'Olimpiade, Ciro riconosciuto e Zenobia). A differenza dei primi componimenti, la produzione viennese del Metastasio si caratterizza per l'elaborazione e l'impiego di un linguaggio più chiaro ed immediato dovuto a precise e ponderate scelte metriche e lessicali. Qui si evidenzia quello che è stato definito il "supremo artificio" di Metastasio: aver saputo creare una rara e singolare corrispondenza tra testo poetico, musica e componimenti scenici. Gli ultimi melodrammi viennesi L'ultimo melodramma viennese del Metastasio è l'Attilio Regolo, scritto nel 1740 ma messo in scena solo dieci anni dopo, nel 1750 a Dresda. Questo periodo tra

La scrittura e la rappresentazione rappresenta anche il decennio di arresto della produzione poetica di Metastasio che in questo periodo compone solo due libretti: l'Antigono. Il poeta riprenderà a comporre subito dopo la pace di Aquisgrana. Di questo periodo sono i melodrammi Il re pastore (1751), (1752) e La Nitteti (1756). A questi seguono i due drammi Il trionfo di Clelia (1762) e Romolo ed Ersilia (1765). Intanto in Italia alcuni autori tentavano una riforma dell'opera lirica italiana portando sulle scene viennesi Orfeo ed Euridice, operazione che però non piacque alla regina Maria Teresa. In occasione delle nozze tra Ferdinando d'Asgurgo e Maria Beatrice d'Este, Metastasio compone Ruggiero ovvero l'Eroica gratitudine, rappresentata a Milano nel 1771, opera con la quale si esaurisce la produzione librettistica del Metastasio a Vienne, dove muore nel 1782. Dopo la sua morte, sarà il suo libretto La

clemenza di Tito, musicata da Mozart, ad accogliere il nuovo imperatore Leopoldo II. Un'altra direttrice. Le azioni sacre. Un altro filone produttivo del Metastasio sono le cosiddette azioni sacre. Nel 1727, di ritorno da Napoli a Roma, su committenza del cardinale Pietro Ottoboni, Metastasio scrive il "sacro componimento drammatico" per la festività del Santo Natale che viene eseguito nel Palazzo della cancelleria Apostolica in Vaticano. Anche a Vienna il Metastasio si era dedicato a questo genere componendo oratori dedicati non solo al Natale ma anche alla Passione, al fine di indurre gli ascoltatori al pentimento ed alla conversione. Sant'Elena al Calvario. Altra opera sacra è (1731) e Betulia liberata, scritta nel 1734 e basata sulla vicenda biblica di Giuditta che libera la città israelitica di Betulia dall'oppressione del tiranno Oloferne. Il Parnaso viennese: le feste teatrali per la corte asburgica. Opere viennesi del Metastasio, una parte.

Consistente è data alle "festeNel corpus delleteatrali", cioè a tutti quei testi che sono omaggi, manifestazioni di lode alla gensasburgica. Si tratta di una produzione letteraria d'evasione, dove è prevalentel'argomento mitologico. Queste rappresentazioni, accompagnate da sontuose macchinesceniche, venivano svolte in occasioni nuziali o per onorare importanti eventi politici.

L'Alcide al bivio (1760), scritto per il matrimonio dell'arciduca GiuseppeNe è esempio (1765) per le nozze dell'imperatorecon Isabella di Borbone, o del Parnaso confusoGiuseppe II con Maria Giuseppa di Baviera, o ancora Partenope (1767) per losposalizio di Ferdinando IV con l'arciduchessa Maria Giuseppina.

Tra queste produzioni vi sono anche azioni sceniche in cui l'uso del mito si presta asperimentazioni metateatrali, dove cioè l'autore interagisce con il pubblico. Ne è unesempio l'opera L'Isola

disabitata (1753).

Il punto della poetica teatrale

Dopo aver composto il suo ultimo melodramma, negli anni Settanta il Metastasio raccoglie le sue riflessioni sulla poesia e sul teatro in due scritti di natura teorica: l'Estratto e le Osservazioni sul teatro greco. Si tratta di opere che rappresentano una summa del pensiero del poeta sulla propria attività creativa. Da queste opere emerge la volontà da parte del Metastasio di formulare una poetica capace di accordare le novità del melodramma alla tradizione classica. In realtà viene sottolineato come il poeta deve per primo organizzare la struttura della favola che deve contenere tutti gli elementi scenici e teatrali, mentre il musicista dovrà solo assecondare ed accompagnare il tutto con gli strumenti musicali. A conclusione Metastasio propone le linee-guida del teatro dell'epoca, quali il rispetto e la conoscenza dei precetti aristotelici e l'attenta analisi delle strutture metrice.

15. MILANO,

PARIGI, LONDRA, NAPOLI: L'ETA' DEI LUMI

L'Illuminismo in Europa

L'età dei Lumi rappresenta un periodo di passaggio, un'epoca di graduali scoperte etiche e scientifiche. È difficile fissarne l'inizio, anche se risultano essere importanti le ricerche e pubblicazioni di Isaa Newton sulla natura della luce. La sua opera Ottiva, del 1704, verrà ripresa sul piano divulgativo da due grandi protagonisti della cultura europea ed illuministica, il francese Voltaire ed il veneziano Algarotti.

Voltaire è senza dubbio uno degli intellettuali più noti al mondo il cui nome è legato all'Illuminismo, mentre Francesco Algarotti è conosciuto solo dagli "addetti ai lavori", anche se era molto apprezzato da artisti, scienziati e sovrani di tutta Europa. Nel periodo illuminista il cambiamento determinante rispetto alla cultura precedente sta nel fatto che

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A.A. 2022-2023
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SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/10 Letteratura italiana

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher marinocarmine di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Letteratura italiana e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Mangini Angelo Maria.